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LA SCOPERTA DEL MONDO INTERIORE: IL SIMBOLISMO IN FRANCIA - PAUL GAUGUIN E I
NABIS
Il simbolismo è quel tipo di ricerca che sollecita un’attenzione rispetto alla dimensione interiore,
all’interiorità. Da un punto di vista cronologico siamo più o meno negli stessi anni del realismo.
Il simbolismo comincia a emergere dagli anni 60 dell’800 e si protrae fino ai primi anni del 900.
L’aspetto più significativo del simbolismo che emerge sia in pittura, che in scultura, che in
letteratura e in musica è la dimensione dell’inconscio che sulla fine dell’800 inizia a penetrare
nella cultura del tempo e che avrà il suo apice con Sigmund Freud e l’opera “L’interpretazione
dei sogni” nel 1899, dove il filosofo postula l’idea che la mente inconscia esiste, per quanto
invisibile, oltre la coscienza, ma la influenza attraverso i sogni. Quindi secondo queste teorie la
persona che conosciamo non è esattamente quella che vediamo dall’esterno, quindi la
persona ha una ricchezza interiore e una dimensione inconscia che non è quella visibile. Quindi
il simbolismo comincia a manifestare nell’arte proprio questo bisogno di andare oltre la visione.
Il rifiuto del naturalismo, quindi di una pittura che descrive in modo naturalistico la realtà come
ancora fa l’impressionismo, è espresso attraverso un linguaggio riduttivo e sintetico fondato
sull’uso della linea e del colore. Il linguaggio sintetico tende, infatti, a semplificare le forme e
riunirle in forme più semplici e grafiche rispetto alla realtà. Questo è perfettamente visibile nella
pittura di Puvis de Chavannes e Gauguin. Il manifesto della tendenza simbolista, scritto da
Albert Aurier, è dedicato a Paul Gauguin e si intitola “Le Symbolisme en peinture”, del marzo
1891. In questo manifesto per spiegare che cos’è questa nuova corrente che sta nascendo,
questo nuovo stile, il critico distingue tra ideismo ed idealismo. L’ideismo è qualcosa di
completamente nuovo (quello che noi vediamo nella pittura di Moreau ed anche Gaugin) ed ha
qualcosa di simile ma anche di diverso dall’idealismo che è, invece, un aspetto della pittura dei
pittori romantici, dove c’è un’ideale espresso nelle loro opere. Mentre l’idealismo viene
assimilato al realismo, quindi a qualcosa di reale, visibile ed intellegibile, l’ideismo è di difficile
decifrazione, è un sinonimo di simbolismo. Il simbolo, infatti, è oscuro, non è così chiaro e
preciso da leggere come l’ideale. Nel simbolismo le idee, aspetti legati anche alla dimensione
inconscia o morale, sono ancora espresse attraverso forme sensibili, cioè attraverso immagini,
mentre più avanti nella storia dell’arte le idee saranno espresse attraverso una vera astrazione
soltanto dal 1910, anno in cui Kandinsky inventa l’astrattismo. Scopo della pittura ideista o
simbolista è l’espressione di idee attraverso un linguaggio particolare non soltanto la
rappresentazione diretta illusionistica di oggetti.
Per l’idealismo l’esempio perfetto è La libertà che guida il popolo di Delacroix del 1830:
un’opera del romanticismo storico. In quest’opera ci sono alcuni elementi che già vanno verso
il realismo come le figure poste in primo piano rappresentanti corpi di soldati morti in tutta la
loro crudeltà e nel loro abbruttimento del corpo. La figura al centro, invece, non è per nulla
reale, è molto difficile che ci fosse una donna con in mano una bandiera della Francia con il
seno nudo che guidasse i soldati contro i militari del regno. Questo personaggio è quindi una
figura allegorica, simbolica, è una figura ideale. L’allegoria rispetto al simbolo è molto più
riconoscibile e al tempo si capiva perfettamente che quella figura femminile fosse la
rappresentazione della Francia, della libertà e l’evocazione della rivoluzione francese.
Un esempio di ideismo è costituito da un’opera di un pittore italiano, Giovanni Segantini: Le
cattive madri. Il quadro è ambientato in un paesaggio invernale ed è una critica nei confronti
delle madri che abbandonano i figli. La donna aggrappata all’albero è una figura inquieta, non
reale, inserita in un paesaggio invernale che nei dipinti di Segantini è carico di presagio di
morte. I pittori simbolisti sono oscuri e misteriosi proprio come i letterati della stessa corrente
le cui poesie sono ermetiche (ogni parola ha un suo ampio significato). Da un punto di vista
letterario oltre a Mallarmé e Rimbaud, il testo letterario più vicino alla sensibilità dei pittori è “À
rebours” di Joris-Karl Huysmans: esempio eclatante di letteratura decadente in cui l’aspetto
estetizzante della realtà viene posto in primo piano. Nel romanzo l’autore racconta la storia di
un uomo che vive in una casa piena di oggetti il cui scopo è sviluppare determinate sensazioni
come nel caso del Vittoriale di D’Annunzio. Jeans Moréas nel Manifestp del simbolismo,
pubblicato sul supplemento letterario di “Le Figaro” nel 1886 scrive: “Il termine simbolismo è il
solo capace di designare l’attuale tendenza dell’arte basata sul carattere simbolico”.
Il pittore idealista si serve degli oggetti, di ciò che rappresenta nel dipinto, come “segni” che
evocano l’idea che vuole esprimere. I “segni” sono lettere di un immenso alfabetò che soltanto
l’uomo di genio sa sfogliare. Il suo linguaggio pittorico simbolista è composto solo da linee,
forme e colori utili a tale scopo. Quindi è ammissibile che una alterazione delle componenti
formali, cromatiche o grafiche dell’opera.
GUSTAVE MOREAU
Edipo e la sfinge - 1864
La letteratura mitologica è un punto di partenza per molte opere simboliste. L’opera da un
punto di vista pittorico non è così innovativa, presenta ancora un carattere accademico. Per
comprendere a pieno il dipinto e il suo soggetto dobbiamo conoscere la letteratura; al di fuori
del racconto l’idea sottostante è la lotta tra ragione e irrazionalità. La prima, che avrà la meglio,
rappresentata da Edipo e la seconda dalla donna. L’uomo è la componente razionale e la
donna è la componente irrazionale. Quest’ultima, spesso, nella pittura simbolista è tentatrice. I
simbolisti amano le figure oscure del mito come Cleopatra, Eva.
L’apparizione
Anche in questo quadro appare la figura della donna: Salomé, al centro appare invece la testa
del Battista misteriosa e portatrice di morte. Il palazzo di Erode non è neppure dipinto ma è
soltanto descritto attraverso un’incisione. Moreau, infatti, utilizza degli espedienti linguistici che
sintetizzano la realtà per portare l’attenzione su quello che a lui interessa. L’opera presenta un
collegamento con il Banchetto di Erode, l’erudizione infatti una componente propria dell’arte
simbolista.
ODILON REDON
L'artista nasce come illustratore, le sue opere sono illustrazioni per la letteratura come ad
esempio le Metamorfosi di Ovidio.
Il ragno che piange
Si tratta di una creatura fantastica che richiama la figura del ragno, anche in questo caso
possiamo notare la testa del Battisti su un piatto.
L’occhio mongolfiera
In quest’opera non è ancora così esplicito il riferimento all’inconscio ma è chiaro che queste
creature nascono da una dimensione fantastica. Ricorda Dalì e il surrealismo.
Ofelia tra i fiori:
L’opera fa riferimento ad una scena narrata da Shakespeare nell’Amleto e presenta una
rappresentazione molto diversa da quella di Millet, il dipinto di Redon presenta infatti una
dimensione di sogno, di osmosi. Il corpo e il viso della fanciulla sono completamente assorbiti
nella natura dello stagno attraverso un’amalgama di colori e forme; queste ultime appaiono
estremamente sintetiche, sono riassuntive, descritte non nei loro particolari ma nei loro
elementi essenziali. In alcuni punti il dipinto è quasi astratto. L’artista vuole esprime tutto il
senso di emozione attraverso il colore.
Il buddha
L’opera è caratterizzata da una dimensione spirituale che appartiene al senso dell’esistenza
interpretato dalle varie religioni. La spiritualità, espressa anche con elementi di orientalismo, è
qui molto sincretica. Il Buddha è immerso nella natura, quindi un’idea panteistica della
spiritualità. Si sviluppano inoltre in questo periodo anche dei circoli pseudo-filosofici e filo-
religiosi es. la teosofia, unendo diversi aspetti della filosofia orientale e interessando moltissimo
tanti autori dell’ambito simbolista sia letterati che artisti.
Biblioteca dell’abitazione del collezionista Gustave Fayet
È molto interessante vedere come nell’ambito del simbolismo si sviluppi anche l’elemento della
decorazione.
La decorazione è un aspetto della pittura che decreta l’autonomia del colore e della forma.
Questo lo vediamo anche nella pittura decorativa che Redon realizza ad esempio all’interno
dell’abitazione del collezionista Fayet.
Qui le scene non descrivono nello specifico dei racconti particolari ma le decorazioni di questa
biblioteca descrivono una sorta di mondo fantastico, un’arcadia in cui emerge tutta la forza del
colore, non reale ma anti-naturalistico.
È questo che accomuna il simbolismo francese con il secessionismo francese.
PIERRE PUVIS DE CHAVANNES
L’artista è conosciuto per una pittura di tipo decorativo. È il più acclamato decoratore di palazzi
parigini. Una sua grande decorazione si trova al Pantheon. Lo stile di Chavannes è molto
chiaro, meno oscuro rispetto a quello di Redon o Moreau, questa chiarezza dipende dal fatto
che Chavannes nasce come decoratore. Nella pittura decorativa, infatti, si semplificano le
forme perché altrimenti da lontano non si vede nulla, questo aspetto quindi viene mantenuto
anche nella pittura su tela.
Giovani fanciulle sulla sponda del mare
In quest’opera vediamo una contemplazione del paesaggio, tuttavia il protagonista non è il
paesaggio bensì l’essere umano, queste tre ragazze. Nonostante lo stile può essere
comprensibile, il soggetto è oscuro, c’è qualcosa di non definito e non chiaro: notiamo
un’allusione all’arcadia, a un paesaggio bucolico. Il paesaggio è molto piatto a differenza dei
romantici e dei realisti.
N.B Nel romanticismo è lo spazio ad essere protagonista.
Il bosco sacro
Quest’opera è un esempio di opera decorativa dell’artista, realizzata in quest