vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
IPERTROFIA:
È un aumento di volume di un organo, dovuto a un aumento del numero o del volume delle cellule fondamentali
che lo costituiscono e che si verifica per incremento di materia vivente e funzionalmente valida.
Abbiamo un ipertrofia SPURIA O PSEUDOIPERTROFIA; si tratta di un aumento di volume di un organo che
dipende dalla presenza di materiali estranei o da alterazioni che non colpiscono la parte parenchimale:
aumentato contenuto di sangue per stasi circolatoria, aumentato contenuto di liquido interstiziale, presenza nel
tessuto di elementi prodotti in altri organi (metastasi, cellule infiammatorie), deposizione di materiale
intracellulare (trigliceridi, colesterolo, glicogeno), deposizione di materiale extracellulare (sostanza ialina,
sostanza amiloide). CAUSE DI IPERTROFIA: ipertrofia con fattori congeniti-> cardiomiopatie
congenite, iperplasie su base ormonale compensatoria, iperplasie congenite di organi cavi con parete
muscolare.
Aumentata richiesta funzionale: ipertrofie da lavoro-> richiesta di una maggiore prestazione funzionale;
ipertrofia muscolare nei lavoratori e negli atleti, ipertrofia del miocardio, ipertrofia della muscolatura liscia di
organi cavi con via di deflusso parzialmente obliterata, ipertrofia vicaria o compensatoria.
Aumentata nutrizione-> aumento del tessuto adiposo.
Aumentata irrorazione-> tumori vascolari
Ipertrofia da cause ormonali-> la stimolazione ormonale porta all’iperplasia di ghiandole a secrezione interna e
di diversi organi. La maggior funzione è la conseguenza e non la causa dell’iperplasia.
L’ipertrofia può essere fisiologica o patologica ed è causata da un aumento della domanda funzionale o da
specifica stimolazione ormonale.
IPERTROFIA RENALE COMPENSATORIA: l’aumento di volume del rene dipende sia da un aumento del volume
delle cellule dei tubuli contorti sia da un aumento del numero delle cellule endoteliali e mesangiali.
REGRESSIONE DELL’IPERTROFIA: ipertrofia vera-> diminuzione sintesi proteica.
Iperplasia-> rallentamento replicazione cellulare, progressione verso le cellule terminali mature, morte cellulare
programmata. IPOTROFIA
È la riduzione del volume di un organo o tessuto che aveva raggiunto un volume normale.
IPOPLASIA-> situazione congenita di deficitario sviluppo di un organo o tessuto che non raggiunge il suo volume
normale.
APLASIA-> mancato sviluppo di un organo o tessuto
INVOLUZIONE-> riduzione fisiologica del volume di organi
ARTESIA-> malformazione congenita di un organo cavo caratterizzata dall’assenza di pervietà di un canale o di
un orifizio normalmente aperti.
CAUSE DI IPOTROFIE: la ipo/atrofia può essere FISIOLOGIA o PATOLOGICA e determinata da una riduzione della
attività funzionale o alla riduzione della stimolazione ormonale.
Fisiologiche-> regressione dei dotti di Muller nel maschio e di quelli di Wolf nella femmina, degli archi aortici
nella di[erenziazione del sistema cardiocircolatorio.
- Ridotto utilizzo: muscolo scheletrico, osso, nei pz immobilizzati e astronauti
- Perdita di stimolazione endocrina: utero dopo la gravidanza, dopo la menopausa, ipotrofia
dell’endometrio, epitelio vaginale e mammella.
- Denervazione: muscolo scheletrico, poliomielite.
- Ipoperfusione prolungata: ischemia cronica
- Iponutrizione (atrofie da inanizione): atrofia degli adipociti. L’atrofia da inanizione del tessuto assume i
caratteri di un’atrofia degenerativa. Nell’interstizio abbiamo una abbondante presenza di
mucopolisaccaridi. Il tessuto che risente maggiormente dell’inanizione dopo quello adiposo è il
linfatico.
- Invecchiamento: cervello, cuore
- Pressione: la compressione di un tessuto per un certo lasso di tempo può causare atrofia.
METAPLASIA
Un tessuto di[erenziato di un certo tipo viene sostituito da un tessuto di[erenziato di tipo diverso nell’ambito
della stessa linea istogenetica.
METAPLASIA EPITELIALE-> la metaplasia epiteliale è molto frequente negli epiteli di rivestimento, probabilmente
perché sono molto esposti a stimoli lesivi. Nei bronchi dei fumatori, il normale epitelio cilindrico ciliato può
essere sostituito da un epitelio squamoso stratificato, a volte perfino cheratinizzato. Calcoli a carico dei dotti
escretori delle ghiandole salivari, del pancreas o dei dotti biliari, possono causare sostituzione del normale
epitelio cilindrico secretorio in un epitelio pavimentoso stratificato non funzionale. L’epitelio pavimentoso
stratificato è più resistente e sopravvive in circostanza in cui l’epitelio specializzato più fragile è destinato a
soccombere. La persistenza degli stimoli che predispongono alla metaplasia può indurre trasformazione
neoplastica. Può anche verificarsi metaplasia dall’epitelio pavimentoso a quello cilindrico, come nell’esofagite
di Barrett, in cui l’epitelio esofageo di tipo pavimentoso è sostituito da cellule cilindriche di tipo gastrico.
L’aumento di spesso dell’epitelio sulla lingua, mostra delle placche visibile ad occhio nudo: leucoplachia.
METAPLASIA DEL TESSUTO CONNETTIVO-> formazione di cartilagine, osso o tessuto adiposo in tessuto che
normalmente non contengono questi elementi.
Miosite ossificante: formazione di osso a livello del muscolo che può verificarsi a volte dopo fratture ossee o
dopo un trauma.
Metaplasia condroide: dove si forma l’osso metaplastico tende a formarsi anche la cartilagine.
Metaplasia mixoide: nelle valvole cardiache il tessuto connettivale fibroso può trasformarsi in tessuto
connettivale mixoide di tipo embrionale.
MECCANISMI DELLA METAPLASIA-> un tipo cellulare (tipo A) è sostituito da un diverso tipo (tipo B).
Il tipo A diventa direttamente tipo B. Nella terminologia rappresenta una metaplasia diretta-> meccanismo raro
nelle cellule di mammifero. Le cellule della midollare del surrene del ratto neonato indotte da NFG emettono
assoni e diventano cellule nervose. L’occlusione parziale dell’aorta di ratto induce il cambiamento delle cellule
muscolari delle arteriose renali in cellule endocrine di tipo juxtaglomerulare.
Il tipo A viene eliminato e i suoi progenitori producono il tipo B. Tale meccanismo di riprogrammazione delle
cellule staminali rappresenta un meccanismo di metaplasia epiteliale ammesso da tutti. Le cellule staminali
presenti nella maggior parte degli epiteli o le cellule mesenchimali indi[erenziate presenti nel tessuto
connettivo, si di[erenziano in una nuova direzione.
SIGNIFICATO BIOLOGICO DELLA METAPLASIA-> talvolta la metaplasia possiede un chiaro significato adattivo ed
è utile: quando il midollo osseo è distrutto da una malattia, la metaplasia del tessuto splenico a tessuto
emopoietico è utile. In altre situazioni la metaplasia non presenta dei vantaggi e può essere dannosa. Nei
bronchi dei fumatori, la metaplasia squamosa abolisce il fluire del muco, prodotto dalle cellule caliciformi e
mantenuto in movimento dalle cellule ciliate. La leucoplachia, l’esofago di Barrett e la metaplasia intestinale
predispongono all’insorgenza di tumori. MORTE CELLULARE
Apoptosi. Conosciuta anche come morte cellulare di tipo 1, l'apoptosi è accompagnata da un arrotondamento
della cellula, retrazione degli pseudopodi, riduzione del volume cellulare (piknosi), condensazione della
cromatina, frammentazione nucleare (cariorrea), poche o nessuna modifica ultrastrutturale degli organelli
citoplasmatici e blebbing della membrana plasmatica, ma l'integrità della cellula viene mantenuta fino alle fasi
finali del processo (a). Pertanto, il termine apoptosi dovrebbe essere applicato esclusivamente agli eventi di
morte cellulare che si verificano mentre manifestano queste caratteristiche morfologiche. Il termine morte
cellulare programmata (PCD) si riferisce alla morte che si verifica durante lo sviluppo e non è sinonimo di
apoptosi, poiché la PCD può verificarsi con caratteristiche non apoptotiche Morte cellulare autofagica.
Conosciuta anche come morte cellulare di tipo 2, la morte cellulare autofagica (ACD) è morfologicamente
definita come un tipo di morte cellulare che si verifica in assenza di condensazione della cromatina ma è
accompagnata da vacuolizzazione autofagica su larga scala del citoplasma (b). Morte o necrosi delle cellule
necrotiche. Conosciuta anche come morte cellulare di tipo 3, morte cellulare necrotica o necrosi è
morfologicamente caratterizzata da un aumento di volume cellulare (oncosi), gonfiore degli organelli e rottura
della membrana plasmatica e successiva perdita di contenuti intracellulari (c). La necrosi è stata
tradizionalmente considerata semplicemente come una forma accidentale e incontrollata di morte cellulare che
si verifica solo in circostanze patologiche. l'esecuzione della morte cellulare necrotica potrebbe essere
finemente regolata da una serie di vie di trasduzione del segnale e meccanismi catabolici. Il termine
"necroptosi" è stato creato per definire la necrosi regolata che comporta la segnalazione attraverso la chinasi
RIP1.
NECROSI CELLULARE-> gamma di modificazioni morfologiche in un tessuto che seguono la morte cellulare che
si manifesta con la rottura della membrana plasmatica della cellula e con la fuoriuscita del citoplasma ed è
dovuta o alla denaturazione delle proteine o alla loro degradazione. Le modificazioni morfologiche seguite alla
morte cellulare non programmata sono conseguenza di un danno: incapacità da parte della cellula che ha
subito l’insulto di mantenere il proprio equilibrio omeostatico all’interno di limiti tollerabili.
Cause di danno: ipossia e ischemia, agenti fisici, agenti chimici e farmaci, agenti infettivi, reazioni
immunologiche, squilibri nutrizionali.
DANNO CELLULARE E NECROSI-> la risposta cellulare ad uno stimolo dannoso dipende dal tipo, durata e gravità
del danno. Le conseguenze dello stimolo dannoso dipendono dal tipo di cellula danneggiata, dalla sua sede, dal
suo stato attuale e dalla sua adattabilità. Quattro sistemi cellulari sono particolarmente vulnerabili: la
membrana cellulare, respirazione aerobica, sintesi proteica, integrità dell’apparato genetico.
Modificazioni morfologiche del danno cellulare evidenti dopo danneggiamento sistemi biochimici critici
all’interno della cellula.
MECCANISMI DI AZIONE DI UN AGENTE-> AZIONE DIRETTA: denaturazione delle proteine o coagulazione del
citoplasma e della membrana, distruzione meccanica o chimica di strutture fondamentali della cellula con
alterazioni irreversibili dell’organizzazione polienzimatica, inibizione di enzimi o sistemi enzimatici fondamentali,
riduzione e soppressione della nutrizione, alterazioni acidi nucleici.
AZIONE INDIRETTA: sintesi letale con fluoroacetato e blocco del ciclo di krebs; biotrasformazione patogena con
tetracloruro di carbonio e lipoperossidazione.
EFFETTI BIOCHIMICI DEL DANNO