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POTENZIALI COMPLICANZE
Ipertrofia del ventricolo sx: ingrossamento miocardico del ventricolo sx
Infarto miocardico: necrosi muscolo cardiaco (miocardio)
Insufficienza cardiaca: incapacità del cuore di espellere la quantità di sangue sufficiente
TIA (attacchi ischemici transitori): anomalia temporanea di irrorazione sanguigna ad una parte limitata
del cervello
Accidente cerebrovascolare: danno parziale delle cellule cerebrali
Insufficienza renale: alterazione funzionamento renale
Emorragia retinica: versamento ematico nei tessuti retinici
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
Gestione inefficace del regime terapeutico correlato a insufficiente conoscenza della
condizione che si manifesta con uno stile di vita inadeguato
Obiettivo: comprensione della patologia e del relativo trattamento
Interventi:
1. discutere dei concetti relativi alla PA utilizzando termini semplici
2. insegnare l’automisurazione della PA
3. discutere sulla diminuzione del peso in modo che non si discosti di oltre 10% da quello ideale,
sulla limitazione quotidiana di alcol, sull’importanza dell’attività fisica, smettere di fumare, sul
ridurre l’apporto di sodio, grassi saturi e il colesterolo
4. fornire informazioni sui farmaci
5. sottolineare l’importanza del follow-up
Valutazione (risultati attesi per l’assistito):
1. mantiene la PA pari a valori uguali o inferiori a 90/140
2. rispetta regime dietetico prescritto
3. svolge attività fisica
4. non fuma e non consuma eccessive quantità di alcolici
5. assume i farmaci secondo le prescrizioni
Rischio elevato di non adesione al regime terapeutico correlato a effetti collaterali della
terapia prescritta VS la convinzione che non è necessario alcun trattamento in assenza di
sintomi
Obiettivo: partecipazione al programma di autocura e l’assenza di complicanze
Interventi:
1. identificare i fattori che possono predire una non adesione dell’assistito
2. mettere in risalto che una non adesione può avere conseguenze capaci di mettere in pericolo la
sua vita
3. sottolineare che l’ipertensione non produce sintomi
4. discutere di probabili effetti di eventuale ictus, insufficienza renale, malattia coronarica
Valutazione (risultati attesi per l’assistito):
1. non accusa alterazioni della visione
2. la FC e ritmo e FR sono nella norma
3. non riferisce dispnea o presenza di edema
4. la produzione urinaria è proporzionata all’assunzione di liquidi
5. non mostra deficit motori, sensori o verbali
6. assume farmaci come da prescrizione
CONTROINDICAZIONI ALLA MISURAZIONE DELLA PRESSIONE
fistola arterovenosa per dialisi
infezione dell’arto
ferite chirurgiche e di qualsiasi natura
compromissioni del circolo
mastectomia
trauma
SCOMPENSO CARDIACO
Incapacità del cuore di fornire sangue all’organismo in quantità adeguate alle richieste
dell’organismo.
Secondo l’OMS, l’insufficienza cardiaca, è una diminuzione delle capacità fisiche per problemi della
funzione ventricolare
CLASSIFICAZIONE NYHA
malattia clinicamente presente ma assenza di sintomi e segni senza limitazioni dell’attività
Classe I:
abituale asintomatici a riposo, lieve limitazione con l’attività fisica ordinaria che provoca segni e
Classe II:
sintomi tipici dello scompenso cardiaco (dispnea, angor, palpitazione etc..)
asintomatici a riposo, marcata limitazione dell’attività fisica, lieve attività abituale comporta
Classe III:
sintomatologia invalidante
spesso sintomatici a riposo, qualsiasi attività comporta segni e sintomi che provocano
Classe IV:
discomfort
CAUSE
Coronaropatie
Cardiomiopatie
Ipertensione arteriosa
Diabete mellito
Infarto miocardico
valvulopatie
Aritmie cardiache
Aterosclerosi coronarica
DIAGNOSI
Intolleranza all'attività o astenia correlata allo squilibrio tra apporto e fabbisogno di O2 che
si manifesta con riduzione della deambulazione, paura
Obiettivo: promozione dell’attività e la riduzione dell’astenia
Interventi:
1. evitare il riposo prolungato a letto
2. definire con l’assistito e il caregiver un programma per promuovere attività fisica
3. educare il paziente ad alternare l’attività a periodi di riposo
4. controllare i PV
5. iniziare attività con alcuni minuti di riscaldamento
6. attendere 2 ore dopo il pasto prima di iniziare l’attività
Valutazione (risultati attesi per l’assistito):
1. tolleranza all’attività
2. descrivere i metodi di adattamento all’attività fisica più comuni
3. interrompere qualsiasi attività che causa sintomi di intolleranza
4. identifica i fattori che riducono la tolleranza all’attività e cerca di evitarli
Ansia correlata alla dispnea che si manifesta con irritabilità, agitazione, insonnia
Obiettivo: riduzione dell’ansia o il potenziamento della capacità dell’assistito di affrontare lo stato di
ansia
Interventi:
1. somministrare O2 che aiuta alla diminuzione del lavoro respiratorio e riduce il malessere
2. sostegno fisico e psicologico
3. parlare lentamente con voce calma e tono rassicurante
4. insegnare a utilizzare le tecniche di rilassamento
5. evitare di immobilizzare l’assistito durante uno stato di confusione mentale o ansia
Valutazione (risultati attesi per l’assistito):
1. l’assistito riferisce la diminuzione dell’ansia
2. evita situazioni che gli provocano tensione emotiva
3. riposa tranquillamente durante la notte
4. non mostra segni e sintomi che mostra un elevato livello di ansia
5. avverte una diminuzione dello stress
Eccessivo volume di liquidi correlato a eccessiva assunzione di liquidi o di sodio che si
manifesta con aumento del pero, dieta non adeguata, lesione cutanee
Obiettivo: alleviare i sintomi associati al sovraccarico di liquidi e ridurre al minimo il rischio della
formazione di lesioni cutanee
Interventi:
1. somministrare terapia diuretica
2. valutare stato di idratazione
3. istruire il paziente a seguire una dieta povera di sodio
4. valutare il bilancio idrico
5. esaminare cute e attuare misure preventive
Valutazione (risultati attesi per l’assistito):
1. mantenere il bilancio idrico in pareggio
2. riduzione degli edemi periferici
3. conosce i metodi per prevenire edema e lesioni cutanee
Senso di impotenza correlato all’incapacità di assolvere le proprie responsabilità a causa della
patologia cronica e dell’ospedalizzazione che si manifesta con limitazioni nelle proprie
decisioni
Obiettivo: incoraggiare l’assistito a esprimere verbalmente le proprie capacità relative alla presa di
decisioni e alla capacità di conseguire risultati
Interventi:
1. aiutare il paziente a comprendere che può essere aiutato
2. identificare i fattori che provocano una sensazione di impotenza (carenza di informazioni,
mancanza di opportunità per esprimere un parere e prendere decisioni)
3. ascoltare l’assistito
4. offrire la possibilità di prendere decisioni
Valutazione (risultati attesi per l’assistito):
1. l’assistito assume decisioni in merito all’assistenza e al trattamento
2. è in grado di influenzare i risultati
PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI CORONARICHE
SINDROME CORONARICA ACUTA (SCA)
Nell’angina c’è una riduzione del flusso di sangue in un’arteria coronarica spesso per rottura
instabile
di una placca AS, con formazione di un coagulo sopra la lesione, senza un’occlusione completa.
Nell’infarto la rottura della placca AS e la successiva formazione di trombi, causano
miocardico,
un’occlusione completa della coronaria con conseguente ischemia e necrosi della porzione del
miocardio irrorato da tale arteria.
VALUTAZIONE INIZIALE
Sintomi di presentazione
ECG 12 derivazioni: entro 10 minuti dall’episodio anginoso o dall’arrivo in Pronto Soccorso e
monitoraggio seriato
Dosaggio markers cardiaci: troponina, creatinchinasi (CK), mioglobina (aumentati in presenza di
necrosi)
Storia clinica: descrizione sintomi, malattie pregresse, familiarità per coronaropatia, fattori di rischio
cardiovascolari
Ecocardiogramma: valutazione della funzione cardiaca ventricolare, ipo-acinesie delle pareti e
frazione di eiezione
SINTOMI DI PRESENTAZIONE E ECG - L’ANAMNESI, LE CARATTERISTICHE DEL DOLORE E
L’ESAME OBIETTIVO
Dolore toracico: qualsiasi dolore che , anteriormente, si collochi tra il cavo orale/mandibola e
l’ombelico, posteriormente tra la nuca e la 12° vertebra, che non annia causa traumatica o
chiaramente identificabile che lo sottenda.
L’anamnesi e le caratteristiche del dolore toracico rappresentano il primo strumento per il
riconoscimento della sua possibile origine ischemica.
L’ECG si posiziona al centro del processo decisionale dell’infermiere al triage nel percorso del
paziente con infarto miocardico acuto. Il processo decisionale al triage influisce l’iter del protocollo
operativo “door - to- balloon - time” (D2BT) nel percorso del paziente con infarto miocardico acuto
con sopraslivellamento del tratto ST, in particolare per quanto riguarda la raccolta anamnestica, la
scelta dell’effettuazione dell’ECG e l’assegnazione del codice prioritario.
SEDI DI INFARTO
Inferiore D2, D3, aVF
Anteriore,antero-settale V1-V4
Laterale V5-V6, D1- aVL
Laterale alto D1-aVL
Antero-laterale V1-V6 Tale sopraslivellamento
del tratto ST deve esser
>/= di 1mm in due o più
derivazioni periferiche
contigue (2mm in V1-V3).
Nelle derivazioni opposte
si registrerà un
sopraslivellamento “speculare”
TERAPIA MEDICA
Morfina (sedazione del dolore)
Asa sempre, se non controindicato
Nitrato (no se ipotensione)
O2
ADP INIBITORI:
Clopidogrel
Prasugrel
Ticagrelor questi farmaci sono raccomandati se non controindicati (es: da bradicardia,
BETA-BLOCCANTI:
blocco atrioventricolare, ipotensione o asma), specie per pazienti ad alto rischio.
Clinicamente, i beta-bloccanti riducono la frequenza cardiaca, la PA e la contrattilità, riducendo così il
lavoro cardiaco e il fabbisogno di ossigeno.
L’estensione dell’infarto determina in gran parte la funzione cardiaca dopo la guarigione.
La somministrazione di beta-bloccanti orali entro poche ore dall’insorgenza dei sintomi migliora la
prognosi perché riduce l’area di necrosi, il tasso di recidiva, l’incidenza di fibrillazione ventricolare e
la mortalità
La FC e PA devono essere attentamente monitorate durante il trattamento con i beta-bloccanti. Il
dosaggio va r