Z-POTENZIALE
Il potenziale zeta (pζ) è un parametro fondamentale in colloidi e sospensioni, ed è
strettamente legato alla stabilità delle dispersioni. Per comprendere il potenziale zeta,
bisogna prima considerare il contesto delle particelle cariche disperse in un liquido.
Struttura dello Strato Elettrico Doppio
Quando una particella carica è immersa in un liquido, attira intorno a sé degli ioni di carica
opposta, formando così uno strato di carica che si dispone intorno alla superficie della
particella. Questo fenomeno genera uno strato elettrico doppio composto da due regioni
principali:
1. Strato di Stern (strato stazionario): Questa è la zona più vicina alla superficie della
particella, dove gli ioni sono fortemente attratti e aderenti alla superficie stessa.
2. Strato di Gouy-Chapman (strato di uso): Questa è la zona esterna in cui gli ioni sono
meno legati e la loro distribuzione è più di usa e dinamica.
Definizione del Potenziale Zeta
Il potenziale zeta è il potenziale elettrico misurato al piano di taglio (slipping plane), che si
trova nella regione esterna dello strato di uso, non molto lontano dalla superficie della
particella. Questo potenziale non è quello della superficie stessa della particella, ma è quello
che si osserva ad una certa distanza dalla particella, dove il moto delle particelle sotto
l'influenza di un campo elettrico inizia a essere significativo.
Importanza del Potenziale Zeta
Il potenziale zeta è un indicatore critico della stabilità di una dispersione colloidale. Un alto
valore di potenziale zeta (positivo o negativo) indica che le particelle si respingeranno a
vicenda, mantenendosi disperse e prevenendo l'aggregazione. Un basso potenziale zeta
suggerisce invece una maggiore probabilità di aggregazione, poiché le forze repulsive non
sono su icientemente forti per impedire che le particelle si avvicinino e si aggreghino.
Misurazione del Potenziale Zeta
Il potenziale zeta viene misurato monitorando la velocità di migrazione delle particelle in un
campo elettrico, un fenomeno noto come mobilità elettroforetica. Quando viene applicato
un campo elettrico, le particelle cariche si muovono verso l'elettrodo con carica opposta. La
velocità con cui si spostano è proporzionale al loro potenziale zeta. Utilizzando tecniche
come la Laser Doppler Velocimetry (LDV), è possibile determinare con precisione questa
velocità e, quindi, calcolare il potenziale zeta.
Applicazioni del Potenziale Zeta
Il potenziale zeta è utilizzato in una vasta gamma di applicazioni, come nella produzione di
vernici, nei processi di purificazione dell'acqua, nella stabilizzazione di farmaci e nei prodotti
cosmetici, per garantire che le dispersioni rimangano stabili nel tempo.
Le nanoparticelle d'oro sono particelle estremamente piccole, con dimensioni che vanno dai
1 ai 100 nanometri, e presentano proprietà ottiche, elettroniche e chimiche uniche, che le
rendono utili in una vasta gamma di applicazioni scientifiche e tecnologiche.
Nanoparticelle di oro
Storia e Scoperta
Michael Faraday fu uno dei primi a investigare l'interazione tra luce e materia. Nel 1857,
Faraday osservò che la riduzione del cloruro d'oro produceva una soluzione di colore rosso
rubino, un fenomeno che descrisse come la dispersione della luce da parte delle particelle.
Questo e etto era dovuto alla presenza di nanoparticelle d'oro in sospensione, che
causavano il colore rosso della soluzione.
Gustav Mie nel 1908 fornì una spiegazione teorica di questo fenomeno, descrivendo come la
luce viene assorbita e di usa dalle particelle colloidali sferiche, come quelle di oro. Le
equazioni di Mie permettono di calcolare la distribuzione della luce di usa e assorbita da
queste particelle in funzione delle loro dimensioni e delle proprietà del materiale.
Risonanza di Plasmoni Superficiali Localizzati (LSPR)
Quando le nanoparticelle d'oro sono illuminate da luce di una lunghezza d'onda paragonabile
o inferiore alla dimensione della particella, si verifica un fenomeno noto come risonanza di
plasmoni superficiali localizzati (LSPR). Questo fenomeno ottico è causato dall'oscillazione
collettiva degli elettroni di conduzione sulla superficie della nanoparticella, in risposta alla
luce incidente.
Risonanza di plasmoni superficiali (SPR): È l'oscillazione collettiva degli elettroni
sulla superficie della nanoparticella quando vengono eccitati dalla luce. Questa
risonanza è responsabile della forte dispersione e assorbimento della luce, che può
essere fino a 40 volte superiore rispetto a particelle di dimensioni identiche che non
presentano plasmoni.
Colorazione del oro colloidale: Il colore caratteristico delle nanoparticelle d'oro
colloidali (rosso rubino) è dovuto all'LSPR. Quando le nanoparticelle d'oro sono
irradiate con luce, la risonanza dei plasmoni superficiali localizzati porta a un
assorbimento selettivo della luce e alla dispersione di specifiche lunghezze d'onda,
creando così il colore rosso che osserviamo.
Applicazioni delle Nanoparticelle d'Oro
Le proprietà uniche delle nanoparticelle d'oro, inclusa l'LSPR, le rendono estremamente utili
in molti campi, tra cui:
Medicina: per la diagnosi e la terapia, come nel caso della terapia fototermica per il
trattamento dei tumori.
Sensori: per rilevare biomolecole attraverso cambiamenti nelle proprietà ottiche delle
nanoparticelle.
Materiali: per creare superfici con proprietà ottiche avanzate.
Risonanza di Plasmoni Superficiali Localizzati (LSPR)
LSPR (Localized Surface Plasmon Resonance) è un fenomeno ottico che si verifica quando
le nanoparticelle metalliche, come quelle di oro o argento, interagiscono con la luce. In
questo contesto, i plasmoni sono oscillazioni collettive degli elettroni liberi sulla superficie
della nanoparticella. Quando la luce incidente ha una lunghezza d'onda comparabile alla
dimensione della nanoparticella, si crea una risonanza, conosciuta come risonanza di
plasmoni superficiali (SPR), e in questo caso specifico localizzata (LSPR) perché confinata
alla superficie della nanoparticella.
SPR: Risonanza di Plasmoni Superficiali
Per comprendere meglio l'LSPR, è utile prima capire cosa sia l'SPR (Surface Plasmon
Resonance):
SPR: si riferisce all'oscillazione collettiva degli elettroni di conduzione sulla superficie
di un materiale metallico, indotta dalla luce incidente. In genere, questo fenomeno è
osservato su superfici piane e infinite, come nel caso dei biosensori SPR usati per
rilevare interazioni molecolari.
LSPR: è una versione confinata dell'SPR, dove la risonanza si verifica a livello delle
nanoparticelle, portando a proprietà ottiche uniche come la forte assorbimento e
dispersione della luce a specifiche lunghezze d'onda.
Banda Plasmonica
La banda plasmonica è un intervallo di lunghezze d'onda della luce dove avviene la
risonanza plasmonica. La posizione e la forma di questa banda dipendono dalla dimensione,
forma e composizione del materiale delle nanoparticelle.
Dimensione e forma: La dimensione e la forma delle nanoparticelle influenzano
fortemente la posizione della banda plasmonica. Per esempio, nanoparticelle sferiche
d'oro possono avere una banda plasmonica centrata attorno ai 520 nm, che
corrisponde al colore rosso della soluzione colloidale.
Composizione: Nanoparticelle fatte di diversi metalli (oro, argento, rame)
mostreranno bande plasmoniche in diverse regioni dello spettro visibile e ultravioletto.
Shape-dependent SPR
Il concetto di Shape-dependent SPR si riferisce al fatto che la risonanza plasmonica
superficiale non dipende solo dalla dimensione delle nanoparticelle, ma anche dalla loro
forma. Di erenti forme geometriche (sfere, ellissoidi, prismi, ecc.) presentano diverse
modalità di oscillazione degli elettroni, che a loro volta influenzano la lunghezza d'onda alla
quale si verifica la risonanza plasmonica.
Nanoparticelle sferiche: Hanno una singola banda plasmonica.
Nanoparticelle non sferiche (es. bastoncini o prismi): Possono mostrare più bande
plasmoniche corrispondenti a diverse modalità di oscillazione degli elettroni
(longitudinale e trasversale), influenzando così la loro risposta ottica.
Importanza dell'LSPR e della Banda Plasmonica
L'LSPR è fondamentale per molte applicazioni, come la sensibilizzazione plasmonica
(utilizzata nei biosensori), fototermia (per trattamenti medici come la distruzione selettiva di
cellule tumorali), e in varie tecniche di imaging ottico. La banda plasmonica e la sua
dipendenza dalla forma e dimensione delle nanoparticelle sono sfruttate per sviluppare
materiali con proprietà ottiche su misura.
SINTESI
1. Rilevamento Colorimetrico del DNA con Nanoparticelle d’Oro (AuNPs)
Questo approccio sfrutta nanoparticelle d’oro funzionalizzate con filamenti di DNA.
Quando viene introdotta una sequenza di DNA complementare, le particelle si
aggregano, causando un cambiamento nelle proprietà ottiche della soluzione (ad
esempio, un cambio di colore da rosso a blu).
Assorbanza Ottica: Il processo di aggregazione può essere quantificato tramite
spettroscopia UV-Vis, dove i cambiamenti nell'assorbanza a lunghezze d'onda
specifiche (es. 260 nm) indicano l'ibridazione del DNA e i cambiamenti di temperatura,
come illustrato nella curva di melting.
Nanoparticelle d’Oro: Le AuNPs sono ampiamente utilizzate nei biosensori grazie alle
loro proprietà ottiche uniche, tra cui la risonanza plasmonica di superficie (SPR), che è
altamente sensibile ai cambiamenti nell'indice di rifrazione locale causati dal legame
del DNA o dall'aggregazione.
2. Spettroscopia Raman Amplificata Superficialmente (SERS) e Nanoparticelle d’Oro
Meccanismo del SERS: Il SERS sfrutta nanoparticelle d’oro o d’argento (es. nanosfere,
nanostelle) per amplificare il segnale Raman delle molecole. L'e etto Raman si basa
sulla di usione anelastica della luce da parte delle molecole vibranti, ma nel SERS, le
nanoparticelle d’oro vicine aumentano significativamente il segnale grazie al
meccanismo elettromagnetico (risonanza plasmonica di superficie localizzata, LSPR).
Amplificazione Elettromagnetica: Quando la luce interagisce con le nanostrutture
metalliche, eccita i plasmoni di superficie, che potenziano sia il campo incidente sia
quello di uso. Questo porta a un segnale Raman molto più forte dalle molecole
adsorbite sulla superficie delle nanoparticelle.
Sensibilità del SERS: Le nanostelle d’oro e altre forme con punte appuntite sono
particolarmente e icaci n
-
Appunti corso: Nanoparticelle
-
Nanoparticelle lipidiche solide
-
Caratterizzazione delle nanoparticelle polimeriche
-
Paniere Nutrizione e attività fisica nelle varie fasi della vita, aggiornato e completo con Extra. In ordine