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PISANI
Il danno cerebrale nella vita pre- e neonatale dipende tanto da:
- Lo stato ipermetabolico del neonato
- Il pattern temporale, quindi se l'insulto è acuto o cronico
- L'estensione del danno (esteso o lieve)
- Il grado di severità
- L'EG, o l'età neonatale, infatti prima avviene il danno e più le conseguenze saranno gravi.
Perché se c'è una carenza di energia in un momento di notevole crescita come questo, c'è anche maggiore vulnerabilità
La differenza principale tra un danno in epoca pre o neonatale sta nel fatto che abbiamo una mancata acquisizione delle funzioni, e non una perdita, come nell'adulto.
Encefalopatia ipossico-ischemica
L'encefalopatia ipossico-ischemica è la causa più frequente di disabilità motoria nel neonato a termine, detta anche asfissia perinatale. Questa asfissia può essere superata completamente, o portare a danni anche multi-sistemici.
cervello è interessato nel 70% delle asfissie perinatali, e quando l'asfissia si prolunga, mandando in sofferenza il cervello, diventa appunto l'encefalopatia (=cervello in sofferenza) ipossico-ischemica. L'encefalopatia si divide in tre gradi:
- Bambini con una settimana di ipereccitabilità ma con prognosi non problematica; la sindrome da ipereccitabilità da:
- Irritabilità
- Pianto frequente
- Sonno leggero
- Ipertono di base (frequente ma non obbligatorio)
- Troviamo 2 giorni di torpore e letargia, seguiti da 4 giorni di ipereccitabilità, nel 50% dei casi la prognosi è positiva, e sempre nel 50% dei casi sono presenti tremori e convulsioni; Entro le 6 ore di vita il neonato viene messo in ipotermia cerebrale (34.5°C) per 3 giorni così da ridurre il consumo metabolico, richiamando meno sforzo alle cellule in sofferenza;
- Troviamo coma alla nascita, il bambino necessita di ventilazione artificiale. Dalla RM si può vedere
non immutabile nel tempo, non progressivo, per un danno a carico del SNC instaurato nella fase di maturazione dell'encefalo (circa nei primi tre anni di vita). Rappresenta il disordine motorio cronico più comune nell'infanzia. Tra i possibili meccanismi eziologici abbiamo:
- Ipotiroidismo
- Radiazioni
- Forme perinatali
Ad esempio, una presentazione fetale anomala, un'emorragia cerebrale, infezioni perinatali e altre. Tra le infezioni più frequenti abbiamo Herpes genitale, Herpes Zoster, Citomegalovirus, Streptococco, che causano encefaliti o meningoencefaliti nel nascituro.
- Ittero
Prima era frequente l'ittero nucleare, quando il bambino nasce infatti ha i globuli rossi passati dalla madre attraverso il cordone, che muoiono e ne inizia a produrre di suoi, quando i globuli rossi muoiono producono scorie, tra cui la bilirubina, che viene presa dal fegato e smaltita. I primi giorni però, soprattutto nel pretermine, il fegato può non essere del tutto funzionante.
non degradare la bilirubina, che si accumula e dà al neonato una colorazione giallastra tipica dell'ittero. Se i livelli di bilirubina non vengono abbassati, questa in qualche giorno si deposita sui tessuti e può depositarsi anche a livello cerebrale provocando una PCI. Le PCI per convenzione le dividiamo in cinque livelli di gravità: 1. Cammina senza restrizioni, limitazioni in compiti grossomotori più avanzati (scale), manualità normale; 2. Camminano senza dispositivi assistenziali ma hanno limitazioni quando si trovano all'esterno, manualità lenta e di bassa qualità; 3. Camminano con dispositivi ausiliari a spinta e in modo autonomo, manualità limitata, hanno bisogno di attività modificate sul loro livello; 4. La loro autonomia è limitata, sono trasportati o utilizzano scooter/carrozzine elettriche, nelle quali è richiesto movimento minimo, hanno una manualità veramente basica, dipesa anche dallanon mobilizzazione degli AASS, riescono a muovere quasi esclusivamente le dita;
Sono per forza in carrozzina trasportati da un care-giver, non hanno capacità di movimento nelle mani, richiedono assistenza totale.
Sono classificabili inoltre su diversi aspetti:
- Variazione del tono
- Ipertonia
- Spasticità
- Rigidità
- Ipotonia
- Disturbo motorio
- Forma spastica
- Forma atetosica (lesione extrapiramidali)
- Forma atassica
- Forma rigida
- Forma con tremore
- Forma atonica
- Forma mista
- Topografia
- Monoplegia
- Diplegia (4 arti ma inferiori più gravi)
- Emiplegia
- Tetraplegia
- Paraplegia
I sintomi associati più frequenti sono:
- Turbe sensitive (alterazioni della sensibilità superficiale e profonda)
- Turbe sensoriali soprattutto a carico della vista e dell'udito
- Es: strabismo, nistagmo, diminuzione del visus, alterazione del nervo ottico e della retina, cataratta, ipoacusia, disacusia.
DSL come la disartria (mancato controllo dei muscoli che permettono
direalizzarne la sua articolazione), disprassia verbale (un disturbo nellaprogrammazione dei movimenti necessari alla produzione di suoni, edifficoltà nell’apprendimento e l’esecuzione di prassie), agnosia (incapacitàdi riconoscere gli oggetti più familiari mediante gli organi di senso , afasia)- Epilessia- Ipereccitabilità- Dipendenza dall’adulto- Scarsa tolleranza alla frustrazione- Reazioni aggressive e depressive
L’epilessia
Questa può avvenire per:
- Base genetica
- Danno strutturale o metabolico dell’encefalo
- Cause idiopatiche
L’incidenza dell’epilessia ha un andamento ad U, quindi è alta nel neonato/bimbetto,perché possono esserci casi per malformazioni cerebrali, emorragia del pretermine,asfissia perinatale, quindi in generale danni ereditari o pre-peri-post natali. La curva sirialza poi verso i 65 anni, in risposta all’aumento delle malattie della terza età
neuro-degenerative. (L'incidenza rappresenta il numero di nuovi casi per anno, quindi studia i nuovi casi. La prevalenza è il numero dei malati totali attuali.)
Nell'epilessia abbiamo dei soggetti che non sono riusciti a stabilire l'equilibrio inibitorio-eccitatorio in un punto dove si trova una lesione, c'è infatti un periodo detto epilettogenetico che definiamo tra il danno e la prima crisi epilettica, ed è il momento in cui il network neuronale, prima normale, poi lesionato, tenta di tornare in equilibrio ma alla fine diventa ipereccitabile, generando scariche elettriche (crisi).
Questo processo non abbiamo modo di interromperlo, infatti la terapia antiepilettica è una prevenzione delle crisi, ma non di guarigione dell'epilessia.
La cecità corticale. Con questo termine definiamo la presenza di una cecità, ma con l'apparato visivo in funzione e senza lesioni, con un danno a livello cerebrale a livello
elaborazione dell'immagine (corteccia occipitale). Per esaminare questo aspetto, infatti, nell'esame neurologico del neonato, si controlla l'agganciamento dell'oggetto, se il bambino non segue con lo sguardo o con l'orientamento del capo una pallina rossa o un volto a circa 40 cm di distanza, e so che il suo apparato visivo (occhio e nervi ottici) non hanno danni, devo presupporre cecità corticale. La disabilità intellettiva La disabilità intellettiva presuppone un danno della corteccia. Questa implica un lento sviluppo intellettuale, con un funzionamento al di sotto della media, comportamento immaturo, infantile, e limitate capacità di prendersi cura di sé stessi. È infatti un disturbo che comp...