Anteprima
Vedrai una selezione di 18 pagine su 81
Patologia generale Pag. 1 Patologia generale Pag. 2
Anteprima di 18 pagg. su 81.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 6
Anteprima di 18 pagg. su 81.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 11
Anteprima di 18 pagg. su 81.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 16
Anteprima di 18 pagg. su 81.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 21
Anteprima di 18 pagg. su 81.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 26
Anteprima di 18 pagg. su 81.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 31
Anteprima di 18 pagg. su 81.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 36
Anteprima di 18 pagg. su 81.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 41
Anteprima di 18 pagg. su 81.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 46
Anteprima di 18 pagg. su 81.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 51
Anteprima di 18 pagg. su 81.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 56
Anteprima di 18 pagg. su 81.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 61
Anteprima di 18 pagg. su 81.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 66
Anteprima di 18 pagg. su 81.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 71
Anteprima di 18 pagg. su 81.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 76
Anteprima di 18 pagg. su 81.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Patologia generale Pag. 81
1 su 81
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

PATOLOGIE DEI LISOSOMI

Sono malattie genetiche rare in cui il lisosoma non riesce a digerire un substrato. A seconda della sostanza accumulata si classificano in: glicogenosi, mucopolisaccaridosi, lipidosi, sfingolipidosi e gangliosidosi. Possono essere causate dalla liberazione massiva di enzimi all'interno o all'esterno della cellula (es: pancreatiti acute), dall'incapacità del lisosoma a fondersi con il fagosoma o dall'incapacità dei lisosomi nella digestione (malattie da accumulo).

ADATTAMENTI CELLULARI

Gli adattamenti cellulari sono la rigenerazione, l'iperplasia, l'ipertrofia (le cellule rimangono dello stesso volume ma aumentano in numero), l'atrofia (il numero delle cellule rimane invariato ma aumentano di volume) e la metaplasia (cambia la forma delle cellule, grave quando rappresenta un'adesione precancerosa). La capacità di adattamento di...

una cellula dipende dal tipo di cellula: ci sono le cellule perenni (es: neuroni) che sono incapaci di replicare il DNA e perciò andranno in ipertrofia; mentre le altre cellule, come quelle del miocardio e del midollo osseo, che, essendo capaci di replicare il DNA, andranno incontro a ipertrofia ed iperplasia.

Alcuni degli adattamenti sono FISIOLOGICI, come la poliglobulia compensatoria (il numero dei globuli rossi aumenta se andiamo ad alta quota) e l’ ipertrofia muscolare.

L’ IPERTROFIA è l’ aumento di volume di una cellula con relativo aumento dell’ organo che si verifica in cellule incapaci di diversi (es: muscolo cardiaco). Esempio di ipertrofia patologiche è l’ ipertrofia cardiaca.

L’ IPERPLASIA è l’ aumento del numero delle cellule in un organo o in un tessuto. L’ iperplasia può essere:

  • Fisiologica : un esempio è dato dalla mammella in gravidanza che si ingrossa sotto stimolo ormonale
Compensatoria: come nel caso dell'epatectomia parziale (asportazione parziale del fegato). Patologica: un esempio è l'iperplasia dell'utero a seguito di un aumento assoluto o relativo di estrogeni sul progesterone (caso delle pillole anticoncezionali non bilanciate tra estrogeni e progestinici. L'ATROFIA è riduzione di organo legato alla riduzione del volume delle sue cellule dovuto a varie cause, tra cui: l'inedia, la ridotta funzione, la (tutte le condizione di malnutrizione) (la rottura di un arto che diviene più piccolo, è un'atrofia frequente da "disuso") ridotta irrorazione, senescenza pressione localizzata e farmaci. (Alzheimer o nel caso del cervello degli anziani che è meno irrorato), La METAPLASIA è un'alterazione, indotta da stimoli di natura meccanica, infiammatoria od ormonale, in cui un tessuto, sensibile ai suddetti stimoli, è sostituito da un altro differente.ma in grado di resistere a tali stimoli. La metaplasia è un'alterazione reversibile per cui se lo stimolo persiste può diventare una metaplasia atipica, la quale può rappresentare il substrato per lo sviluppo di una neoplasia. Due importanti metaplasia atipiche sono:
- La metaplasia dei fumatori cronici colpisce l'epitelio respiratorio: l'epitelio cilindrico ciliato è sostituito da cellule stratificate di tipo pavimentoso (epitelio piatto e privo di ciglia). Questo è il motivo per cui i fumatori hanno il catarro.
- La metaplasia dell'esofago colpisce pazienti aventi gastrite cronica con reflusso gastro-esofageo: il reflusso di acido risale dallo stomaco verso l'esofago la cui mucosa non essendo abituata al pH acido dello stomaco assume le caratteristiche dell'epitelio gastrico.
MORTE CELLULARE:
I meccanismi di morte cellulare sono 2:
NECROSI:
1. La morte per necrosi è un evento accidentale, dovuto acause fisiche, chimiche o biologiche, che interessa gruppi di cellule. Nella diagnosi è utile analizzare le proteine liberate dopo necrosi (come latroponina in un paziente con un infarto del miocardio in atto). A livello cellulare la necrosi si riflette in un rigonfiamento cellulare e degli organuli, nella deplezione di ATP, nell'aumento della permeabilità della membrana plasmatica, nel rilascio di macromolecole ed infine nella morte della cellula con rilascio di sostanze che richiamano cellule infiammatorie e con formazione di aree di morte cellulare. La risposta a questo processo è generalmente un'infiammazione acuta, che a sua volta può generare ulteriore danno cellulare (può comportare anche fenomeni di autoimmunità). Esistono varie forme di necrosi: - la NECROSI COAGULATIVA: è il tipo di morte cellulare più frequentemente prodotta da disturbi ischemici. In questo tipo di

necrosi le proteine vengono denaturare a livello della struttura quaternaria, terziaria e secondaria eraramente si rompono i legami peptidici della struttura primaria delle proteine.

la NECROSI COLLIQUATIVA: in questo caso prevalgono i fenomeni litici che portano alla dissoluzione dell'areacolpita (la cellula muore per lisi). Un'area di necrosi colliquativa in un punto circoscritto e delimitato da una capsula viene definito ascesso. Questo tipo di necrosi ha bisogno di enzimi lisosomiali attivi, H O ed un pH2

la NECROSI CASEOSA: il nome deriva al fatto che si viene a formare, nel tessuto, una sostanza anomale, pastosa, di colore biancastro. Questa forma di necrosi è tipica della tubercolosi (alla parte centrale del granuloma tubercolare non si ha un sufficiente apporto di ossigeno). Inizialmente si presenta come una necrosi coagulativa (alterazioni delle proteine) ma può evolvere in necrosi colliquativa (non si ha sufficiente apporto di ossigeno).

seguito allamorte di macrofagi e di cellule epiteliali che liberano enzimi.

APOPTOSI: è un "suicidio cellulare" ovvero è una morte cellulare programmata che la singola cellula mette in atto per difendere l'organismo. Quindi l'apoptosi, a differenza della necrosi, interessa una cellula per volta e perciò non crea infiammazione (quindi non abbiamo parametri nelle analisi del sangue per vedere se una cellula è morta per apoptosi). La frammentazione della cellula e le modificazioni di superficie favoriscono la fagocitosi. Ci sono delle malattie in cui si ha:

  • un eccesso di apoptosi: sono le malattie neurodegenerative come l'Alzheimer o il Parkinson
  • un difetto di apoptosi: le cellule che dovrebbero suicidarsi non lo fanno. Un esempio sono le cellule tumorali che, inibendo l'apoptosi attraverso la via estrinseca ed intrinseca, si salvano dai chemioterapici.

EDEMA: Come definizione, EDEMA è la presenza di un

Eccesso di liquidi nel compartimento interstiziale. Si distinguono due tipi di edema:

  1. ESSUDATO (edema infiammatorio): è un liquido torbido ricco di mucopolisaccaridi acidi, cellule e proteine. Si genera in corso di infiammazione acuta.
  2. TRASUDATO (edema non infiammatorio): è un liquido limpido privo di mucopolisaccaridi acidi e povero di cellule e proteine. Si genera per cause diverse dall'infiammazione.

La quantità di liquido interstiziale (11-12 L in un soggetto normale) dipende dal volume plasmatico (2,8 L), che a sua volta è influenzato da 3 fattori: la gittata cardiaca, la capacitanza vasale e le resistenze periferiche.

Il 99% del liquido interstiziale è legato ai proteoglicani ("acqua non mobile"), mentre l'1% è il liquido libero (prende il nome di "acqua mobile"). L'edema insorge quando aumenta la quantità di liquido libero e tale incremento dipende dalla pressione idrostatica interstiziale:

finché la pressione idrostatica interstiziale si mantiene a valori negativi o allo 0 non insorge l’edema,ma quando raggiunge valori positivi, aumenta la quantità di liquido libero e si forma l’edema. DIAGNOSI: L’edema si può vedere con la “digitopressione” (pressione con le dita) perché si forma una fossetta che rimane eviene chiamata segno delle fovea, che indica la presenza di liquido interstiziale in eccesso. Spesso l’edema si associa ad unaumento di peso. A seconda dell’ eziopatogenesi distinguiamo l’edema può essere distinto:
  • GENERALIZZATO (o anasarca): è un edema che si diffonde in tutto l’organismo (condizione spesso associata allo scompenso) comportando un aumento del volume del compartimento extracellulare.
  • LOCALIZZATO: interessa una zona circoscritta e non comporta un aumento del volume del compartimento extracellulare. Gli edemi localizzati hanno nomi

I diversi tipi di edema si formano in base alla posizione (es: l'ascite indica un edema localizzato) e solitamente si formano in corso di un'infiammazione acuta (l'essudato è un edema localizzato), nelle cavità sierose un'ostruzione venosa o un'ostruzione delle vie linfatiche: ad esempio la filariasi (o elefantiasi) è un'infestazione parassitaria localizzata nei vasi linfatici, dove provoca un blocco delle vie di deflusso e quindi la formazione di edemi; oppure le donne con un tumore alla mammella che fanno un intervento di asportazione dei linfonodi, escono dalla sala operatoria con il braccio molto gonfio dovuto alla formazione di un edema per l'ostruzione delle vie di deflusso.

L'edema è quindi una patologia che interessa il microcircolo e le p che regolano l'entrata e l'uscita di liquidi da un vaso sono:

  • Pressione idrostatica: è la forza esercitata sul lato arterioso del capillare che tende a spingere i liquidi
nell’interstizio.

 Pressione colloido-osmotica (o pressione oncotica): è la forza esercitata sul lato venoso del capillare che mantiene liquidi all’interno del vaso, quindi agisce nella direzione opposta rispetto alla pressione idrostatica.

CLASSIFICAZIONE EZIOPATOGENETICA: L’edema, soprattutto quello generalizzato, si forma quando le due pressioni non sono bilanciate, ovvero quando si ha un:

 AUMENTATA PRESSIONE IDROSTATICA: Le condizioni che causano l’aumento della pressione idrostatica sono:

Lo SCOMPENSO CARDIACO (o insufficienza cardiaca): è una condizione di insufficienza cardiaca, ovvero in cui il cuore non pompa sangue a sufficienza, ovvero si ha una riduzione della gittata sistolica: perciò il sangue entra nei vasi ma, non riuscendo ad uscire fuori, ristagna all’ interno del cuore. A questo punto per ristabilire omeostasi l’organismo mette in atto una serie di meccanismi renali, cardiaci e sistemici e questio di sodio e acqua. Questo porta all'aumento del volume di sangue circolante e alla conseguente formazione di edema. 2. TEORIA INFAMMATORIA = L'infiammazione cronica presente nello scompenso cardiaco contribuisce alla formazione di edema. L'infiammazione provoca un aumento della permeabilità dei vasi sanguigni, permettendo al liquido di fuoriuscire dai vasi e accumularsi nei tessuti. 3. TEORIA OSMOTICA = Nel scompenso cardiaco, la diminuzione della funzione cardiaca porta a una ridotta filtrazione renale. Ciò provoca un aumento della concentrazione di proteine nel sangue, che a sua volta crea una pressione osmotica che favorisce la fuoriuscita di liquido dai vasi sanguigni verso i tessuti, causando edema. In conclusione, le tre teorie fisiopatologiche dello scompenso cardiaco che spiegano la formazione di edema sono la teoria cardio-renale, la teoria infiammatoria e la teoria osmotica.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
81 pagine
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher iry1210 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Gazzaniga Paola.