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ESAME OBIETTIVO E SINDROMI NEUROLOGICHE
La totalità del sistema nervoso ci permette di controllare il sistema motorio, i cui
motoneuroni che innervano le unità motorie si trovano nel midollo spinale, più l’unità, o
effettore periferico, è piccola più riusciamo ad eseguire movimenti fini e precisi. A livello
segmentario del sistema nervoso centrale abbiamo le attività riflesse e salendo a livello
sovrasegmentario abbiamo strutture che regolano attività motorie automatiche come il tono
muscolare, la marcia, la coordinazione (ne fanno parte il tronco cerebrale, il cervelletto e i
gangli della base). A livello corticale abbiamo invece il controllo del movimento volontario
tramite le aree motorie.
I livelli sovrasegmentario e corticale sono organizzati in sistema piramidale, nel quale
abbiamo i 3 motoneuroni, extrapiramidale, più profondo nella modulazione di movimenti
automatici, e cerebellare, fondamentale per equilibrio e coordinazione. Si può distinguere a
livello clinico quale è stato danneggiato eventualmente.
Durante l’esame obiettivo il neurologo valuta il trofismo e il tono muscolare, per il quale si
attenziona la resistenza a vari movimenti. La causa più frequente di trofismo è neurogena.
Viene valutata anche la parola, cioè la capacità di esprimersi verbalmente, infatti potrebbero
esserci variazioni di volume, disartria e afasie, causate da disturbi muscolari o del
linguaggio. Si valuta poi la forza per individuare paralisi, con perdita di forza totale, paresi,
con perdita parziale, e faticabilità, condebolezza esagerata dopo attività muscolare
continuativa. La paralisi (difetto di forza) può essere presente per un danno centrale o
piramidale, periferico, riguardante un blocco della trasmissione neuromuscolare, e per una
malattia muscolare primitiva.
La valutazione dei riflessi riguarda una risposta muscolare
rapida e di breve durata evocata da una stimolazione sensitiva
specifica, possono esserci riflessi profondi derivanti dalla
stimolazione a livello tendineo e superficiali derivanti da
stimolazione tattile. Superficiali possono essere il corneale, quelli
addominali e il plantare (segno di babinski), la cui alterazione è
tipica della sindrome piramidale, se normalmente stimoliamo la
pianta abbiamo una flessione mentre se compare una
dorsiflessione abbiamo segno patologico. Profondi invece possono essere il
masseterino,quelli dei bicipiti e dei tricipiti, i rotulei e gli achillei.
Per quanto riguarda equilibrio e coordinazione sono coinvolti cervelletto, sistema
propriocettivo e vestibolare. La valutazione motoria si conclude osservando la marcia e la
stazione eretta variando base d’appoggio, tendenza a cadere od oscillare, sia ad occhi
aperti che chiusi.
Possono essere riscontrati movimenti anormali come fascicolazioni, cioè attivazioni
spontanee di un’unità motoria, mioclonia, analoga ma con più unità motorie, corea con
movimenti bruschi, distonia, analoga ma più lenta con una postura anomala, tremore, che
invece è l'oscillazione involontaria a riposo (Parkinson), posturale (più frequente tremore
benigno degli anziani) e intenzionale (cerebellare).
La sindrome piramidale (cronica) riguarda spesso il primo motoneurone e le unità motorie.
Dato che il fascio si incrocia a livello del tronco i danni riguardano la parte opposta del corpo
rispetto a quella colpita nel encefalo. Ci possono essere difetti di forza, aumenti spastici del
tono muscolare, aumento dei riflessi profondi. La spasticità con ipertono ha una
distribuzione caratteristica con predominazione nei muscoli antigravitari, negli arti superiori ci
sarà un andamento scalciante (la persona fatica a posizionare verso il basso l’arto), mentre
in quelli superiori una flessione meno controllata.
La sindrome del secondo motoneurone ha in comune il difetto di forza con sintomi
negativi che portano a diminuzione di forza, tono, trofismo, e positivi (un qualcosa che si
aggiunge ma non dovrebbe
esserci) che riguardano
fascicolazioni, scosse
spontanee repentine di un
gruppo di fibre muscolari.
Si considera che il midollo
finisce circa a livello di L2,
al di sotto della quale
rimangono solo radici. Questa categoria comprende anche la sindrome miopatica, poiché
possiede anch’essa perdita di forza ma trattandosi di una problematica muscolare può
esserci dolore al muscolo quando viene toccato, difficoltà nella decontrazione, presenza di
crampi, marcia anserina (bacino oscillante), pseudoipertrofia (il muscolo ad occhio sembra
trofico ma alla biopsia il tessuto non è muscolare attivo, al contrario fibroso e adiposo).
Correndo vicine le fibre nervose e motorie spesso il disturbo è sia motorio che sensitivo, ma
in questo caso sono colpite solo le fibre motorie e la sensibilità è normale.
Nella sindrome miastenica o miasteniforme il sintomo dominante è la faticabilità con sede
più colpita i muscoli oculari.
Il sistema extrapiramidale comprende vie e centri nervosi che contribuiscono direttamente o
indirettamente al raggiungimento della corretta azione motoria (modulazione del movimento
volontario). Controlla reazioni istintive orientate, automatismi motori e movimento volontario.
La sindrome extrapiramidale può essere ipocinetica parkinsoniana, con ipofunzione della
sostanza nigra e del sistema dopaminergico, i segni fondamentali sono il tremore a riposo, la
rigidità e la bradicinesia, o ipercinetica coreo-distonica, con prevalenza dei sistemi
dopaminergici su quelli colinergici e gabaergici, con comparsa di movimenti involontari.
Nella sindrome cerebellare occorre considerare che non ci sono incroci dei fasci, i danni
che avvengono in una parte riguarderanno quella, inoltre il cervello presenta una buona
riserva residua che può coprire eventuali danni di una struttura. Problematiche possono
essere atassia in stazione eretta con aumento delle oscillazioni del corpo a piedi uniti, il
tronco si muove eccessivamente in senso laterale (lateropulsione). Anche la marcia sarà
atassica.
Ci sarà poi dismetria con inaccuratezza di un movimento in relazione al bersaglio
desiderato, e nistagmo con disturbi dell’oculomozione. Infine potrà esserci disartria.
SINDROMI SENSITIVE
I recettori periferici si collegano a nervi periferici con fibre di diverso calibro e
mielinizzazione. Le fibre di grosso calibro si raccolgono nei cordoni posteriori o via
lemniscale della sensibilità tattile fine, nel fascio spino-talamico della sensibilità
termo-analgesica e tattile grossolana, e nei fasci spino-cerebellari della sensibilità
propriocettiva.
Possiamo distinguere le sensibilità somatiche superficiali tattili, termiche e dolorifiche, da
quelle profonde, che riguardano il senso della posizione e di movimento passivo.
Possiamo avere sindrome periferica, che riguarda nervi o neuroni con topografia molto
varia e disturbi simmetrici dei 4 arti (polineuropatia) con coinvolgimento di problematiche
motorie, midollare, che coinvolge il midollo con disturbi anestetici globali, paralisi e sfinterici,
del tronco, con difetto termo-dolorifico dell’emifaccia corrispondente la lesione e
controlaterale nelle parti restanti del corpo, talamica, anche in questo caso con isturbi
soggettivi dell’emisoma opposto (parestesie, dolori continui), e parietale, con difetto delle
sensibilità complesse discriminative nell’emisoma opposto (senso di posizione,
discriminazione tra due stimolazioni), anche se più spesso limitata alla mano o alla faccia.
PATOLOGIA DEI NERVI CRANICI
Abbiamo 12 paia di nervi cranici, i quali possono essere motori, sensitivi o misti. Alcuni di
essi ci permettono l’utilizzo dei 5 sensi, il primo nervo ad esempio permette la funzione
olfattiva. Il secondo o nervo ottico può avere come patologia principale la neurite,
parliamo dell’unico nervo cranico che in realtà è un'appendice dei sistema nervoso centrale,
infatti la sua membrana è di oligodendrociti non di cellule di Schwann. La perdita visiva può
essere unilaterale. L’esame del campo visivo permette di valutare sia la visione centrale
che quella periferica, possono esserci disturbi anche solo di una parte del campo stesso
(emianopsia). Anche qui ci sono degli incroci, gli impulsi visivi che arrivano ad un occhio
raggiungono il sistema nervoso centrale nel chiasma ottico, poi metà si incrociano.
I nervi oculomotori sono 3 e riguardano appunto il movimento degli occhi possibile grazie a
6 muscoli, retti superiori, mediali, inferiori, obliqui, elevatori della palpebra e costrittori
dell'iride. Tra questi nervi abbiamo il terzo nervo cranico, con fibre del sistema nervoso
autonomo, infatti se viene stimolata una lampadina con una luce l’occhio si costringe sia
nella parte considerata che nella parte controlaterale per un riflesso. Abbiamo poi il quarto
che può riguardare difetti di rotazione verso il basso, e il sesto, che è invece abducente
riguardando movimenti laterali.
Il quinto, dividendosi in 3 branche (nervo trigemino), permette la sensibilità del viso, del
cavo orale, ma anche la capacità motoria dei muscoli masticatori.
Il settimo nervo o nervo facciale è principalmente motorio nella mediazione della mimica
facciale, problematiche possono riguardare deviazioni di naso e bocca e appiattimento dei
solchi dati dalla tensione facciale muscolare in caso di paralisi centrale, mentre in altre zone
come la fronte possiamo avere paralisi periferica. Anche qui abbiamo un incrociamento.
L’ottavo nervo, o nervo acustico, può riguardare ovviamente la problematica della perdita
dell'udito, ma anche vertigine e nistagmo riguardanti il sistema vestibolare. La sindrome
periferica del sistema vestibolare riguarda una forte vertigine nella quale si ha il senso di
rotazione e si tende a cadere sempre dallo stesso lato, mentre nella sindrome centrale si ha
un senso di disequilibrio generale.
Il dodicesimo nervo o ipoglosso riguarda l’attivazione dei muscoli della lingua,
problematiche possono riguardare parresi, atrofia e fascicolazioni. Qui abbiamo
l’incrociamento totale delle fibre, quindi la perdita di funzione riguarderà una lesione
controlaterale.
SISTEMA NERVOSO AUTONOMO
Nel sistema nervoso autonomo abbiamo 2 neuroni effettori, il neurone pregangliare e il
viscero-motoneurone, oltre ad avere 2 contingenti costituiti dal sistema simpatico e dal
sistema parasimpatico, la localizzazione dei rispettivi motoneuroni è differente, il sistema
simpatico ha tutti i neuroni nella parte centrale della colonna vertebrale, il parasimpatico ha
neuroni presenti nei nervi cranici, quindi nel tronco cerebrale, e altri che regolano le funzioni
genito-urinarie ed escretorie si trovano a livello del midollo sacrale. Il decimo nervo cranico
o nerv