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EFFETTI SISTEMICI DEI TUMORI
Sono effetti che il tumore esercita a distanza con liberazione di sostanze come ormoni
o citochine e soprattutto derivano da alterazione che si riscontra nell'organo sede del
tumore stesso. Parliamo di SINDROMI PARANEOPLASTICHE che sono conseguenze
dell'effetto di sostanze prodotte dal tumore stesso a livello sistemico.
Recentemente hanno scoperto che i tumori, carcinoma X producono alcune citochine
in grado di alterare la riprogrammazione o la biosintesi di alcuni elementi figurati del
sangue a livello del midollo osseo. Alcuni tumori producono citochine che nel midollo
osseo sono deputate alla biosintesi o meno di alcune cellule del sistema immunitario.
Capacità di tumore di modificare il suo microambiente e modificare qualcosa anche di
lontano.
Adenoma tumore benigno in particolare adenoma tiroideo da ipertiroidismo ovvero
iper produttività di cellule tiroidee con eccessiva produzione di ormoni tiroidei.
Adenomi surrenalici o adenoma ipofisario ACTH secernente come la sindrome di
Cushing con eccesso di ormoni glucocorticoidi.
Adenoma isole pancreatiche che causa coma ipoglicemico da glucagone.
SINDROMI PARANEOPLASTICHE -> quadri sintomatologici di pazienti affetti da
neoplasie maligne che non possono essere semplicemente dovute alla localizzazione
del tumore, alla formazione di metastasi o all’elaborazione abnorme di ormoni.
Possono essere utili per diagnosi dei tumori, compaiono in circa il 10% dei pazienti
affetti da neoplasia maligna.
Apparati e sistemi biologici implicati nelle sindromi paraneoplastiche:
- Ematopoiesi
- Sistema emostatico
- Termoregolazione
- Apparato cutaneo
- Apparato neuro muscolare
- Apparato osteo articolare
- Equilibrio metabolico
- Sistema immunitario
- Equilibrio idrico salino
- Equilibrio endocrino
Manifestazioni sistemiche come ipercalcemia da osteolisi (mieloma multiplo che da
metastasi al midollo osseo) o da produzione di sostanze ipercalcemizzanti come il
peptide correlato al paratormone PTHRP (carcinoma della mammella e broncogeno),
neuro miopatie con alterazione della funzionalità nervosa, endocrinopatie per
alterazione funzionalità sistema endocrino con eccessiva produzione di corticotrina
(microcitoma sottoclasse di tumore polmonare detto anche carcinoma polmonare a
piccole cellule nel 15%), alterazioni cutanee come acanthosis nigricans a livello
ascellare si formano macchie di colorazione scura dette chiazze grigio - nere per
ipercheratosi e si forma una massa con una specie di lesioni, che non sono vere e
proprie lesioni, a livello cutaneo riscontrata in questi soggetti, alterazioni
cardiovascolari con tromboflebiti e CID, alterazioni ematologiche e febbre (alterazione
conta leucocitaria e stato febbrile in quanto spesso tumori associati a stato
infiammatorio).
Sostanze prodotte da tumori responsabili di manifestazioni cliniche sistemiche:
- Ormoni
- Proteine fetali o enzimi
- Citochine che sono proteine prodotte con la capacità di regolare la funzionalità del
sistema immunitario. Il nostro organismo le produce in modo regolato e in maniera
tempo dipendente, il tumore invece le produce in grandi quantità per alterare la
funzionalità anche dei precursori midollari presenti nel midollo osseo
- Anticorpi reattivi verso self quindi i soggetti con neoplasia sviluppano malattie di tipo
autoimmune
- Fattori sconosciuti presenti in alcuni soggetti con determinato fenotipo ma non si
conosce la causa.
CACHESSIA si presenta in soggetto in stadio avanzato IV e dopo 5 linee di trattamento
in soggetti anziani che non sostengono il trattamento farmacologico. È una sindrome
biologico-clinica con deperimento progressivo dell'intero organismo associati ad
anemia, anoressia, astenia, dimagrimento, fatica e soggetti che si ammalano molto
più frequentemente. Condizione poco positiva per il soggetto.
Cause ovvero patogenesi della cachessia neoplastica:
- Digiuno per anoressia, astenia, alterazione apparato digerente
- Alterazioni del metabolismo energetico, glicosidico, lipidico, proteico
- Malassorbimento per tumori GT
- Mal digestione
- Patologia d'organo per certi organi in cui si sviluppa il tumore come epatocarcinoma
con fegato che perde la funzionalità e a livello sistemico da diverse complicanze e
viene meno la produzione di albumina, proteine di fase acuta, con alterazione del
metabolismo dell’organismo.
Cachessia è un condizione patologica sistemica che si osserva nel corso di alcune
condizioni morbose croniche come AIDS scompenso cardiaco, tubercolosi.
L’elemento che innesca la cachessia è la significativa produzione della citochine TNF
ovvero tumore necrosis factor e produzione sistemica di questo che è il principale
fattore che causa una condizione cachettica nei pazienti anziani con condizione pluri
patologica, non è però detto che abbiano solo neoplasia ma possono presentare anche
altre patologie e a seguito di chemioterapia importante per il soggetto può essere
un’induzione allo stato cachettico e influisce sul dosaggio che va diminuito dal clinico
in quanto vi è troppa produzione di TNF che può portare a shock settico.
DOLORE ONCOLOGICO evidenziabile in 40 - 50% dei pazienti in stadio precoce o al
momento della diagnosi, 70% dolore in stadio avanzato e quasi tutti pazienti terminali
hanno dolore.
Sintomo più importante con dolore continuo nella zona in cui non si ha contusione o
lesione, un dolore strano che presuppone presenza del tumore ed è il sintomo
attualmente più importante. Poi si ha fatica, gonfiore ... questo dolore nella % del 60 -
90% dei pazienti oncologici è un dolore causato da tumore stesso e in % minore un
dolore in pazienti oncologici associato a cancro, nel 20% dei casi è causato dal
trattamento e nel 10% dei casi non è causato dalla neoplasia.
Durata del dolore nel 6% per pazienti ha dolore continuo per più di 12 mesi oppure per
il 50% degli intervistati prova dolore almeno una volta al giorno.
Dolore di tipo nocicettivo o neuropatico. In cui dolore nocicettivo percepito
perifericamente e trasmesso a SNC, mentre quello neuropatico NON associato
strettamente a tumore stesso
con segnali errati inviati da alcune fibre nervose. Queste 2 tipologie di dolore
difficilmente sono separate in quanto la maggior parte circa 40% ha dolore misto
mentre nel 50% si ha dolore nocicettivo puro.
Dolore oncologico è conseguenza del tumore stesso nella grande maggioranza dei casi
oppure nel restante 30% la conseguenza del trattamento anti neoplastico acuto quindi
il dolore che poi passa che può essere cronico con dolore continuo in base condizione
del paziente.
Sindromi dolorose dovute a cancro dove si ha infiltrazione tumorale in ossa ed
articolazioni quindi un dolore osseo diffuso oppure localizzato in zone con focolaio
metastatico. Oppure si può avere infiltrazione tumorale dei visceri con dolore in
diverse sedi causate da neoplasia primaria ma anche da focolai metastatici. Infine
sindromi dolorose in seguito ad a infiltrazione tumorale dei tessuti molli della cute,
muscoli, mucose o tessuto retro
peritoneale.
Sindromi dolorose dovute ai trattamenti chemioterapici, ormoni, immunoterapia. A
livello di mascelle, addome, a livello osseo, in seguito ad uso di immunoterapia si
hanno mialgie, artralgie, malattie secondarie auto immuni, dolori a livello della sede in
cui si effettua il trapianto di midollo osseo con dolore al tessuto osseo.
In seguito al trattamento radioterapico si possono avere manifestazioni dolorose a
seconda della regione irradiata. Come enteriti ad esempio.
STRATEGIA TERAPEUTICA per controllare il dolore per rendere anche più gestibile il
paziente altrimenti il clinico non riesce a somministrare la terapia.
Controllare dolore in base a:
- Dolore lieve con aspirina, paracetamolo, nurofen
- Dolore lieve moderato con oppioidi minori come codeina in presenza di non oppioidi
sopra spiegati
- Dolore moderato e severo oppioidi maggiori come morfina, metadone per ridurre i
dolori a livello del paziente in modo da consentire al paziente di effettuare il
trattamento farmacologico o radioterapico in base al tumore e alle caratteristiche
molecolari del tumore stesso
Terapia dei tumori
Quando parliamo di terapie abbiamo diverse opzioni: intervento chirurgico,
radioterapia, immunoterapia, chemioterapia standard e la target terapy, l’ultima
novità è il potenziamento dell’approccio immunoterapico, possiamo attivare il sistema
immunitario in modo specifico. Per alcuni tumori liquidi si usa la CAR-T.
Questi approcci non si usano in maniera indiscriminata sul paziente, la prima cosa da
sapere è la condizione del paziente, in che stadio si trova il tumore: lo stadio 4 è
caratterizzato da M1, indipendentemente da tutti gli altri paramenti, in presenza di
metastasi. Lo stadio 2 è tumore piccolo che comincia a diffondersi ai linfonodi
ascellari. Lo stadio 3 ha tumore più grande diffuso ai linfonodi ascellari e diffuso alla
parte toracica o alla cute sovrastante.
Gli approcci terapeutici vanno usati con logica, fino allo stadio 3 c’è la chirurgia che è
un approccio meno innovativo, si svolgeva anche tanti anni fa. Nello stadio 1 e 2 la
chirurgia porta a guarigione. Nel caso dello stadio 3 la chirurgia può portare alla
guarigione o aumenta la sopravvivenza del paziente, c’è anche una chemioterapia
primaria prima. Nel caso dello stadio 4 la chirurgia si può fare ma non è risolutiva, non
ci sono strumenti per risolvere in maniera sicura lo stadio 4, si fa quindi
chemioterapia, radioterapia chirurgica, si può fare chirurgia ma di tipo palliativo.
Terapia chirurgica
• La chirurgia è stata la prima forma efficace di trattamento dei tumori ed ancora oggi
costituisce la più frequente modalità terapeutica usata.
• E’ definita come terapia locale nel senso che non è in grado di eradicare la
malattia/massa neoplastica oltre i confini del campo operatorio.
•Attualmente si usa una chirurgia di tipo conservativo con lo scopo di preservare gli
organi senza alterare il risultato finale, grazie all’associazione con altri trattamenti
quali la radioterapia e la chemioterapia. Elimino la massa neoplastica preservando la
struttura e l’anatomia dell’organo sano.
Applicazioni in campo oncologico
• Chirurgia preventiva: utilizzata in alcune patologie che possono sfociare
nell’insorgenza di neoplasie maligne. Quando vogliamo eliminare esempio un polipo
intestinale, è un tumore benigno, un adenoma quindi in presenza di questo la cosa più
semplice è rimozione chirurgica con intervento da day ospital, qualche ora di
intervento con problema risolto, non si parla ancora di problema oncologico.
L’adenoma può estinguersi e può svilupparsi