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T.È stata una rivoluzione perché

- per la prima volta non andiamo più a bersagliare la cellula neoplasticama lo facciamo indirettamente, andando a risvegliare l’attività delsistema immunitario (sarà il sistema immunitario ad uccidere le celluletumorali) 10- consente oggi sopravvivenze più lunghe

Immunoterapia cellulare adottivao
Dal prelievo di sangue del pz (feresi cioè circa mezzo litro), si recuperanoi linfociti che verranno isolati e “addestrati” in vitro a riconoscere euccidere le cellule tumorali; una volta fatto ciò si re-infondono nel pz.

Ormonoterapia
Sappiamo che esistono neoplasie ormono-dipendenti (come quello allamammella e alla prostata) cioè l’ormone si lega al suo recettore e stimolala crescita cellulare, inducendo il cancro; se inibisco questo legame andròa inibire la proliferazione: è ciò che facciamo nella pratica clinica.

Nei pazienti con carcinoma della prostata,

usiamo farmaci che sono inibitori periferici degli androgeni, qui testosterone, che si interpongono nel legame impedendolo, impedendo che ci sia a valle il segnale replicativo. Un'altra strategia è quella del blocco centrale della sintesi del testosterone. Sappiamo che questo ormone è prodotto a livello delle cellule del Leydig, nel testicolo, ed è regolata da FSH e LH a livello ipofisario. A sua volta l'ipofisi è regolata dall'ipotalamo. Per cui se noi agiamo sull'asse ipotalamo- ipofisario potremo inibire la produzione del testosterone, nota come castrazione chimica. Vi è anche la possibilità di combinare il blocco periferico con il blocco centrale. Da una parte elimino la produzione di testosterone e dall'altra evito il legame tra recettore e l'ormone residuo ancora prodotto. Stesso discorso per gli estrogeni, inibendo sia il legame periferico estrogeni-recettore che la loro produzione centrale, interferendo.conproduzione di FSH e LH, e inibendo la loro genesi a livello dell'ovaio. Terapia radio recettoriale È una terapia innovativa in cui andiamo ad infondere per via endovenosanel paziente un farmaco in grado di legarsi selettivamente alla cellulatumorale e questo è legato ad un radioisotopo, cioè una molecolaradioattiva, come lo Iodio 131, Lutezio 177. Il radio farmaco viene infusoe andrà a legarsi specificatamente alle cellule neoplastiche,internalizzato, emanando le radiazioni nella cellula stessa, una sorta dicavallo di troia. Le radiazioni indurranno un danno nella doppia elica delDNA e quindi una serie di mutazioni che obbligherà la cellula all'apoptosi. 4. TERAPIE LOCO-REGIONALI Il fegato è l'organo più frequentemente sede di metastasi. Tra lemetodiche di trattamento: Embolizzazione: si cateterizza l'arteria femorale fino a livello del fegato,si identifica il vaso che primariamente supporta laLa vascolarizzazione dell'lesione tumorale viene interrotta mediante l'iniezione di una colla che la chiude. In questo modo, il flusso di sangue verso la lesione viene interrotto e la lesione tumorale va in necrosi. La chemio-embolizzazione prevede l'iniezione di un agente chemioterapico prima di sparare la colla. La radio-embolizzazione prevede l'iniezione di sostanze radio-marcate prima di sparare la colla. L'alcolizzazione viene eseguita tramite una procedura eco-guidata. Si identifica la lesione tumorale, si accede ad essa tramite un sottile ago e si inietta alcol etilico per provocare la necrosi della lesione. La termoablazione a radio frequenza prevede l'identificazione della lesione, l'accesso ad essa tramite un ago sottile collegato a un generatore di corrente elettrica. La corrente elettrica si trasforma in calore, che provoca la necrosi della lesione. In oncologia, per radicalità si intende la capacità di asportare tutto il tessuto neoplastico. I criteri di radicalità sono classificati come: - R0, che significa "assenza di malattia microscopica e macroscopica" - R1

significa presenza di malattia microscopica sul margine di resezione (il patologo quando analizzerà il campione inviato dal chirurgo, dirà al chirurgo che macroscopicamente sulla trancia di resezione non si vede il tumore, ma microscopicamente cioè quando metto il preparato sotto il microscopio, vedo delle cellule tumorali ai margini e questo vuol dire che delle cellule tumorali siano rimaste anche dall'altro lato del letto di resezione e quindi il paziente che è andato incontro ad una resezione R1, è un paziente che sarà più incline a sviluppare una recidiva locoregionale di malattia) - R2 significa presenza di malattia macroscopica sul margine di resezione (la radicalità oncologica non è stata rispettata né microscopicamente né macroscopicamente; in questo caso sarà direttamente il chirurgo ascrivere nel suo verbale operatorio che la resezione è stata R2 (il chirurgo sa che ha lasciato in sede del

tessuto tumorale perché magari durante l'intervento chirurgico si è reso conto che la massa tumorale non poteva, per questioni tecniche, essere asportato nella sua interezza e quindi ha dovuto lasciare in sede quel tessuto tumorale macroscopico) Il pz e il chirurgo devono ambire a una resezione R0 poiché a questa è associato il grado di sopravvivenza. È impossibile rassicurare un pz soltanto sulla base delle evidenze intra-operatorie, è sempre necessario aspettare di avere l'esame istologico 124 BIG KILLERS I tumori più frequenti: 1. Polmone 2. Mammella 3. Prostata 4. Colon TUMORE DEL POLMONE A partire dagli anni '90 è cambiato l'approccio all'oncologia e ha portato a una sottobranca dell'oncologia ossia l'onco-genomica cioè quella scienza che si occupa della genomica nei tumori. Tutto ciò ha reso possibile una esplosione di ogni tipo di tumore in diverse sottocategorie molecolari; quindi nel

2021 non possiamo più parlare di cancro, tumore maligno del polmone in generale ma sottotipi molecolari specifici nell'ambito di istotipi specifici di tumore al polmone. Per quanto riguarda i tumori del polmone, distinguiamo: Tumori del polmone a piccole cellule (small cells lung cancer) (o microcitoma polmonare) È un tumore caratterizzato dal punto di vista biologico dalla presenza di cellule monomorfe di piccola taglia. È estremamente collegato all'abitudine tabagica. Tende a localizzarsi a livello ilare e tende a metastatizzare i linfonodi mediastinici, i polmoni, l'encefalo e le ghiandole surrenali. È estremamente aggressivo; la prognosi dei pazienti è largamente negativa con una media di sopravvivenza di circa 6 mesi (dalla diagnosi passeranno 6 mesi prima che il paziente muoia). La terapia dipende dalla stadiazione (stadio I o II dovrà subito andare in chirurgia); la prima linea oggi si avvale di una combinazione.chemio-immuno-terapica; generalmente i pz rispondono molto bene ma dopo alcuni cicli le cellule tumorali impareranno a difendersi e acquisiranno la resistenza ai farmaci. Tumori del polmone non a piccole cellule (non small cells lung cancer) Carcinoma squamoso Si tratta di una neoplasia maligna tipica dell'anziano, in parte legata all'abitudine tabagica. Se visto al microscopio ha una struttura ghiandolare, con formazione di bulbi e cipolle cornee. Tende a localizzarsi a livello ilare polmonare e i linfonodi mediastinici, oltre al fegato. La prognosi si aggira su anni, è più veloce dell'adenocarcinoma. Si può trattare con chemioterapici e immunoterapici, non terapia a bersaglio molecolare. Adenocarcinoma polmonare Legata al fumo di sigaretta, tende a localizzarsi a livello periferico: surrene, encefalo, mediastino e scheletro. Racchiude diverse categorie sotto-molecolari, con diverse prognosi e diverse resistenze ai trattamenti. Il trattamento sipuò fare con farmaci a bersaglio molecolare e immunoterapici. Il Carcinoma a grandi cellule è un tumore neuro-endocrino ed è caratterizzato dalla presenza di cellule di grande taglia. L'aggressività sarà più elevata con sopravvivenza intorno a 4-6 mesi. Le sedi di metastatizzazione sono encefalo, surrene e mediastino. In quali trattamenti del polmone è utile la radioterapia? In diverse situazioni cliniche: - Metastasi encefaliche tipiche dei tumori a piccole e grandi cellule e dell'adenocarcinoma, le lesioni possono essere singole o multiple, piccole o grandi dimensioni, corticali o sottocorticali. La radioterapia stereotassica si usa per lesioni contenute, inferiori a 2 cm invece la radioterapia a fasci esterni per lesioni di grandi dimensioni. - Sindrome mediastinica è una condizione clinica determinata dall'ingrandimento dei linfonodi mediastinici. Questo può determinare dei fenomeni infiltrativi sui vasi che

decorrono in quella zona, come ridotto afflusso di sangue ai distretti del cuore, compressione della vena cava superiore (sindrome della vena cava e edema a mantellino) o ancora guance rosse perché il sangue non riesca a defluire dal distretto encefalico al cuore (si avrà dispnea). È necessario che il pz venga subito trattato, prima che muoia, per ridurre il volume dell'adenolinfopatia- Metastasi scheletriche o compressione midollare danno compressioneo infiltrazione del midollo spinale. il pz inizierà ad avere una paresi e poi una paralisi a carico di entrambi gli arti inferiori o su un singolo arto. In questi casi è necessario intervenire nel più breve tempo possibile entro 48 h dall'insorgenza di sintomi, affinché non diventi irreversibile. (i pazienti potranno diventare paralitici, perderanno quindi l'uso delle gambe e non lo potranno più acquisire)

QUAL È LA DIFFERENZA TRA PARESI E PARALISI?

Paralisi: completa

inabilità del paziente nel reclutare fibre motorie al livello dell'arto inferiore

Paresi: solo uno sparuto gruppo di fibre motorie potrà essere reclutato; il paziente è in grado minimo di fare alcuni movimenti.

TUMORE DELLA MAMMELLA

Si tratta di una neoplasia che può insorgere sia nella donna che nell'uomo (perché presenta un residuo di mammella, sotto i capezzoli ed è più aggressivo per il fatto che avviene l'invasione dei piani muscolo-fasciali sottostanti l'area del capezzolo.

Nella donna tendono a insorgere nel quadrante superiore esterno (divisione in 4). lobuli,

La mammella è costituita da un insieme di strutture ghiandolari, icollegati all'areola e al capezzolo tramite strutture duttali che durante la lattazione condurranno il latte a livello

Dettagli
A.A. 2022-2023
24 pagine
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SSD Scienze mediche MED/06 Oncologia medica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rossellacovi00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica medica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Cives Mauro.