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ATTIVISMO

L’ATTIVISMO è una dottrina che nasce tra l’800 e il 900 e rappresenta un forte

rinnovamento della pedagogia da una visione magistro-centrica ad una visione puero-

centrica (centralità del bambino) e proprio per questo il 20esimo secolo diventa il

“secolo del bambino”, opponendosi alla visione magistro-centrica. Essa si fonda su una

operosità di

visione “attiva” operativa e dinamica del processo educativo detta “

senso”, per la quale il discente è parte attiva ed ha un ruolo primario, mentre il

docente ha una funzione di compartecipazione, organizzatore, programmatore di

progetti e accompagnatore in questo percorso. Ne è esponente Dewey con il “…

coinvolgimento dello studente in attività pratiche e non più sul puro insegnamento

nozionistico… gli alunni, raccolti a vivere in comunità (collegi), spesso a contatto con

la natura” (Morelli).

Le scuole nuove sono esponenti di questa dottrina.

POSITIVISMO

Il POSITIVISMO nasce nella prima metà del XIX secolo, si ispira al progresso

tecnologico e al metodo sperimentale e oppone al pensiero idealista la concretezza

metodo sperimentale.

scientifica del

Etimologicamente il positivismo deriva dal latino “ponere” che ha come significato: ciò

ciò che è concreto e reale,

che è posto, che tradotto indica infatti nega l’apriorismo

ed ogni realtà non osservabile e non sperimentabile. Anche l’atto educativo si riduce

allo studio delle leggi che lo governano.

Il positivismo è alla base della pedagogia sperimentale, collocata maggiormente in

Inghilterra, Francia e Germania (qui si svilupperà la forma più estrema, il monismo),

dove si era sviluppata la “filosofia positivista”. Il positivismo pedagogico sperimentale

si lega alla filosofia positivista perché entrambe si basano sui fatti rigorosamente

accertati e misurati e prendono le distanze dai modelli idealisti, come afferma Kelly,

tutto si determina secondo una logica progressiva, “tutto ciò che è conoscibile è anche

misurabile”. Ne sono esponenti Comte, Spencer, Mill, Mach, Ardigò. Galileo Galilei

sostiene che le relazioni ed i ragionamenti matematici non siano pura astrazione, ma

si rifanno alla realtà oggettiva e sensibile degli eventi naturali. Thorndike ritiene che

“tutto ciò che esiste, esiste in una determinata quantità e può essere misurato”.

Mach muove una critica al positivismo, poiché ritiene che la conoscenza sia

un’economia di pensiero,

un’esperienza pura verso è l’opera del soggetto che qualifica

e quantifica il momento della conoscenza.

LEW TOLSTOJ

Secondo Lew Tolstoj (vissuto tra il XIX e il XX secolo) l’educazione rappresenta un

diritto inalienabile della persona e deve essere accessibile a tutti, perché l’educazione

è un insieme di norme e comportamenti generali che regolano i rapporti umani, e non

sono necessari l’oppressione e la paura generata da castighi e punizioni, la cultura

libertà importante), autonomia ed

imposta con la forza: ma servono (la più

emancipazione del soggetto, che deve essere influenzato attivamente, non costretto.

Jasnaja

Ciò andava contro la scuola statale russa e perciò Tolstoj fondò la Scuola di

Polijana. azione costruttiva

Prelezzo si avvicina per idee: l’educazione è una che una “persona

esercita su un’altra allo scopo di formare il tipo di uomo che ritiene buono, mentre la

cultura è il libero rapporto fra gli uomini”.

ANTON SEMENOVIC MAKARENKO

Vissuto a fine 800, viene ricordato per la COMUNE, la colonia di Gorkij, dove il lavoro in

classe era svolto con molto rigore e ai bambini veniva richiesto il massimo sforzo

possibile con metodi a volte molto duri; tale metodo divenne fondamento

dell’educazione comunista, con la volontà di formare un uomo collettivo, cioè

collettivo pedagogico

morale, sociale e politico. Infatti attraverso il si educa attraverso

la cooperazione, la cooptazione e l’aiuto reciproco.

La moralità e socialità in Makarenko sono la stessa cosa, per lui la politica riveste un

ruolo importante. il collettivo pedagogico, il collettivo infantile e la

Vengono distinte tre direttive:

famiglia.

Il collettivo non è “semplicemente una somma degli individui separati … è un vivo

organismo sociale che possiede organi, cioè pieni poteri e responsabilità,

interdipendenza e correlazione delle parti, e se questa non c’è allora non c’è il

collettivo ma semplicemente un assembramento o una folla [...]non si può educare un

collettivo se quindici pedagoghi educheranno ciascuno come vuole… deve esserci

anche il collettivo dei pedagoghi.” Makarenko.

ROSA E CAROLINA AGAZZI

Di fine 800, ebbero come prima guida lo zio don Zapparoli, fondamentale per il futuro

metodo delle sorelle Agazzi, secondo il quale si può educare senza traumi, giocando

cianfrusaglie

con le (materiali ritrovati dai bambini non preordinati e prestabiliti) in

l’ordine, il rigore, colloquio, il linguaggio, l’igiene personale,

classe, curando il

l’osservazione della natura, i modi gentili, l’operosità .

Guidato dalla lealtà sociale e dal riconoscimento individuale, tale contributo è da

collocarsi nella corrente dell’attivismo pedagogico italiano e veniva applicato all’asilo

di Mompiano.

MARIA BOSCHETTI-ALBERTI

“maestra della penna rossa”,

È la non prettamente una pedagoga ma dalla grande

propensione e naturalità all’educare, è di ispirazione montessoriana, con il suo

modello unico ed irripetibile per originalità fa leva su libertà, iniziativa, auto-

“scuola serena” di Agno,

educazione, volontà ed armonia nella spostando il focus dal

controllo alla cura dello spirito e la flessibilità didattica.

MARIA MONTESSORI

Ha sempre mostrato una particolare attenzione verso i bambini “anormali”, per questo

Casa dei bambini,

apre la organizzata in maniera scientifica, a misura di bambino

quale possessore di una mente assorbente, quindi degno di rispetto, tanto da abolire

ed eliminare il confine tra “normale e anormale”. L’infanzia è fucina delle

predisposizioni e potenzialità da far esprimere.

L’educazione “sensoriale” è fondamentale, i sensi sono “la porta dell’anima”, “nel

rispetto della personalità del bambino e nel lasciarne libera l’attività spontanea

anziché reprimerla e dominarla”. L’educatore è ridotto quindi a semplice tramite tra

l’educando e l’ambiente che lo circonda, lasciando spazio all’AUTO-EDUCAZIONE.

EDOUARD CLAPARÈDE

Psicologo svizzero, crede che la psicologia fornisca una solida base scientifica alla

pedagogia e si avvale del criterio del funzionalismo. Qualora non bastassero le reazioni

istintive al superamento del problema, “il pensiero è lo strumento dell’azione”. Il

l’interesse per l’apprendimento

fondamento dell’educazione deve essere e il desiderio

di comportarsi bene, senza obblighi, ricompense o castighi. Il GIOCO è visto come

esercitazione, momento di imitazione e strumento per abbreviare i tempi di

apprendimento.

CELESTIN FREINET esperienze

Freinet è rappresentante della “SCUOLA ATTIVA” francese. Attraverso

formative attive (gite, visite, lavori di gruppo ecc..) proposte da una scuola aperta alla

vita, la sua didattica si basa su un movimento di cooperazione educativa e procede

per tentativi, in modo tale che il bambino scopra da sé la sua personalità come

membro di una società, “senza accettare passivamente verità definite e dogmatiche

espresse”.

ROGERS COUSINET

Si colloca nella corrente dell’ATTIVISMO (pone al centro il fanciullo). “Il metodo di

lavoro libero per gruppi” è l’opera più conosciuta. I suoi principi sono il valore del

potenziale educativo, la libera manifestazione delle autentiche forze originali e naturali

del soggetto e il concetto di lavoro quale molla per un apprendimento efficace e

duraturo. L’insegnante dona la sua professionalità (preparazione dell’insegnante)

attraverso l’attività pratica (preparazione del lavoro) e gli alunni ricevono in un

dinamismo spontaneo e libero; invece di agire sui fanciulli gli insegnanti metteranno i

fanciulli in grado di agire da sé.

JOHN DEWEY

Massimo esponente della corrente americana del PRAGMATISMO (l’attenzione viene

data alla pratica) e della Scuola progressiva, ritiene che la scuola sia a sostegno della

democrazia, infatti democrazia ed educazione sono in stretta reciprocità, perché la

“scuola laboratorio”,

scuola è strumento essenziale per fare democrazia. La sua è una “imparare

che insegna il giardinaggio, la cucina, la scelta etc. ed ha come slogan

facendo”; l’educazione attraverso una molteplicità di occasioni e progetti a stretto

legame con l’ambiente. In questo contesto l’uomo “è un essere attivo che interviene

nel corso dei fenomeni” e cerca di modificarli a suo gradimento. Dewey riassume la

sua teoria nella frase “assegnare il posto giusto per ogni persona”, cioè bisogna

attenersi agli interessi del soggetto svolgendo attività comuni e quotidiane, che creino

una persona in grado di agire nella vita sociale.

Egli sviluppa il suo metodo attorno a principi appartenenti all’antropologia pedagogica:

dal pensiero filosofico = l’idea di uomo

 dalla psicologia = mondo interiore del soggetto

 dalla sociologia = l’attenzione e l’importanza della libertà

 dalla pedagogia = il fine sociale dell’agire educativo (“il posto giusto per ogni

 persona”)

JEAN PIAGET

Ha elaborato un modello integrale dello sviluppo del bambino, che è “un cammino

verso l’equilibrio” e avviene tramite un’influenza reciproca e costante tra il soggetto e

l’ambiente. La sua ricerca viene definita “epistemologia genetica”. L’equilibrio stabile

è la crescita organica, quello mobile è rappresentato dalle funzioni superiori come

l’intelligenza, la sfera affettiva, etc.

l’assimilazione,

Lo sviluppo avviene attraverso le nuove conoscenze si integrano negli

l’accomodamento,

schemi mentali già esistenti e si utilizza l’intelligenza per

modificare o adattare gli schemi mentali

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
27 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LisiBisi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale e sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Vacchelli Orietta.