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PRECISAZIONI PER LA LETTURA DELLE TABELLE
Per punti appartenenti alla parte di curva che va dall’origine a K, nella tabella andremo a leggere tutti i valori con
l’apice del liquido (′)
Per i punti appartenenti alla parte di curva che va da in poi, nella tabella andremo a leggere tutti i valori con l’apice
dei vapori (′′)
Notiamo che nella Tabella2 a ciascuna pressione è associata una e una sola temperatura perché i cambiamenti di
fase avvengono a pressione costante e temperatura costante.
Sono poi riportati gli altri valori.
ESEMPIO
Supponiamo di mettere l’acqua sul fuoco a 15°.
Consideriamo il punto di liquido saturo (di 1kg) riportato in figura in corrispondenza di (più o meno alla
= 1
pressione atmosferica. Nella Tabella 2 che alla pressione il volume specifico dell’acqua sarà pari a
= 1, =
1,0432 ∙ 10 /
La densità, che è l’inverso del volume specifico, sarà:
1
= = 1043 = 1,04
Leggendo sempre sulla Tabella 2, l’entalpia invece sarà:
ℎ = 417,45
La Temperatura sulla Tabella 2, relativamente alla pressione di sarà:
1
= 99,63°
Ora, dando calore a pressione costante al liquido saturo e spostandoci nel punto L di vapore saturo, andiamo a
vedere le grandezze nella Tabella 2 che hanno apice (′′).
Intuiamo che il volume specifico, all’aumentare della temperatura, aumenta:
= 1,69
Poi:
ℎ = 2675,47
Quindi abbiamo dato a pressione costante un calore pari a:
= ℎ −ℎ = 1 ∙ 2675,47 − 417,45 = 2258
Questo calore somministrato da ad è servito per il passaggio da liquido saturo a vapore saturo: questo calore è
detto Calore Latente di Evaporazione.
Se ora ripetiamo lo stesso esempio precedente ma ci mettiamo ad una pressione più bassa di ci muoviamo
0,9,
lungo questa isobara:
Dalla lettura della Tabella 2:
ℎ = 405,14 ℎ = 2670,86
Quindi:
)
= (ℎ − ℎ = 1 ∙ 2670,86 − 405,14 = 2265,72
Notiamo che: >
Ma solitamente ad una quota più bassa non bisognerebbe spendere meno calore?...
Cerchiamo di spiegare questo risultato che sembra controintuitivo.
Il segmento è rappresentativo del che però corrisponde al Calore Latente: una volta portato il liquido in
∆ℎ
condizioni di saturazione quel calore è quello che si spende per far avvenire il cambiamento di fase e tale calore
latente diminuisce se si aumenta la pressione.
Infatti, il segmento <
Da come si osserva nella Tabella 2 la temperatura necessaria a fare bollire l’acqua nel caso di è
= 1
mentre nel caso di è quindi dobbiamo dare meno calore per portare l’acqua
= 99,63° = 0,9 = 96,71°
a bollire ad una pressione minore. Ma nel caso di pressione minore spendiamo più calore per fare cambiare di
fase!
UTILITA’ DEL TITOLO
Supponiamo ora di trovarci nel punto e vogliamo somministrare calore a pressione costante fino a portarlo nelle
condizioni di vapore saturo nel punto ′′.
Conoscendo la pressione, potremmo essere in grado di conoscere l’entalpia del punto ′
Ma siamo in grado di calcolare volume specifico, entalpia, entropia ed energia interna del punto ?
Sfruttiamo il concetto di Titolo, che dobbiamo interpretare come un rapporto tra due segmenti:
′
= ′′′
Se volessimo conoscere una qualsiasi variabile del punto (supponiamo per esempio il volume specifico) dovremmo
sfruttare la relazione: −
= −
Infatti, conoscendo:
che leggiamo da tabella
che leggiamo da tabella
Troviamo: ( )
= ∙ − +
Supponiamo di lavorare alla pressione e si conosca il titolo
= 1 = 0,6
Dobbiamo determinare l’entalpia del punto e cioè
ℎ
Allora: ℎ −ℎ
= = = 0,6
+ ℎ −ℎ
Dalla Tabella 2:
ℎ = 417,45 ℎ = 2675,47
Quindi:
[0,6 (2675,47
ℎ = ∙ − 417,45) + 417,45] = 1772,25
Quindi il Titolo ci consente di poter determinare, all’interno della curva a campana, un qualsiasi valore di una
qualsiasi variabile termodinamica e questo perché la Pressione di Saturazione è proporzionale alla Temperatura di
Saturazione ≅
Questo vuol dire che fissata la Pressione nelle condizioni di saturazione esiste una e una sola temperatura in
corrispondenza della quale si avrà quel liquido saturo e quel vapore saturo.
ATTENZIONE
Il campo di validità della Tabella 2, nota come Tabella di Saturazione del Vapor d’Acqua Saturo, comprende i punti
sulla curva a campana e la zona all’interno della curva
2.4-ALTRE TABELLE
Per calcolare invece le grandezze di volume specifico, energia interna, entalpia ed entropia nella zona esterna alla
curva a campana, bisogna utilizzare una Tabella valida per la singola proprietà termodinamica.
La zona della tabella al di sotto della linea spezzata è riferita al vapore surriscaldato, mentre la zona della tabella al di
sopra della linea spezzata è riferita al liquido sottoraffreddato.
Queste tabelle servono a ricavare i valori delle grandezze termodinamiche dato che non possiamo sfruttare il titolo
(nel liquido raffreddato abbiamo solo acqua, non c’è titolo, e infatti il titolo è 0, così come nel vapore surriscaldato in
cui si ha solo vapore il titolo è 1).
TABELLA 3 – DENSITA’ DELL’ACQUA IN FASE LIQUIDA (AL DI SOPRA DELLA SPEZZATA IN GRASSETTO) ED AREIFORME
(AL DI SOTTO DELLA SPEZZATA IN GRASSETTO) NEL SISTEMA INTERNAZIONALE
TABELLA 4 – ENERGIA INTERNA SPECIFICA DELL’ACQUA IN FASE LIQUIDA (AL DI SOPRA DELLA SPEZZATA IN
GRASSETTO) ED AREIFORME (AL DI SOTTO DELLA SPEZZATA IN GRASSETTO) NEL SISTEMA INTERNAZIONALE
TABELLA 5 – ENTALPIA SPECIFICA DELL’ACQUA IN FASE LIQUIDA (AL DI SOPRA DELLA SPEZZATA IN GRASSETTO) ED
AREIFORME (AL DI SOTTO DELLA SPEZZATA IN GRASSETTO) NEL SISTEMA INTERNAZIONALE
TABELLA 6 – ENTROPIA SPECIFICA DELL’ACQUA IN FASE LIQUIDA (AL DI SOPRA DELLA SPEZZATA IN GRASSETTO) ED
AREIFORME (AL DI SOTTO DELLA SPEZZATA IN GRASSETTO) NEL SISTEMA INTERNAZIONALE
2.5-ALTRE TABELLE
Supponiamo ora nel diagramma di essere nella zona della miscela bifase e spostarci dal punto al punto
, +
dunque con valori differenti di pressione e di conseguenza di temperatura.
,
Se ci muoviamo lungo lo stesso titolo riusciamo a fare calcoli (vediamo dalla figura che a quella pressione abbiamo
un titolo che si calcola come rapporto tra i due segmenti come già visto precedentemente) ma muovendoci lungo
punti a titoli diversi (come in questo caso, in cui il titolo di è differente dal titolo di è necessario disporre di
)
Curve Isotitolo.
Per ottenere le curve isotitolo si suddivide ogni isobara in dieci parti e si congiungono tutti i primi punti, tutti i
secondi e così via, fino ad ottenere queste curve che saranno a titolo costante:
2.6-DIAGRAMMA ENTROPICO PER I VAPORI SATURI
Le curve limite tracciate nel piano (p, v) possono essere disegnate nel piano di Gibbs (T, s), dove sull'asse delle
ordinate è riportata la temperatura termodinamica assoluta ed in ascissa l'entropia specifica.
Si ha una curva a campana, quindi simmetrica, al cui vertice è presente il Punto Critico .
A sinistra di si ha la Curva Limite Inferiore, a destra di si ha la Curva Limite Superiore.
I punti che si trovano sulla Curva Limite Inferiore sono punti di saturazione in cui si ha liquido saturo ( mentre
= 0)
i punti che si trovano sulla Curva Limite Superiore sono punti in cui si ha vapore saturo ( = 1)
Le isoterme sono facilmente rappresentabili:
Le isobare hanno una rappresentazione del genere: salgono e poi all’interno della curva a campana c’è un
cambiamento di fase e poi risale nella zona del vapore surriscaldato:
Le isocore (a volume specifico costante) hanno il seguente andamento ed è più inclinata rispetto la curva a pressione
costante:
Le curve ad entalpia costante sono così rappresentate:
Complessivamente:
Considerando i punti e e volendo sapere quanto calore occorre per andare da a andando a temperatura e
,
pressione costante:
( ) (ℎ )
= = − = = − ℎ
L’area evidenziata in giallo è proprio il ≔
Il calore lo abbiamo scritto come differenza di entropia perché, considerando che ci muoviamo a pressione costante:
= ℎ − = (ℎ − ℎ )
Con i numeri:
) (5,5
= ( − = 600 ∙ − 3,5) = 1200 /
Se volessimo calcolare il calore come: (ℎ )
= − ℎ
Dovremmo andare a leggere sul diagramma i valori di entalpia prossimi ai due punti tramite le curve ma ciò
risulterebbe complicato.
Per tale motivo conviene utilizzare le tabelle.
2.7-EQUAZIONE DI CLAPEYRON
Consideriamo il piano con la Curva Limite Superiore e Inferiore.
Ci muoviamo tra due livelli di pressione e in corrispondenza dei quali abbiamo rispettivamente il volume
+
specifico del liquido e del vapore.
Con un abbastanza piccolo avremo un ciclo la cui area approssimata è quella di un rettangolo:
(, ) = ( − ) ∙
Disegnando lo stesso ciclo nel piano tracciamo l’isobara a pressione dove all’interno della curva avremo
, +
una temperatura e tracciamo l’isobara a pressione dove all’interno della curva avremo una temperatura
+ .
Consideriamo sempre l’area del ciclo approssimata a quella di un rettangolo:
(, ) = ( − ) ∙
Abbiamo visto che l’area in verde è il Calore Latente:
( )
= − ∙ =
E allora:
<