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Il bambino all'interno delle agenzie di ogni ordine e grado

Il bambino all'interno delle agenzie di ogni ordine e grado deve trovare stimoli a fare. Occorre incentivare l'autonomia del bambino, come dice Montessori l'istinto del bambino è di agire da solo. Bisogna lasciar giocare i bambini per far sviluppare loro creatività. L'ambiente che si genera così facendo è a misura dei bisogni del bambino, un ambiente che conceda l'errore, l'esplorazione e la conquista. Tonelli sostiene che la metodologia educativa deve svilupparsi su cinque principi:

  • disponibilità di materiale idoneo all'attività ludica
  • libertà espressiva
  • organizzazione condivisa degli ambienti e dei materiali
  • favorire l'autonomia
  • raccogliere una documentazione educativa sui passi che si sono fatti

La scuola concorre a sviluppare il potenziale dell'alunno. Due aspetti devono essere sottolineati in un'ottica ludica:

  • necessità che le funzioni motorie, cognitive
e affettive si sviluppino sinergicamente

non ridurre la creatività e il gioco ad attività espressive, ma coglierne il potere produttivo per lo sviluppo nelle attività di ricerca

Il gioco deriva dal latino iocus: attività gratificante ed esercizio organizzato. Il gioco è un'attività naturale che prepara alla vita. Aristotele: il gioco è una delle attività che più permette il raggiungimento della felicità e della virtù. Grande importanza riveste anche in psicologia:

  • sprigionamento delle energie fisiche (Spencer)
  • ripetizione di attività ataviche (Stanley Hull)
  • catarsi liberatrice da tendenze inaccettabili o istinti antisociali (psicoanalisi)

Per Bauman il movimento e il gioco assicurano il normale sviluppo armonico della personalità. Il bambino diventa autonomo, sicuro di sé.

Baumgarthen descrive gli aspetti psicologici del gioco come insieme di sei componenti:

  • la motivazione
  • intrinseca

    la priorità dei mezzi sul fine

    la dominanza dell’individuo rispetto alla realtà esterna

    la non letteralità

    la libertà dai vincoli

    il coinvolgimento attivo

    Il gioco deve permettere un confronto continuo con l’altro. L’attività del gioco presuppone momenti di confronto e scontro, realizzare esperienze per imparare a rapportarsi con l’altro e gestire le emozioni, potenziare la creatività soggettiva.

    Piaget distingue tre tipi di gioco: senso motorio dei primi anni di vita, simbolico tipico dell’infanzia, specifico dell’età scolare.

    Aspetti fondamentali del gioco: da un pdv pedagogico stimolare interesse e curiosità, spunti di apprendimento emozionali.

    Psicologo Csikzentmihalyi: sintetizza il gioco con il concetto di FLOW: essere completamente immersi in ciò che si sta facendo per stimolare l’esperienza fisica, sociale, emotiva e intellettiva.

    Angelis dichiara che non c'è distinzione tra teoria e prassi, esse devono stare in continuo rapporto. Ogni teoria va convalidata dai problemi che l'hanno generata. Teoria deriva dal greco Theoria (visione, osservazione), si intende l'insieme strutturato dei principi e paradigmi logico-conoscitivi. Pratica: insieme di modalità con cui è possibile occuparsi di un dato evento. Una teoria è valida finché una pratica non la smentisce e una pratica è valida finché una teoria non ne genera di nuove.

    Lezione 19 King distingue:

    • pedagogia pura (teorica)
    • pedagogia applicata (pratica)
    • pedagogia sociale (riflessione degli atteggiamenti umani)

    Bruner: teorie ingenue e pratiche popolari: in modo da dare ad ogni soggetto educante una cassetta degli attrezzi sia teorica che pratica. L'obiettivo diviene il saper fare e il saper essere.

    Acone: il miracolo formativo: richiede alla pedagogia di progettare interventi mirati

    checostituiscano:

    • le fondamenta dei percorsi flessibili
    • curricula capaci di modificare il proprio operato
    • ridurre il gap tra insegnamento e apprendimento
    • coadiuvare aspetti teorici e pratici

    Si tratta di un miracolo che richiede dedizione e fede nei valori e negli ideali. Il miracolo formativo è un traguardo in direzione del quale si cresce. Occorre inoltre instaurare un rapporto empatico tradocente e discente. A tal proposito l'educazione diventa problem solving: occorre sapersidestreggiare in ogni situazione e di fronte ai problemi che si presentano.

    La conoscenza diventa genesi dei vari saperi, diventando una ragione critica data da:

    • prodotti dell'arte (forma di sensibilità del bello)
    • della scienza (razionalità scientifica)
    • della lingua (volontà espressiva)
    • della storia (memoria culturale)
    • della religione (conoscenza dell'ultramondano)

    Si tratta di forme primigenie culturali.

    Oggi pedagogia e didattica sono due

    scienze autonome. Esse differiscono principalmente nello statuto epistemologico. Didattica e pedagogia si trovano costantemente a riflettere intorno all'educazione della persona. La didattica trova la sua genesi nella prima ideazione e classificazione dei suoi modelli offerta da Beckertz sul finire degli anni settanta, Mentre la pedagogia deriva dal modello di Develey, il quale prevedeva l'assegnazione delle finalità attraverso il modello delle due D e delle due P (disciplina e didattica, pedagogia e psicologia). È possibile rintracciare una modellistica didattica che si esprime e prevede che ogni scienza dell'educazione indaghi secondo le tre I (modello didattico delle tre I):

    • informatica
    • inglese
    • impresa

    Si tratta di perni che permettono alla persona di essere cittadino del proprio tempo e non sentirsi estraneo ai mutamenti della società. Il limite del modello didattico dell'apprendimento è che la didattica non è solo apprendimento,

    ma anche insegnamento. Occorre sempre vi sia intersezione tra didattica e pedagogia, e tra le scienze in generale. Entrambe le discipline lavorano sullo spazio pedagogico dove maestro e discente interagiscono in una prospettiva di apprendimento di capacità e competenze, attraverso l'acquisizione di conoscenze. I modelli a cui si riferisce la didattica: - della comunicazione (insegnare è comunicare) - dell'apprendimento (educare è far apprendere: Richmond) - tecnologico: efficienza didattica/ migliore comunicazione - dell'istruzione (progressione ottimale: Bruner) Didattica e pedagogia sono scienze dell'educazione e scienze pratiche e scienze teoriche. Gli storici saperi basilari dell'istruzione come obiettivi delle varie discipline che hanno a che fare con l'uomo: saper leggere, saper scrivere, far di conto. L'apprendimento avviene attraverso le operazioni cognitive: esse stimolano la parte più naturale del conoscere.

    Quella che sorregge una diretta partecipazione del discente al suo processo di formazione. Il primo aspetto della conoscenza è di far propri gli aspetti e schemi generali sia gli aspetti specifici (i saperi disciplinari). Comprensione e conoscenza, ricorda Gattullo, passano attraverso tre momenti:

    • traslazione: facoltà di riconoscere i simboli
    • interpretazione: capacità di distinguere ciò che è più importante da ciò che lo è meno
    • estrapolazione: massima capacità di comprensione, motivare un'abilità a riconoscere cause e conseguenze

    Bruner: non importa quanto abbiamo appreso, ma ciò che sappiamo fare con quanto abbiamo appreso. Il fine ultimo diverrà un'assimilazione/interiorizzazione di competenze.

    Gli obiettivi dell'apprendimento nella tassonomia di Bloom:

    1. livello di conoscenza: puro sapere nozionistico
    2. livello di comprensione: fare proprio un concetto, ma non ancora saperlo

    applicare altrove.

    Due gradi: traduzione e interpretazione.

    III livello l'applicazione: qui si estrae il concetto chiave che permette l'applicazione altrove

    IV livello l'analisi: la capacità di recepire elementi impliciti

    V livello la sintesi: capacità di riunire concetti per crearne di nuovi

    VI livello la valutazione: mettendo insieme gli altri livelli arrivare alla capacità di valutare accuratamente attraverso spirito critico

    Concetto importante: trasformazione. Trasformarsi significa essere volenterosi di realizzarsi come persona umana. La pedagogia è volta proprio a promuovere la trasformazione e il divenire dell'essere umano. Pedagogia e didattica diventano il modello di mediazione tra ciò che la persona è e tra ciò che potrebbe divenire attraverso il processo educativo di trasformazione. Tras (trasformazione del soggetto), forma (trovare la propria forma), azione (momento dell'agire). Per operare tale mediazione

    occorre:

    • richiamare i paradigmi scientifici
    • tentare di fissare il parallelo mente e metodo
    • recuperare la mano sinistra (quella del cuore), insieme a quella destra (della ragione)

    Esse devono trasmettere gli attrezzi della cultura. Una cassetta degli attrezzi che predispone alla più piena comprensione olistica della cultura richiamata da Williams. La cultura può essere identificata come un universo simbolico significante in cui la persona si trova immersa e che attraverso l’utilizzo delle forme culturali o primigenie (arte, storia, letteratura, scienza, religione ecc) traduce i simboli in significati propri.

    Due sono le finalità dell’educazione:

    1. creare un ambiente di lavoro e un iter processuale che generino l’apprendimento
    2. determinare curricoli di studio adeguati alle potenzialità dell’allievo

    Il percorso formativo deve essere volto a formare una persona in grado di abitare in società potendo esprimere il proprio io in libertà.

    Terzo obiettivo è la ricerca della verità. Lez 22.

    La pedagogia generale trova la sua spinta nella comparazione dei diversi sistemi educativi e che sfocia nella ricerca di tipo comparativo.

    • Pedagogia comparata: lavoro di ricerca in cui le teorie pedagogiche vengono comparate.
    • Pedagogia sociale: risponde ai bisogni della società che hanno il fulcro del discorso nel diritto all'educazione.
    • Pedagogia sperimentale: si fonda sull'osservazione e sull'esperienza.
    • Pedagogia speciale: si occupa delle persone diversamente abili.
    • Pedagogia della cultura: la visione del fenomeno educativo è concepita in base alle civiltà storiche e in cui assunsero posizione concetti come campi culturali, valori culturali ecc.

    Peters 1977: viviamo per imparare e impariamo per vivere. La cultura è un universo simbolico significante. La cultura può essere distinta in un senso classico e uno antropologico.

Dettagli
A.A. 2022-2023
22 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ylenia.bernardi97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Mancini Riccardo.