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PUER,
- A questi due archetipi si contrappone il istanza che apre al mondo delle possibilità e dell'errore: per
Jung dà all'errore una lettura positiva,
Jung sbagliare significa sia sbagliare che viaggiare. non è una
fissazione, ma qualcosa di necessario per progredire nel percorso di trasformazione e crescita. La
rappresenta anche la lotta tra la psicosi e il contatto del Sé:
dimensione del Puer se mi faccio prendere
posso essere preda di una dimensione psicotica dove non c'è più filtro tra il mio Sé e il
solo da pulsioni infantili,
mondo reale. Se invece uso l'archetipo del Puer come una risorsa, prendo contatto con Sé (dimensione
stupore infantile).
Il Puer nell’accezione positiva è una carica di energia, creatività che possiamo mettere in atto quando
ci avviciniamo a cambiamenti molto forti.
Nell'accezione negativa il Puer è un senso di irresponsabilità, mancanza di concretezza, con un egoismo
affettivo e instabilità dei rapporti: possiamo identificare il Puer in eccesso con un disturbo narcisistico di
personalità. il percorso di individuazione
L'espressione di questi archetipi, ha a che fare con (processo di
differenziazione per cui la persona diventa sé stessa, un essere umano intero, differenziato dalla psiche
significa non
collettiva). Per Jung il fine ultimo dell'individuo è essere una persona indivisa (individuo
diviso); c'è spazio per tutti i diversi archetipi,
all'interno della psiche che interagiscono fra loro in maniera
coerente ed integrata. tre tipi di operazione:
L'individuazione come processo si articola in
differenziazione:
- l'individuo deve rendersi conto di essere unico, di chi è rispetto alla totalità culturale e
sociale.
integrazione:
- la persona si rende consapevole di una serie di aspetti collegati ai complessi e agli archetipi
che vivono dentro di lui ma non ne esclude nessuno, e li integra.
funzione simbolica:
- attraverso l'esercizio della funzione trascendente l'individuo può passare da un archetipo
all'altro, dal mondo esterno a quello interno con giusta flessibilità.
La dimensione intrapsichica dell'individuazione ruota intorno al fatto che è necessario differenziare l'io
dalle istanze psichiche inconsce che agiscono da dentro.
La dimensione interpsichica dell’individuazione fa sì che l'individuo possa allontanarsi dall’adesione acritica
alle forme del collettivo per creare una personale creatività esistenziale.
L'individuazione avviene attraverso il riconoscimento prima e il confronto poi con le figure archetipiche
fondamentali. Il percorso individuativo avviene attraverso l'integrazione di coscienza e inconscio attraverso
la funzione trascendente, che consente lo sviluppo di un dialogo con tutte le istanze in gioco.
positiva con le figure genitoriali,
Questo percorso si sviluppa a partire dall'identificazione che Jung ha
l'archetipo dell'eroe. il viaggio dell'Io alla ricerca della propria
rappresentato con Questo rappresenta
identità e autonomia: l’eroe si stacca dal collettivo e inizia un viaggio che deve affrontare da solo, perché
l'eroe nella sua ricerca interiore si avvale di aiutanti, ma il confronto finale con l'istanza negativa, avviene
sempre da solo.
Abbiamo la necessità, attraverso questo mito, di conciliare il desiderio di un'esistenza indipendente, con una
spinta potente a reimmergersi nello stato di dipendenza, rappresentata dalla potenza negativa dell'inconscio,
drago.
da Jung con il L'esito è duplice: o l'eroe riesce a diventare indipendente o potrebbe essere
identificata la grande madre.
sopraffatto dal drago, che lui identifica con
Come un grande ventre materno, l'inconscio tende a sopraffare l'individuo con tutta una serie di norme del
collettivo e dell'inconscio personale che azzerano o rallentano la sua possibilità di individuazione e aderenza alle
reali aspettative e ai propri talenti. L'archetipo dell'eroe può aiutare l'io nella battaglia di liberazione dalle
immagini parentali infantili troppo ingombranti con il fine di estendere la coscienza.
Lezione 9 - Modulo 2 - Jung: La prassi terapeutica
scopo dell'analisi dell'inconscio trasformazione:
Lo è la il paziente deve sperimentare le produzioni del
Jung utilizza i sogni e le fantasie
proprio inconscio per renderle elaborabili dall’Io cosciente. a essi connesse
affinché il soggetto possa sviluppare una trasformazione dalla parte sintomatica in una più creativa,
processo analitico 4 stadi:
autentica. Il è rappresentato da
la confessione,
- il paziente porta alla luce i contenuti personali con l'analista e inizia un parallelismo con
la dimensione religiosa (confessore); esporre i problemi e le difficoltà è molto penoso;
la chiarificazione:
- l'analista stabilisce nei contenuti presentati dal soggetto dei nessi tra il mondo interno
ed esterno utilizzando l'interpretazione. Questa chiarificazione viene portata avanti attraverso la
dimensione del transfert e del controtransfert (transfert è l’insieme di sentimenti che il paziente prova nei
confronti dell'analista secondo una riedizione dei rapporti genitoriali primari).
l'educazione
- che consiste nell'avvicinare i desideri, le aspirazioni, le aspettative del paziente alle condizioni
reali dell’esistenza. È bene non stimolare del paziente ambizioni irrealistiche.
la trasformazione,
- si tratta di un cambiamento adattivo in termini di individuazione.
L'analisi dei sogni ha un ruolo basilare e viene portata avanti attraverso una metodica che prevede:
L'amplificazione: aiutare il paziente non solo a parlare del sogno ma anche e a farlo interagire con le figure
-
del sogno, metodo che si avvicina molto alla prassi della gestalt; è un modo per non fermarsi al contenuto, ma
leggere il sogno attraverso un significato simbolico, complessivo.
L'immaginazione attiva:
- un momento in cui il paziente immagina cose sia a partire da un sogno, ma
anche dalle sue fantasie a occhi aperti che nascondono sempre elementi inconsci complessuali molto potenti che
essere ascoltate dall'analista, interpretate e restituite.
devono
Il setting vis a vis far sedere la persona di fronte all’analista
- prevede di su una poltrona identica. La
persona deve avere un confronto paritario con l’analista, anche se c'è un’asimmetria strutturale. Il fatto che ci si
guardi negli occhi e che si veicolino emozioni attraverso il comportamento non verbale è fondamentale per la
risoluzione dei problemi.
Jung sostiene di non usare nessuna tecnica e di adattare ogni tecnica al paziente che ha davanti.
differenza tra nevrosi e psicosi.
Un altro aspetto fondamentale per Jung è la
Nella nevrosi
- c’è un temporaneo fallimento nel processo di individuazione, generato dal fatto che il
paziente non è stato in grado di risolvere i conflitti della propria esistenza. Quando si accusa una sintomatologia
nevrotica ci si sta fermando nello sviluppo; trovare un ostacolo aiuta a mettere in discussione tutta una serie di
convinzioni che potevano andare bene, ma che poi diventano limitanti.
Nella psicosi
- invece i complessi prendono il sopravvento sul complesso dell’io e si istaura un'angoscia
psicotica che contribuisce alla frammentazione ulteriore dell'immagine interna dell’io.
Il mondo psicologico umano si posiziona tra due spinte: coercizione e libertà. Da una parte tende a essere
spinto dalla coazione a ripetere, cioè da scelte culturali e sociali che tendono a conformarlo rispetto al
collettivo, ma il fine ultimo è spingersi nella dimensione dell'individuazione.
fattore personale creativo
In ognuno di noi esiste un che permette di guardare al mondo in maniera diversa
l'autonomia dei propri occhi,
pur partendo da dati oggettivi comuni. Jung stimola nel paziente per avere uno
interiore che aderisca a ciò che sente al di là dei diktat culturali e sociali.
sguardo
Freud pulsione di morte,
ha scoperto la distruttività umana attraverso la si concentra sul passato, i cui
aspetti cardine sono la rimozione dei traumi, la sessualità, la traslazione. Ha un approccio meccanicista, usa
un’equazione lineare di causa-effetto per interpretare gli avvenimenti psichici.
Jung mette in risalto la creatività della malattia come una possibilità di trasformazione: persona
la
perché vuole trasformare un determinato ambito della vita
non sceglie il sintomo (coazione a ripetere),
Jung a differenza di Freud presente,
se non tutta. si concentra molto sulla dimensione e i campi che
utilizza per analizzare l'individuo sono quelli dell’archetipo, dell’energia libidica e dell’individuazione.
Freud
Per l'interpretazione dei sogni è la via regia all'inconscio, il sogno è paragonato a un elemento
sintomatico in cui si annidano quei desideri non accettabili alla coscienza, ma che quando vengono
interpretati dall'analista aiutano il soggetto a lasciare andare le proprie espressioni sintomatiche.
Il doppio ostacolo alla dimensione del sogno è rappresentato da:
- non ricordare i sogni;
- attuare autocensure nel raccontarli collegate alle resistenze inconsce verso il cambiamento.
procedimento di decifrazione del contenuto e
Freud lavora sull'analisi dei frammenti onirici seguendo un
di analisi del dettaglio, per arrivare a un significato più ampio e complesso del desiderio rimosso espresso
dal contenuto latente del sogno.
Jung
Secondo il sogno ha un carattere compensatorio della vita cosciente, è la risposta a un problema e ha
capacità
diagnostiche e prognostiche rispetto alla dimensione problematica dell'individuo. Jung chiede al
sogno un’autotraduzione anche quando resiste all'interpretazione analitica. Per Jung il sogno ha un ruolo e
una valenza autonoma rispetto all'Io, per Freud era un derivato sotto l’egida dell'Es.
La legge che identifica il sogno è sempre la chiave simbolica. Jung utilizza il procedimento
dell’amplificazione e dell'immaginazione attiva che porta il paziente a entrare da sveglio nello stato
Per Jung le associazioni libere mostrano
mentale del sogno seguendo fantasie, immagini e simboli.
l’emersione dei complessi: l'analisi del sogno consente di fare chiarezza su aspetti complessuali ancora
inconsci e leggendo il sogno è possibile capire quali movimenti si agitano nella sua anima.
Se per Freud il contenuto manifesto del sogno è solo facciata, per Jung è proprio il vero contenuto. Per Jung
accogliere il sogno e di
“il sogno interpreta