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PSA
4.
Legato al sesso maschile. Viene dato per invito ai soggetti sopra ai 50 anni. Permette di diagnosticare
precocemente il tumore alla prostata.
Per merito di un’attenta strategia di diagnosi precoce, ogni anno in Italia vengono individuati allo stadio
iniziale:
-3500-4000 nuovi casi di tumore del collo dell’utero.
-35000 di tumore del seno
-36000 di tumore di colon rettale
La maggior parte di questi tumori può essere curata con successo.
Immagine radiografica di una patologia benigna, adenoma, ben delimitata e definita, all’ingrandimento è
delimitata e può essere lasciata in loco e controllata ogni 6 mesi o ogni anni; non ha indicazioni di
pericolosità.
Se eseguo un ago aspirato poso osservare la presenza di piccoli lembi tessutali con zone di adenoma ma
senza pericolosità.
Differente è l’immagine di un carcinoma in cui si osservano queste piccole radiali che si proiettano nel
tessuto che indicano invasività e quindi aggressività del tumore. Se eseguo un ago aspirato, vedo
eterogeneità (cellule più grandi, più piccole, rapporto nucleo-citoplasma alterato) e perdita di
differenziazione. In alto adenoma, in basso tumore.
Diagnosi citologica dei tumori: TEST DI PAPANICOLAU
È il Pap-test che qualche anno fa era l’unico test che veniva effettuato per la diagnosi del tumore alla
cervice uterina. È un esame citologico: si raccolgono le cellule di sfaldamento della eso-cervice e della endo-
cervice (zona esterna prima e dopo l’orifizio uterino). Queste cellule vengono poste su un vetrino e con una
metodica si ricercano cellule neoplastiche.
La tecnologia che veniva usata permetteva di riconoscere delle lesioni pre-neoplastiche come la presenza di
infiammazione che è un reperto frequente nelle donne con attività sessuale che si riscontra molto
frequentemente associata a batteri o funghi che si riscontrano nel Pap-test; oppure la presenza di displasie
che sono delle forme pre-neoplastiche.
L’obiettivo del Pap-test era quello di identificare questi processi displastici che possono evolvere in tumori.
La displasia è un’alterazione morfologica e di crescita della cellula che è evidenziabile con una corretta
analisi citologica.
Classe II: alterazioni legate a infezioni virali, batteriche, fungine o da protozoi.
Classe III: anormalità con probabilità di neoplasia; necessari approfondimenti.
Questi tumori hanno un’evoluzione molto lenta ed è il motivo per cui il Pap-test viene eseguito ogni due
anni in quanto è altamente improbabile che tra un controllo e l’altro si passi da una classe I a una classe V.
l’evoluzione lenta ha permesso di ridurre l’incidenza del tumore.
Esempio di materiale che viene prelevato andando a raschiare
la cervice uterina.
Nel primo riquadro abbiamo delle cellule normali; il riquadro B
indica una displasia mentre l’ultimo riquadro indica un
carcinoma.
Attualmente le cose sono cambiate perché è stato introdotto l’indagine dell’HPV. Questo perché nella
maggior parte delle alterazioni associate alla displasia e quindi poi alla possibilità di carcinoma abbiamo
l’infezione da Papilloma Virus. Virus a DNA che in alcuni soggetti (soprattutto in quei soggetti dove il
sistema immunitario non funziona molto bene) ci possono essere dei gradi di anormalità fino ad arrivare al
carcinoma. Il Pap-test vede queste anormalità mentre lo screening che viene fatto ora va più a monte e
individua la presenza del virus prima che si possono creare delle anormalità.
Introduzione in età adolescenziale della vaccinazione dell’HPV, contro alcuni sierotipi che sono quelli
maggiormente coinvolti nello sviluppo del tumore.
Vaccino somministrato prima dello sviluppo dell’attività sessuale può proteggere dell’infezione e quindi
proteggere dallo sviluppo del tumore. Non è un vaccino antitumorale.
Antigene prostatico specifico
È un antigene che si può ritrovare nel plasma; è uno dei marcatori che vengono analizzati. L’antigene
prostatico ha dei valori:
Molti di questi antigeni plasmatici vengono indotti anche in condizioni non tumorali o comunque benigne.
IPB: iperplasia benigna. Molto comune in età avanzata.
Quando la concentrazione dell’antigene è basso è molto probabile che sia presente una condizione di
benignità. Il problema è quando abbiamo un risultato borderline, inizia ad aumentare la probabilità che ci
sia un tumore. Quando i livelli del PSA superano i 10ng/ml è molto probabile la presenza di tumore.
PSA LIBERO PSA LEGATO.
Il PSA può essere presente sotto due forme: e
Il rapporto PSA libero e PSA totale che comprende quello libero e legato è quello che si va ad analizzare. Si
esegue questo rapporto perché è stato dimostrato che in condizioni di benignità (ipertrofia della prostata)
aumenta la quota libera mentre in presenza di un tumore alla prostata aumenta il PSA legato. Quando noi
abbiamo una concentrazione di PSA basso (meno di 4ng/ml) il rapporto non viene preso in considerazione.
Quando il PSA totale è tra 4 e 10 si valuta il rapporto. Quando il rapporto tra PSA libero e totale è inferiore
o uguale al 10% allora è molto probabile che ci possa essere un tumore alla prostata (dal 49% al 65% dei
casi); se il rapporto supera il 25% allora questo rappresenta un rischio di cancro molto più basso che varia a
anche in base all’età (età più elevate hanno un rischio maggiore di poter avere una patologia tumorale).
Ricordare i concetti non tanto i valori, importante ricordare di valutare il rapporto.
PCA3: Prostate Cancer Antigen 3.
Il PSA oggi è stato sostituito da un altro tipo di test che si chiama Il test
dell’antigene 3 del carcinoma prostatico rileva il materiale genetico (RNA messaggero) prodotto solo dalle
cellule della prostata. Il test viene fatto raccogliendo le urine, ma dopo che l’urologo ha eseguito un
massaggio prostatico; ci deve essere una sollecitazione prostatica tale per cui se è presente questo
antigene, questa viene liberata nelle urine e il campione viene poi analizzato da un laboratorio altamente
specializzato. Quando c’è un PSA elevato viene poi fatto eseguire il PCA3.
Helicobacter pylori e tumore allo stomaco
Un altro fattore importante è un batterio che si associa al tumore allo stomaco. Non esistono screening che
la popolazione può eseguire ma ci sono delle indicazioni generali che possono essere seguite.
Dopo i 40 anni di età ogni disturbo gastrico che persista dovrebbe condurre ad effettuare una gastroscopia
con eventuali biopsie e ricerca dell’H.p. Prima dei 40 anni (a meno che non vi sia familiarità per tumore
dello stomaco) è accettabile il ricorso al solo test per la ricerca di H.p. (nelle feci o breah-test) con eventuale
trattamento di eradicazione, riservando la gastroscopia ai casi che non beneficiano del trattamento
eradicante.
La diagnosi più affidabile è con la gastroscopia e con la biopsia ma è molto invasivo e costoso. Con l’esame
delle feci per ricerca di antigeni di H.p. (può però dare falsi negativi se la quantità di antigene è bassa). Più
affidabile e rapido è l’urea breath test. Una volta che l’’indagine è positiva, viene fatta la terapia antibiotica
per almeno due-tre settimane e per confermare che tutto è andato a post si esegue l’esame delle feci
oppure il breath test. Breath-test: è il test del respiro. Il test consiste nella raccolta di
campioni di aria espirata, a seguito della somministrazione di una
soluzione contenente urea marcata con un isotopo del carbonio.
Nello stomaco, in presenza di H. pylori, l’urea marcata viene scissa in
ammoniaca e anidride carbonica. Se questa (CO2 marcata) si ritrova
nell’espirata conferma la presenza del batterio.
Auto-esame della cute
Non sono disponibili degli screening gratuiti ma ci sono dei servizi gratuiti a cui una persona può
partecipare volontariamente.
L’auto-esame della cute consiste nell’esaminare periodicamente l’intera superficie della cute, anche delle
zone nascoste (come la pianta del piede e il cuoio capelluto) e contattare il medico se si notano delle lesioni
rosse e squamose o piccole ferite che non guariscono; crosticine che tendono a riformarsi continuamente
senza guarire; cambiamento di un nevo o comparsa di un nevo sospetto.
Nevo sospetto
Quando il sintomo merita un esame
•Presenza di una tumefazione
•una ferita o una lesione che non guarisce, anche nella bocca
•un nevo che cambia forma, dimensioni o colore
•ogni sanguinamento anormale
•la persistenza di alcuni sintomi quali tosse, raucedine, acidità di stomaco, difficoltà a deglutire
•cambiamenti inspiegabili come perdita di peso, modifiche delle abitudini intestinali o urinarie
Decalogo europeo
La prof si è rifiutata di leggerla perchè sono cose che sappiamo.
Marcatori tumorali
Il tessuto più facilmente raggiungibile è il sangue. si è cercato di capire se una diagnosi precoce potesse
essere associata a qualche marcatore in circolo.
La ricerca di marcatori tumorali nel siero dei pazienti può essere uno strumento sia per la diagnosi dei
tumori che per il monitoraggio del loro andamento nel tempo, ad esempio in corso di terapia.
corretto
Il marcatore tumorale, a livello teorico, deve avere alcune caratteristiche:
Produzione esclusiva e precoce da parte della cellula tumorale.
Concentrazione correlata allo stadio della malattia. Concentrazioni basse tumore piccolo.
Variazioni di concentrazione in relazione all’efficacia della terapia e all’andamento della malattia.
Non misurabile in soggetti senza tumore.
Non esiste nessun marcatore con queste
caratteristiche. Queste 4 condizioni ci
definiscono il marcatore ideale.
Esistono tanti marcatori, alcuni di essi sono
associati ad un solo tipo di tumore (es PSA),
altri sono associati a più tumori (es CEA).
CEA: antigene carcino-embrionale.
Alcuni di questi sono presenti anche in
patologie che non sono neoplastiche
(tabella sotto).
Se voglio basare la diagnosi su questi marcatori in circolo, faccio fatica. I marcatori sono difficilmente utili
per fare una diagnosi. Ci sono diversi tipi di marcatori:
Antigeni oncofetali, normalmente sono espressi nel feto.
Antigeni associati a tumori
Ormoni secreti da tessuti tumorali
Proteine secrete da tessuti tumorali
Enzimi secreti da tessuti tumorali
Marcatori tumorali nelle urine
La classificazione è molto eterogenea.
Alfa-fetoproteina (AFP)
L’AFP normalmente è prodotto solo nelle prime fasi della vit