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Il danno può essere:
1. Diretto se la radiazione colpisce gli atomi e si verifica la ionizzazione
recando un danno al DNA.
2. Indiretto (produzione di un altro agente che induce il danno stesso)
e
le radiazioni interagiscono con l’acqua
se portano alla produzione
reattive dell’ossigeno,
delle specie danneggiando le strutture della
l’energia delle radiazioni viene captata da pigmenti
cellula oppure se
attraverso l’effetto abbiamo l’emissione
fotodinamico, degli elettroni da
e
origine alle specie reattive dell’ossigeno
parte dei pigmenti che danno
che provocano il danno.
Quando un agente è inizialmente non tossico, ma lo diventa all’interno del
nostro organismo, parliamo di biotrasformazione patogena.
Quando il nostro organismo viene in contatto con l’agente estraneo deve
poterle eliminare. Essendo questo composto liposolubile, per eliminarlo va
reso idrosolubile attraverso le biotrasformazioni fisiologiche dando delle
cariche al composto.
Esistono biotrasformazioni di due tipi:
1. Biotrasformazioni di fase 1: in cui viene aggiunto al composto o un
gruppo ossidrilico, o un gruppo carbossilico, un gruppo amminico per
rendere il composto un po’ più idrosolubile.
2. Per eliminare definitivamente il composto devono essere attivate le
Biotrasformazioni di fase 2 in cui il composto viene coniugato con una
sostanza come l’acido glucuronico.
Alcune di queste biotrasformazioni fanno si che invece di inattivare ed
eliminare il composto lo rendono attivo: biotrasformazioni patogene.
Perché avvenga una lesione di un cancerogeno che poi indurrà un tumore è
necessario che interagisca con il DNA delle cellule, che si formi un addotto.
in contatto l’organismo non
La maggior parte dei cancerogeni con cui viene
ha capacità di legarsi col DNA e formare addotti. Ma quando il cancerogeno
viene in contatto con il nostro organismo, che lo rileva come sostanza
estranea ed in quanto va eliminata, avvia le biotrasformazioni per rendere
solubile il cancerogeno.
Durante le biotrasformazioni di fase 1, trasformiamo un pro-cancerogeno in
una sostanza che lo è a tutti gli effetti perché gli abbiamo dato le cariche.
viene coniugato con l’acido glucuronico, ma
Nelle biotrasformazioni di fase 2,
eliminare l’acido glucuronico attraverso l’enzima della beta-
è sufficiente batteri della vescica o dell’intestino) ed il
glucuronidasi (anche attraverso i
cancerogeno è libero di legarsi al DNA; questo è segno di un danno Indiretto
attraverso una biotrasformazione patogena.
attraverso la produzione di specie reattive dell’ossigeno
Danni diretti
Danni indiretti biotrasformazioni patogene
Sempre attraverso le biotrasformazioni patogene avviene la sintesi letale:
è quando si parte dal composto del fluoro acetato che attraverso le
biotrasformazioni diventa fluoro citrato blocca il ciclo di Krebs, quindi,
blocca la respirazione cellulare la cellula muore.
Effetti biochimici del danno
1. La deplezione di ATP reattive dell’ossigeno
2. La formazione di specie
3. Accumulo di calcio intracellulare
4. Alterazioni della permeabilità della membrana plasmatica
5. Danno ai mitocondri
6. Attivazione di enzimi intracellulari
DEPLEZIONE DI ATP
Se non funziona un mitocondrio o se manca l’ossigeno abbiamo una
riduzione della respirazione cellulare ed una carenza nella produzione di
ATP.
Da una parte vi è un mancato funzionamento delle pompe sodio-
potassio. L’ATP è importante anche per regolare il contenuto degli
elettroliti nella cellula.
Il contenuto del sodio e del potassio nella cellula è mantenuto
utilizzando delle pompe. Tali pompe per funzionare necessitano di ATP,
e arriva acqua (poiché l’acqua
non funzionando si accumula il sodio
segue il sodio). Si avrà così la degenerazione idropica che porta al
rigonfiamento della cellula ed alla rottura della membrana plasmatica
della cellula stessa.
Dall’altra parte quando non funziona la respirazione cellulare poiché
manca l’ossigeno o non funziona un mitocondrio, la cellula cerca di
produrre ATP attraverso la glicolisi (processo meno efficiente per
produrre ATP ossidando glucosio-piruvato). Si producono acido
piruvico ed acido lattico con conseguente creazione di un ambiente
acido (diminuzione del pH) estremamente grave per la cellula poiché
l’acidità del citoplasma fa si che se vi sia la liberazione di enzimi che,
attivati da un pH moderatamente acido, inizieranno a degradare le
proteine.
Per questo motivo la glicolisi è un fattore favorente la degradazione
delle proteine per il fatto che crea un ambiente acido che può portare
all’attivazione di enzimi, tra cui le atpasi.
Le atpasi sono quelle che tagliano l’ATP portando ad una diminuzione della
stessa. Quando manca l’ATP oltre al malfunzionamento delle pompe sodio-
di sodio all’interno della cellula, e quindi di
potassio che causano l’accumulo
acqua, abbiamo anche un accumulo di calcio, contenuto in elevate
concentrazioni nel reticolo endoplasmatico, nei mitocondri ed anche
all’esterno della cellula perché vi sono delle pompe che dipendono dall’ ATP.
porta all’attivazione di una serie di
Il processo enzimi lisosomiali (proteasi,
endonucleasi, fosfolipasi, atpasi) che portano alla distruzione della cellula.
LE SPECIE REATTIVE DELL’OSSIGENO
Le specie reattive dell’ossigeno determinano il danno al DNA, la
e l’ossidazione dei Lipidi.
denaturazione delle proteine
ALTERAZIONE DELLA MEMBRANA PLASMATICA
L’alterazione della membrana plasmatica può essere dovuta all’effetto dei
ROS (radicali liberi a maggior diffusione) che ossidano i lipidi di membrana;
può essere dovuta al crosslinking delle proteine: si possono formare dei ponti
di solfuro tra due proteine nella membrana plasmatica creando dei canali e
l’entrata
facendo si che aumenti la permeabilità della membrana permettendo
dell’acqua; si possono attivare le fosfolipasi: che attiva il calcio, tagliano i
fosfolipidi, si altera la struttura della membrana plasmatica ed aumenta la
permeabilità della cellula.
DANNO MITOCONDRIALE IRREVERSIBILE
molto grave perché se c’è un danno della fosforilazione ossidativa non si
È
produce ATP, ed anche perché il danno ai mitocondri causa un aumento
della permeabilità di membrana del mitocondrio che causa la fuoriuscita del
e
il quale attiva l’apoptosi.
Citocromo-C, Si forma l’apoptosoma si attiva la
e
l’endonucleasi
Caspasi 9 e la Caspasi 3. A sua volta attiva taglia il DNA.
Se c’è ATP la cellula può accelerare il suo meccanismo di morte attivando
l’apoptosi.
Una cellula che sta morendo per necrosi (che inevitabilmente morirà), sembra
che utilizzi l’ATP, nel caso di un danno al mitocondrio, per accelerare la sua
morte attraverso l’apoptosi attivando l’endonucleasi.
programmandola,
Quando non viene prodotto ATP nella cellula è sempre un evento molto
grave, inizialmente però viene configurato come un danno reversibile; infatti,
nonostante si accumulano il sodio ed il calcio, si possono attivare degli
enzimi, si attiva la glicolisi, diminuisce il pH, comincia a diminuire la sintesi
proteica (perché i ribosomi risentono di questo squilibrio), il danno è
ancora reversibile.
Quando però abbiamo simultaneamente il danno a livello dei mitocondri ed il
danno a livello di membrana a quel punto è irreversibile.
Iniziano una serie di eventi che portano alla necrosi della cellula:
si altera il citoscheletro per la degradazione da parte delle proteine,
vengono rilasciati gli enzimi dai lisosomi (se gli enzimi funzionano
possono portare all’autolisi),
aumenta il calcio nei mitocondri che attiva altri enzimi, r
ottura della membrana plasmatica che porta alla attivazione del
processo di infiammazione.
Un punto di non ritorno della cellula è la rottura della membrana (aumento
della membrana) e l’alterazione del mitocondrio (evento
della permeabilità
essenziale perché preclude la formazione della ATP).
Quando la cellula soffre, prima di morire possiamo avere delle alterazioni a
carico della cellula. Queste alterazioni danno origine a quella che è la
degenerazione vacuolare: la cellula accumula al suo interno dei vacuoli che
contengono proteine plasmatiche. Questo evento è dato dal fatto che ci sono
di proteine
alterazioni della membrana plasmatica che permettono l’entrata
all’interno della cellula.
Questo si verifica soprattutto negli epatociti e nelle cellule dei tubuli renali.
Gli Epatociti che hanno un’alterazione della membrana plasmatica prendono
queste proteine all’interno
tante proteine che derivano dal sangue. Inglobano
dei vacuoli allo scopo di digerirle, ma le tante proteine non possono essere
digerite. ➔
Aumento permeabilità della membrana plasmatica fa si che entrino molte
proteine nella
Un'altra degenerazione che si verifica nella cellula è in correlazione al
rigonfiamento dei mitocondri. Quando un mitocondrio è alterato è
rigonfiato.
Quando una cellula sta morendo abbiamo 3 degenerazioni:
➔
1. Degenerazione vacuolare accumulo vacuoli nella cellula
2. Rigonfiamento dei mitocondri
➔
3. Accumulo di acqua degenerazione idropica
nucleari che si hanno all’interno della cellula che muore
Le alterazioni sono:
Picnosi: il rimpicciolimento del nucleo, ossia una piccola massa di
materiale nucleare; si può avere un nucleo picnotico anche in
condizioni fisiologiche, ad esempio quando abbiamo la maturazione
degli eritrociti.
Carioressi: evento che si ha nella necrosi ma non è specifico, è la
frammentazione dei pezzi di nucleo
Cariolisi: evento caratteristico della necrosi, il nucleo si scioglie nella
cellula.
NECROSI CASEOSA che si ha dopo l’infezione da
La necrosi caseosa è un tipo di necrosi
micobatterio della tubercolosi e che forma una morfologia caratteristica detta
All’interno del
granuloma. granuloma (una formazione rotondeggiante
costituita da macrofagi) si forma una necrosi caseosa (per via delle
caratteristiche del formaggio).
È inizialmente una necrosi coagulativa successivamente diviene colliquativa
ed il suo aspetto è dovuto all’accumulo di grasso del tessuto
all’interno
necrotico e soprattutto i micobatteri che hanno un assetto lipidico particolare.
Vi sono inoltre