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INVASIVITÀ
L’invasività è una delle principali caratteristiche dei tumori maligni ed è
essenziale per la loro capacità di metastatizzare.
Si tratta di un processo complesso, multifattoriale, che coinvolge alterazioni
genetiche, molecolari e comportamentali delle cellule tumorali.
I principali fattori coinvolti sono:
Perdita dell’Inibizione da Contatto
1.
Nelle cellule normali, la proliferazione cellulare si arresta quando entrano in
contatto con altre cellule vicine: questo fenomeno è chiamato inibizione da
contatto. Le cellule tumorali, invece, perdono questa capacità regolatoria e
continuano a proliferare in maniera incontrollata, anche a contatto con altre
cellule.
Diminuzione dell’Adesività Omotipica
2.
Le cellule epiteliali normali aderiscono le une alle altre tramite molecole di
adesione. Nei tumori epiteliali, questa adesione viene persa per via
della mutazione o inattivazione di geni oncosoppressori che regolano queste
molecole (ad esempio, il gene CDH1).
Il risultato è che le cellule si staccano tra loro, diventando più mobili.
3. Acquisizione di Locomozione Autonoma e Transizione Epitelio-
Mesenchimale (EMT)
Le cellule tumorali acquisiscono capacità di movimento attivo, simile a quella
delle cellule mesenchimali. Questo fenomeno è noto come transizione
epitelio-mesenchimale (EMT).
Durante l’EMT:
Perdono le caratteristiche epiteliali (polarità, adesione stabile).
Acquisiscono un fenotipo mesenchimale (mobilità, invasività).
Le cellule diventano capaci di migrare attivamente attraverso i tessuti.
4. Degradazione della Membrana Basale e della Matrice Extracellulare
Per invadere i tessuti circostanti, le cellule tumorali producono enzimi litici, tra
cui:
Metalloproteinasi della matrice (MMPs)
Catepsine
Urochinasi (uPA)
Questi enzimi degradano la membrana basale e il connettivo sottostante,
aprendo la via all’invasione.
5. Chemiotassi verso Componenti della Matrice Extracellulare
Le cellule tumorali rispondono a segnali chimici derivanti dalla matrice
extracellulare, muovendosi verso queste sostanze come avviene nel
processo infiammatorio con i leucociti. Questi segnali fungono da fattori
chemiotattici.
Aumento dell’Adesività Eterotipica tramite
6. Integrine
Una volta perso il legame tra cellule simili (adesività omotipica), le cellule
tumorali acquisiscono la capacità di aderire a substrati diversi, in particolare
alla matrice extracellulare.
Questo è possibile grazie alle integrine, proteine di membrana che mediano
l’adesione eterotipica tra le cellule tumorali e le molecole della matrice (es.
fibronectina, laminina, collagene).
tra l’invasività tumorale e
Analogia la diapedesi leucocitaria
Il processo di invasività delle cellule tumorali presenta sorprendenti analogie
con la diapedesi dei leucociti, ovvero il passaggio di queste cellule del
sangue dai vasi sanguigni ai tessuti durante l’infiammazione.
Fase/Caratteristica Invasività Tumorale Diapedesi Leucocitaria
Temporanea riduzione
Perdita dell’adesività dell’adesione tra leucociti per
omotipica (es. E-caderine),
Perdita/Modifica favorire il
dell’Adesione acquisizione di adesività movimento; interazione
eterotipica tramite integrine. eterotipica con endotelio
attraverso integrine.
Le cellule tumorali I leucociti
esprimono integrine che si legano usano integrine (es. LFA-1)
Coinvolgimento delle alla matrice extracellulare per aderire a molecole
Integrine endoteliali (es. ICAM-1).
(es. fibronectina, laminina). Le integrine
Le integrine formano placche di formano complessi di
adesione che attivano vie di adesione temporanei per
Formazione di segnalazione intracellulari che
Placche di Adesione permettere la
aumentano la locomozione. transmigrazione tra le cellule
endoteliali.
Uso di enzimi (es. elastasi,
Rilascio di enzimi proteolitici MMPs) per facilitare il
Degradazione della (es. metalloproteasi, uPA) per passaggio attraverso
rompere la membrana basale e
Membrana Basale la membrana basale
invadere lo stroma. dell’endotelio.
Le cellule tumorali I leucociti si muovono
acquisiscono locomozione
Locomozione attivamente verso il sito di
attraverso l’EMT
autonoma e
Cellulare infiammazione.
invadono attivamente i tessuti.
Attrazione verso fattori Attrazione verso citochine e
chemiotattici: prodotti della chemochine (es. IL-8, C5a)
Chemiotassi degradazione della matrice rilasciate nel sito
e fattori autocrini secreti dalla infiammatorio.
cellula tumorale. Estroflessioni transitorie della
Formazione di invadopodi,
Strutture membrana cellulare per
attraversare l’endotelio,
specializzate per protrusioni cellulari contenenti
l’invasione ma non formano
enzimi per degradare la matrice. invadopodi permanenti.
Superamento dell’endotelio e
Superamento della membrana migrazione nei tessuti per la
basale, penetrazione nel tessuto
Obiettivo finale risposta
e formazione di metastasi. immunitaria/infiammatoria.
ANGIOGENESI Uno degli elementi
fondamentali per l’invasività
e la sopravvivenza delle cellule
tumorali è la loro capacità
di indurre la formazione di nuovi
vasi sanguigni, processo noto
come angiogenesi. Senza un
adeguato apporto di ossigeno e
nutrienti, infatti, le cellule
tumorali non possono crescere
oltre un certo limite (circa 1-2
mm³) e sono destinate a morire.
Il meccanismo dell’angiogenesi tumorale prevede:
1. Attivazione precoce
Già nelle fasi inziali della crescita, le cellule tumorali attivano il processo
angiogenico per soddisfare il loro crescente fabbisogno metabolico.
2. Rilascio di fattori angiogenici
Le cellule tumorali secernono diversi fattori di crescita, tra cui:
VEGF
FGF
PDGF
TGF-
3. Stimolazione delle cellule endoteliali
Questi fattori si diffondono localmente e agiscono sulle cellule endoteliali dei
capillari vicini, inducendole a: rompere la membrana basale del vaso
originale, migrare verso il tumore e formare nuovi capillari che si intrecciano
con il tessuto tumorale.
4. Vascolarizzazione tumorale
I nuovi vasi che si formano sono spesso immaturi, disorganizzati e
permeabili, il che favorisce:
Una maggiore disseminazione metastatica
L’accesso delle cellule tumorali alla circolazione sanguigna