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RILEVAZIONE DELLA PA NEI NEONATI
Per misurare la pressione arteriosa all’interno dell’incubatrice viene posto
un manicotto di grandezza adeguata all’età e al peso del neonato che
all’occorrenza viene collegato ad un cavo.
FREQUENZA CARDAICA E RESPIRATORIA
➢ Si collegano ad un monitor due elettrodi posizionati sul torace del
piccolo;
➢ Si registrano così il battito cardiaco e la frequenza respiratoria;
➢ Una sonda posta a livello del piede o della mano nel neonato controlla
la saturazione arteriosa.
SEDI DI RILEVAZIONE PA
-Arti superiori:
➢Arteria brachiale o radiale;
-Arti inferiori:
➢Arteria tibiale posteriore o pedidea
ACCORGIMENTI DA ADOTTARE DELLA P.A CON METODO
AUSCULTATORIO
• il paziente va fatto accomodare in un luogo tranquillo, disteso su un
lettino o seduto con l'avambraccio poggiato su un piano, in modo che il
braccio sia all’altezza del cuore
• il margine inferiore due dita sopra la piega del gomito;
PROCEDURA DI RILEVAZIONE DELLA P.A METODO AUSCULTATORIO
➢ identificare il paziente e farlo accomodare spiegando la procedura;
➢ eseguire il lavaggio sociale delle mani;
➢ applicare il bracciale al braccio;
➢ identificare il punto di massima intensità dell’arteria brachiale con le
dita;
➢ chiudere la valvola della pompetta;
➢ insufflare aria nel bracciale lentamente;
➢ aprire la valvola e far defluire lentamente l’aria;
➢ il primo tono che si sente (Toni di Korotkoff) corrisponde alla pressione
sistolica e l’ultimo a quella diastolica;
➢ sgonfiare completamente il manicotto;
➢ trascrivere il dato nella cartella infermieristica
TONI DI KOROTKOFF
• FASE I: la prima comparsa di suoni deboli, ripetitivi, chiari che
aumentano gradualmente di intensità per almeno due battiti consecutivi;
il primo di questi toni corrisponde alla pressione arteriosa sistolica;
FASE II: per un breve periodo successivo i suoni si possono affievolire
➢ GAP ASCOLTATORIO: in alcuni pazienti il suono può scomparire del tutto
per un breve periodo;
• FASE III: ritorno di suoni più netti, toni sordi; di intensità crescente a
causa della maggiore quantità di sangue che attraversa l’arteria;
• FASE IV: improvvisa attenuazione dei suoni che diventano più ovattati;
• FASE V: punto in cui tutti i suoni spariscono completamente perché
l’arteria non è più compressa; corrisponde alla pressione arteriosa
diastolica.
METODO PALPATORIO
Permette la rilevazione della sola pressione sistolica. Avviene col solo
utilizzo dello sfigmomanometro.
➢ l’operatore si pone a fianco della persona e prima di procedere al
gonfiaggio del manicotto si deve individuare il polso arterioso tastando
con i polpastrelli delle dita l’arteria brachiale o radiale;
➢ a questo punto s’inizia ad insufflare l’aria nel manicotto lentamente fino
a che la colonnina di mercurio abbia superato di 50 mmHg l’assenza delle
pulsazioni dell’arteria;
➢ dopodiché si procede ad allentare la valvolina metallica sgonfiando
lentamente il manicotto fino a che si percepisce la prima oscillazione
pulsatile dell’arteria;
➢ il valore sul manometro o sulla colonna di mercurio in corrispondenza
della ricomparsa della pulsazione corrisponde alla PAS);
SEDI E CRITERI DI SCELTA
In alcune circostanze, la scelta della sede sulla quale effettuare la
misurazione è obbligata, in quanto è controindicata la rilevazione sull’arto:
➢ che presenta una ferita e/o che è sede di una qualsiasi condizione
patologica;
➢ che è sul lato in cui è stata praticata una mastectomia;
➢ dove è presente un’infusione endovenosa;
FONTI DI VARIABILITA’ ED ERRORE DELLA P.A.
- posizione della persona;
- fumo;
- temperatura dell’ambiente;
- ora di rilevazione;
- attività fisica svolta di recente;
- stato emotivo
ERRORI DI MISURA LEGATI ALLO STRUMENTO
-Taratura
-Scarsa manutenzione
-Dimensioni del bracciale
ERRORI DI MISURA LEGATI ALL’OPERATORE
➢ sistematica incapacità di eseguire misurazioni corrette;
➢ scarsa concentrazione;
➢ acutezza uditiva;
➢ velocità nel gonfiare e nello sgonfiare il bracciale;
POLSO : si intende una sensazione ritmica rilevabile mediante palpazione
a livello di un’arteria periferica. Rappresenta l’espressione dell’onda
sfigmica sistolica che si può apprezzare palpando le arterie periferiche.
ONDA DEL POLSO, influenzata da:
➢ Elasticità dei grossi vasi;
➢ Viscosità del sangue;
➢ Resistenze periferiche
I CARATTERI DEL POLSO
-Frequenza cardiaca: numero delle pulsazioni in un minuto;
-Ritmo: ordine di successione delle pulsazioni e intervalli tra le pulsazioni;
-Forza;
-Ampiezza: è correlato con la quantità di sangue che il cuore espelle a
ogni battito o con la forza di contrazione del cuore;
-Tensione: in rapporto alle pressioni esistenti nell’arteria e all’elasticità
della stessa;
-Durata
LA FREQUENZA CARDIACA
Nella maggior parte degli adulti, il cuore si contrae 60-80 volte al minuto
in condizioni di riposo.
VALORI NORMALI
➢ NEONATO 100-160 B/min
➢ BAMBINO 80-100 B/min
➢ ADULTO 60-80 B/min
➢ ANZIANO 70-90 B/min
ANOMALIE CORELLATE ALLA FREQUENZA:
-Bradicardia; -BRADISFIGMIA; -TACHICARDIA; -TACHISFIGMIA
È importante ricordare che per ogni grado di temperatura corporea > 36
°C, assistiamo ad un aumento della F.C. di 8-10 battiti.
La F.C dipende dall’efficienza del sistema di conduzione cardiaco ed è
influenzata dal:
-Sistema nervoso autonomo: la stimolazione del sistema nervoso
parasimpatico determina un aumento della frequenza cardiaca;
-ALCUNI FARMACI: diuretici o digitalici;
-ETA’: il numero dei battiti considerati normali sono differenti nelle diverse
fasce d’età;
-FASI DEL GIORNO: durante la notte la frequenza è minore rispetto al
giorno;
-ATTIVITA’ FISICA;
IL RITMO: Intervallo che si realizza tra due pulsazioni che hanno uguale
forza, ampiezza e durata; È la cadenza dei battiti;
-Ritmo Sinusale: se i battiti avvengono ad intervalli regolari, il ritmo è
normale;
-Aritmia: se i battiti avvengono ad intervalli irregolari il ritmo non è
normale.
-Fibrillazione atriale: è un’assoluta irregolarità del ritmo;
Extrasistole: quando nel ritmo di base regolare si inserisce una
pulsazione precoce alla quale segue una pausa compensatoria più lunga.
-Polso bigemino: se si presenta regolarmente ogni due pulsazioni;
-Polso trigemino: se si presenta ogni tre battiti.
➢ poiché la pressione sistolica prodotta dal battito anticipato
è bassa, ne emana la percezione al polso;
LA FORZA: forza della pulsazione ➢pressione della pulsazione percepita
dal dito del rilevatore.
-Polso pieno: riflette la forza di contrazione del cuore;
-Polso debole: piccolo e filiforme, è l’energia cinetica bassa del cuore;
-Polso ampio: es. attività fisica, emozioni;
-Polso filiforme: emorragia, anemia
LA TENSIONE: In rapporto alle pressioni esistenti nell’ arteria e all’
elasticità della stessa
-Polso duro: il vaso palpato è più difficile a comprimerlo;
-Polso molle: facilmente comprimibile;
-Polso tardo: se la durata dell’onda sfigmica è prolungata;
-Polso celere: se la durata dell’onda sfigmica è breve
METODI DI MISURAZIONE DEL POLSO
-Palpatorio: consiste nell’uso delle dita per esaminare o rilevare alcune
regioni del corpo. Rileva i polsi periferici.
-Auscultatorio: consiste nell’uso dello stetoscopio per ascoltare dei rumori
o suoni in alcune regioni del corpo. Rileva il polso apicale
Il rilievo del polso viene effettuato generalmente palpando l’arteria radiale
nel punto in cui è più superficiale ed è più facile la compressione su
struttura ossea.
SCOPI DELLA RILEVAZIONE DEL POLSO
➢ verificare la presenza di tachicardie o bradicardie;
➢ confrontare le rilevazioni apicale e radiale;
➢ verificare i segni di vitalità in casi di emergenza;
SITI DI RILEVAZIONE DEL POLSO ARTERIOSO
-Radiale: l’arteria radiale decorre lungo il radio, sulla parte volare del
polso; + utilizzato
-Brachiale: l’arteria brachiale decorre nella parte superiore dell’arto nello
spazio compreso tra il muscolo bicipite e il muscolo tricipite sul lato
mediale del braccio;
-Carotideo: l’arteria carotidea decorre al di sotto del muscolo
sternocleidomastoideo ed è facilmente palpabile in prossimità del bordo
mediano dello stesso muscolo, a livello della parte inferiore del collo.
UTILIZZATO IN SITUAZIONI DI EMERGENZA.
PROCEDURA PER LA RILEVAZIONE DEL POLSO ARTERIOSO
RADIALE
➢ Eseguire il lavaggio sociale delle mani;
➢ Informare il paziente di ciò che si sta facendo;
➢ Invitare il paziente ad assumere la posizione corretta;
➢ Accertarsi che il paziente sia rilassato e prima della rilevazione;
➢ Sistemare i polpastrelli di 3 dita all’altezza della faccia interna del polso
del malato lungo l’arteria radiale;
➢ Esercitare una pressione tale da permettere la percezione delle
pulsazioni,
➢ Contare il numero delle pulsazioni usando l’orologio con lancetta dei
secondi per un minuto intero;
➢ Documentare il numero delle pulsazioni e eventuali alterazioni dei
caratteri del polso nella cartella infermieristica;
L’ELETTROCARDIOGRAMMA
Le cellule cardiache possiedono una carica elettrica: in condizioni di
riposo, questa carica è NEGATIVA (-) all’interno e POSITIVA (+) sulla
superficie esterna.
In altri termini, sono POLARIZZATE.
Con l’effettuazione dell’elettrocardiogramma si registra l’attività
elettrica del cuore mediante l’applicazione di elettrodi sulla superficie
cutanea di zone predefinite, per identificare eventuali anomalie di natura
e caratteristiche diverse e si stampa la sua documentazione grafica
mediante un apposito strumento detto ELETTROCARDIOGRAFO.
L'ECG è costituito da due componenti principali:
-ONDE: si presentano come deflessori del tracciato al di sopra o al di sotto
della linea di base;
In un ECG normale, registrato con la I derivazione, si possono distinguere
3 onde principali: P, QRS, T.
-SEGMENTI: sono i tratti di linea di base compresi tra due onde;
-Intervalli: sono dati da combinazioni di onde e segmenti;
L’onda P rappresenta la depolarizzazione degli atri, cioè il passaggio
dell’impulso elettrico dal nodo senoatriale alla muscolatura