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Controllo dei movimenti oculari estrinseci

Il riflesso si deve attuare anche quando facciamo seguire un oggetto al paziente, quando si avvicina al punto da dare la convergenza dello sguardo.

III - Oculo motore: controlla il movimento del retto mediale, superiore e inferiore.

IV - Trocleare: controlla l'obliquo superiore.

VI - Abducente: controlla il retto laterale.

Trigemino

V - Sensibilità facciale: tocco sulla fronte, le guance, la mascella, e la percezione della temperatura.

Riflesso corneale: toccare con un batuffolo di cotone la superficie laterale dell'occhio.

Test motorio: muscoli masticatori.

Nervo facciale

VII - Corrugare la fronte: strizzare gli occhi, sorridere, mostrare i denti, gonfiare le guance.

Cercare debolezza muscolare.

Nervi acustico

VIII - Sfiorare pollice e indice a 5 cm dall'orecchio.

Test di Rinne: tenere la base di un diapason mentre vibra sul processo mastoideo finché il paziente non... (testo incompleto)

percepisce più il suono e poi tornare indietro fino all'orecchio, in caso di perdita uditiva il pz sentirà il suono solo quando tocca l'osso Glossofaringeo IX e nervo vago X12.

Elevazione del palato= si chiede di dire "ah" e si guarda l'elevazione del palato se è simmetrica.

Riflesso orofaringeo= si tocca con un tampone la parete posteriore della faringe.

Funzione sensitiva= si tocca con un tampone di cotone tutto il palato molle.

Qualità della voce= si cerca raucedine o "mancanza di fiato" che suggeriscono una debolezza faringea.

Nervo accessorio XI13.

Sternocleidomastoideo= con una mano bisogna far pressione sulla mandibola e si chiede di ruotare la testa verso dx o sx.

Trapezio= si chiede di alzare le spalle facendo resistenza.

Ipoglosso XII14.

Si osserva la lingua a riposo sulla base della bocca e si cercano atrofie o fascicolazioni.

Si chiede di estrarre la lingua e si osserva se c'è.

deviazione- Si chiede al pz di muovere rapidamente la lingua da un lato all'altrodisartria15.Verifica assenza , valuta nervi cranici inferiori, cervelletto e ganglidella base- Si chiede di emettere suoni labiali= "mi mi mi" per cercare una debolezzafacciale (VII)- Suoni gutturali= "ca ca ca" per debolezza faringea (IX-X)- Mancanza di fiato debolezza faringea (IX-X)- Suoni linguali= "la la la" per debolezza della lingua (XII) tono muscolare16.Poi si passa alla funzione motoria con un primo focus sul- Si osserva la postura di tronco, capo, collo e arti in posizione seduta, eretta e inmarcia, in relazione al tronco- Osserviamo la risposta dei vari muscoli alla gravità- Resistenza passiva alla mobilizzazione degli arti a livello di ciascunaarticolazione.Il paziente deve essere rilassato, e distratto- Il tono può essere in IPERTONO quando abbiamo una resistenza aumentata (agliestremi di ipertono, questo impedisce la mobilizzazione)-

Può essere anche in ipotono e si cerca attraverso due manovre. Manovra del ballottamento: arti passivamente agitati, escursioni più ampie ed intense. Manovra di Jendrassik: paziente seduto con le gambe fuori dal letto, il paziente è invitato a mantenere il capo esteso, con gli occhi fissi al soffitto, si aggancia con le mani tra loro e deve tirare con il massimo della forza. L'ipertonia può essere piramidale (spasticità), è una resistenza che aumenta proporzionalmente alla velocità di stiramento, questa può cessare all'improvviso (fenomeno del coltello a serramanico), interessa i muscoli antigravitari (agonisti), il loro atteggiamento tipico è con arto super flesso ed intraruotato, l'arto inferiore è esteso con il piede equino-varo, l'andatura è falciante. L'ipertonia inoltre può essere extrapiramidale (rigidità), interessa oltre gli agonisti anche gli antagonisti, la resistenza.opposta è sempre uguale dall'inizio alla fine del movimento passivo; ci può essere il fenomeno della ruota o dell'atroclea dentata dato dalla rigidità, frequente nella rigidità del morbo di Parkinson, ed è caratterizzata dalla mobilizzazione passiva di un'estremità (ad esempio la flessione della mano sull'avambraccio) a cui segue una resistenza ritmicamente interrotta data dalla variazione di tono, questo ipertono cessa durante il sonno e la narcosi. Le ipotonie sono conseguenza di diversi disturbi, come lesione dei nervi periferici, delle radici, dei tronchi nervosi, lesioni midollari, cerebellari, cerebrali, o malattie muscolari, infatti l'ipotonia non dipende da una disfunzione dell'arco riflesso ma da una ridotta contrattilità delle fibre muscolari. trofismo muscolare. 17. Dopo il tono si guarda il- Questa valutazione deve tener conto del sesso, dell'età, della costituzione, del tipo di lavoro e delle

Abitudini sportive, si possono presentare ipertrofie, ipotrofie e atrofie. Quando l'alterazione è di un trofismo diminuito si parla di ipotrofia, se è assente atrofia. L'ipertrofia invece è con un tono aumentato, possiamo incorrere anche nella pseudoipertrofia, dove l'aspetto è molto atletico ma la forza è ridotta come nella distrofia di Duchenne consistenza muscolare.

Poi si valuta la:

  • Flaccida= muscolo denervato
  • Aumentata= ci può far pensare ad una distrofia

Risposte muscolari speciali:

  1. Risposta miotonica= persistenza di una contrazione muscolare oltre la norma

Movimenti muscolari intrinseci:

  • Fascicolazioni= contrazioni spontanee e rapide che si ripetono ad intervalli regolari si tratta di piccole porzioni, non di spostamenti di segmenti corporei

Possono non avere significato patologico come un muscolo affaticato, deprivazione di sonno, eccessivo consumo di alcool, caffè o nicotina, ma possono anche essere espressione.

di malattie degenerative del motoneurone- Miochimie= attività muscolare di tipo fascicolare ma continuaForza muscolare21.- Prova di Mingazzini agli arti superiori= seduto con gli occhi chiusi il pz deve protendere le braccia con i palmi verso il basso e deve mantenere la posizione, l'arto paretico inizia lentamente ad abbassarsi per deficit degli estensori- Segno della pronazione (Mingazzini sensibilizzato) = nella stessa posizione del Mingazzini ma con i palmi verso l'alto, anziché cadere, si proneranno se l'arto è paretico- Segno della mano cava= il pz seduto tiene gli avambracci flessi a 90°, la faccia palmare della mano in avanti e le dita divaricate con forza, in caso patologico avremmo l'adduzione del pollice e il palmo della mano si incava- Prova Mingazzini arti inferiori= supino il pz tiene le cosce flesse a 90° sul tronco e le gambe formano un angolo retto con le cosce, dal lato della lesione avremmo un progressivo abbassamento
  1. dell'arto- Segno di Barrè: prono il pz è invitato a tenere le gambe flesse ad angolo retto sulle cosce, l'arto teso inizierà lentamente a cadere
  2. Scala del Medical Research Council (MRC) sulla capacità di contrazione del muscolo vincendo una forza
    1. 0 - no contrazione
    2. 1 - contrazione palpabile senza spostamento segmenti ossei
    3. 2 - il muscolo sposta i segmenti ossei solo senza forza gravità
    4. 3 - sposta i segmenti ossei solo con la forza di gravità
    5. 4 - sposta i segmenti ossei contro gravità e contro una certa resistenza
    6. 5 - sposta i segmenti contro il massimo della resistenza
  3. Riflessi
    1. 22. - Riflessi fisiologici profondi osteotendinei: contrazione passiva del muscolo inseguito alla percussione del tendine di un muscolo
    2. Riflessi fisiologici superficiali nocicettivi: allontanamento da uno stimolo nocivo o retrazione dell'arto
    3. Riflessi patologici: espressione di lesioni del SNA
  4. Anche qui possiamo trovare un'iporeflessia, un'areflessia o un

iperreflessia

Coordinazione motoria

  1. Statica= in stazione eretta
  2. Dinamica= in movimento di arti o segmenti, oppure nella marcia
  3. Segmentale= solo di alcune porzioni

L'atassia è lo stato di incoordinazione motoria, questi aspetti sono regolati dal cervelletto, dal sistema sensitivo e dall'apparato vestibolare e visivo.

  • Si osserva il paziente che mantiene la postura da sdraiato, seduto e in eretta, sicercano eventuali oscillazioni
  • Prova di Romberg= il pz è posto in eretta con i piedi uniti prima con gli occhi aperti e poi con gli occhi chiusi, si devono ricercare oscillazioni in entrambi i momenti
  • Prova indice-naso= pz ad occhi prima aperti poi chiusi deve toccare la punta del naso con l'indice, deve essere eseguita diverse volte, rapidamente con entrambe le braccia
  • Prova dito-paziente dito-esaminatore= il pz deve toccare il dito dell'esaminatore spostato di volta in volta
  • Prova calcagno-ginocchio= il pz prima ad occhi aperti e poi chiusi deve
toccandocon il calcagno il ginocchio dell'arto opposto, più volte rapidamente con entrambe le gambe- Prova calcagno-tibia strisciata: il pz striscia leggermente il tallone lungo la tibia fino al dorso del piede- Prova del rimbalzo= il pz flette più forte possibile il braccio o da esteso, effettua resistenza all'esaminatore e poi gli si lascia improvvisamente la resistenza, verificare la capacità di controllare lo sbilanciamento improvviso tra flessori ed estensori- Prova di pronazione-supinazione delle mani= pz seduto con mani sulle ginocchia esegue movimenti rapidi di pronazione e supinazione per controllare la diadocinesia- Prova delle marionette= pz seduto, braccia addotte e avambracci flessi sul braccio, palmi delle mani in avanti, movimenti di pronazione-supinazione sempre per la diadocinesia- Finger-tapping e toe-tapping= movimenti ripetitivi delle dita, punta dell'indice e punta del pollice in rapida successione con la massima ampiezza.

osservare irregolarità di ritmo e forza

Iniziativa motoria e motilità automatica e associata

24.- Si chiede al paziente di girarsi= un pz con Parkinson può utilizzare anche 20 passetti, un non patologico anche uno o due

- Si fano disegnare spirali= disegnare partendo dal centro una spirale

Retropulsione= l’esaminatore in piedi dietro il pz tira vigorosamente il pz dalle spalle, si riacquista il centro di equilibrio anche con uno o due passi indietro e la flessione del tronco, il pz parkinsoniano può barcollare o cadere

Alterazioni:

- Catatonia= perdita iniziativa motoria, protratta conservazione di posizioni e atteggiamenti assunti come il sintomo del guan

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
21 pagine
SSD Scienze mediche MED/39 Neuropsichiatria infantile

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giadaferraz di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Neuropsichiatria infantile e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Nardecchia Francesca.