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Estratto del documento

ciò che è importante è mantenere questo equilibrio, ma non solo in termini economici

-​ questo è funzionale alla vita dell’organizzazione e assicura qualità

l’organizzazione non nasce da un obiettivo comune, NON E’ UNA GRANDE FAMIGLIA → lo ha, ma

non è l’effettivo motivo per cui le persone formano un’organizzazione => è troppo semplicistico

definirlo tale

MICHEL CROZIER → “Il fenomeno burocratico” (importante, è nell’esame)

ogni associazione ha al suo interno dei giochi di potere che spesso mettono in discussione la

gerarchia, l’organizzazione formale

-​ spesso dall’organigramma delle imprese o aziende, non capiamo l’effettiva organizzazione

complessa che al suo interno vi è

infatti → anche nella ricerca di Crozier l’organigramma del monopolio industriale nel settore del

tabacco era fuorviante rispetto alla realtà che effettivamente vi era ( i manager rimanevano chiusi nei

loro uffici senza controllare il lavoro svolto) ​

chiunque ha una minima risorsa conoscitiva, umanamente la renderà rara cercando di valorizzarla

per avere in cambio qualcosa (es. miglior trattamento)

=> questo mette in discussione continuamente l’organigramma nell’organizzazione

anni ‘60 → Crozier viene chiamato per un problema organizzativo dal monopolio statale dei tabacchi francese

in quegli anni, le sigarette venivano prodotte a mano ed erano uno dei principali fonti di reddito per lo Stato

PROBLEMA: non viene prodotto abbastanza → flusso di produzione non costante

➔​

Crozier analizza la produzione:

vi sono 3 grandi categorie di operatori

1.​ le operaie di produzione (mogli degli uomini che avevano partecipato alla guerra)

2.​ management (vertice amministrativo)

3.​ operai di manutenzione (chiamati per problemi legati ai macchinari di produzione)

queste persone non rispettano le “regole” generali (decidono le ferie, prendono le sigarette

quando e quante vogliono, decidono gli orari)→ sono a capo dell’organizzazione, hanno un

potere senza limiti

perchè? → il loro potere si basa sull’ INCERTEZZA: solo loro sanno come si aggiustano

queste macchine, bruciano i manuali e non raccontano niente a nessuno => mantengono

strategicamente il loro potere nell’organizzazione

PALOMAR - “IL PRATO INFINITO” → ITALO CALVINO

il prato è una metafora per far capire la complessità delle organizzazioni nel loro interno

prato = dicondra + loietto + trifoglio → distribuite in parti uguali nella semina

-​ ma le dinamiche sono difficilmente prevedibili, nonostante siano distribuite in parti uguali

ordine assoluto - ORGANIZZAZIONE - anarchia

parole chiave:

-​ inter dipendenze

-​ varie componenti

-​ complessità

-​ problema

-​ insieme 2

analisi del testo:

-​ il prato come costruzione artificiale: “non è quello un posto dove naturalmente ci dovrebbe

essere un prato; dunque il prato è un oggetto artificiale, composto di oggetti naturali, cioè

erbe… il prato richiede spesa e fatica”

→ parallelo con la definizione di ORGANIZZAZIONE

-​ il prato come organizzazione: “alcune erbe spontanee, in sé e per sé, non hanno affatto

un’aria malefica o insidiosa. Perché non ammetterle..? È questa la strada che porta a lasciar

perdere il «prato inglese» e a ripiegare sul «prato rustico», abbandonato a se stesso…”

→ ordine assoluto - ORGANIZZAZIONE - anarchia

-​ il prato come arena: “il prato è costituito di dicondra, foglietto e trifoglio. Questa la

mescolanza in parti uguali che fu sparsa sul terreno al momento della semina. La dicondra,

nana e strisciante, ha presto avuto il sopravvento…”

→ concetto parallelo al caso del monopolio industriale di CROZIER

le organizzazioni sono arene di potere → nelle quali gli attori giocano strategicamente in modo da

collegare i propri obiettivi individuali a quelli collettivi

-​ il prato e i suoi confini: “un prato non ha confini netti, c’è un orlo dove l’erba cessa di

crescere ma ancora qualche filo sparso ne spunta più in là, poi una zolla verde fitta, poi una

striscia più rada: fanno ancora parte del prato o no?…”

→ parallelo con i CONFINI ORGANIZZATIVI: organizzazione «senza mura » => si parla di confini

organizzativi, l’ambiente è dinamico e difficile da definire

confini in termini di potere → detto: sfere di accettazione, cioè il confine ideale di ciò che è lecito che venga chiesto

-​ il prato e l’analisi delle sue dinamiche: “bisognerebbe procedere così – egli pensa –

prendere un quadrato di prato, un metro per un metro… Poi passare a un altro quadrato…

Oppure, no, fermarsi su un quadrato campione… Non è il caso di contarli, il numero non

importa; quel che importa è afferrare in un solo colpo d’occhio le singole pianticelle una per

una, nelle loro particolarità e differenze…”

→ METODOLOGIE E TECNICHE DELLA RICERCA

ruolo del ricercatore → analista di organizzazione: studia i vari contesti organizzativi utilizzando

diverse metodologie basate soprattutto sull’osservazione (ricerca qualitativa)

2 processi fondamentali:

1.​ PROCESSO DI DIFFERENZIAZIONE: essenziale in qualsiasi tipo di organizzazione (dividere

i compiti, definire chi fa cosa)

2.​ passaggio successivo: PROCESSO DI INTEGRAZIONE: riportare in unità (unire i singoli compiti

divisi)

-​ per riportare unione in un’organizzazione abbiamo bisogno della GERARCHIA

organigramma: definizione del capo… → ma, nella nostra società non è più così facile riportare l’unione dati i

numerosi ruoli e competenze che vi sono in un’organizzazione (non si basa tutto sulle decisioni del capo)

le organizzazioni più rigide sono 2: (dove comanda il potere del + forte)

➔​

-​ Chiesa

-​ esercito

anche queste due faticano ad essere un ordine assoluto => tendono a quest ultimo

(famiglia non è un’organizzazione perché non ha stabili criteri di posizione)

le organizzazioni che tendono di più all’anarchia:

➔​

-​ università (i professori hanno un’ampia autonomia nel ruolo) 3

LA METAFORA DEL QUADRIFOGLIO → per capire la complessità organizzativa

cap. 2 → struttura

cap. 3 → ambiente organizzativo

cap. 4 → potere

cap. 5 → cultura organizzativa

+​ attori organizzativi → il gambo del quadrifoglio: perché orienta il

funzionamento

ANALISI DI ALCUNE IMMAGINI: SONO DELLE ORGANIZZAZIONI?

un obiettivo non definisce che un insieme di persone formino un’organizzazione

→ queste persone potrebbero diventare un'organizzazione solo se

definiscono dei rapporti di ruolo stabili basati sulla differenziazione

NON è un’organizzazione, a meno che non vengano definiti dei

ruoli ben precisi al suo interno

organizzazione =

1.​ costruzione artificiale

2.​ ordine assoluto - organizzazione - anarchia

3.​ arene complesse

4.​ per capirne le dinamiche dobbiamo far riferimento alla metafora del quadrifoglio

5.​ l’obiettivo non è sempre l’organizzazione

DEFINIZIONE DI ORGANIZZAZIONE:

le organizzazioni possono essere definite come delle «entità sociali, intese come un processo di azioni e di

decisioni, che perseguono un obiettivo, o un insieme di obiettivi, basandosi su processi di differenziazione e

integrazione, con ruoli distinti assegnati ai partecipanti, con un sistema di autorità riconosciuta e accettata

dai membri come decisore, in interazione dinamica con l’ambiente esterno»

=> sono 7 gli elementi che la definiscono :

1.​ entità sociali

2.​ intese come un processo di azioni e di decisioni

3.​ che perseguono un obiettivo, o un insieme di obiettivi

4.​ basandosi su processi di differenziazione e integrazione

5.​ con ruoli distinti assegnati ai partecipanti

6.​ con un sistema di autorità riconosciuta e accettata dai membri come decisore

7.​ in interazione dinamica con l’ambiente esterno 4

METAFORA DEL QUADRIFOGLIO - DEFINIZIONE DI ORGANIZZAZIONE:

le organizzazioni possono essere definite come delle «entità sociali, intese come

un processo di azioni e di decisioni, che perseguono un obiettivo, o un insieme

di obiettivi, basandosi su processi di differenziazione e integrazione, con ruoli

distinti assegnati ai partecipanti, con un sistema di autorità riconosciuta e

accettata dai membri come decisore, in interazione dinamica con l’ambiente

esterno»

-​ cultura

-​ ambiente

-​ struttura

-​ potere

3 PROSPETTIVE SULL’ORGANIZZAZIONE

1.​ sistema razionale

→ organizzazione come uno strumento (artificiale)

2.​ sistema naturale

→ organizzazione come un sistema fatto di parti

3.​ sistema aperto

→ organizzazione come un sistema che interagisce dinamicamente con l’ambiente

ZOOMING - IN E ZOOMING - OUT

-​ livello socio - psicologico/ intra - organizzativo (dentro l’organizzazione, singolo

componente)

-​ livello organizzativo

-​ livello ecologico o inter - organizzativo (si riferisce a tante organizzazioni, prendendole

insieme nelle loro strutture)

3 CONCETTI CHIAVE (pag. 38 libro)

-​ DIFFERENZIAZIONE→ scomporre, definire chi fa cosa all’interno dell’organizzazione

Adam Smith → fu il primo a definire questo concetto del dividere il lavoro, definire un sistema di ruoli,

specializzare gli attori

esempi:

- per FUNZIONE → modo + semplice di differenziare

- per RISULTATO

- per PROFESSIONALITA’

- per FASE o MOMENTO TEMPORALE

- per MERCATO o TERRITORIO

=> senza differenziazione di ruoli non esiste organizzazione

(es. c’erano due persone che dovevano svolgere lo stesso compito, ovvero mettere dell’olio all’interno di un

aereo prima che partisse. l’aereo partì senza olio a causa di un problema di organizzazione tra le due persone)

→ la “fabbrica degli spilli”

-​ COORDINAMENTO→ armonizzare, coordinare e condurre l’organizzazione secondo una

certa linea d’onda

James D. Thompson: per coordinare esistono 3 modi

tipo di interdipendenza modalità di coordinamento esempio

1.​ generica → standardizzazione 1. filiali di una banca

2.​ sequenziale → programma 2. catena di montaggio

3.​ reciproca → mutuo adattamento 3. pronto soccorso, trasporto aereo,

squadra di calcio (ciò che fa il singolo

soggetto ricade sugli altri) 5

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
6 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eleonora0505 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Maurizi Giovanni.