Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 417
Patologia generale Pag. 1 Patologia generale Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 417.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 417.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 417.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 417.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 417.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 417.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 417.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 417.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 41
1 su 417
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

CELLULE NEOPLASTICHE E TUMORI

Vediamo cosa si presenta ai nostri occhi quando andiamo a vedere una cellula trasformata, una cellula tumorale e come facciamo a capire, semplicemente dall'osservazione di alcuni parametri, se una cellula è cancerosa o è normale, quindi che cosa va a differire dal punto di vista soprattutto macroscopico ovvero della struttura, della forma e delle funzioni di una cellula tumorale rispetto ad una normale.

  1. La prima cosa che colpisce l'occhio è la differenza di grandezza: normalmente una cellula epiteliale o una cellula normale ha una sua struttura, una sua forma e una sua grandezza che raggiunge la massima attività quando si è differenziata e quindi quando è finito lo sviluppo embrionale.
  2. Di solito il nucleo in una cellula connettivale è quasi sempre al centro della cellula; in una cellula epiteliale è localizzato più verso la superficie basolaterale e non in quella apicale; normalmente vi

èuna definizione specifica della struttura di una cellula normale. Una cellula tumorale invece è molto più grande di una cellula normale e, soprattutto, presenta una variabilità in quella che è lalocalizzazione del nucleo in quanto questo, in una cellula tumorale, può essere associato anche in alcuni casi allamembrana.

Se parliamo di una cellula epiteliale o polarizzata, quest’ultima haperso le sue strutture polarizzate e il nucleo non è più presentenella porzione basolaterale ma può essere presente al centro onella porzione apicale della cellula; quindi, caratteristiche evidentisono: variazione della grandezza e variazione della forma delnucleo.

In più, quello che normalmente accade in una cellula tumorale, èuna variazione netta del rapporto tra nucleo e citoplasma: nella cellula normale, il rapporto è nettamente a favore delcitoplasma, invece una cellula tumorale accumula una serie dimutazioni e di

anomalie cromosomiche genetiche per cui il nucleo è pieno di DNA, pieno di frammenti di cromosomi o di cromosomi interi che non si sono disgiunti correttamente durante le varie mitosi quindi, accumulando mutazione cromosomiche e mutazioni genetiche, il nucleo diventa molto più grande e la cromatina è molto più ispessita rispetto a quella di una cellula normale. Seconda differenza importante: se si mette sotto il microscopio un prelievo di cellule normali da un organo che non è sottoposto a nessun tipo di patologia e prendiamo lo stesso prelievo da un organo in cui si sospetta che si stia sviluppando un tumore, si osserva la presenza di poche cellule normali più o meno regolari, con mitosi basse e costanti. In uno striscio, in un prelievo citologico di una donna che si presume possa essere in una zona tumorale, si osservano una marea di cellule molto spesso diverse tra loro e con un numero di mitosi estremamente elevato e possiamo parlare di

mitosi aberranti o indice mitotico elevato questo vuol dire che in queste cellule stanno avvenendo delle divisioni cellulari molto più velocemente di quanto avvenga nella cellula normale e questo si riscontra nelle cellule tumorali, le quali proliferano molto di più di una cellula normale e, oltre a proliferare molto di più, queste mitosi sono spesso irregolari e quindi si trovano ad esempio nei cromosomi, invece di essere equidistribuite in seguito al posizionamento della piastra equatoriale del fuso.

Cominciano a formarsi nella telofase e nella citodieresi cellule che hanno più cromosomi rispetto ad altri; le cellule figlie possono avere un numero non bilanciato di cromosomi e quindi un quantitativo di cromatina e di DNA solamente a metà: questo vuol dire che queste cellule, oltre ad avere mitosi aberranti, sono disorganizzate per la loro struttura centrale, cioè quella del nucleo.

Terza differenza importante: la grande variazione nella forma delle cellule.

Le cellule tumorali sono irregolari nella loro struttura: mentre una cellula normale, sia essa una cellula di un epitelio o di un connettivo piuttosto che una cellula di una linea linfoide, quindi un globulo bianco, ha una struttura ben determinata; la cellula tumorale perde completamente questa regolarità perché deve perdere la socialità con le cellule vicine. Il tumore si manifesta e progredisce perché un gruppo di cellule che si trova all'interno di un tessuto decidono di non sottostare più alle regole omeostatiche di quel tessuto quindi, per esempio, non muoiono quando dovrebbero morire, per mantenere l'omeostasi, non proliferano secondo i canoni della proliferazione ma proliferano più velocemente rispetto a quelle che sono le cellule di quel tessuto e soprattutto cominciano a perdere le connessioni con le cellule adiacenti. Si fa riferimento con l'espressione "perdere le connessioni" alla mancanza della.

La formazione di desmosomi, ovvero la perdita della formazione di gap junctions e tight junctions, insieme alla perdita dei legami intracellulari, è dovuta all'alterazione completa del citoscheletro della cellula tumorale.

Nella cellula normale, l'organizzazione citoscheletrica è mantenuta, mentre nella cellula tumorale è completamente persa. Questo è fondamentale per la cellula tumorale, poiché disorganizzando il citoscheletro, si stacca dalle altre cellule e inizia il processo invasivo.

Il tumore ha come obiettivo quello di occupare il maggior spazio possibile nel corpo dell'individuo o dell'organismo, e lo fa in vari modi. Uno di questi è invadere sia localmente che a distanza, staccandosi fisicamente dal tessuto d'origine e penetrando nei tessuti circostanti o raggiungendo i capillari sanguigni per poter metastatizzare.

Questa fase è una delle più importanti ed è anche la fase

più precoce di un carcinoma, o più in generale di un tumore, perché è quella che prelude quasi sicuramente all'invasione. In ultima analisi, se si fa un ingrandimento notevole della cellula normale e di quella tumorale si osserva che l'organizzazione interna (quindi organelli citoplasmatici, distribuzione dei mitocondri, distribuzione della cromatina del nucleo, organizzazione dei pori, lisosomi e così via) è totalmente compromessa rispetto a quella della cellula normale, quindi si ha perdita delle caratteristiche di normalità. Quando si osservano almeno un paio di queste caratteristiche possiamo supporre che stiamo avendo a che fare con cellule neoplastiche; se le caratteristiche si sovrappongono tutte e quattro siamo sicuri che questo è un tumore, se abbiamo una o due caratteristiche dobbiamo poi seguire indagini successive per essere certi di avere a che fare con un tumore. Le cellule tumorali, diversamente dalle cellule normali.

Sono dotato di una proprietà, che è quella dell'IMMORTALIZZAZIONE → in pratica la cellula tumorale, si duplica all'infinito e se si fa un prelievo bioptico di cellule tumorali da un organismo e si mettono in una piastra di coltura, queste cellule si duplicano in continuazione e la loro proliferazione non si ferma.

Se si fa la stessa cosa con una cellula, per esempio del tessuto normale adiacente a quello tumorale, invece non si ha lo stesso risultato poiché, dopo circa 10-14 giorni, la proliferazione di queste cellule finisce.

In realtà la proliferazione di una cellula normale è inibita dal contatto con le altre cellule e questo è valido anche per la crescita di un tessuto; durante il differenziamento embrionale, a un certo punto, le cellule differenziano e smettono di proliferare perché si trovano "costipate" all'interno di un tessuto e, data la presenza delle cellule che sono adiacenti alla loro posizione, non

possono continuare ad andare incontro a mitosi indefinita. Questa situazione, in piastra, si esprime con un monostrato: cioè le cellule quando sono sane, si distribuiscono lungo un monostrato in piastra; quando, però, nella piastra non è più possibile occupare nessuno spazio le cellule normali smettono di proliferare. Anche se vengono dati fattori di crescita le cellule vanno in senescenza, cioè cominciano a morire per l'invecchiamento e quindi, dopo una settimana, non vi è più quasi nulla all'interno di questa piastra. Se si fa la stessa cosa con una cellula tumorale, questa innanzitutto assume una forma diversa dalle cellule normali adiacenti, poi successivamente si distacca dalle cellule epiteliali normali ma, soprattutto, comincia a crescere infilata in uno swap e forma un locus di cellule maligne. Quindi le cellule tumorali, in vitro e in vivo, anche se occupano tutta la loro superficie a loro disposizione, non si fermano ma possono continuare ad andare incontro a mitosi indefinita.continuano a crescere impilate una sull'altra. Questa è una fotografia al microscopio di una piastra di cellule fondamentalmente tumorali: presentano una forma allungata e irregolare rispetto ad una cellula normale. Queste palline sono tutte cellule tumorali che hanno cominciato a crescere l'una sull'altra perché hanno occupato lo spazio dove crescere e allora cominciano a nidificarsi, a crescere in questo modo. L'integrità dell'epitelio si trasforma: si perdono totalmente i contatti cellulari e le cellule, non solo hanno una forma diversa, ma cominciano a crescere a cluster, quindi impilate una sull'altra. Le cellule presentano questa proprietà che si chiama PERDITA DELL'INIBIZIONE DA CONTATTO. L'inibizione da contatto è il processo mediante il quale le cellule normali hanno la necessità, dopo aver contattato le cellule adiacenti e la superficie su cui crescono e dopo che hanno raggiunto una certa totalità,he cellule tumorali; 3) si lasciano crescere le cellule per un certo periodo di tempo; 4) si osserva che le cellule normali si attaccano all'agar e formano un unico strato, mentre le cellule tumorali si moltiplicano in modo indipendente e formano colonie separate. Questo esperimento dimostra che le cellule tumorali hanno la capacità di crescere e moltiplicarsi anche in assenza di contatto con altre cellule o di ancoraggio a una superficie solida. Le cellule tumorali hanno anche la capacità di evadere il sistema immunitario, che normalmente riconoscerebbe e distruggerebbe le cellule anomale. Questo avviene attraverso meccanismi di immuno-evasione, come la perdita o la modifica delle molecole di riconoscimento da parte delle cellule immunitarie. Inoltre, le cellule tumorali possono invadere i tessuti circostanti e diffondersi in altre parti del corpo, processo chiamato metastasi. Questo avviene attraverso la capacità delle cellule tumorali di migrare e invadere i vasi sanguigni o linfatici, permettendo loro di raggiungere nuovi siti di crescita e formare nuovi tumori. In conclusione, le cellule tumorali hanno diverse caratteristiche che le distinguono dalle cellule normali e che contribuiscono alla loro crescita e diffusione. La comprensione di queste caratteristiche è fondamentale per lo sviluppo di nuove strategie di diagnosi e trattamento del cancro.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
417 pagine
SSD Scienze mediche MED/05 Patologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rosaanna.99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia clinica e fisiopatologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi del Sannio o del prof Pacifico Francesco Maria.