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TIPI DI IMMUNITÀ
L’immunità in base all’origine, al
si può classificare in diversi tipi,
meccanismo d’azione e alla durata.
1. Immunità innata
È quel tipo di immunità che è presente dalla nascita e non possiede
nessuna memoria immunologica.
È composta da:
- barriere fisiche
- cellule fagocitarie
- cellule NK
- sistema del complemento
- citochine infiammatorie
2. Immunità specifica
Si sviluppa dopo l’esposizione a un antigene, la sua risposta è lenta ma
specifica e presenta una memoria immunologica.
La memoria immunologica è la capacità del sistema immunitario di
"ricordare" un agente patogeno dopo un primo incontro, per rispondere in
modo più rapido ed efficace in caso di esposizioni successive.
È un meccanismo fondamentale per la protezione a lungo termine contro
molte malattie infettive.
Come funzione la memoria immunologica?
Quando il corpo entra in contatto con un patogeno (come un virus o un
batterio), il sistema immunitario attiva due risposte:
1. Risposta immunitaria primaria
- Lenta e meno potente, avviene al primo contatto con l'agente
patogeno.
- Coinvolge linfociti B e T vergini che riconoscono specifici antigeni.
2. Formazione della memoria
- Alcuni linfociti B e T si trasformano in cellule della memoria.
- Queste cellule persistono a lungo (anche per tutta la vita).
3. Risposta immunitaria secondaria
- Se il corpo viene esposto di nuovo allo stesso patogeno, le cellule
della memoria si attivano rapidamente.
- La risposta è più veloce, intensa e specifica, spesso neutralizzando
il patogeno prima che causi sintomi.
La memoria immunologica è importante poiché viene sfruttata nei vaccini:
Introducono un antigene (spesso in forma inattiva o attenuata)
per "insegnare" al sistema immunitario a riconoscere il patogeno.
Così, in caso di esposizione reale, la risposta immunitaria è già pronta a
intervenire efficacemente.
CLASSIFICAZIONE PER ORIGINE
Tipo Meccanismo Esempi Durata
Il corpo produce
Attiva naturale Varicella Lunga
anticorpi dopo l’infezione
Il corpo produce
Attiva artificiale Vaccino anti-Covid Lunga
anticorpi dopo vaccinazione
Anticorpi passano
Passiva naturale Placenta, latte materno Breve
da madre a figlio
Anticorpi forniti da
Passiva artificiale Immunoglobuline antitetano Breve
siero/terapia
RIEPILOGO DEI TIPI DI IMMUNITÀ
Tipo di Immunità Specificità Memoria Tempo di risposta Esempi
Pelle, macrofagi,
Innata No No Rapido (minuti) NK
Adattativa Sì Sì Più lento (giorni) Linfociti T e B
Attiva Sì Sì Giorni-settimane Vaccini, infezioni
Latte materno,
Passiva No No Immediato sieri
TIPI DI INFIAMMAZIONE
L’infiammazione si divide in:
1. Acuta
2. Cronica
INFIAMMAZIONE ACUTA
L’Infiammazione acuta o angioflogosi è caratterizzata da fenomeni
c’è un importante interessamento dei vasi, che
vasculoessudativi:
comportano la vasodilatazione, il rossore e l’aumento della permeabilità,
responsabile della fuoriuscita del liquido che contiene proteine/cellule ed è
l’essudato.
L’essudato è ricco delle cellule maggiormente rappresentate nel nostro
sangue che sono i granulociti neutrofili.
Nell’infiammazione acuta il protagonista è il neutrofilo (che escono dai vasi
perché aumenta la permeabilità dei vasi), che sarà reclutato come cellula
primaria nel sangue.
cellule che intervengono nell’infiammazione
Le prime non sono i neutrofili, ma
sono cellule residenti dei tessuti, ovvero i mastociti ed i macrofagi che hanno
dell’infiammazione.
il compito di rilasciare i mediatori Essi sono coloro che
sono in grado di gestire l’infiammazione e di portare alla vasodilatazione ed
all’aumento della permeabilità.
uno dei primi eventi dell’infiammazione acuta è l’attivazione
Perciò, dei
mastociti, cellule residenti che rilasciano istamina che determina la
vasodilatazione e l’aumento della permeabilità.
L’infiammazione si attiva inizialmente perché si attivano le sentinelle nei
tessuti. Esse rilevano il danno e rilasciano i mediatori chimici
dell’infiammazione, che sono poi i responsabili delle modificazioni dei vasi e
del reclutamento dei granulociti neutrofili.
L’infiammazione è una risposta dell’organismo ad un danno e vede una
acuta
importante modificazione dei vasi, con lo scopo di portare i materiali difensivi
laddove c’è un danno per operare la fagocitosi.
Le modificazioni più importanti in cui il vaso va incontro sono:
Vasodilatazione
Aumento della permeabilità che a sua volta porterà alla formazione
dell’Essudato (un liquido che contiene tante proteine)
dell’angioflogosi
I segni cardinali sono a livello locale e sono:
1. Arrossamento
2. Tumefazione
3. Calore
4. Dolore
5. Perdita di funzione
INFIAMMAZIONE CRONICA
Nell’Infiammazione cronica o istoflogosi non vi è un grosso interessamento
dei vasi e non vi sono tutti questi fenomeni vasculoessudativi e non ci sono i
neutrofili.
Le protagoniste sono le cellule mononucleate, ossia i monociti, che sono
presenti nel sangue, nei tessuti diventano macrofagi.
Quindi nell’infiammazione cronica avremo un “infiltrato” di cellule
quest’ultimi
mononucleate e macrofagi. Se possono presentare gli antigeni ai
linfociti T avremo anche la presenza dei linfociti T e dei linfociti B.
Esistono due tipi di riposta cronica:
Infiammazione cronica non specifica
Danno, infiammazione e riparazione mescolati in modo diffuso (es.
gastrite cronica)
Infiammazione granulomatosa
Formazione di granulomi, strutture composte da macrofagi trasformati e
cellule giganti.
Tipo Caratteristiche Esempi
Insorgenza rapida, breve durata,
Acuta Appendicite, tonsillite
predominanza di neutrofili
Lenta, persistente, presenza di linfociti, Artrite reumatoide,
Cronica macrofagi, fibrosi tubercolosi
Subacuta Caratteristiche intermedie Alcune infezioni virali