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DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Viene effettuata valutando la presenza di una compromissione con la
uditiva o sensoriale, disabilità intellettiva,
con (spettro autistico) e con altri disturbi neurologici.
l’ASD DISTURBO FONETICO - FONOLOGICO
Anche in questo caso Il DSM-5 ha indicato di tale disturbo:
4 criteri per la diagnosi
1. Difficoltà a produrre suoni, rendendo difficile la comprensione di ciò che il soggetto dice, impedendo la
comunicazione verbale.
2. Tale difficoltà limita l’efficacia della comunicazione e interferisce con il (prestazioni
funzionamento dell’individuo
scolastiche, partecipazione sociale, ecc.)
3. L’esordio dei sintomi avviene nel periodo precoce di sviluppo
4. Il disturbo non è attribuibile a una condizione psichiatrica o medica
CARATTERISTICHE
- A volte nei casi più gravi il linguaggio del bambino è compreso solo dai genitori.
- La prevalenza di questo disturbo è di circa nei bambini di età compresa tra i 3 e 11 anni ed è più frequente nei
7,5%
rispetto alle femmine.
maschi
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
La diagnosi differenziale viene formulata in base alla variazione dell’eloquio, con le altre sindromi che presentano tale
difficoltà quali ad esempio la sindrome di Down, deficit strutturali, compromissione uditiva e mutismo selettivo.
BALBUZIE
4 criteri diagnostici :
1. inappropriate per l’età e le abilità linguistiche del
Alterazioni nella normale fluenza e cadenza dell’eloquio,
soggetto. Queste alterazioni sono persistenti nel tempo e sono caratterizzate da:
• Ripetizioni di suoni e sillabi
• Prolungamento dei suoni e delle vocali e consonanti
• Interruzione di parole
• Blocchi udibili o silenti
• Circonlocuzioni
• Parole pronunciate con eccessiva enfasi fisica
• Ripetizioni di intere parole monosillabiche
2. Queste alterazioni comportano un che limita le sue capacità comunicative, relazionali e
intenso stato d’ansia
scolastiche.
3. L’esordio avviene nel periodo precoce dello sviluppo
4. Il disturbo non è attribuibile a una condizione medica o psichiatrica.
CARATTERISTICHE
- Si verifica può fare la sua comparsa anche in età prepuberale (10-12 anni), è raro
entro i 6 anni di età nell’80-90%,
in età adulta. L’esordio spesso è improvviso e i sono quelli più colpiti
maschi
- Il fattore genetico può avere un ruolo nella patogenesi del disturbo. Tra i fattori di rischio ambientale ci possono
essere eventi di vita avversi ed episodi di bullismo.
- Esiste una relazione tra questo disturbo e il disturbo d’ansia sociale
- Spesso chi soffre di balbuzie può manifestare movimenti quali tic, spasmi del capo, ammiccamenti, pugni stretti
ecc.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
La diagnosi differenziale viene fatta con i effetti collaterali di alcuni e la
deficit sensoriali, farmaci sindrome di
Tourette. DISTURBO DELLA COMUNICAZIONE SOCIALE
4 criteri del DSM-5 :
e non caratterizzata da:
• Difficoltà nell’uso sociale della comunicazione verbale
- Deficit nell’uso della comunicazione per scopi sociali (ad es. salutarsi)
- Difficoltà a modificare la comunicazione in base al contesto o alle esigenze di chi ascolta (linguaggio formale/
informale)
- Difficoltà a mantenere le regole della comunicazione (ad es. alternanza dei turni)
- Difficoltà a capire le metafore, l’ironia, le battute ecc.
• Tale difficoltà interferisce con le diverse aree di funzionamento dell’individuo
• L’esordio dei sintomi avviene nel periodo precoce dello sviluppo
• Il disturbo non è attribuibile a una condizione medica o psichiatrica
CARATTERISTICHE
- Attualmente non ci sono dati sulla prevalenza di questo disturbo ma si è visto che colpisce maggiormente i maschi
rispetto alle femmine e la in genere viene fatta nei bambini poiché prima di quell’età
diagnosi dopo i quattro anni,
le regole della cunicazione sociale ancora non sono del tutto sviluppate.
- Fattori di rischio : storia familiare positiva con i ASD, con disturbi della comunicazione o dell’apprendimento.
- Spesso in comorbidità si riportano ADHD, e iperattività (DDAI), disturbi del comportamento, ASD, disturbi
dell’apprendimento.
- La diagnosi differenziale infatti viene formulata con i ASD, ADHD e DDAI, disturbo d’ansia sociale
DIAGNOSI DEI DISTURBI DELLA COMUNICAZIONE
Per effettuare un a diagnosi è importante avere un sarà dunque opportuno definire un
approccio multidisciplinare;
profilo accurato delle (capacità percettive,
competenze prelinguistiche: Senso motorie - Prattognostiche
orientamento spazio- temporale, schema corporeo) Simboliche - Pragmatico-comunicative - Interattive
È inoltre importante, ai fini della diagnosi,
ricostruire la storia del bambino e il suo sviluppo,
tenendo sempre conto della sua età: TERAPIA
Il primo trattamento è di tipo riabilitativo, il quale dovrebbe iniziare tra i 18 e i 30 mesi. Può essere utile un intervento
per migliorare l’interazione familiare e valutare la presenza di difficoltà di tipo emotivo e
con i genitori
comportamentale.
Anche la in casi di deficit della comunicazione sociale, risulta valida con bambini di pari età
terapia di gruppo,
cronologica e mentale. DISTURBI DELLA COORDINAZIONE MOTORIA
(Developmental Coordination Disorder DCD)
La storia di questo disturbo inizia nel con i termini prima e
primo Novecento, «Danno Cerebrale Minimo» «Disfunzione
Neurologica Minore
Successivamente, negli si assiste a modifiche dei termini, che portano un cambiamento della visione del
anni 60-70,
disturbo. Difatti nel descrive la un disturbo dello sviluppo di natura
1969 Ajuriaguerra “Disprassia Infantile”come
costituzionale.
Tale termine sposta l’attenzione dagli aspetti esecutivi del movimento (tono, forza, fluidità) alla sua efficacia e finalità
(scopo e adattabilità), e dal singolo atto motorio alla sequenza dei movimenti necessari per raggiungere uno scopo.
La forma evolutiva si differenzia da quella dell’adulto in quanto risulta caratterizzata da difficoltà nel compiere attività
(compatibili con l’età), in assenza di difficoltà nella pianificazione delle stesse.
motorie complesse
Il e poi il hanno introdotto il termine
DSM-III DSM-IV, Disturbo della Coordinazione Motoria (Developmental
per identificare i bambini con una
Coordination Disorder/DCD) difficoltà significativa nello sviluppo della
che interferisce significativamente con gli apprendimenti scolastici o con le attività di vita
coordinazione motoria,
quotidiana, in assenza di disturbi neurologici maggiori o di Ritardo Mentale
CARATTERISTICHE
La prevalenza del disturbo si colloca nella fascia d’età maggiormente nei maschi, e tende a permanere in
6-15 anni,
età adulta, non solo come persistenza di difficoltà visuo-motorie, ma anche come disturbo socio- emozionale.
I bambini con DCD :
- Sono goffi, con difficoltà posturali; confusione nell’uso delle due mani, difficoltà nel prendere o tirare una palla,
nell’impugnare correttamente una matita, nella lettura e nella scrittura.
- Presentano difficoltà anche in compiti visivi che non includono componenti motorie (difficoltà prevalenti nel giudizio
di grandezze e nel localizzare la posizione degli oggetti nello spazio)
- Scarsa autostima, livelli più alti di ansia e di lamentele relative a disturbi somatici (mal di pancia, mal di testa, ecc.).
! Nel il DCD è stato inserito nella categoria Sezione
DSM-5 “DISORDINI DEL NEURO- SVILUPPO” “DISTURBI
MOTORI”
I cui criteri diagnostici sono :
1. L’acquisizione e l’esecuzione di coordinate risultano notevolmente rispetto a quanto
abilità motorie inferiori
atteso per l’età (goffaggine, lentezza e imprecisione nel movimento)
2. Il deficit delle abilità motorie interferisce in modo significativo con le attività della vita quotidiana e ha un impatto
sulla produttività scolastica, sulle attività pre-professionali e professionali, sul tempo libero e sul gioco.
3. dei sintomi avviene nel (clinicamente non viene fatta diagnosi prima dei
L’esordio primo periodo dello sviluppo
5 anni, anche se è bene riconoscerlo il prima possibile).
4. I deficit delle abilità motorie non sono meglio spiegati da disabilità intellettiva o da deficit visivo e non sono
attribuibili ad una condizione neurologica che influenza il movimento.
Numerose sono le che possono essere alla base di questo disturbo:
cause
o altri problemi perinatali; basso peso alla nascita
• Prematurità
Esposizione prenatale
• all’alcol.
• Predisposizione genetica
• Comune difetto genetico per abilità visuo-costruttive e coordinazione motoria.
• Sono state ipotizzate disfunzioni cerebellari, ma le basi neurali del disturbo rimangono ancora poco chiare
• A causa della concomitanza di DCD, Disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività (DDAI), DSA e ASD, sono stati
ipotizzati fattori genetici condivisi.
COMORBIDITA’
La disprassia e, in generale, i DCD e le forme “pure” sono ormai rare. È stato riscontrata
non sono disturbi uniformi
una comorbidità con:
- Disturbo da deficit d’attenzione e iperattività
- Disturbi del linguaggio e dell’eloquio
- DSA (specialmente della scrittura e lettura)
- ASD
Studi longitudinali hanno dimostrato che la presenza di DCD può protrarsi fino all’adolescenza e all’età adulta, e può
comportare gravi conseguenze nel lungo termine sul piano sociale, emotivo, scolastico-accademico e psichiatrico.
DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO
I sono caratterizzati da grandi difficoltà che uno studente incontra durante la sua carriera scolastica; difatti sono
DSA
numerosi gli invii per una valutazione per le disabilità di Tuttavia il funzionamento intellettivo
lettura, scrittura e calcolo.
in generale è intatto.
• I DSA si riscontrano in circa il 30% dei bambini in età scolare e nel 50 % dei soggetti che effettuano un intervento
riabilitativo. È nel si inizia a parlare (DSA).
DSM 5 Disturbo Specifico dell’Apprendimento
All’interno di questa categoria sono stati unificati nella stessa diagnosi i disturbi di dislessia, disgrafia, disortografia
differenziati come sottotipi dello stesso disturbo e non come patologie a sé. Il disturbo mediamente più
e discalculia,
diffuso è la dislessia (42,5%), an