VANTAGGI SVANTAGGI
In determinate condizioni
l’accentramento diventa non
funzionale
Miglior coordinamento Sovraccarico al vertice: troppe
decisioni
Chi prende le decisioni ha una visione Distanza problema-informazioni: se la
complessiva dell’organizzazione decisione deve prenderla il vertice,
deve sapere perché quel preciso
macchinario va cambiato sarebbe
meglio che la decisione venisse presa
da chi è più vicino al problema
Più accentro e più sfrutto le Minore responsabilizzazione e
competenze di chi è al vertice (se motivazione: chi non è al vertice non
è abituato a prendere decisioni; se
è lì c’è un motivo valorizzo)
c’è necessità di farlo, si trova in
difficoltà
Rapidità di risposta Lentezza di risposta
11.2 – Line e staff
Negli organi di staff ci sono attività che, pur non essendo attività primarie,
supportano/assistono/facilitano queste attività.
Aspetto importante gli organi di staff non hanno autorità gerarchica sugli
organi della line
Staff se ha qualcosa da comunicare a Line si rivolge al Dir. Gen.
Direttore
Poi Dir. Gen. Si rivolge a Line generale
Staff
Due tipi di organi di staff:
Organi di staff delle tecno-strutture
Organi di staff di supporto
Line
11.2.1 – Staff di supporto
Sono unità che forniscono attività che sono a supporto generale
dell’organizzazione (es. ufficio legale di un’impresa non è collegato ad assistere
alla produzione, ma aiuta l’organizzazione nell’affrontare i problemi)
11.2.2 – Staff delle tecno-strutture
Attività specialistiche che sono necessarie per lo svolgimento delle attività
primarie (es. controllo qualità, sistemi informativi, manutenzione forniscono
assistenza/consigli direttamente collegati alle attività primarie)
11.3 – Forme organizzative
Nella realtà ci sono delle situazioni più sfumate, però ogni organizzazione
prevalentemente si avvicina o aderisce ad una delle configurazioni che
vedremo, le quali sono:
Le forme organizzative semplici
Le forme organizzative funzionali
Le forme divisionali
Le forme a matrice
11.3.1 – Le forme semplici
Questa prima configurazione si trova solitamente nelle piccole e nelle medie
imprese. Le caratteristiche che accomunano tutta la casistica delle forme
organizzative semplici si possono ricondurre a 2 aspetti di base:
La forma organizzativa semplice è in sostanza una forma organizzativa
poco progettata scarso intervento di attività di progettazione
organizzativa nel disegnare la struttura e i sistemi che
contraddistinguono una forma organizzativa semplice, e questo si
sostanzia nel fatto che ci sono bassi gradi di specializzazione.
È poco sviluppata sia orizzontalmente sia verticalmente
Il ruolo dell’imprenditore ha una forte centralità: il ruolo imprenditoriale si
contraddistingue per il fatto che l’imprenditore apporta tutte le risorse
che sono critiche e necessarie per il funzionamento dell’impresa, sia dal
punto di vista delle risorse finanziarie che dal punto di vista delle
competenze, capacità, idee…
Le forme organizzative semplici possono ricondursi a 3 tipi di espressioni che
sono: Forma gerarchica semplice
È la piccola impresa in cui c’è un soggetto/capo/imprenditore/supervisore
che dirige/supervisiona un certo numero di collaboratori/dipendenti. Il
soggetto centrale prende le decisioni e coordina le persone che lavorano
nel nucleo operativo. Le mansioni/attività svolte dal nucleo operativo non
richiedono un’elevata qualificazione tecnica o elevate competenze di tipo
formale.
Forma artigiana
È caratterizzata per avere come meccanismo prevalentemente il fatto
che le persone che vi lavorano possiedono un sufficiente sapere tecnico-
produttivo che consente loro di operare abbastanza autonomamente,
quindi senza la costante supervisione o il costante indirizzo del vertice
imprenditoriale
Forma del gruppo di pari
C’è la partecipazione di un certo numero di persone che possiedono
ciascuna delle competenze molto sofisticate in un determinato campo
(es. gruppo di scienziati che decidono di fondare una start-up su una
nuova scoperta tecnologica e mettono insieme la competenza
dell’ingegnere, del biotecnologo e del fisico perché vogliono costituire
una macchina per interventi laser alla retina) è necessario un
coordinamento tramite mutuo adattamento e meccanismi di gruppo
Caratteristiche distintive, vantaggi e svantaggi delle forme semplici
11.3.2 – Le forme funzionali
Essa può essere intesa come l’evoluzione naturale della forma organizzativa
semplice, cioè quando la forma semplice cresce di dimensioni; è inoltre una
soluzione organizzativa molto diffusa in imprese di dimensioni grandi perché è
la modalità di organizzazione che va molto bene per strutturare su grande
scala attività che necessitano di elevata efficienza e prevedibilità della
gestione.
Elementi che caratterizzano la forma organizzativa funzionale:
Organi di primo livello sono specializzati per input, cioè le unità
organizzative sono definite in base alle competenze tecniche presidiate
e/o alla fase di processo di trasformazione o alla fase della catena di
valore che controlla
A questa specializzazione per input nella forma funzionale si accompagna
con alcune varianti ma con tratto comune il ricorso abbastanza ampio
alla gerarchia come meccanismo di coordinamento
A queste caratteristiche si accompagnano un’elevata formalizzazione,
un’elevata enfasi sull’efficienza e sul conseguimento di economie di scala
Caratteristiche distintive, vantaggi e difficoltà nelle forme funzionali
Tipi di forme funzionali
1. Forma funzionale burocratica
Caratterizzata da un basso decentramento decisionale ed elevata articolazione
gerarchica. Tutte le decisioni vengono prese dal vertice e c’è un controllo
pervasivo delle decisioni delle diverse parti dell’organizzazione grazie al fatto
che sono presenti molti livelli gerarchici capo-subordinato.
Vantaggi: codici di comunicazione specializzati; più manager; maggiori
possibilità di controllo;
Svantaggi: obiettivi parziali; perdita controllo; sovraccarico; non funziona se c’è
una forte innovazione e in presenza di un ambiente dinamico
2. Forma funzionale professionale
Essa prevede che ci siano dei professionisti nelle diverse unità che svolgono
attività altamente specialistiche da ampia delega d’azione agli
specialisti/professionisti stessi.
La forma funzionale professionale non può basarsi sulla standardizzazione dei
processi ma c’è una discreta/ampia libertà d’azione che si lega poi alla libertà
professionale. La standardizzazione nelle forme funzionali professionali, cioè la
fissazione di parametri che facilitano il coordinamento, interviene a livello di
competenze. Nelle funzionali professionali lo standard è garantito a livello delle
competenze di base che i professionisti che vi lavorano devono possedere.
È efficace in attività complesse e ambienti stabili.
Vantaggi: condivisione di risorse e servizi di supporto, apprendimento
reciproco, servizio al cliente con esigenze complesse.
Svantaggi: problemi di coordinamento, opportunismo, scarsa innovazione
3. Forma funzionale con integratori
La forma funzionale normalmente regola le interdipendenze residue tra funzioni
attraverso procedure/regole standard e in casi eccezionali attraverso
l’intervento della gerarchia. Quando aumenta la varietà dell’ambiente e la sua
incertezza, il coordinamento tramite standard o gerarchia non è più sufficiente
si introducono gli organi di integrazione.
Le modalità con cui le strutture funzionali possono essere integrate
lateralmente sono diverse e, in particolare, possiamo distinguere meccanismi
di integrazione differenziati in base a due dimensioni:
Temporanei: possono essere attività o degli organi che si attivano solo in
determinate fasi
Permanenti: possono essere attività o organi che sono sempre presenti
all’interno dell’organizzazione
Organo continuo: impiego delle persone nelle attività a tempo pieno
Organo discontinuo: impiego delle persone nelle attività a tempo definito
Ci concentriamo sulla figura del “manager integratore” (o project manager)
persone che fanno solo il lavoro di promuovere l’integrazione di output tra le
funzioni, quando tra queste si manifestano situazioni di interdipendenza
residua; sono manager che hanno la responsabilità o di un prodotto o di un
output in generale, oppure di un prodotto. Il loro compito è quello di cercare di
deviare tra le diverse istanze, prospettive, obiettivi delle varie unità funzionali
arrivare a capire, soddisfare il più possibile l’output finale.
Che forma possono assumere dal punto di vista dell’organigramma le forme
funzionali con integratori?
Forma funzionale con integratori con project manager in forma forte: il
project manager può interagire/influenzare direttamente con il vertice
Forma funzionale con integratori con project manager in forma debole: i
project manager dipendono da una funzione marketing/commerciale
Forma forte
Forma debole
Ruolo del manager integratore
11.3.3 – Le forme divisionali
Si passa alla forma divisionale quando gli obiettivi di efficace creazione di
valore in relazione ad un output diventano relativamente più importanti
rispetto agli obiettivi di efficienza e di scala in relazione alle funzioni.
Rispetto alle soluzioni precedenti questa situazione, dal punto di vista delle
economie di specializzazione e di scala è più inefficiente, perché anziché avere
persone negli stessi uffici che condividono e interagiscono costantemente sugli
stessi problemi, qua troviamo persone che lavorano separatamente su funzioni
diverse ci saranno meno possibilità di conseguire economie di scala ma vi
sarà un miglior coordinamento di tutte le attività che riguardano un singolo
output. La perdita dei vantaggi derivanti dalla moltiplicazione delle funzioni
viene compensata dal fatto che il presidio divisionale dell’area di business
permette di dedicare risorse/attività/sforzi di coordinamento solo a quell’area di
business.
Il criterio di specializzazione della forma divisionale è l’output e si sceglie in
base alla d
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