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DEFICIT DEL SISTEMA DEL CALCOLO
Il sistema del calcolo è indipendente dal funzionamento del sistema dei numeri, anche se si basa sulla
stessa rappresentazione seman�ca astrata. I deficit possono essere specifici per:
I simboli aritme�ci (es. il soggeto esegue una somma quando è invece richiesta una sotrazione).
• Conoscenza dei fa� aritme�ci (es. il soggeto ha un deficit specifico per le tabelline).
• Procedure di calcolo mentale e scrito.
•
Test per il sistema di calcolo:
1. Valutare i "fa� aritme�ci": Si misura la difficoltà specifica del soggeto con discalculia nel calcolo di
somme, sotrazioni e mol�plicazioni a mente. Si chiede al soggeto di eseguire un'operazione a
mente, ad esempio "Quanto fa 6+8?". È u�le verificare la strategia u�lizzata per eseguire i calcoli.
2. Misurare l'efficienza delle procedure o algoritmi delle operazioni in colonna coinvolte nel sistema di
calcolo, quali il pres�to, il riporto o l'ordine da seguire nel procedimento. Si chiede al soggeto di
eseguire l'operazione che gli viene detata; è u�le differenziare le capacità di incolonnamento dalle
capacità di eseguire i calcoli.
Valutazione: Tempo di esecuzione per ogni �po di operazione; numero di errori.
12. Le emozioni
Definizioni e carateris�che della funzione emo�va:
Le emozioni sono schemi più o meno complessi e stereo�pa� di comportamento che si caraterizzano
per un par�colare �po di vissuto sogge�vo e di a�vazione del sistema neurovegeta�vo. Si situano ad
un livello più complesso delle condote riflesse (schemi inna� di comportamento semplici e primi�vi),
ma ad un livello meno complesso rispeto alle condote cogni�ve (rispeto alle quali le emozioni sono
meno elaborate e più spontanee ed automa�che).
Le emozioni possono essere dis�nte in varie componen�:
Componente sogge�va: vale a dire l’atribuzione di valore e significato che si dà ad una esperienza
• e il modo in cui questo vissuto influenza le esperienze future.
Componente cogni�va: vale a dire il potere informa�vo che l’emozione ha nel rapporto fra
• l’organismo e l’ambiente, e la valutazione che ne deriva.
Componente espressivo-motoria: consiste sia nell’uso del linguaggio per comunicare e classificare
• l’esperienza, sia nell’uso della comunicazione non verbale come l’espressione del volto, la
ges�colazione, l’inflessione della voce o lo sguardo, ma anche gli ateggiamen� ed il
comportamento.
Componente fisiologica: le risposte da parte del Sistema Nervoso Autonomo (SNA) (tremore,
• sudorazione, dilatazione pupillare, aumento della frequenza cardiaca, etc.), da parte del sistema
endocrino, che influisce sul SNA atraverso la liberazione di adrenalina, noradrenalina e altri
ormoni. Inoltre, vi è la partecipazione a più livelli del Sistema Nervoso Centrale, da parte
dell’ipotalamo, l’amigdala, il talamo e la corteccia (i lobi frontali sono sostanzialmente impegna�
nell’elaborazione del significato cogni�vo dell’emozione), sistema limbico. Il SNC, inoltre, è
coinvolto nella regolazione della muscolatura volontaria del volto e del corpo, che permete
l’espressione dell’emozione.
Fra le varie componen� dell’emozione, non vi è sempre concordanza.
Modelli teorici sulle emozioni
1. Teoria periferica delle emozioni di James e Lange:
Secondo questa teoria, le emozioni sono risposte automa�che innescate diretamente dalla
• percezione dello s�molo a livello cor�cale.
L'esperienza emozionale è la percezione sogge�va di modificazioni organiche periferiche-
• vegeta�ve ed espressive.
James sosteneva che l'esperienza emo�va è causata da modificazioni periferiche-vegeta�ve
• e comportamentali.
Lange aggiunse che tre distre� muscolari sono coinvol� nella percezione delle emozioni: i
• muscoli scheletrici, i muscoli lisci e i muscoli lisci del sistema vascolare.
Sequenza: s�molo emo�geno, variazioni viscerali e comportamentali, generazione
• dell'esperienza emo�va, interpretazione cogni�va.
2. Teoria centrale delle emozioni di Cannon e Bard:
Secondo questa teoria, il centro responsabile delle emozioni è nell'ipotalamo, che elabora
• lo s�molo emo�geno.
La corteccia interviene nell'esperienza cosciente delle emozioni, ma non nelle risposte
• emo�ve.
Le risposte viscerali forniscono l'energia necessaria per metere in ato le risposte emo�ve.
• L'origine delle emozioni è nel Sistema Nervoso Centrale.
• Sequenza: s�molo emo�geno, a�vazione dell'ipotalamo, esperienza e espressione emo�va
• contemporaneamente.
Teoria psicofisiologica moderna delle emozioni:
3. Le moderne impostazioni teoriche suggeriscono uno scambio reciproco e dinamico tra i sistemi
• centrale e periferico, tra l'ambiente e l'individuo.
La percezione, l'espressione e l'esperienza dell'emozione si influenzano vicendevolmente.
•
4. Natura innata delle emozioni
La natura innata delle emozioni è stata sostenuta per la prima volta da Darwin, che escluse la possibilità
che fossero determinate culturalmente. Secondo Darwin, le emozioni hanno una funzione ada�va.
Ekman e Friesen
Negli anni '60 e '70, studiarono l'universalità delle emozioni conducendo ricerche
transculturali. Mostrarono foto di vol� con varie espressioni emozionali di sogge� occidentali a popoli
della Nuova Guinea che non avevano subito acculturazione. Chiesero poi agli indigeni di interpretare e
riprodurre tali espressioni. I risulta� dimostrarono una notevole concordanza fra le espressioni
emozionali dei sogge� occidentali e gli indigeni, suggerendo che le emozioni sono innate.
Le emozioni primarie, come felicità, tristezza, rabbia, paura, stupore e disgusto, hanno diverse
carateris�che:
Hanno una base gene�ca predominante.
• Sono innate e fruto dell'evoluzione.
• Forniscono risposte efficaci a problemi di adatamento.
• Presentano carateris�che uniche a livello espressivo, fisiologico e in situazioni s�molo.
• Coinvolgono circui� cor�co-sotocor�cali diversi.
• Sono sensibili all'apprendimento.
•
Al contrario, altre emozioni più complesse come odio, ambizione, amore, disprezzo e ansia, dipendono
maggiormente dall'apprendimento e hanno una base cogni�va più significa�va. Di conseguenza, si
esprimono in modi diversi a seconda del contesto socioculturale. Ekman ha osservato che le espressioni
simulate delle emozioni, a differenza di quelle spontanee, tendono ad essere spesso asimmetriche, con
la parte destra del volto che esprime meglio la simulazione.
La mimica facciale mostra l'espressività delle emozioni primarie, come sorpresa, rabbia, tristezza e
altre. Ogni emozione provoca specifiche contrazioni e rilassamen� di par� del volto, creando
un'espressione �pica per quella determinata emozione. Quando un'emozione viene falsificata
completamente, si crea un'espressione a�pica, ambigua e difficile da interpretare. Le espressioni
auten�che e fasulle possono essere dis�nte atraverso l'asimmetria nel controllo muscolare del volto.
Le emozioni auten�che mostrano una simmetria nel controllo muscolare, mentre le fasulle spesso
presentano asimmetrie. Ad esempio, la parte destra del volto può esprimere meglio un'emozione finta
rispeto alla parte sinistra, probabilmente a causa della lateralizzazione dell'elaborazione emo�va
nell'emisfero destro del cervello. Nella fotografia, per esprimere adeguatamente un'espressione felice,
sono necessarie contrazioni di specifici muscoli del viso, come lo zigoma�co principale e il muscolo
orbito-oculare. Mentre il primo può essere controllato volontariamente per simulare la felicità, il
secondo si contrae solo quando l'emozione di felicità è espressa spontaneamente.
5. Modularità delle emozioni (Laventhal)
La valutazione del significato emo�vo di un’espressione facciale o del tono della voce è un processo
modulare. Vi è dissociazione anatomica e funzionale fra il riconoscimento di vol� e parole e
l’iden�ficazione delle emozioni espresse atraverso il volto e il tono di voce.
Queste informazioni vengono elaborate da:
• Struture sotocor�cali: programmi neuromotori inna� possono generare risposte espressive ed
autonomiche (emozioni di base).
• Struture cor�cali: producono una risposta complessa ed adeguata alla situazione, organizzata sulla
base dell’iden�ficazione consapevole dello s�molo.
Basi neurali delle emozioni, lesioni e deficit (La neuropsicologia delle emozioni)
La percezione dello s�molo emo�geno genera risposte mediate dall'azione di diverse struture cerebrali
in maniera ordinata:
1. Risposte ormonali: a�vazione dell'ipotalamo;
2. Risposte vegeta�ve: a�vazione del sistema nervoso simpa�co e parasimpa�co;
3. Risposte motorie: mediante la sostanza grigia;
4. Risposte cogni�ve: a�vazione della corteccia cingolata anteriore;
5. Risposte sociali: a�vazione del lobo frontale.
Il sistema deputato all'elaborazione dello s�molo emo�geno, comunemente noto come sistema
limbico, è oggi arricchito da diverse connessioni precedentemente sconosciute. Nel 1937, Papez aveva
elaborato un circuito delle emozioni in cui l'ippocampo svolgeva un ruolo predominante. Tutavia, alla
luce della scoperta dell'enorme complessità della produzione emozionale, questo circuito è ancora in
grado di spiegare le funzioni di �po mnes�co.
Le principali struture cor�cali e sotocor�cali coinvolte nella regolazione, produzione, comprensione e
ricordo delle emozioni sono:
Corteccia Cingolata;
• Amigdala;
• Ipotalamo;
• Ippocampo;
• Giro Paraippocampale;
• Corteccia Orbito-frontale;
• Corteccia Somestesica;
• Insula;
• Tronco dell'encefalo (nuclei monaminergici);
• Grigio Periacquedutale.
•
L'ipotalamo è responsabile dell'a�vazione delle risposte vegeta�ve dell'organismo in relazione agli
s�moli emo�geni, regolando variazioni a carico di diversi indici fisiologici come la frequenza cardiaca, la
temperatura corporea, la pressione arteriosa, la sudorazione, il ritmo respiratorio e la contrazione
gastrica.
L'amigdala e la corteccia prefrontale giocano un ruolo fondamentale nel processo di comprensione ed
interpretazione della natura delle esperienze emozionali. L'amigdala organizza le risposte
comportamentali, vegeta�ve e ormonali di rabbia, paura e ansia, ed è coinvolta anche nei
comportamen� sessuali e materni. La s�molazione dell'amigdala nel