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MODELLI DETERMINISTICI E UNICAUSALI
All’inizio della nascita della psicologia dello sviluppo si cercava di dare delle spiegazioni scientifiche a certi
comportamenti tramite modelli deterministici e unicausali. Si cercava di far risalire la causa a una o a
pochissime cause, di dare una risposta certa.
Unicausali devo avere una causa più importante di tutte le altre, per poter dare certezze
Deterministici ci deve essere un determinismo tra causa ed effetto
Le due scuole psicologiche che hanno utilizzato il modello deterministico hanno cercato la causa del
comportamento e dello sviluppo umano nell’ambiente e nei fattoti biologici
• Comportamentismo: studia solo ciò che si vede. Stimolo risposta. (Esempio del cane di Pavlov e dei topi
di Skinner(?))
• Psicoanalisi: si sviluppa in opposizione del comportamentismo. Si parla di determinismo interno, sono le
mie pulsioni che determinano ciò che sono. Pulsione comportamento
Il determinismo a scuola
Relativo all’insegnante:
• Se l’insegnante fa certe cose, ottiene certi risultati
• Se ha certi atteggiamenti, ottiene certe risposte
• Se questo è il metodo migliore, ogni insegnate lo deve seguire. Non esiste un metodo migliore, ce ne sono
che hanno più probabilità di successo, ma ognuno è fatto diversamente quindi ognuno ha il proprio
Relativo all’
alunno:
• Se questa è la spiegazione, questo dev’essere l’apprendimento
• Se la famiglia è di un certo tipo, il bambino manifesta certi comportamenti
• “Cosa devo fare se un bambino si comporta così?”. Certe volte i genitori cercano queste risposte negli
insegnanti
Questi modelli deterministici sono molto semplicistici, la realtà è più complessa. Quindi bisogna abbandonare
questi modelli con altri più complessi
MODELLI PROBABILISTICI E MULTICAUSALI
Multicausali perché ci sono molte cause
Probabilistici se ci sono molte cause, diventa difficile dare certezze. Diventa un’interazione tra cause, ma se
noi aggiungiamo una variabile potrebbe cambiare tutto.
I modelli probabilistici introducono una visione sistemica, in cui l’attenzione si concentra sulle reciproche
modificazioni e interazioni delle variabili lungo il tempo.
Quando il numero delle variabili supera una soglia critica e inoltre esse interagiscono tra di loro, diventa
impossibile predire esattamente che conseguenze ci saranno all’interno di un sistema. IMPOSSIBILITÀ di
usare una causalità certa e unilineare
Bisogna abbandonare il determinismo, e usare qualcosa di più complesso
Ci sono 5 ragioni scientifiche che hanno portato al superamento del modello deterministico per arrivare al
modello probabilistico
1. Numerosità delle variabili
2. Variabili interagiscono tra di loro
3. Ruolo attivo della mente umana
4. Analisi delle interazioni individuo-ambiente
5. La considerazione della variabile tempo
Numerosità e interazioni tra variabili
Gli scienziati (biologi…) affermano che se ci sono troppe variabili, diventa difficile fare un’affermazione
precisa. Con lo studio di sistemi complessi come le previsioni meteorologiche, in cui una variazione di qualcosa
può creare un effetto abbastanza eclatante.
I meteorologi hanno creato un paradosso chiamato “effetto farfalla”:
“Il battito delle ali di una farfalla in una foresta tropicale può avete come effetto un ciclone dall’altra parte del
pianeta”.
Non può essere un effetto piccolissimo che crea effetti eclatanti, ma in sistemi complessi potrebbe essere che
piccoli effetti in determinate condizioni possano scatenare una reazione a catena che scatenerà effetti
eclatanti. Quindi non esiste una sola causa, piccole cause possono nel tempo produrre grandi effetti
(“scostamenti marginali”)
Gli scostamenti marginali sono una teoria emanata da uno studioso che si occupava dei comportamenti
aggressivi. Studiando la genesi del comportamento aggressivo, individua l’età in cui si stabilizzano i
comportamenti aggressivi.
Ha fatto delle osservazioni nella scuola primaria e nota che questi comportamenti sono già presenti.
Allora osserva i bambini dell’asilo nido e capisce che certi comportamenti non sono intenzionali.
Allora prova nella scuola dell’infanzia, ma anche in questo caso non vede atteggiamenti aggressivi.
Torna alla primaria e vede che ci sono piccole cose, impercettibili, degli scostamenti dal comportamento che ci
si aspetta. Piccoli scostamenti marginali, che se si ripetono e si concatenano tra di loro, possono nel periodo
medio-lungo portare ad effetti eclatanti.
Ruolo attivo della mente umana!!!!
Non solo ci sono tante variabili che interagiscono per spiegare il nostro comportamento, ma ognuno di noi le
percepisce in modo diverso.
Ogni persona da un significato a quello che succede, tra le variabili, gli stimoli e le risposte. Noi elaboriamo,
interpretiamo.
Esempio: se io saluto una persona che conosco, e questa non mi saluta, lo stesso evento che viviamo io e questa
persona può essere interpretato in maniera diversa da entrambi
Non è l’esperienza in sé, ma è la percezione che noi abbiamo dell’esperienza
Questa è la ragione più importante per cui i modelli deterministici sono stati superati.
La nostra mente non si accontenta di incamerare i concetti che ci vengono spiegati, ma è anche in grado di
elaborare in maniera diversa le informazioni e produce idee e pensieri sempre nuovi
GUARDARE VIDEO SULLA PERCEZIONE (slides)
COGNITIVISMO
Il ruolo attivo è stato considerato da una scuola psicologica che è il cognitivismo. Nasce negli anni ’50 del 1900.
Questa scuola si chiama cognitivismo perché ha studiato i processi cognitivi di elaborazione e
organizzazione degli stimoli.
Negli anni ’30 vigeva il comportamentismo, che usava i modelli deterministici.
In opposizione a questi, i cognitivisti decidono di studiare il funzionamento della mente, concentrandosi su
questo si possono creare delle macchine che ragionino come gli uomini. Per questo motivo sono nati i primi
computer, e ancora oggi si cerca di creare.
L’obiettivo di questa scuola era di costruire modelli di funzionamento mentale
Questa scuola psicologica è importante perché mette l’enfasi sul ruolo attivo della mente umana. Essendo la
mente umana attiva, non si possono più usare modelli deterministici perché ogni persona percepisce gli stimoli in
maniera diversa
COSTRUTTIVISMO
Un’altra scuola che ha dato importanza al ruolo attivo della mente umana è stato il costruttivismo fondato da
Jean Piaget.
È necessario un certo sviluppo su cui costruire l’intervento educativo oppure l’azione educativa anticipa lo
sviluppo per promuoverlo?
Piaget ha rilevato che i bambini hanno alcune idee che non sono frutto di insegnamento, ma sono costruite
dai bambini stessi.
Per esempio, i bambini quando gli viene detto che nascono dalla pancia della mamma, danno per scontato che
sia perché le loro mamme hanno mangiato qualcosa che è andato nella loro pancia. I bambini costruiscono da
soli certe idee.
Certi bambini usano parole che non sono frutto di costruzioni di persone adulte, è stato costruito dai
bambini. Inoltre, Piaget ha notato che i bambini costruiscono la loro conoscenza, secondo lui bisogna
aspettare che il bambino costruisca la sua conoscenza e poi procedere con l’insegnamento.
La struttura mentale si modifica nel tempo attraverso processi di assimilazione e accomodamento
finalizzati all’equilibrio.
L’azione educativa deve aspettare che ci sia un certo livello di maturazione, ma in questi processi
intervengono processi esterni come
Assimilazione una conoscenza nuova la acquisiamo e diventa parte di noi, la inseriamo nell’idea che già
abbiamo
Accomodamento modificare una realtà esterna, discrepante con l’idea che si ha di questa realtà.
Fosse tutto assimilazione: sarebbe noioso, verrebbero sempre percepite le stesse cose.
Fosse tutto accomodamento: ci sarebbero sempre cose nuove, le conoscenze che già si hanno non
servirebbero ad assimilare i concetti nuovi.
Adattamento star bene nel proprio contesto ed essere efficaci
È dato da un equilibrio tra processi di assimilazione ed accomodamento. L’individuo è attivo nella
costruzione di questo equilibrio dinamico tra assimilazione e accomodamento.
L’intelligenza è un po’ il frutto tra questo equilibrio tra assimilazione e accomodamento.
L’intelligenza è la migliore forma di adattamento, infatti secondo Piaget le persone più intelligenti sono quelli
che hanno più capacità di adattamento. L’essere umano è l’essere più intelligente che ci sia sulla terra, perché
ha una grandissima capacità di adattamento (climatico, a situazioni diverse…). Riesce a trovare degli equilibri
tra mutazioni di situazioni diverse.
Le interazioni individuo-ambiente
Le cause dello sviluppo, le ragioni dei nostri comportamenti, sono sempre legati a quello che noi siamo e dove
ci troviamo.
Le nostre esperienze ci influenzano, ma l’influenza che hanno su di noi è legata a come noi siamo
Individuo e ambiente formano un sistema integrato e dinamico, di cui sono entrambi elementi inseparabili e
che si influenzano reciprocamente (Magnusson, Stattin, 1997)
L’individuo è influenzato dall’ambiente, ma a sua volta influenza l’ambiente.
Questo significa che non è possibile considerare in modo deterministico e unidirezionale ambiente e
individuo. Possiamo solo ragionare in termini di probabilità
L’interazione tra individuo e ambiente viene anche considerata come l’interazione che avviene tra biologia e
ambiente. Vengono considerati come l’interazione tra maturazione ed esperienza
I fattori biologici deliano delle potenzialità dello sviluppo. È necessario che ci sia un contesto,
un’esperienza che aiutino a sviluppare queste potenzialità. Senza un’adeguata maturazione non è possibile
fare certe esperienze, ma a loro volta le esperienze influenzano la maturazione neurofisiologica. Esempio
della capacità e dell’apprendimento di camminare.
Esistono dei periodi sensibili, periodi della vita in cui nuovi apprendimenti e cambiamenti sono
maggiormente probabili a fronte di un’opportuna esperienza
VYGOTSKIJ
Ha sottolineato l’importanza dell’esperienza e del contesto
Si è interrogato se lo sviluppo è influenzato più dalla genetica o più dal contesto storico in cui viviamo. Si
interroga se il contesto storico-sociale ed economico determina