L'ORGANIZZAZIONE COME SISTEMA
Tutte le organizzazioni sono entità che esistono in quanto operano e interagiscono costantemente con l'ambiente. Mancare di monitorare e gestire adeguatamente il rapporto con l'ambiente può mettere seriamente a repentaglio la sopravvivenza delle organizzazioni, anche qualora si tratti di imprese leader in un determinato settore.
Qualunque sia la prospettiva interpretativa adottata, nessuna organizzazione può essere considerata autosufficiente. Tuttavia, dobbiamo evidenziare come i primi studiosi di organizzazione tendevano a trascurare l'importanza della relazione con l'ambiente. Si era così sviluppata l'idea di organizzazione come "sistema chiuso" non già per significare l'assenza di scambi con l'ambiente quanto semmai per sottolineare e rimarcare l'idea di "sistema determinato internamente", cioè configurato e sviluppato sulla base di scelte.
Che considerano prioritarie le dimensioni interne. Il pensiero di studiosi "classici" come Taylor, Fayol e Weber è rappresentativo di questa prospettiva, la quale implica un'idea di organizzazione meccanica, in cui i manager hanno come preoccupazione principale quella di ottimizzare le operazioni interne al sistema.
Sicuramente più fertile per la relazione impresa-ambiente è la prospettiva dell'organizzazione come "sistema aperto" che aiuta a spiegare l'importanza dell'ambiente per la competitività aziendale. In quanto sistema aperto, l'organizzazione dovrà necessariamente trovare la modalità attraverso cui adattarsi all'ambiente.
A rafforzare la rilevanza di questa concezione sono intervenuti, negli anni, radicali cambiamenti nell'ambiente esterno che hanno ulteriormente imposto alle organizzazioni di accogliere e inglobare le implicazioni connesse all'essere "sistemi aperti".
Basti pensare alla globalizzazione, all'avvento e la successiva esplosione di Internet e dell'e-commerce (e all'incapacità di operatori del mercato come Blockbuster o Blackberry di cogliere i segnali dell'ambiente). Il paradosso di Icaro → secondo la mitologia greca, Icaro, affascinato dalle ali di cera costruite dal padre e attirato dalla luce del sole, volò troppo in alto; il sole sciolse la cera e Icaro, precipitando, morì. I campi di eccellenza possono rivelarsi la causa della rovina. Anche i leader del mercato devono costantemente mantenere gli occhi aperti verso l'ambiente esterno, soprattutto per i settori altamente dinamici i quali sono imprevedibili, cioè i mercati dove le domande, le preferenze dei clienti, le tecnologie a disposizione cambiano costantemente e quindi come tali richiedono che le organizzazioni pongano costante attenzione all'ambiente. Dall'ambiente (FONTE DI RISORSE) le organizzazionie ambiente è regolata da diversi approcci teorici. Alcuni dei principali sono: 1. Approccio sistemico: considera l'organizzazione come un sistema complesso composto da diverse parti interconnesse. Questo approccio si concentra sull'interazione tra l'organizzazione e il suo ambiente, riconoscendo che entrambi influenzano reciprocamente. 2. Approccio contingente: sostiene che non esiste un'unica soluzione o modello organizzativo valido per tutte le situazioni. L'organizzazione deve adattarsi e rispondere alle specifiche condizioni dell'ambiente in cui opera. 3. Approccio ecologico: considera l'organizzazione come parte di un ecosistema più ampio. Questo approccio mette l'accento sull'interazione tra l'organizzazione e l'ambiente naturale, riconoscendo l'importanza della sostenibilità e dell'impatto ambientale. 4. Approccio istituzionale: si concentra sulle norme, i valori e le regole sociali che influenzano l'organizzazione e il suo ambiente. Questo approccio riconosce che l'organizzazione è influenzata dalle istituzioni sociali circostanti e che deve adattarsi a esse per sopravvivere e avere successo. In conclusione, il rapporto tra organizzazione e ambiente può essere analizzato e compreso attraverso diversi approcci teorici, ognuno dei quali fornisce una prospettiva unica sulla dinamica e l'interazione tra i due.E ambiente può essere letta attraverso varie lenti:
- Concetto di "fit" o "teoria della contingenza": afferma che le organizzazioni che megliopreformano sono quelle che adattano i loro caratteri organizzativi al contesto, ovvero sono quelle che riescono ad allineare le loro caratteristiche organizzative interne con le contingenze ambientali. Un concetto centrale è quindi quello di fit; le organizzazioni, per gestire in modo efficace il rapporto con il proprio ambiente, devono essere progettate affinché si assicuri il maggior livello di fit, di allineamento tra caratteri organizzativi e ambiente. Non esiste una soluzione organizzativa valida in assoluto per assicurare una gestione efficace, ma esistono varie alternative organizzative che risultano più o meno efficaci a seconda del contesto e dell'ambiente di riferimento (no "one best way").
- Paradigma "struttura-condotta-performance" (S-C-P): suggerisce che
La performance (P) economica di un certo settore economico derivi dalla condotta (C) tenuta dagli attori, la quale si modificherà in funzione della struttura (S) del settore stesso.
La struttura del settore (S) fa riferimento ad elementi quali la quantità di organizzazioni in esso presenti, il grado di integrazione verticale, le barriere all'entrata, la concentrazione del settore, il livello di differenziazione del prodotto. In sostanza, la struttura del settore ci descrive il settore stesso, come funziona nel suo complesso.
La condotta (C) richiama invece gli schemi di comportamenti seguiti dagli attori economici del settore. Si pensi, ad esempio, alle partnership che possono nascere tra di essi, alle attività di ricerca e sviluppo o alle politiche di prezzo che essi possono avviare, ecc.
La performance economica (P) viene generalmente misurata guardando al grado di efficienza del settore, ovvero alla sua capacità di massimizzare il risultato.
(l'output) ottenuto impiegando una certa quantità di risorse (input). Uno dei limiti che presenta S-C-P è che adotta un approccio deterministico, semplificando eccessivamente la realtà economica: il focus è solo sulla struttura del settore.
3) Resource-Based View: si focalizza sulle risorse e ci insegna a considerare la relazione tra organizzazione e ambiente guardando in primis all'interno dell'organizzazione, esaminando il set di risorse di cui dispone o potrebbe disporre l'organizzazione stessa.
In tale contesto, la RBV è appunto una grande novità rispetto alla visione neoclassica, soprattutto per elementi rintracciabili nei concetti di "imprenditorialità" (le organizzazioni dovrebbero agire come imprenditori, dovrebbero combinare le loro risorse interne in modo da rispondere alle esigenze dell'ambiente) e di "eterogeneità delle risorse". Le risorse sono firm specific e dunque
“uniche” per la realtà di cui fanno parte. Tuttavia, secondo questa visione, non tutte le risorse sono fondamentali ed in grado di assicurare un vantaggio competitivo, bensì soltanto quelle strategiche, anche dette “di valore”, rare e difficilmente imitabili da parte dei concorrenti e non sostituibili (VRIN):
- Valuable: risorse che consentono all’organizzazione di mettere in atto strategie che rafforzano la sua efficacia ed efficienza;
- Rare: risorse di cui i concorrenti non dispongono;
- Imperfectly imitable: risorse difficilmente replicabili ed imitabili dalla concorrenza;
- Non substitutable: risorse che non possono essere facilmente sostituibili da altre.
LE TIPOLOGIE DI AMBIENTE
La letteratura distingue due principali tipologie di ambiente: l’ambiente generale e l’ambiente operativo, tra loro fortemente interconnessi.
L’ambiente generale fa riferimento al contesto economico, politico, culturale e
tecnologico all'interno del quale le organizzazioni sono inserite. Il termine "generale" assegnato a questo tipo di ambiente vuole indicare che siamo in presenza di uno spazio ampio e variamente popolato le cui manifestazioni e modifiche provocano tendenzialmente conseguenze che non incidono direttamente sulle sorti dell'impresa.
Esistono 9 distinti fattori dell'ambiente generale che vincolano le attività dell'organizzazione:
- Fattori culturali: comprendono le ideologie, i valori e le norme sociali; le convinzioni circa i rapporti gerarchici, i modelli di leadership, le relazioni interpersonali, ...
- Fattori tecnologici: si riferiscono al livello di avanzamento scientifico e tecnologico della società, incorporato in impianti, attrezzature, infrastrutture e simili;
- Fattori educativi: richiamano il livello generale di alfabetizzazione della popolazione, il grado di sofisticazione e specializzazione del sistema scolastico di un Paese;
Le politiche di finanza pubblica e le caratteristiche del consumo. Tali fattori, seppur apparentemente tra loro diversi e non correlati, operano in realtà in stretta connessione, influenzandosi a vicenda.
In contrapposizione all'ambiente generale, vi è l'ambiente specifico, composto dalle organizzazioni e dagli individui con i quali l'organizzazione interagisce direttamente. Alcuni studiosi tendono a considerare l'ambiente operativo come quello che include tutti gli individui o le organizzazioni che forniscono input diretti all'organizzazione o ne ricevono output diretti (clienti, fornitori, concorrenti diretti, potenziali organizzazioni entranti, ...).
L'ambiente specifico è unico per ogni organizzazione, in quanto deriva dalle scelte che essa compie circa una serie di elementi, quali le tecnologie da utilizzare, il processo produttivo da mettere in atto, i prodotti e i servizi da offrire e i clienti da servire.
LE SFIDE CONNESSE
ALL'ANALISI DELL'AMBIENTE ESTERNO
Una delle sfide quotidiane dell'organizzazione è l'individuazione del confine tra l'ambiente interno e l'ambiente esterno. Questo confine è fondamentale per comprendere l'impatto che le variabili esterne possono avere sull'organizzazione e per identificare le opportunità e le minacce che possono influenzare il suo successo.
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