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RISPOSTE AD UNO STRESS

Se l'agente patogeno viene eliminato si ha la guarigione che potrà essere definita completa

quando c'è la restituzio ad integrum. Se l'agente patogeno non viene definitivamente

eliminato, può instaurarsi una nuova condizione di equilibrio che rende la malattia

persistente (cronicizzazione), se invece l'agente patogeno non viene eliminato la malattia

può avere come esito la morte dell'individuo. Alla base dei sintomi c’è un danno cellulare

che spesso è reversibile, se permane può

diventare irreversibile.

Gli adattamenti cellulari sono modificazioni

morfologiche e funzionali, solitamente

reversibili, di singole cellule o intere

popolazioni cellulari come conseguenza di

un'alterata omeostasi.

Il tipo di adattamento dipende dalla tipologia di

cellule, le cellule labili, si dividono

continuamente, stabili, si dividono con meno

frequenza se c’è necessità, e perenni, non si

dividono. Questa caratteristica determina la

capacità di risposta ad uno stress, ci sono

risposte legate a ipertrofia, atrofia, iperplasia,

metaplasia.

Le prime due riguardano le dimensioni della

cellula, una cellula ipertrofica è più grande, la

terza riguarda il numero di cellule nel tessuto (proliferazione). Il tutto sulla base di stimoli

esterni.

Una cellula sottoposta ad uno stimolo come fattore di crescita può dividerci, se invece è

perenne presenta ipertrofia in maniera anomala. L'Ipertrofia fisiologica è presente in alcuni

tessuti con risposte ormonali come nella pubertà, nella gravidanza, e nell'allattamento

oppure in relazione alla richiesta funzionale (ipertrofia muscolare scheletrica).

Come detto però l’ipertrofia può essere anche patologica, alcuni esempi sono l’ipertrofia

cardiaca, prostatica o una stenosi riguardante la muscolatura liscia di un organo cavo.

L’atrofia invece può coinvolgere una cellula che smette di essere utilizzata o non ricevere più

fattori di crescita. Un tessuto atrofizzato però può riguardare atrofia cellulare o morte

cellulare.

Un contesto di atrofia fisiologica è presente per esempio nel caso di utilizzo ridotto del

muscolo, nella pubertà, nell’endometrio, nella ghiandola mammaria. A livello patologico

invece può riguardare l’inutilizzo per lunghi tempi di un arto o un organo, anche se la

situazione è spesso reversibile, al contrario di diminuzione di innervazione, perfusione

ematica.

L’iperplasia coinvolge cellule in grado di dividersi e in caso fisiologico è una ricostituzione

di cellule epiteliali o compensatoria (per es. se c’è un rene in meno). In caso patologico

causata da virus, obesità, riparazione di ferite oppure può riguardare iperplasia

dell’endometrio o iperplasia benigna della prostata.

Nella metaplasia la cellula cambia il proprio stato da un tipo ad un altro. Un esempio è la

metaplasia squamosa dell’epitelio respiratorio: epitelio cilindrico specializzato della trachea

e dei bronchi sostituito da epitelio pavimentoso stratificato (fumatori; perdita della produzione

del muco).

L’opposto dell’iperplasia è la morte cellulare, sebbene l'aplasia esiste in relazione a tessuti

non sviluppati. Essa può riguardare necrosi, cioè morte accidentale che porta alla

«esplosione» cellulare con conseguente rilascio del contenuto cellulare nel microambiente

locale, oppure può essere programmata secondo molti processi come l’apoptosi, che non

permette la fuoriuscita incontrollata di elementi infatti non genera infiammazione ed è un

meccanismo energia dipendente (consuma ATP). Infine c’è l’autofagia, quando la cellula

autodigerisce alcune sue parti per sopravvivere, essa può diventare atrofica o morire.

La morte per necrosi non è mai fisiologica e rilascia nel microambiente segnali

pro-infiammatori che reclutano cellule infiammatorie del sistema immunitario. Un apoptosi

può essere non fisiologica se per esempio non avviene abbastanza (manca ATP) o se è

meno controllata per alcune patologie. Esempi fisiologici riguardano per es. la regolazione di

dimensioni di organi, di attivazione del sistema immunitario, quando una cellula è anomala

ed è meglio che non si duplichi. L’apoptosi

può partire

dalla

membrana

per stimoli

esterni o dal

nucleo.

Si formano i

corpi

apoptotici a

seguito delle

proteine

apoptotiche,

non c’è

un’esplosione

incontrollata.

PATOLOGIA AMBIENTALE

Riguarda le cause estrinseche che danno patologia.

• Agenti fisici

• Traumi

• Temperature estreme

• Elettricità

• Radiazioni

• Agenti chimici

• Inquinanti ambientali

• Farmaci

• Droghe

• Alcol ambiente personale / stili di vita

• Fumo

• Dieta

PATOLOGIE DA TEMPERATURE ESTREME

Negli organismi omeotermi la temperatura viene mantenuta costante (37°C) attraverso

diversi meccanismi. Le reazioni sono diverse in base alla temperatura esterna.

• Il calore viene prodotto dall’attività metabolica cellulare (basale, lavoro muscolare), viene

dissipato attraverso:

• Via cutanea (principale)

• Via respiratoria

• Via digerente ed urinaria

ALTE TEMPERATURE:

• Vasodilatazione cutanea (la percentuale della gittata

cardiaca destinata alla cute passa dal 5% fino al 50%).

• Sudorazione

In ambiente con temperature elevate parliamo di colpo di calore, i meccanismi fisiologici di

dispersione del calore non sono abbastanza. Possono esserci episodi tachicardici,

vasodilatazione eccessiva che diminuisce la pressione del sangue (calo di pressione)

rischiando che non arrivi abbastanza sangue al cervello e causando svenimento. I sintomi

infatti possono essere gonfiore, offuscamento della vista, perdita di liquidi, nausea e vomito,

ipotensione.

Nel colpo di sole invece parliamo di esposizione solare e ci possono essere danni cutanei

come eritema, ustione, danni alla cornea o rottura dei vasi sanguigni cerebrali e altri sintomi

simili al caso precedente. Cosa fare in questo caso? Portare la persona in ambiente più

fresco, arieggiare il corpo (togliere i vestiti nel possibile), sdraiare la persona sollevando gli

arti inferiori e reidratare.

Le ustioni possono essere causate anche da altri fattori come domestici per contatto con

fonti di calore, ci sono diversi tipi di ustione e il significato clinico è determinato da:

profondità dell’ustione, percentuale di superficie corporea, lesioni interne causate dai fumi

caldi o tossici, tempestività ed efficacia della terapia (controllo dell’equilibrio elettrolitico e

delle infezioni).

CLASSIFICAZIONE DELLE USTIONI

Esito delle ustioni

• I grado (superficiali) -> restitutio ad integrum (guarigione completa)

• II grado (a spessore parziale) -> restitutio ad integrum per rigenerazione dell’epitelio, o

contaminazione batterica ed evoluzione purulenta (bisogna mantenere la bolla ed evitare

infezioni)

• III grado (a tutto spessore) -> esito cicatriziale, talora con formazione di un cheloide

(cicatrice ipertrofica)

Il problema riguarda anche la dimensione, che aumenta il rischio.

BASSE TEMPERATURE:

• Rilascio ormoni tiroidei

• Vasocostrizione cutanea

• Brividi (contrazione dei muscoli scheletrici)

In questo caso possiamo avere congelamento, assideramento o eritema pernio. A basse

temperature abbiamo vasocostrizione, diminuzione dell'attività metabolica dell’organismo e

altre manifestazioni più critiche come bassassamento della funzionalità cardiaca e

dell’attività cerebrale.

La vasocostrizione vede un fenomeno di arrossamento delle zone, con l’obiettivo di

disperdere meno calore possibile e trattenerlo verso organi vitali quali il cuore, i polmoni e il

cervello. La cute e le estremità del corpo iniziano a soffrire per mancanza di circolazione e

un’ipossia prolungata può essere collegata a fenomeni di trombosi, rigonfiamenti, sensibilità

della cute o la comparsa del “piede da trincea” con necrosi dovuta ad ipossia e gangrena

(infezione batterica, detta anche cancrena). Si danneggiano anche i vasi generando uno

stato infiammatorio e lesioni di primo grado (geloni), stati reversibili con rigonfiamenti rossi

(edema).

Se si rimane per molte ore con un ambiente a temperatura molto bassa c’è un rischio di

congelamento, che sia ha quando l’acqua all’interno delle cellule congela. L’area

considerata va in necrosi, infatti alcune terapie sfruttano questo fenomeno (per es. nella

trattazione delle verruche).

L’assideramento riguarda invece una situazione sistemica, oltre a vasocostrizione abbiamo

brivido (produzione di calore tramite la contrazione della cellula muscolare), considerando

tale esposizione all’ambiente come transitoria. Se lo stato invece si prolunga nel tempo può

esserci apatia, rischio di arresto cardiaco (il sangue viscoso è più difficile da pompare) e per

l'attività cerebrale. Lo sbilanciamento elettrolitico che si genera può causare una contrazione

incontrollata dei muscoli.

L’ipotermia è favorita dall’indossare vestiti bagnati o assumere alcol, che induce una

sensazione di calore poiché l’etanolo genera vasodilatazione ma in realtà lo perdiamo

perché la dilatazione dei vasi è un fenomeno di dispersione (come visto in precedenza lo

usiamo per abbassare la nostra temperatura). Una persona in pre-ipotermia, ipotermia o

assideramento deve essere coperta, portata in un ambiente più caldo garantendo un

cambiamento graduale e possono essere somministrati liquidi tiepidi. Ci sono anche delle

punture endovenose che possono migliorare la situazione.

ELETTRICITÀ

Anche l’elettricità può essere fattore di danno ambientale, se l’organismo viene attraversato

da essa (se diviene conduttore). Per essere conduttore però ci vuole un punto di uscita, e

le calzature antistatiche non fanno uscire la corrente, se invece non le indosso o ho una

mano appoggiata su qualcosa, posso diventare un conduttore. Se una corrente attraversa il

cuore la persona potrebbe dover essere rianimata in quanto esso potrebbe smettere di

battere.

Con la folgorazione, come quando si viene colpiti da un fulmine, vi è una tetania, un’ustione

e danni sugli organi.

RADIAZIONI

I fenomeni radioattivi sono in grado di alterare le nostre cellule e per farlo devono avere una

certa energia per trasferire elettroni. Essa è essenziale per la vità, infatti senz

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
14 pagine
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Vezz_jr di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Ferracin Manuela.