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TUMORI A CELLULE GERMINALI
-GERMINOMA (WHO 2-3)
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-CARIOCARCIROMA
-CARCINOMA EMBRIONARIO
- TERATOMA MATURO (meno maligno)
- TUMORE DEL SACCO VITELLINO
-TERATOMA IMMATURO
-TERATOMA MALIGNO
Sono tumori che derivano dalle cell germinali delle gonadi o da cell germinali di altri
distretti fuori nevrasse (dal s.n.).Rappresentano il 2-3% di tutti i tumori intracranici e
l’8-15% dei tumori cerebrali in età ped. Nell’80-90% dei casi si manifestano prima dei
25 anni con un picco d’incidenza tra 10-14 anni. Si sviluppono preferenzialmente in
soggetti in età prepuberale e spesso si associano alla sindrome di klinefelter…………
Nell’ 80% dei casi si sviluppano nella regione del terzo ventricolo nella regione della
pineale ed in regione soprasellare
SEGNI E SINTOMI ( TUMORI A CELL GERMINALI)
-IDROCEFALO QUANDO NEL LORO SVILUPPO GENERANO LA STENOSI
DELL’ACQUEDOTTO O DEL TERZO VENTRICOLO
-SINDROME DI PARINAUD (quando comprimono il tetto del mesencefalo)
-DISTURBI CAMPIMETRICI quando comprimono il chiasra ottico
-DIABETE INSPIDO ed IPOPITUITARISMO quando alterano l’asse ipotalamo-ipofisi
-PUBERTA’ PRECOCE incremento della gonatotropina corionica che stimola la
produzione di estosterone
DIAGNOSI
CLINICA: segni e sintomi
Dosaggo ormonali ( questi tumori incrementano un aumento dei marcatori
tumoraligonadotropine corioniche : bhcg ,alpha retoproteina,e l’antigene carcino
embrionario)
Tc encefalo (lesioni iperdense specie i teratomi)
Rmn mdc
TERAPIA
Chirurgia : nel trattamento di queste lesioni comporta una mortalità e una morbidità
del 70 %
Radioterapia: trattamento di scelta
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Chemioterapia adiuvante: derivati dal platino in combinazione con una blastina
antibiotici,antitumorali e bleomicina associata alla radioterapia
OUTCOME : 60-80% SOPRAVVIVENZA A 5 anni con il trattamento combinato di radio e
chemio
TUMORI EPENDIMARI:
Originano dall’ependima -> tessuto di rivestimento dei ventricoli cerebrali
-SUBEPENDINOMA (WHO1)
-EPENDINOMA (WHO 2) tumori a lenta crescita che si manifestano soprattutto in età
infantile ed in età giovane adulta. Originano dalle cellule ependimarie che rivestono la
parete dei ventricoli o delle cell ependimarie che rivestono il cabale spinale
-EPENDINOMA ANAPLASTICO (WHO3)
Rappr il 2-9% di tutti i tumori nevroependemiali, il 6-12% dei tumori cerebrali in età
ped. Oltre il 30% si manifestano prima dei 3 anni. Rapp il 60% dei tumori spinali
nell’adulto rara questa localizz nel bambino
Infratertoriali: predominanti nel bambino con un picco di età tra i due mesi e 16 anni
Sopratentoriali: stessa distribuzione in età pediatrica e in età adulta
SEGNI E SINTOMI: la specialità della sintomatologia clinica dipende dalla localizzazione
degli ependinomi
Sopratentoriali: nausea, vomito e cefalea
INFRATENTORIALI: (ependinoma del quarto ventricolo o terzo) può andare a
comprimere il cervelletto importante per l’atteggiamento e postura)
atassia( alterazione della marcia, non c’è stabilità), vertigini(alterazione
dell’equilibrio), paralisi dei nervi cranici.
Nei bambini di età inferiore ai due anni i segni e i sintomi saranno aspecifici: letargia,
irritabilità, macrocefalia
DIAGNOSI:
Clinica: segni e sintomi
TC encefalo: lesione ipodensa, nel 50% dei casi sono presenti sia calcificazioni che
porzioni cistiche.
RMN encefalo con m.d.c
TERAPIA:
Chirurgica, 3 obbiettivi: decompremissione, tipizzazione istologica ripristino della
dinamica liquorale
Radioterapia: adiuvante, nella gran parte dei casi non è possibile per sede la resezione
chirurgica completa.
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Chemioterapia: sebbene sia stata documentata una risposta efficace nelle recitive ai
derivati del platino, il suo ruolo nella strategia terapeutica degli ependinomi e ancora
in eveluzione, sebbene siano stati raggiunti risultati soddisfacenti.
OUTCOME:
- 56% sopravvivenza a 5 anni dopo trattamento chirurgico e chemioterapeutico
- I pazienti in cui l’asportazione radicale non è stata possibile (la maggior parte)
la sopravvivenza aumenta dal 30 al 50 % quando trattati con radioterapia con o
senza chemioterapia e reintervento chirurgico
- Piu del 50 % dei bambini trattati con chirurgia e chemio sopravvive dopo 4 anni
dalla diagnosi
TUMORI EMBRIONARI
MEDULLOBLASTOMA (WHO4)= tumore embrionario maligno del cervelletto (è
costituito da un verme e da 2 emisferi cerebellari ) con elevatissima capacità di
metastatizzare attraverso le vie liquorali. Ne esistono 4 varietà : Desmoplastico,
ad estesa nodularità, Anaplastico, a grandi cellule.
Il picco di età in cui sono più frequenti le manifestazioni del medulloblastoma è
7 anni. Il 70% dei medulloblastomi si manifesta al di sotto dei 16 anni. Nell’
adulto l’80% dei med. Si manifesta tra i 4 e i 21 anni. Il 75% dei med. In età
infantile si manifesta a livello del verme cerebellare con invasione del quarto
ventricolo. In età adulta i med. prediligono gli emisferi cerebellari.
SEGNI E SINTOMI:
-idrocefalo ostruttivo
-cefalea occipitale, nausea, vomito
-atassia (perché siamo in sede cerebellare)
-decadimento psico-motorio; papilledema, strabismo(per compromissione sul
nucleo dei nervi oculomotori)
DIAGNOSI
Clinica: segni e sintomi
Tc encefalo, RMN (risonanza magnetica) con mdc
TERAPIA
Chirurgica: 3 obiettivi= decompressione, diagnosi, ripristino dinamico liquorale
Radioterapia: adiuvante
Chemioterapia: neoadiuvante (al fine di ridurre la dose radiante) ed adiuvante
con agenti alchilanti e derivanti dal platino
12 OUTCOME:
-60% sopravvivenza a 5 anni
-40-60% sopravvivenza a 10 anni
-nei bambini di età inferiore a 3 anni la radioterapia a basse dosi ha determinato
un declino del QI
pari a 4 punti. Il 100% dei bambini di età inferiore a 7 anni trattati con le stesse
dosi radianti ha mostrato un declino del QI meno significativo. Più sono piccoli
più le radiazioni sono deleterie.
CRANIOSTENOSI
Con il termine craniostenosi o craniosinostosi s’intende un gruppo di entità
nosografiche contraddistinte dalla fusione premature di una o più suture
craniche e determinanti una varietà di anomalie morfologiche e funzionali che
alterano lo sviluppo craniofacciale. Nel passato si pensava fossero delle
patologie che davano soltanto anomalie morfologiche, quindi del capo, del viso.
Le craniostenosi nell 80-85% dei casi sono sporadiche (caso sporadico: non
associato a sindromi specifiche possono intervenire sia dei subquadri genericie
sia dei fattori secondari predisponenti), e poi ci sono quelle che rientrano nel
quadro di patologie malformative più complesse: laddove insieme alla fusione
prematura delle suture craniche avremo anche quadri malformativi facciali
molto più complessi.
Le craniostenosi rappresentano una compromissione del cervello e delle ossa (il
processo di ossificazione è complicato dal punto di vista biologico, intervengono
dei mediatori).
I problemi principali alle craniostenosi sono 2 : il primo è sicuramente estetico,
non bisogna sottovalutare l’impatto ke questo ha sul bambino e soprattutto sui
genitori; il secondo è funzionale perché una craniostenosi altera i processi di
sviluppo delle strutture nervose e non meno delle strutture vascolari, in un
bambinon in crescita chiaramente. (nel nostro sistema nervoso, nella nostra
calotta cranica, ci sono le strutture vascolari arteriose e venose). Dal punto di
vista epidemiologico le craniostenosi sono patologie abbastanza diffuse infatti:
la fusione premature di una o più suture del cranio si verifica in circa 2500 nuovi
nati (numero statisticamente significativo).
SUTURE
Le suture del cranio sono articolazione fisse costituite da tessuto connettivo
denso-fibroso (nel nostro corpo abbiamo diversi tipi di tessuto connettivo: lasso
e denso, il tessuto connettivo è importante in quanto compone legamenti,
articolazioni, capsule articolari. Il tessuto connettivo lasso non è distribuito a
livello del cranio ma è più distribuito in quei distretti corporei che necessitano di
maggiore mobilità e di una maggiore escursione dei capi articolari, quindi
possono essere gli arti, non è il caso del cranio in quanto esso è inestensibile
una volta saldatesi le suture) la cui funzione è garantire la connessione tra le
13 ossa. L’ossificazione di tali suture avverrà tra i 12 e i 18 mesi di vita. Noi
abbiamo le suture propriamente dette del neurocranio, cioè della volta cranica
quelle che più ci interessano per capire la craniostenosi; e poi ci sono quelle
della base cranica (il pavimento del nostro cranio è la base) e poi ci sono quelle
dello splancnocranio: per quelle suture di giunzione con le ossa facciali per
esempio la fronto-nasale (l’osso frontale fa parte della volta cranica e quindi del
neurocranio, le ossa nasali fanno parte dello splancnocranio e quindi avremo sia
delle suture del neurocranio che uniscono le parti di volta e base e sia delle
suture che invece uniscono le porzioni del massiccio facciale con quelle del
neurocranio.
Sutura sagittale: tra le ossa parietali
Sutura coronale: possiamo distinguere 2 porzioni, è una sutura di giunzione che
si trova tra l’osso frontale e le ossa parietali. Importante nella plagiocefalia
perché può essere unilaterale e quindi una fusione prematura della sutura
coronale da un solo lato o da entrambi i lati.
Sutura frontale o metopica: tra le 2 componenti originarie dell’osso frontale
Suture lambdoidea: tra le ossa parietali e l’occipite (osso più posteriore della
volta cranica)
Nella volta cranica distinguiamo:
ossa uniche = osso frontale ( solo nella vita embrionale sono 2 , unite dalla
sutura metopica che dopo lo sviluppo si salda)
ossa parietali: sono 2 pari e simmetriche così come sono le ossa temporali
impari e mediani come l’osso frontale e l’osso occipitale
MORFOGENESI
Il problema fondamentale evento chiave della craniostenosi è un alterazione
della morfogenesi ossea. Quest’alterazione si ripercuoterà su un anomalia di
sviluppo delle ossa e quindi in una fusione prematura delle suture tra le ossa
craniche. La morfogenesi del cranio è un fenomeno estremamente complesso
articolato così com’è l’ ossificazione di tutte le ossa dei vari distretti, però nel
cranio diciamo in maniera un po’ particolare, sicuramente sono coinvolti
moltissimi geni i quali a loro volta codificheranno per dei fattori di trascrizione,
dei fattori di crescita, generalmente apporteranno a due classi fon