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STADIAZIONE:
stadio 1: piccolo T> di 3 cm.
stadio 2: compaiono dei linfonodi peribronchiali.
Stadio 3: Quando invece i linfonodi cominciano a essere a livello di quelli
mediastinici, l’intervento chirurgico quasi inutile
Stadio 3b: invade degli organi virtuali
Stadio 4: abbiamo metastasi-> molto il pericardio. >%.
CHIRURGIA
Nello stadio I e II è preferibile. Non ci sono controindicazioni. L’intervento preferito
è la lobectomia che non impatta sulla respirazione. Non sempre si può fare un
intervento.
Negli stadi 3 la malattia è localmente avanzato. I residui di malattia resistono
sempre perché ci sono recidive, proprio perché c’è un grosso interessamento
linfonoidale. Ecco perché è preferibile fare una terapia neoadiuvante con
chemioterapici prima dell’intervento chirurgico.
Terapia adiuvante postchirurgica: effetto detrimentale della RT adiuvante con aumento
del 7% del rischio di morte a 2 anni. Quindi non fare la RADIOTERAPIA post chirurgica.
Negli stadi iniziali la chemio è dannosa, negli stadi 2 A, la chemioterapia da un beneficio
modesto.
Per gli stadi 3 ci dicono che se dopo la chirurgia faccio la chemioterapia ottengo dei
risultati migliori se la faccio prima.
Trattamenti sistemici:
AVASTIN-> target terapt contro le EGFR-> un anno di sopravvivenza
BEST SUPPORTIVE CARE: qualunque trattamento che riduca la lesione, come il
monitoraggio.
CRIZOTINIM: è un farmaco nuovo non ancora in commercio e può aumentare la
sopravvivenza fino a tempi superiori ai 2 anni. E agisce contro le molecole di un
cromosoma. Chi ha questa mutazione ALK su questo cromosoma ha un beneficio
maggiore perché agisce su questo cromosoma.
MELANOMA
Il melanoma metastatico è incurabile, il semplice melanoma è guaribile.
Il melanoma è una patologia che colpisce quasi esclusivamente la razza bianca.
1/50 avrà il melanoma.
È una patologia frequente tra i 35 e i 65 anni. La razza bianca è più soggetta, le zone foto
esposte sono le più sensibili.
ETIOLOGIA
Fattori genetici c’è una predisposizione famigliare. Alterazione fototipiche (6 fototipi) , i
primi sono gli albini e loro sono molto a rischio, dopo i biondi con carnagione
chiarissima, castani biondi, marrone chiaro. 24
EZIOLOGIA
Precedente alterazione cutanea
Immunodepressione: il sistema immunitario esercita un’azione di controllo sulle cellule
neoplastiche ancor prima che queste diventano tumore, avvengono normalmente
sempre. In caso di immunodepressione (infezioni virali, AIDS) è più facile che si sviluppi
un tumore. Nel melanoma è importante la immunoterapia.
Esposizione a radiazioni solari
Esposizioni a lampade fluorescenti
Ormoni (contraccettivi orali)
Stimolazioni meccaniche
PRINCIPALI ISTOLOGICI:
2 grosse tipologie (quelle che tendono a espandersi sulla cute e quelle che tendono a
svilupparsi in profondità (nodulare)
- Melanoma tipo lentigo maligna (cresce a espandersi)
- Melanoma acrale lentigginoso
- Melanoma nodulare (in profondità)
- Melanoma mucoso lentigginoso
- Melanoma a diffusione superficiale (espandersi)
- Melanoma melanotico
MODALITA’ DI DIFUSIONE
- Estensione diretta
- Diffusione linfatica
- Diffusione ematogena
o Cute sottocute
o Polmone
o Fegato
o Cervello
o Scheletro
o intestino
Alto potenziale metastatico
DIAGNOSI:
- soggetto adulto, qualunque lesione cutanea che si modifica per margine, colore,
forma e dimensione va tolto e controllato.
- Se i margini iniziano a diventare frastagliati
- Nodulo pigmentato relativamente scuro a superficie convessa e con limiti cutanei
netti (melanoma nodulare). Lo spessore è importante per la prognosi
- Possono sanguinare, ulcerarsi
- Aumento volume
- Variazione della pigmentazione
FORME CLINICHE
- Superficiale
- Nodulare 25
- Lentigo maligna: zone foto esposte: volto,
- Lentigginoso acrale: lesioni sotto le unghie, piedi
- RARI:
o Mucosa della bocca
o Intestino
ISTOPATOLOGIA: 2 fasi:
- Radiale: melanoma in situ
- Verticale: proprietà invasive perché dalla cute scende e può metastatizzare. Più va
in profondità è più è peggio. 4mm è una profondità altissima per il melanoma.
o Strati epidermide
Stadio I: epidermide
Stadio II e III papillare
Stadio IV: dermoreticolare e grasso >1.5-3
Stadio V: supera il grasso sottocutenao >3 cm
La sopravvivenza del paziente varia in relazione alla profondità
Ci sono fattori prognostici favorevoli o sfavorevoli:
- Favorevoli:: presenza di infiltrato linfocitario antitumorale
- Sfavorevoli: MTS a distanza, numero di linfonodi, ulcerazioni, elevato indice mitotici,
microsatellitosi, LDH.
Stadiazione TNM.
Da stadio I a II B: chirurgia sufficiente
Dallo stadio II c e III e IV ->difficile
Quando si toglie un melanoma si analizza il linfonodo sentinella, si inietta un liquido blu e
vedo qual è il primo linfonodo contaminato e valuto questo e lo toglierò a campione,
potrà essere positivo o negativo. Se positivo si rimuovono anche gli altri.
TRATTAMENTO
- CHIRURGIA
Neo sospetto, si fa una biopsia e si prende un pezzo, si visita e si valutano i linfonodi. Se
positivi devo toglierli tutti, valuto lo spessore del neo, bisogna togliere il tumore, se il
linfonodo sentinella èa positivo -> linfadenectomia completa-> terapia adiuvante
Interferone alfa: stimola l’immunodifesa. È l’unico trattamento adiuvante approvato
tranne gli studi clinici.
- Chemioterapia: le risposte complete sono pochissime.
o Dacarbazina (unico approvato)
o Fotemustina
o Cisplatino
o Carboplatino
- TARGET TERAPY (Terapia bersaglio molecolare): quando muta il gene BRAF questo
stimola il DNA a dividersi. Noi agendo su questo oncogene riusciamo a bloccarlo e
26
quindi ad annullare la proliferazione. 50-60% dei pti con melanoma ha il gene BRAF
mutato. INIBISCE IL GENE BRAF.
Ci sono anche altre modificazioni come il gene KIT oncogene si utilizza l’imatinb ->
utilizzato anche per il linfomi e tumori intestinali).
Il problema è che con l’utilizzo della target teraphy crea alte resistenze e quindi
utilizza altre vie grazie ad altre mutazioni e quindi il paziente metastatizza dopo 3, 6
mesi. Quindi c’è una mutazione più in basso, comunque ci sono degli altri farmaci
che inibiscono sulla seconda mutazione però è ancora in fase sperimentale.
- IMMUNOTERAPIA dal 2011: Ipilimumab: conviene utilizzare la via della
sperimentazione. 20000 euro a fiala.
Costimolazione: manca nella cellule tumorali. Quindi riesce a nascondersi ai
linfociti. L’immunoterapia agisce sugli antigeni tumorali creando una situazione
omeostatica, quindi il sistema immunitario tornerà a riconoscere le cellule e
inibendo le cellule inibitorie tolgono le molecole e grazie a degli anticorpi si ha una
risposta.
L’effetto collaterale è una iperstimolazione del sistema immunitario, quindi rash
cutanei, REAZIONI AUTOIMMUNI.
Caso clinico: uomo di 52 anni, caucasico, non fumatore. Insegnante. Dalla visita
dermatologica e oncologica. BIOPSIA: va scisso il neo escissionale. Conferma di melanoma
maligno.
Spessore di 2.5 mm , è ulcerato, mitotico: 1mm.
Visita dermatologica/oncologico:
- TC (encefalo, collo, torace addome: negativo
- LDH: 550, non buono
Rimozione chirurgica con rimozione di tessuti cutanei. Dopo controllo linfonodo sentinella,
positivo e rimuoviamo tutti i linfonodi ex: inguinali.
Fa l’interferone e dopo 18 mesi il pte ha metastasi polmonari. Si sviluppa la chemioterapia
con fotemustina. Gli effetti collaterali sono tossicità ematologica, ischio di sanguinamento.
Dopo 3 cicli il tumore va avanti. In questo caso possiamo agire con l’immunoterapia.
CARCINOMA DELLA MAMMELLA
BREAST= mammella. È il primo come incidenza ed è il secondo come mortalità nella donna.
Richiede terapie molto costose.
INCIDENZA:
- Europa dell’ovest 67/100000 abitanti
- America nord 86/100000 abitanti
- Australia 71/100000 abitanti
-
Storia naturale:
- Estrema variabilità tra pazienti
- Relativamente lenta crescita
- Possono decorrere molti anni di malattia dalla diagnosi 27
- Un lungo periodo pre- clinico facilita la diagnosi precoce: fino a quando si sviluppa il
primo nodulo possono passare diversi anni e quindi è importante inserisci con i
programmi di screening. Mammografia per il test di screening.
- Nei pazienti con malattia metastatica, trattamenti convenzionalmente con
chemioterapia la sopravvivenza mediana è compresa tra 24 e 36 mesi.
Fattori di rischio:
- Età
- Familiarità
- Precedente neoplasia mammaria
- Aumenta esposizione agli estrogeni
o Menarca precoce (prima mestruazione)
o Menopausa tardiva
o Terapia sostitutiva/contraccettivi orali (più in passato perché erano più
ormonali, oggi con quelle moderne a basso peso molecolare è diverso)
- Nulliparità
- 1° gravidanza dopo i 30 anni: è considerato un fattore di rischio
- Dieta e tipo di vita (obesità e alcol)
- Esposizione a radiazione prima di 40 anni (ex dopo trattamento radioterapico)
- Precedente patologia benigna o precancerosi
o Neoplasia in situ
o Iperplasia atipica.
I geni implicati nell’ereditarietà per il carcinoma mammario:
- BRCA-1
- BRCA-2
Una mutazione di questi geni che sono nelle cellule e permettono la sintesi delle
proteine che partecipano alla riparazione del DNA durante la duplicazione quindi può
liberare dei geni alterati e questi possono evolvere la cellula in carcinoma alla
mammella.
SCREENING:
- Autopalpazione: importante però può comportare ansia, preoccupazioni, aumenta
lo stress.
- Esame medico
- Mammografia (la sola modalità che ha dimostrato di ridurre la mortalità): sono raggi
x che vengono irradiati e vedo calcificazioni e/o massa. L’ecografia non può
sostituire la mammografia come validità.
Riduce mortalità di circa:
o 25-30% nelle donne >50 anni
o 18% nelle donne > 40 anni
Ciò fa presumere che la diagnosi e il trattamento precoce, possano prevenire
l’evoluzione metastatica 28
Evidenziare: asimmetria, lesioni cutanee, cute introflessa, masse, anormalità areola e
capezzolo.
TECNICHE BIOPTICHE: 3 tecniche:
- Biopsia excissionale: dimensioni tumorali ed esame istologico:
Toglie il nodulo (lo asporto) faccio la diagnosi dopo averlo asportato
- Core biopsy: per diagnosi istologica
è un ago che prende un frust