Estratto del documento

LA DISCIPLINA DEI CONFLITTI ARMATI

La sentenza n°170 del 1984 della Corte costituzionale dice che il diritto dell’Unione fa premio

sul diritto interno. Questa sentenza è una sentenza che riguarda l’applicazione diretta in Italia dei

regolamenti. L’articolo 288 del TFUE dice che gli atti tipici e abituali che nella maggior parte dei casi

vengono adottati dall’Unione sono i regolamenti, le direttive, le decisioni, le raccomandazioni e i pareri. I

regolamenti sono obbligatori, vincolati in tutti i loro elemento e direttamente applicabili in

ciascuno Stato membro. Questi regolamenti, grazie all’articolo 11 della Costituzione, che

ammette limitazioni alla sovranità italiana, si applicano anche contro norme italiane che siano

in contraddizione. Le norme italiane non vengono applicate e i regolamenti vengono applicati dai

giuridici, perché siamo in uno Stato di diritto dove c’è una competenza del potere legislativo, del potere

esecutivo e del potere giudiziario. Questa sentenza ricorda il fatto che il diritto dell’UE

direttamente applicabile prevale sul diritto interno. Il diritto direttamente applicabile sono i

regolamenti, ma può essere che ci siano norme dell’Unione europea direttamente applicabili

anche di altro genere, come le sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea, in cui ci

possono essere degli aspetti di quelle sentenze che sono direttamente applicabili, per esempio

un’affermazione di principio di quella sentenza o un’interpretazione fatta da quella sentenza di una norma

dell’Unione europea. Sono direttamente applicabili negli ordinamenti interni persino alcune

norme delle direttive, che sono atti che normalmente non sono direttamente applicabili, ma prevedono

il raggiungimento d’obbligo di un risultato, indicano un fine allo Stato, lo Stato deve attuare la direttiva e

raggiungere quel fine. Bisogna immaginare una direttiva che tra le tante norme della direttiva ne ha una o

un paragrafo o un comma che pone un limite temporale entro il quale non si può fare una certa cosa,

ovvero una norma che impone l’obbligo di non facere. È evidente che una norma di questo genere è

direttamente applicabile, non ha bisogno di una traduzione in norme interne, perché è evidente il suo

contenuto disciplinare e regolamentare. La sentenza 170 del 1984 dice che le norme dell’Unione

direttamente applicabili si applicano anche al posto di norme interne contrastanti, salvo

restando i contro limiti, ovvero può essere che ci siano norme dell’Unione che vanno contro ad alcuni

principi costituzionali irrinunciabili e inaggirabili e allora si chiude la porta. Ma non è mai successo. È

successo per altri trattati internazionali.

La sentenza n°406 del 2005 della Corte costituzionale riguarda una direttiva rivolta anche allo

Stato italiano che prevede di fare dei controlli massicci, abituali e continui per prevenire e

reprimere la peste catarrale ovina, che se entra nella catena alimentare può portare a conseguenze

negative all’uomo. Questa direttiva dice agli Stati di adottare delle norme per fare controlli

adeguati sul fatto che gli animali da macello, che entrano nella catena alimentare, non abbiano

questa peste catarrale. La ragione Abruzzo adotta una norma che dice che si fanno controlli a

campione. In Corte costituzionale arriva un conflitto tra poteri dello Stato, da una parte la

Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’altra parte la regione Abruzzo. Il governo dice alla

Corte costituzionale che non va bene quello che ha fatto la regione Abruzzo, perché la regione Abruzzo

non ha dato attuazione alla direttiva, la ha attuata in modo sbagliato. La Corte costituzionale

dice, non applicando l’articolo 11 della Costituzione, ma applicando l’articolo 117 della Costituzione,

che dice che le leggi dello Stato e delle Regioni sono subordinate ai vincoli dati

dall’ordinamento dell’Unione europea. Se le leggi dello Stato e delle Regioni debbono

rispettare una direttiva dell’Unione europea, la Corte costituzionale dice che la legge della

regione dell’Abruzzo è illegittima costituzionalmente, quindi è da togliere ed eliminare

dall’ordinamento. Il parametro costituzionale è l’articolo 117. L’articolo 117 serve a far venire a

meno, dichiarandole incostituzionali, norme italiane contrastanti con norme dell’Unione

europea che non siano direttamente applicabili come la direttiva, che hanno bisogno di una

traduzione in norme interne. Si elimina la norma interna difronte a una norma comunitaria

non direttamente applicabile. L’articolo 117 non riguarda solo l’Unione europea, ma dice che

le leggi dello Stato e delle Regioni sono subordinate Costituzione, al diritto dell’Unione

europea e agli altri obblighi internazionali. Riguarda qualsiasi norma italiana che va in contrasto

radicale con un diritto sancito da un obbligo internazionale dell’Italia, salvo i contro limiti, ovvero che il

diritto dell’Unione europea e il diritto di un’altra organizzazione internazionale, che è un diritto di trattato

stipulato dall’Italia, non vada contro un principio costituzionale fondamentale.

DIRITTO DEI CONFLITTI ARMATI

Si prova a ragionare in termini giuridici in relazione al genocidio. In relazione al genocidio, per cui

si parla di diritto dei conflitti armati, di diritto di quando c’è una situazione conflittuale, per cui avvengono

degli atti di uccisione, di costrizione di una parte di una popolazione e soprattutto di un Paese diverso dal

proprio. La Germania nazionalsocialista che compie delle azioni di repressione nei confronti degli ebrei

non solo tedeschi e svolge delle attività nell’ambito di un conflitto armato. C’è la Convenzione per la

prevenzione e la repressione del crimine di genocidio (1948) e poi (qui si entra nell’ambito di

un’organizzazione intergovernativa) la Corte penale internazionale che è un’organizzazione

intergovernativa con sede all’Aja. Lo Statuto di Roma, che è un modo per chiamare il trattato

istituito di questa organizzazione, si chiama così perché i negoziati sullo scrivere quello che si

voleva fosse un trattato istitutivo di un’organizzazione chiamata Corte penale internazionale

si sono fatti a Roma nel 1998 su promozione di un certo numero di organizzazioni anche non

governative che premevano a svolgere un’attività volta a colpire condotte particolarmente

gravi che avessero una ripercussione sul piano internazionale. Quindi lo Statuto di Roma vuol dire

il trattato istitutivo negoziato a Roma, firmato a Roma e poi sottoposto a ratifica (articolo 80 della

Costituzione) della Corte penale internazionale con sede all’Aja che ha un certo numero di organi. La

Corte penale internazionale, non ha solo l’organo giudicante, ma ha anche una Procura che

svolge attività requirenti, attività di indagine, che può indirizzare dei mandati di arresto. Sono

stati lanciati dei mandati d’arresto dalla Procura nei confronti del Presidente del Consiglio dei Ministri

israeliano, nei confronti dell’ex Ministro della difesa israeliano e nei confronti di due esponenti

dell’organizzazione chiamata Hamas.

Lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale dice qualcosa di molto interessante dal

punto di vista delle condotte di genocidio, di cui si occupa la Corte. Il termine genocidio è stato

espresso a ridosso del termine della Seconda guerra mondiale con riferimento a circa 6 milioni di ebrei

che sono stati uccisi durante la Seconda guerra mondiale.

Le Nazioni Unite hanno proposto un trattato internazionale che si occupasse di questa

condotta che non era nuova, ma era venuta talmente evidente all’ordine del giorno che si è

reputato di doverla considerare in modo autonomo. Nel 1948 le Nazioni Unite hanno proposto

un testo di trattato destinato agli Stati che lo vogliono ratificare. Questo testo di trattato è stato

approvato e considerato il testo su cui ragionare per l’entrata in vigore dall’Assemblea generale delle

“il genocidio è un

Nazioni Unite con una propria risoluzione dell’11 dicembre 1946 dichiarando che

crimine di diritto internazionale, contrario allo spirito e ai fini delle Nazioni Unite e

condannato dal mondo civile” .

Questa convenzione è stata ratificata da molti Stati e i termini specifici della convenzione

ormai sono obbligo per gli Stati, al punto che la Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite,

che si occupa di giudicare delle controversie giuridiche fra Stati, ha ricevuto nel 2023 una richiesta di

pronunciarsi da parte del Sud Africa sul se Israele stesse mettendo in atto nel conflitto degli atti di

genocidio violando la Convenzione del 1948. “Le Parti contraenti confermano che il genocidio,

L’articolo 1 della Convenzione del 1948 dice

sia che venga commesso in tempo di pace sia che venga commesso in tempo di guerra, è un

crimine di diritto internazionale che esse si impegnano a prevenire ed a punire” . Quindi è un

obbligo di introdurre nel proprio ordinamento interno delle modalità di prevenzione e

repressione degli atti di genocidio nel proprio codice penale.

Cosa è il genocidio? È da individuare come il genocidio?

“Nella presente Convenzione, per genocidio si intende ciascuno degli atti

L’articolo 2 dice

seguenti, commessi con l'intenzione di distruggere (ci deve essere il dolo, ci deve essere

in tutto o in parte, un gruppo nazionale

l’intenzione di raggiungere un obiettivo), (una minoranza

etnico, razziale o religioso, come tale: uccisione dei membri del gruppo

nazionale), (non

lesioni gravi

importa se tanti o pochi oppure questi atti sono da giudicare compresenti o in alternativa),

all’integrità fisica o mentale di membri del gruppo, il fatto di sottoporre deliberatamente il

gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale;

misure miranti ad impedire nascite all’interno del gruppo; trasferimento forzato di fanciulli da

un gruppo ad un altro”.

“Saranno puniti i seguenti atti

L’articolo 3 dice (lo Stato che ha ratificato la convenzione deve

il genocidio

provvedere al suo interno e punire i seguenti atti): (la cui definizione è nell’articolo

precedente), l’intesa mirante a commettere genocidio, l’incitamento diretto e pubblico a

commettere genocidio, il tentativo di genocidio, la complicità nel genocidio” . Vengono punite

persone. Qui si passa alla rilevanza dell’individuo, della persona fisica nell’effettuazione di certe

condotte e non della organizzazione statuaria in quanto tale.

“Le persone che commettono il genocidio o uno degli atti elencati

L’articolo 4 dice

nell'articolo III saranno punite, sia che rivestano la qualità di governanti costituzionalmen

Anteprima
Vedrai una selezione di 20 pagine su 97
Organizzazione internazionale  Pag. 1 Organizzazione internazionale  Pag. 2
Anteprima di 20 pagg. su 97.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Organizzazione internazionale  Pag. 6
Anteprima di 20 pagg. su 97.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Organizzazione internazionale  Pag. 11
Anteprima di 20 pagg. su 97.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Organizzazione internazionale  Pag. 16
Anteprima di 20 pagg. su 97.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Organizzazione internazionale  Pag. 21
Anteprima di 20 pagg. su 97.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Organizzazione internazionale  Pag. 26
Anteprima di 20 pagg. su 97.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Organizzazione internazionale  Pag. 31
Anteprima di 20 pagg. su 97.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Organizzazione internazionale  Pag. 36
Anteprima di 20 pagg. su 97.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Organizzazione internazionale  Pag. 41
Anteprima di 20 pagg. su 97.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Organizzazione internazionale  Pag. 46
Anteprima di 20 pagg. su 97.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Organizzazione internazionale  Pag. 51
Anteprima di 20 pagg. su 97.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Organizzazione internazionale  Pag. 56
Anteprima di 20 pagg. su 97.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Organizzazione internazionale  Pag. 61
Anteprima di 20 pagg. su 97.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Organizzazione internazionale  Pag. 66
Anteprima di 20 pagg. su 97.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Organizzazione internazionale  Pag. 71
Anteprima di 20 pagg. su 97.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Organizzazione internazionale  Pag. 76
Anteprima di 20 pagg. su 97.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Organizzazione internazionale  Pag. 81
Anteprima di 20 pagg. su 97.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Organizzazione internazionale  Pag. 86
Anteprima di 20 pagg. su 97.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Organizzazione internazionale  Pag. 91
1 su 97
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Acquista con carta o PayPal
Scarica i documenti tutte le volte che vuoi
Dettagli
SSD
Scienze giuridiche IUS/13 Diritto internazionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giorgia.rizzari di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Rinoldi Dino Guido.
Appunti correlati Invia appunti e guadagna

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community