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LA COMUNICAZIONE ASSERTIVA
Stile comunicativo che permette l’espressione di propri sentimenti, idee e pensieri attraverso il
riconoscimento e il rispetto di sé e dell’altro.
PRINCIPI DELLA COMUNICAZIONE ASSERTIVA
- rispetto di sé e degli altri
- autonomia emotiva
- autoaffermazione
- libertà espressiva
- immagine positiva di sé e degli altri
LO STILE ASSERTIVO
• È caratterizzato da comportamenti di autoaffermazione dei propri bisogni e diritti pur riconoscendo
quelli altrui.
• Non vuole avere successo sugli altri, ma insieme agli altri, quindi non svaluta, non soccorre, non
domina ma non subisce.
• Legge i problemi relazionali non come derivati da modi di essere dell’altro, ma da fraintendimenti
ed equivoci, per cui ricerca l’ascolto e la mediazione.
• Difende comunque la propria indipendenza di giudizio e la dignità.
ASCOLTO
- UDIRE: definisce la ricezione passiva dei suoni
- SENTIRE: definisce il coinvolgimento emozionale
- ASCOLTARE: definisce l’atto volontario di percezione e interpretazione dei messaggi
L'ASCOLTO è un atteggiamento/comportamento ATTIVO che presuppone una serie di abilità.
L’ascolto presuppone:
- Capacità di VIVERE L’ASCOLTO IN PROFONDITÀ coinvolgendo tutti i CANALI SENSORIALI (vista-udito-
olfatto-cognitivo-emozioni)
- SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO sulla persona che ci sta di fronte: SU LUI È CIÒ CHE DICE
- Resistenza nei confronti delle distrazioni interne od esterne; MANTENERE AL CENTRO IL CLIENTE.
- ATTENDERE PRIMA DI RISPONDERE.
LA RELAZIONE
“La relazione è una serie di rapporti umani, uniti da una sistematica continuità.”
“Essa ha carattere di permanenza, è un vincolo duraturo che si svolge ordinariamente nell’ambito di una
comunità dotata di stabilità, in cui si ricerca, concordi, il bene duraturo.” (C. Majello)
“Sembra che noi tutti abbiamo necessità di contatti sociali con i nostri simili, per mantenere un
adattamento psicologico normale.” (J. Forgas)
STADI DI SVILUPPO DI UNA RELAZIONE
1. Fase della conoscenza: preinterazione, incontro, dialogo
2. Fase della crescita: avvicinamento, comprensione, empatia
7
3. Fase della conclusione: separazione tra i soggetti
LA RELAZIONE DI AIUTO
“La relazione di aiuto è un tipo particolare di relazione tra un aiutante preparato è una persona in cerca di
aiuto. Essa si prefigge, attraverso la pratica di attitudini e l’uso di tecniche appropriate, di favorire la
crescita dell’individuo a livello personale, interpersonale e spirituale”. C. Rogers
Ogni relazione di aiuto contiene in sé due aspetti:
- Il tipo di aiuto che si vorrebbe ricevere
- La creazione di una relazione gratificante con il proprio interlocutore
- Se non c’è reciprocità, rispetto e riconoscimento dell’altro la relazione non sostiene lo sviluppo
della persona ma provoca reazioni di rifiuto ostilità e rabbia.
LE FASI DELLA RELAZIONE TERAPEUTICA
1. INTRODUTTIVA:
• Dare l’opportunità al cliente di esporre il problema
• Ascoltare con attenzione attiva e flessibile
• Cercare di comprendere il significato centrale
• Lasciare emergere ipotesi di ricerca
→
2. ACCOGLIENZA ha lo scopo di preparazione allo scambio e richiede da parte di ciascuno una
comprensione realistica del partner ed il fermo proposito di accettarlo così come egli è. Essa si basa
su: • Riconoscimento dell’altro
• Atteggiamento di non valutazione né giudizio
o c.n.v.
o maschera
o stereotipo
o “conosci te stesso”
• Creare una situazione favorevole all’altro
• Informare
• Il tempo per l’accoglienza
o tempo per noi
o tempo per capire l’essenziale
DIALOGO = DÍA-LOGOS
Andare al di là delle parole verso una comunicazione/scambio di opinioni, idee, esperienze personali. Alla
base di ogni rapporto dialogico vi è la capacità di “mettersi nei panni dell’altro” con la consapevolezza che
ciò che è vero per uno non è necessariamente vero per tutti. (Canevaro, Chieregati, 1999)
Rapporto dialogico significa accettare che le proprie abitudini, le proprie istanze, le proprie dottrine e le
proprie conquiste non abbiamo carattere assoluto. (ibidem, …)
Rapporto dialogico significa inoltre credere nell’altro, essere convinti che dice la verità. (ibidem, ...)
DALL’ACCOGLIENZA SI ARRIVA AL DIALOGO SOLO SE:
- C’è sincerità/autenticità tra i partners
- C’è rispetto per l’originalità dell’altro
- C’è rispetto per la propria originalità 8
- C’è desiderio di condivisione
- C’è desiderio di farsi capire
- C’è atteggiamento di ascolto ed attenzione costante
QUALE RISPOSTA DARE?
1. RISPOSTA RIFLESSO → L’AIUTANTE RIFLETTE SUL CLIENTE I FATTI RACCONTATI, I SENTIMENTI
EMERSI. Si effettua una RIFORMULAZIONE del racconto del cliente in modo SINTETICO, CRITICO-
DELUCIDATIVO per mettere a fuoco e sottolineare alcuni aspetti del dialogo al fine di cogliere gli
aspetti essenziali del messaggio. Questo ultimo tipo di risposta presuppone l’esistenza di una
COMPRENSIONE EMPATICA.
2. RISPOSTA DI VALUTAZIONE O GIUDIZIO MORALE → Quello che dici è bene/male etc... Il cliente si
sente giudicato.
3. RISPOSTA INTERPRETATIVA → L’aiutante interpreta la situazione fornendo il suo punto di vista.
4. RISPOSTA DI SUPPORTO AFFETTIVO → L’aiutante offre aiuto e supporto ma non nel senso che
facilita la presa di coscienza dei problemi del cliente.
5. RISPOSTA INVESTIGATRICE → L’aiutante pone domande che influenzano la risposta.
6. RISPOSTA DI SOLUZIONE IMMEDIATA → L’aiutante fornisce la soluzione ai problemi ed il cliente
rimane passivo.
LA COMPRENSIONE EMPATICA
- Atteggiamento di sincero interesse di disponibilità totale senza pregiudizi
- Atteggiamento di accettazione e non giudizio
- Comprensione dell’altro, nel linguaggio
- Sforzo per entrare nel suo universo personale per capire ciò che la persona vive
- Capacità di mantenere la lucidità, l’osservazione obiettiva
- Atteggiamento non direttivo
- Attenzione e disponibilità
- Lasciare l’iniziativa
- Lasciare la persona libera di essere sé stessa
- Congruenza/autenticità
- Considerazione positiva incondizionata
EMPATIA
Capacità di comprendere i sentimenti della persona e il significato che essi hanno per lei.
CONGRUENZA
- Ascolto si sé
- Consapevolezza delle reazioni emotive
- Distacco temporaneo
OPERATIVA
- Intervento dell’aiutante/risposta riflesso
- Esplorazione del problema/cliente od aiutante
- Approfondimento
- Integrazione e piste Vitali (risorse/opportunità)
- Ricerca e selezione di strategie
- Elaborazione di obiettivi
- Progettazione 9
SEPARAZIONE
VALUTARE INSIEME il cammino compiuto ed i risultati ottenuti. RINFORZO POSITIVO verso le capacità del
cliente di farcela. Elemento fondamentale che pervade ed accompagna la relazione nel suo svolgersi è la
FIDUCIA RECIPROCA.
IL COUNSELLING
- Insieme di tecniche, strategie ed atteggiamenti messi in atto da un operatore di aiuto per aiutare
una persona in difficoltà ad elaborare strategie risolutive a partire dalle proprie risorse.
- Attività attraverso cui la persona diviene consapevole del suo problema e delle sue risorse ed
assume decisioni rispetto ai suoi comportamenti.
- Percorso di aiuto orientato all’autonomia della persona, che promuove crescita e sviluppo delle
abilità intrinseche necessarie a superare la situazione di crisi.
IL COUNSELLING NELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA
- Possibilità per aiutare le persone ad affrontare i diversi aspetti delle situazioni di salute e malattia
sostenendo l’attivazione di strategie di coping, adattamento.
- Relazione di aiuto che facilita e sostiene i processi di ristrutturazione e riattivazione delle risorse
interne della persona in difficoltà.
ADATTAMENTO
La sopravvivenza e il benessere degli esseri viventi si basano sulla capacità o meno di attuare questa
fondamentale è difficile funzione che chiamiamo adattamento. Essa sta alla base di un continuo processo di
evoluzione e perfezionamento che risulta fondamentale nonché intrinsecò alla natura umana. Adattamento
è il risultato finale di un processo che prevede due tappe intermedie individuabili nei due meccanismi:
ASSIMILAZIONE + ACCOMODAMENTO
➔ ASSIMILAZIONE = i dati della realtà. Una immissione di informazioni dal mondo reale, essi sono
trattati o modificati in modo da essere incorporati nella struttura della persona. (Piaget)
➔ ACCOMODAMENTO = il modificarsi di schemi interiori per coincidere con la realtà: conciliare nuove
esperienze o oggetti con la visione precedente per adattarsi alla nuova immissione di informazioni.
(Piaget)
DESTINATARI DEI PROGETTI EDUCATIVI
- Persone interessate da patologie acute prima della completa guarigione
- Persone con malattie croniche
- Persone sane
- Soggetti sani che vogliono mantenere lo stato di salute o migliorarlo
➢ EDUCAZIONE SANITARIA → prevenzione delle malattie
➢ EDUCAZIONE ALLA SALUTE → promozione della salute
EDUCAZIONE DEGLI ADULTI
= MODELLO CICLICO della vita dell’uomo nel quale il discorso educativo risulta:
• PERMANENTE → consapevolezza, perfezionamento, saggezza, autorealizzazione
• RICORSIVO → confronto con difficoltà ed ostacoli
AUTOPOIESI dell’adulto capace di catalizzare il proprio potere di CAMBIAMENTO aprendo gli orizzonti della
POSSIBILITÀ. 10
→
1. ANDRAGOGIA Scienza che si occupa dei processi di apprendimento della persona adulta:
• ogni persona passa nel corso della vita da uno STATO DI DIPENDENZA ad uno di
AUTONOMIA ED AUTODETERMINAZIONE
• l’adulto possiede un BAGAGLIO DI ESPERIENZE che divengono risorsa nel processo
educativo
• la motivazione all’apprendimento è legata agli OBIETTIVI DI SVILUPPO E RUOLO SOCIALE
• la motivazione all’apprendimento è legata più a FATTORI INTERNI che esterni.
2. LONG LIFE LEARNING
PEDAGOGIA VS INFERMIERISTICA
• →
EMPOWERMENT Processo di CRESCITA E RESPONSABILIZZAZIONE delle persone finalizzato
allo SVILUPPO DI CAPACITÀ di:
o Riconoscimento dei propri BISOGNI DI SALUTE
o Assunzione di MAGGIORE CONTROLLO sui comportamenti
o Realizzazione in AUTONOMIA di azioni soddisfacenti
o PARTECIPAZIONE ai processi decision