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TEMPO GIORNALIERO DEDICATO ALL'ASSUNZIONE ALIMENTARE
50-70% al pascolo max 40 % in allevamento →con la riduzione del tempo si ha:
- quantità ingerita per pasto
- distensione gastrica (sempre comunque limitata)
- motilità intestinale
- quantità di amido che sfugge alla digestione intestinale
- eccessiva produzione di gas se i cereali (o il mangime) vengono somministrati in due 2 o 3
volte al giorno non devono superare i 500g/100 kg pv/pasto
VELOCITA’ DI TRANSITO DEGLI ALIMENTI NEL DIGERENTE
La velocità di transito (valori medi) in rapporto al tipo di alimento
ed alla sua presentazione
Per animali VORACI si può tentare di
ridurre la velocità di ingestione: spargendo
l’alimento in strato sottile su una superficie ampia, dividendo la mangiatoia in più scomparti,
mettendo nella mangiatoia pietre levigate, suddividendo la razione in più pasti nell'arco della
giornata
VELOCITÀ DI TRANSITO degli ALIMENTI nei singoli tratti dell’APPARATO DIGERENTE del
CAVALLO
* lo stomaco lascia transitare 2/3 di ogni pasto in 1 h trattenendone 1/3 per 5-6 h
A causa del prolungato tempo di assunzione del pasto lo stomaco va incontro a svuotamento già
durante la fase di ingestione degli alimenti
Lo stomaco ha un ruolo digestivo diretto poco importante soprattutto se la razione è concentrata in
pochi pasti (1-2), ma il suo funzionamento è determinante per regolare il transito intestinale
anticipare il pasto prima di una gara è importante così non si ritrova con cibo nello stomaco che
potrebbe dare fastidio
Nonostante la notevole velocità di transito, gli alimenti nello STOMACO vengono sottoposti a
diverse azioni:
Per sfruttare l’AZIONE FERMENTATIVA ed ENZIMATICA:
- somministrare per primi i foraggi e solo successivamente (dopo 30’- 1 h) i mangimi o gli
alimenti semplici che in questo modo permarranno nello stomaco più a lungo
- Intervenire sul n° e sulla ripartizione dei pasti
In caso di abbeverata regolata dall'uomo (quindi non a libera disposizione)somministrare l'acqua
dopo l'assunzione dei fieni per favorire lo svuotamento gastrico
La digestione a livello GASTRICO è influenzata da diversi fattori:
- durata della masticazione
- natura fisica degli alimenti
- aspetti psichici (rispettare l'orario del pasto)
- suddivisione della razione (ideale la suddivisione in 3-4 pasti)
- L'espansione, la macinazione, la micronizzazione, il popping e la pellettatura stimolano
l'attacco dell'amido da parte della flora batterica
modificazioni dell'habitat concausa di
ulcere gastriche
RUOLO DEL PICCOLO INTESTINO nel processo digestivo
DEGRADAZIONE Enzimi amilolitici Amilasi pancreatica
GLUCIDICA
DEGRADAZIONE PROTEINE Enzimi proteolitici Pepsina di origine intestinale
DEGRADAZIONE LIPIDI Lipasi Lipasi pancreatica
Bile Sali biliari del fegato
tutto ciò che viene prodotto nel fegato viene continuamente secreto ed escreto attraverso la bile
(mancanza della cistifellea determina ciò).
GROSSO INTESTINO
La flora batterica è molto sensibile alle
variazioni di alimentazione (impiega circa 3
settimane per adattarsi ad una nuova dieta).
Il pH ottimale è di 6.2-6.3 con oscillazioni da
5.8 (fermentazione propionica) a 6.9
(fermentazione putrefattiva).
Acido acetico, butirrico, propionico si
formano anche nella regione craniale dello stomaco dove si accumulano batteri simbionti, con
fermentazione gastrica che potrebbe causare colica se il cavallo non si abitua importante
abituare il cavallo: la flora non si è stabilizzata ma fanno comunque il loro lavoro, il cavallo non va
in colica perché è abituato a sopportare il gonfiore gastrico ed è capace ad assorbire i nutrienti che
la microflora produce, sopporta la fermentazione, si è sviluppata la mucosa gastrica e si adatta alle
novità. Spesso i cavalli vanno in colica dopo un cambio drastico dell’alimentazione perché le
strutture anatomiche non si sono adattate 3 settimane
almeno aspettare
Gli acidi grassi liberi sono mai usati nella gluconeogenesi, ma nel ciclo di Krebs (solo i ketoacidi,
acido propionico o il cortisolo sono usati nella gluneogenesi).
I carboidrati sono la FONTE PRIMARIA DI ENERGIA per il cavallo
- La risposta glicemica all’assunzione di amidi è massima entro le prime 2-4 ore
- L’azione anabolica dell’insulina contrasta con l’azione catabolica dell’esercizio e, sebbene
le catecolamine secrete durante l’esercizio intenso sopprimano un’ulteriore secrezione di
insulina, elevate concentrazioni di insulina all’inizio dell’esercizio sono da evitare il picco
di glicemia che si ottiene non è utile perché in realtà c’è l’insulina che dice di stoccarla. Per
risolvere questa situazione si somministra il mangime più di 4h prima, così ho il glucosio nel
pieno catabolismo muscolare del glicogeno accumulato e si sfrutta maggiormente. A livello
tendineo stimola il liquido sinoviale che fa scorrere meglio le articolazioni. Somministrare
acidi deboli o sostanze altamente digeribili nel breve periodo precedente alla gara, ha lo
stesso effetto (ex 1kg di fioccato), uso del bicarbonato può essere utile.
- Il 55-70% dell'amido fornito viene digerito ed assorbito a livello di intestino tenue e i
carboidrati non strutturali che sfuggono alla digestione gastrointestinale, così come quelli
strutturali, vengono fermentati dalla flora batterica anaerobia del cieco e del colon.
Evitare un eccessivo afflusso di amido al cieco.
È consigliato non superare i 3,5g di amido/kg peso vivo al giorno. Un cavallo di 500kg
alimentato con una razione a base di fieno (0-4% amido), avena (40% amido) e fiocchi di mais
(65% amido) massimo di amido è 3.5g x 500kg = 1750g tot e possono essere raggiunti
l’apporto
da 1kg di fiocchi di mais (650g amido) e 2.75kg di avena (1100g amido).
VANTAGGI DERIVANTI dall’UTILIZZAZIONE dei GLUCIDI:
- cospicui depositi intramuscolari (glicogeno muscolare pari a 126 mmol/kg) che possono
aumentare con l’allenamento e la dieta;
- elevata resa energetica (5.1 kcal/l ossigeno)
- impiego tramite la via aerobica e anaerobica;
- rapidità di utilizzazione metabolica all’inizio dell’esercizio
AMMINOACIDI
- Il 60-70% degli AA vengono assorbiti prima di raggiungere il grosso intestino.
- Svolgono funzione plastica ma possono essere anche gluconeogenetici.
Gli aminoacidi ramificati, quali ad esempio la leucina e l’isoleucina, invece di essere degradati a
livello epatico vengono metabolizzati a livello periferico ed in particolare a livello del muscolo
scheletrico, dove rappresentano una importante fonte energetica. In questo caso, il gruppo
amminico non potendo essere trasformato in urea dal muscolo, viene transaminato sul piruvato
con formazione di alanina o legato al glutammato per dare glutamina e trasportato al fegato che
provvederà ad eliminarlo come urea
Nei cavalli atleti esistono diversi svantaggi nell'utilizzo della proteina a fini energetici:
- Maggiore azione dinamico-specifica, per cui aumenta la produzione di calore da 3 a 6 volte
rispetto a carboidrati e grassi
- aumento temperatura corporea aumento battito cardiaco
- maggiore sudorazione deficit elettrolitico
- aumento fabbisogni idrici per favorire l'eliminazione dei prodotti del catabolismo
- aumento urea ematica ed escrezione a livello intestinale maggiori rischi di
enterotossiemia
- aumento della ammoniemia irritabilità nervosa
GRASSI
Gli alimenti che comunemente entrano a far parte della razione ne contengono dal 2-4%
- Sono una fonte meno versatile di energia rispetto ai carboidrati in quanto non sono
gluconeogenetici ed inoltre riducono lo stoccaggio di glicogeno se somministrati
repentinamente in sostituzione degli zuccheri
- Si aggiungono fino al 20% sulla s.s. della razione per cavalli atleti
A dosi elevate:
- deprimono l'appetibilità
- emissione di feci molli
- riduzione del glicogeno muscolare (< della glicemia - norm. 55-90 mg/100 ml -)
VANTAGGI nell’utilizzazione dei grassi:
• aumento della densità energetica della razione a parità di consumo
• producono un modesto rialzo termico Elevato EN/ED
• dopo adattamento (almeno di 2 mesi) si ha una migliore utilizzazione del glicogeno
muscolare RITARDATO SENSO DELLA FATICA
Zuccheri e lipidi devono essere usati insieme per fornire energia e lubrificare, garantendo l’uso
energetico corretto (cavallo fondista)
SVANTAGGI:
• utilizzati solo attraverso il processo aerobico, deve respirare per l’apporto di ossigeno
• insolubilità in acqua che rallenta il transito dai depositi e quindi la loro utilizzazione all’inizio
dell’esercizio
• gli acidi grassi mobilizzati dal tessuto adiposo non sono sempre tutti utilizzati per cui
devono tornare ai depositi ed essere riesterificati a trigliceridi (ciclo futile)
INTEGRAZIONE della RAZIONE con OLIO (MAIS-SOIA)
Devo sapere: quanta energia fornisce l’olio e il mangime che devo andare a ridurre? di quanto
devo ridurre il mangime per fornire la stessa energia?
Esempio:
• Un mangime apporta mediamente 3000 Kcal di ED/ kg per cui se il cavallo ne assume 4 Kg
riceve 12000 Kcal di ED totali
• Gli olii vegetali apportano mediamente 8000 Kcal ED/kg
Se integro ad es. con il 10% di OLIO, calcolo:
Il 10% di 12000 Kcal= 1200 Kcal le devo apportare con l’olio 1200/8000 = 150 g di olio
Il mangime dovrà apportare le restanti Kcal 12000-1200= 10800 Kcal totali che saranno apportate
da (10800/3000) = 3,6 Kg di mangime
Nel soggetto ALLENATO e nel lavoro aerobico le modificazioni metaboliche che portano ad una
maggiore utilizzazione dei grassi da parte del muscolo possono essere ricondotte a:
- modificazioni enzimatiche, soprattutto a carico della lipoproteina lipasi muscolare che può
triplicare la sua attività;
- aumentate capacità ossidative per aumento delle dimensioni di certi tipi di fibre muscolari
(fibre I), delle dimensioni e del numero di mitocondri e dell’attività degli enzimi della beta
ossidazione;
- aumentata capillarizzazione che consente una maggiore captazione degli acidi grassi da
parte della miocellula RAZIONAMENTO DEL CAVALLO
Il primo problema da affrontare nella fase di razionamento è determinare quale è il quantitativo di
alimento che l’animale può assumere oppure il quantitativo di alimento di cui necessita.
Il quantitativo di alimento che l’animale può assumere (o CAPACITÀ DI INGESTIONE) dipende
principalmente dal volume del suo apparato digerente ed è limitato dell’ingombro cui l’alim