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NANOPARTICELLE LIPIDICHE SOLIDE (SLN)

Sviluppate nel 1991 come alternativa a liposomi e nanoparticelle polimeriche. Costituite da tre elementi: lipidi solidi at.a., tensioattivi e acqua. Presentano forma sferica e diametro medio variabile tra 50 e 1000 nm. Consentono la modulazione della cinetica di rilascio.

Nanoparticelle o microparticelle perché ottenere microparticelle solide è più facile rispetto alle nano. La differenza tra le strutture solide e soft è che quest'ultime autoassemblano in acqua per conto loro, il cristallo liotropico lo formano da sole, e partendo da 10-15 molecole la struttura che si forma è molto piccola e quindi è facile arrivare a nanoparticelle con strutture soft rispetto alle solide, perché le solide non autoassemblano. Nella maggior parte dei casi le particelle solide sono a base polimerica, cioè dei polimeri che invece di essere solubilizzati in acqua vengono trattati diversamente per avere proprio la

Particella solida come se fosse una nanopolvere. Le nanoparticelle lipidiche (che però non sono facili da ottenere, quindi si potrebbe anche non utilizzare il "nano") non sono di natura polimerica, ecco perché le trattiamo a parte, perché la particella, che può poi caricare il p.a., non è costituita da polimeri, il carrier non è un polimero ma un lipide, quindi sostanza lipofila, che evidentemente ha un punto di fusione inferiore ai 37 gradi (per avere una nanoparticella solida il nostro lipide dovrebbe avere una temperatura di fusione al di sotto dei 37 gradi) perché quando parliamo soprattutto di sistemi nano ma anche microparticellari pensiamo a un sistema iniettabile, e se non riesco ad ottenere nano ma micro e non posso iniettare endovena e neanche sottocute perché troppo grandi, anche se somministrate oralmente, se hanno un p.f. inferiore ai 37 gradi diventeranno liquide e invece io devo mantenerle solide.

Cosa cambia tra una particella solida e una liquida? Il rilascio, per una particella solida è molto più lento rispetto a una liquida, che viene metabolizzata più rapidamente, del resto i lipidi, trigliceridi fanno parte della dieta, quindi anche se iniettati endovena vengono metabolizzati, ancora più velocemente da liquidi che da solidi, quindi solidi sono più pericolosi, devono essere estremamente piccole queste particelle, sotto i 100 nm, altrimenti prima o poi andranno ad attappare qualche vaso sanguigno, oltre al fatto che c'è il problema del reticolo endoteliale (sistema immunitario) che se sono troppo grandi le riconosce. Quindi per una via di somministrazione e.v. devono essere estremamente piccole e solide, se altre vie possono essere anche micro e non nano. Quali lipidi possiamo utilizzare? Sicuramente tra i trigliceridi ce ne sono diversi che hanno un p.f. superiore a 37 gradi. Ad esempio i trigliceridi semisintetici che si usano per.la preparazione delle supposte hanno p.f. 37 gradi perché devono sciogliersi appunto a temperatura corporea, quindi non vanno bene. Li scelgo con p.f. dai 40 gradi in su. METODI DI PREPARAZIONE DELLE PARTICELLE SOLIDO LIPIDICHE - Fondere il materiale lipidico, il trigliceride scelto, perché devo andare ad inserirci il p.a.. il p.a. lo posso inserire in soluzione se lipofilo e quindi solubile, oppure inserito in sospensione ma se il p.a. resta in sospensione, la dimensione finale delle particelle lipidiche che si ottengono non possono essere inferiori alla particella di p.a. che viene messa in sospensione nel lipide fuso, quindi va da sé che se il p.a. non è solubile in olio, nel lipide fuso e quindi inserito in sospensione, la dimensione delle particelle di p.a. deve essere più piccola possibile, quindi il sistema funziona molto meglio quando il p.a. si solubilizza. Quindi una volta sciolto il lipide, carico all'interno il p.a., col metodo diomogeneizzato.2- Raffreddo l'emulsione: una volta ottenuta l'emulsione, questa viene raffreddata gradualmente fino a raggiungere una temperatura inferiore a 37 gradi. Durante il raffreddamento, le particelle oleose si solidificano e si formano le particelle solido lipidiche desiderate.3- Separo le particelle: una volta ottenute le particelle solido lipidiche, queste vengono separate dalla fase acquosa utilizzando tecniche di centrifugazione o filtrazione. In questo modo si ottiene il prodotto finale, costituito dalle particelle solido lipidiche omogenee e stabili.

preparato. Quindi omogeneizzo più volte per rendere più piccole possibile le goccioline oleose, che non diventeranno piccole all'infinito, anche se continuo ad omogeneizzare dopo un certo punto non diventano più piccole.

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Publisher
A.A. 2020-2021
3 pagine
2 download
SSD Scienze chimiche CHIM/09 Farmaceutico tecnologico applicativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giorgia197 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnologie farmaceutiche industriali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Palmieri Filippo.