Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
-SINTOMI PLUS:
- Parestesie (sensazione tattile anormale:
formicolio/bruciore)
- Disestesie (Sensazione tattile spiacevole e anormale)
- SINTOMI MINUS:
Ipoestesia (ridotta sensibilità somatica)
Anestesia (perdita sensibilità somatica)
Apallestesia (perdita della sensibilità profonda): atassia
sensoriale
SISTEMA MOTORIO
SISTEMA MOTORIO: mentre il sistema sensitivo va dalla cute al cervello, il sistema motorio va
dall'area primitiva motoria, segue la via motoria e attiva il muscolo.
I neuroni deputati a movimenti di bocca e mano sono molto rappresentati perché a livello fonatorio
bisogna avere una finezza estrema. Bisogna valutare se ci sono posture forzate motorie, se ci sono
movimenti involontari (tremori, corea, clonie, tic), inoltre si osserva il trofismo muscolare e soprattutto
se è simmetrica, si osserva il tono muscolare e i riflessi.
Il tono muscolare è la resistenza dei muscoli ai movimenti passivi (in caso di danno vie motorie si ha
una rigidità o una superficialità e l'arto sarà contratto e non si riuscirà a muovere passivamente).
Il tono muscolare può essere
normale
spastico (danno del sistema piramidale)
rigido (danno extrapiramidale)
PROVA DI MINGAZZINI
-PROVA DI MINGAZZINI I: pz in posizione seduta tiene sollevati gli arti superiori per circa 30 secondi.
Se c'è un deficit di lato, il pz ha uno slivellamento da parte del lato più debole. Se si chiede al pz di
mettere mano con palmo in alto, la mano ipostenica compie un movimento di pronazione.
-PROVA DI MINGAZZINI II: posizione supina e il pz solleva arti inferiori per circa 10-15 secondi. L'arto
ipoastenico slivella lentamente
-FORZA MUSCOALRE
La scala MRC permette di dare un punteggio in base al movimento utilizzato (0=0 forza assente,
5=forza normale)
Si valuta ogni muscolo. Isolando il muscolo si
valuta un muscolo alla volta per capire il muscolo
danneggiato.
Si valutano anche i RIFLESSI MUSCOLO TENDINEI;
in alcuni punti specifici dei nervi il muscolo si
attiva
Lo stimolo cutaneo plantare causa in condizioni
normali una flessione delle dita del piede; se il pz
estende le dita (dita all'insu)==> segno di
Babinski. ISCHEMIC STROKE
è un danno cerebrale che si verifica quando l’afflusso di sangue diretto al cervello si interrompe
improvvisamente per la chiusura o la rottura di un’arteria
-- Ictus ischemico 85%
-- Ictus emorragico 15%
TIA (TRANICTORY ISCHEMIC ATTACK
I TIA sono brevi episodi di disfunzione neurologica derivanti
da ischemia cerebrale focale non associata a infarto
cerebrale permanente. I sintomi neurologici transitori alla
base della disfunzione cerebrale globale non dovrebbero
essere indicati come TIA: perdita di coscienza, vertigini,
confusione, amnesia transitoria globale, ecc.
Nuova definizione operativa da parte dell'American Stroke
Association: "un episodio transitorio di disfunzione
neurologica causata da ischemia focale del cervello, del
midollo spinale o della retina, senza infarto acuto" (Tissue-
based definition)
EPIDEMIOLOGIA
3 causa di morte in italia, 2 causa di demenza e 1 causa di disabilità negli adulti
1 persona su 4 nella vita avrà un ictus
Fattori di rischio: ipertensione, alimentazione (ipercolesterolemia, fumo, inquinamento, disfunzione
renale, abuso alcolico, sedentarietà.
ANATOMIA CEREBROVASCOLARE
Vasi principali sono le carotidi comune che salendo si dividono in interna
ed esterna a quella interna irrora 2/3 dell’encefalo anteriore e il
posteriore irrorato dalle arterie vertebrali e basilari.
L’ictus si può generare tramite un’occlusione o emorragia che coinvolge
tutto il tratto delle arterie.
Poligono di Willis, sistema protettivo che garantisce l’apporto di
sangue al cervello attraverso questo circolo che compensa un eventuale
occlusione di un vaso cerebrale.
FISIOPATOLOGIA
-PERFUSIONE CEREBRALE
La perfusione cerebrale è di circa 750 ml/min, che conta 15% della gittata cardiaca .
Il cervello consuma il 20% del totale O2 disponibile all’organismo; un arresto cardiaco o
• soffocamento l’organo che soffre maggiormente è il cervello appunto per questa vasta
vascolarizzazione ed uso di O2 (max 10 min)
Distribuzione del sangue: 80% di materia grigia (neuroni) , 20% di sostanza bianca
• (fasci nervosi)
AUTOREGOLAZIONE CEREBRALE DI PERFUSIONE
Sistema di autoprotezione del nostro organismo
La pressione del sangue e la perfusione cerebrale sono collegate, per
questo il nostro cervello regola attivamente il flusso sanguigno per
mantenere un'adeguata fornitura di sangue alle sue cellule,
indipendentemente dalle variazioni della pressione sanguigna sistolica e
diastolica.
Quando la pressione si abbassa i vasi sanguini si dilatano
aumentando apporto di sangue, quando la pressione aumenta i vasi si
restringono per limitare flusso di sangue.
Questo avviene attraverso un sistema di regolazione neuronale delle pareti
dei vasi.
Range è dai 50 mmHg ai 100mmHg – deve essere 50ml/100mg per minuto.
In ogni singolo ictus c’è l’area di core ischemico che è irreversibile, l’area attorno al core ovvero di
penombra, il neurone in quell’area sta soffrendo ma in
5-10 minuti se si apre il vaso è totalmente reversibile.
Se non si riesce inizia un count down di morte cerebrale
progressiva dal core all’esterno espandendosi in base al
tempo che passa.
Ogni ora si perdono 120 milioni di neuroni ogni minuto 2
milioni di neuroni persi in uno stroke.
-TAC PERFUSIONALE
Imaging che va a vedere la perfusione cerebrale andando
ad evidenziare con un colore l’area ischemica.
Mi dice anche i millilitri morti e quelli che stanno soffrendo
(penombra)
VALUTAZIONE CLINICA
È molto importante la sensibilizzazione delle persone con ictus agendo in tempo molto breve
FAST – rima labiale / paralisi facciale, affaticamento/paralisi braccio, difficoltà nel parlare
-SCALA DI CINCINNATI (CPSS)
L’alterazione di ciascuno dei tre segni è fortemente suggestiva per ictus
-SCALA NIHSS
Scala usata per valutazione dell’ictus
11 item – Funzione che riassume sintomi principali dell’ictus
Scala diagnostica in base al punteggio della scala
Sensibilità, funzione motoria, agnosia, movimenti facciali,
linguaggio, livello coscienza, orientamento, esecuzione comandi.
-AFASIA – deficit dell’area del linguaggio con parole ed errori
grammatiche, manca anche la comprensione. Perdita della
grammatica e della pronuncia della parola; può non eseguire
anche ordini per mancanza di comprensione
-DISARTRIA – mancanza e deficit motorio con suoni e pronunce errate. Parole grammaticamente
corrette ma pronunciate male; esegue correttamente gli ordini poiché non è un problema del linguaggio
ma motorio
-SCALA RANKIN MODIFICATA (MRS)
Scala più utilizzata per classificazione degli
stroke.
6 - paziente morto
EZIOLOGIA E CLASSIFICAZIONE TOAST
Classificazione che mi serve per diagnosticare e individuare l’eziologia dell’ictus ischemico.
Danno sinistro afasia e emiplegia destra.
Grandi arterie aterotrombotiche: Questa
• categoria comprende gli ictus causati da
aterosclerosi delle grandi arterie cerebrali, come
l'arteria carotide interna o l'arteria cerebrale
media.
Embolia cardiaca: Gli ictus in questa categoria
• sono causati da emboli provenienti dal cuore o
dall'aorta. Possono derivare da condizioni come
fibrillazione atriale, endocardite infettiva o
embolia da valvola cardiaca. (ecocardiografia,
ECG-Holter, angiografia TC/ecografia
Piccole arterie: Questa categoria include gli ictus causati da lesioni delle piccole arterie cerebrali,
• spesso associate all'ipertensione arteriosa o al diabete mellito. Sono spesso chiamati ictus lacunari.
Altre cause determinate: Questa categoria include ictus ischemici causati da altre cause
• specifiche, come disordini ematologici o vasculopatie non aterosclerotiche.
Cause indeterminate: Questa categoria include gli ictus per i quali non è possibile determinare la
• causa specifica, spesso perché non sono disponibili informazioni diagnostiche sufficienti.
Sintomi dell’occlusione delle grandi arterie e piccole sono diverse:
- grandi vasi sono sintomi corticali, agnosia, aprassia
- piccoli vasi motori, sensitivi e di coordinazione, senza sintomi cognitivi
PREVENZIONE SECONDARIA
Dopo un ictus ischemico, è stato riportato che il tasso di ictus ricorrente varia tra il 9% e il 15% dopo un
anno, a seconda dell'eziologia dell'ictus. Esistono quindi ampie opportunità per prevenire la recidiva di
ictus nelle persone con precedente ictus e TIA attraverso trattamenti prontamente disponibili.
Attraverso l’eziologia saremo in grado di prevenire ricadute di ulteriori ictus.
Prevenzioni secondarie regole generali
Pressione trattata tra 130 / 80
• Colesterolo deve rimanere sotto 70mg/dl (range 130 per persone normali)
• Consigliata antiaggregante (cardioaspirina)
• Diabete con emoglobina glicata sotto o 7% o 154mg/dl
•
Prevenzione secondaria specifica
Ictus non cardioembolico ANTIAGGREGANTI – problema dei vasi
-Aterosclerosi
-Malattia dei piccoli vasi
-Criptogenico
Ictus cardioembolico ANTICOAGULANTI – problema del cuore – Apixaban, rivaroxaban,
edoxaban, warfarin
Rivascolarizzazione invasiva tramite chirurgia
Indicazioni alla rivascolarizzazione invasiva dell'arteria carotide
(endoarterectomia carotidea [CEA] o stent dell'arteria carotide
[CAS])basato sulla stenosi grado:
1. >70% (indipendentemente dai sintomi)
2. 50-70% solo se “sintomatici”
3. <50 solo se “sintomatici” e con “caratteristiche ad alto
rischio”
TRATTAMENTO IPERACUTO
Il trattamento dell’ictus acuto si basa su tre principi fondamentali:
1. Rivascolarizzazione (riapertura del vaso) e riperfusione (ripristino del flusso) alla penombra
ischemica.
2. Ottimizzazione della circolazione collaterale : è necessario sostenerli evitando basse
pressioni e somministrando fluidi se necessario.
3. Evitare la neurotossicità secondaria correlati a ipo/iperglicemia, febbre, e infezioni.
STROKE UNIT
STROKE UNIT è il primo trattamento che ha il compito di prendersi cura delle potenziali complicanze
delle terapie di riperfusione, delle complicanze dell'ictus ischemico e della ricerca dell'eziologia
sottostante attraverso un team multidisciplinare che permette la sopravvivenza del pz di ¾ maggiore.
Una Stroke Unit lo è un'unit&