E E
dobbiamo pagare anche l’imposta, il prezzo di riserva diminuirà esattamente di t, e
anche la curva di domanda si sposterà esattamente di t. S
I consumatori devono pagare il prezzo che pagano le imprese, cioè P + t → quindi
D D E
P . I consumatori pagano P anziché P .
La differenza tra quanto pagano adesso e quanto pagavano prima è più piccola di t,
quindi significa che non stanno pagando tutto l’onere dell’imposta per
distribuirla nelle due parti del mercato, una parte consumatori ed una parte i
produttori.
L’onere dell’imposta ricade sulla parte del mercato che è più rigida quindi
meno sensibile alle variazioni del prezzo, con meno alternative e meno
sostituti, non può uscire facilmente dal mercato, è su quella parte che ricade
l’onere dell’imposta nella parte maggiore.
Grafico uguale all’altro.
Lezione del 13/03
Se la curva di domanda è più rigida rispetto alla curva dell’offerta → l’onere
dell’imposta ricade soprattutto sui consumatori
Se la curva dell’offerta è più rigida rispetto alla curva di domanda → l’onere
dell'imposta ricade soprattutto sui produttori.
MATEMATICAMENTE: come posso trovare la quota, percentuale dell’imposta a
carico dei consumatori, ad esempio? Quanta parte dell’imposta graverà sui
consumatori?
L’onere dell’imposta ricade di più sulla parte di mercato più RIGIDA, perché anche
se il prezzo di un bene aumenta i consumatori continueranno comunque ad
acquistarlo.
PRIMO MODO:
% a carico dei consumatori =
% a carico dei produttori =
SECONDO MODO:
→ tramite la FORMULA DI TRANSAZIONE:
Se la domanda/l’offerta fossero estremamente elastiche/rigide?
1) DOMANDA COMPLETAMENTE RIGIDA → caso vendite
Tutta l’imposta ricade sui consumatori.
2) DOMANDA COMPLETAMENTE ELASTICA
L’onere dell’imposta ricade completamente sui produttori.
3) OFFERTA INFINITAMENTE ELASTICA
L’imposta ricade interamente sui consumatori.
4) OFFERTA COMPLETAMENTE RIGIDA
100% a carico dei produttori.
ESERCIZIO:
d
Q = 40 - 2P
s
Q = -20 + 4P
ESERCIZIO SUGLI ACQUISTI
Se t = 2 sugli acquisti.
Lezione del 17/03
L’ultima forma di intervento dello Stato è il sussidio.
SUSSIDI
→ trasferimento di denaro da parte dello Stato a favore dei consumatori o a favore
dei produttori.
Questa misura viene indotta per favorire il consumo di un bene, viene vista come
un’imposta negativa. Anche il sussidio ripercorre le considerazioni fatte sull’imposta
ma al contrario.
SUSSIDIO A FAVORE DEI PRODUTTORI
Nel caso dell’imposta sui produttori la curva si sposta verso sinistra. In questo caso i
produttori incassano il prezzo pagato dai consumatori ma ottengono anche dallo
Stato il sussidio.
Sono disposti ad accettare un prezzo minore perché al netto devono arrivare
alla situazione di prima.
Nell’intersezione nuova con gli assi, ovvero con l’equilibrio numero due, la quantità
aumenta, il nuovo equilibrio mette in luce il prezzo che pagheranno i consumatori.
S
I produttori oltre al prezzo pagato dai consumatori incassano anche il sussidio P .
S
incasso dei produttori: P + sussidio d E
I consumatori pagano meno di prima, P < P , i produttori invece incassano più
E S
di prima, quindi P < P .
La quantità è aumentata, i consumatori pagano meno di prima, i produttori incassano
più di prima quindi ci aspettiamo che la manovra sia a favore dei protagonisti del
mercato. In questo caso il sussidio è a favore dei produttori ma in realtà ne
beneficiano anche i consumatori.
S E No, quindi il beneficio non ricade tutto sui produttori
La differenza tra P e P = S?
ma viene traslato anche sui consumatori. La quantità di beneficio dipende
dall’elasticità della curva.
In termini di benessere sociale:
Lo Stato paga il sussidio per la quantità. Nel complesso i partecipanti al mercato
stanno peggio perché il mercato ci perde.
Con tutti gli interventi pubblici studiati si arriva ad una inefficienza economica, il
surplus peggiora ogni qualvolta che si verifica un intervento da parte dello Stato.
ESERCIZIO:
da fare. TEORIA DELLA SCELTA DEL CONSUMATORE
→ ci spiegano in che modo i consumatori decidono e scelgono.
I consumatori devono scegliere per forza perché non è possibile acquistare tutto, le
risorse sono limitate, non illimitate, quindi si può comprare qualunque quantità di
beni e servizi.
Come si sceglie? I consumatori scelgono la combinazione migliore di beni tra quelle
che possono acquistare.
MIGLIORE = quella preferita, quella che i consumatori desiderano maggiormente e
che li soddisfano di più, quindi ha a che fare con i gusti del consumatore. Dobbiamo
trovare un modo per rappresentare graficamente le preferenze del consumatore.
CHE POSSONO ACQUISTARE = perché c’è un vincolo dato dal reddito.
Vincolo di bilancio → si arriva a definire la scelta ottimale del consumatore
(dipenderà anche dal prezzo)
Date le preferenze del consumatore e dato il reddito limitato, cioè il vincolo di
bilancio, il nostro consumatore arriverà ad una scelta. La scelta dipenderà dai prezzi
dei beni e servizi, per un dato livello di prezzo ci sarà una scelta, se i prezzi
cambiano la scelta potrebbe cambiare.
La reazione tra prezzi, quantità domandata ci permette di studiare la curva di
domanda, questa ci dice proprio per ogni livello di prezzo qual è la quantità
domandata dai consumatori.
Da questa analisi otteniamo la curva di domanda di ogni singolo consumatore e
poi arriveremo alla curva di domanda considerata finora, cioè quella di
mercato, sommando le curve di domanda individuali.
Abbiamo tanti beni e servizi tra cui poter scegliere. Teniamo conto di modelli quindi
semplificazioni della realtà, per semplicità consideriamo 2 beni, perché vogliamo
rappresentare graficamente le preferenze.
Punto A: ha delle coordinate, è una combinazione del bene 1 e bene 2.
La combinazione dei beni viene chiamata anche PANIERE, indica la quantità dei
due beni che stiamo considerando.
→ ogni punto del grafico rappresenta un paniere
Tra tutti i possibili panieri ci chiediamo quale il consumatore alla fine sceglie.
Per rispondere dobbiamo fare delle ipotesi, supponiamo che il consumatore agisca
in un certo modo facendo delle scelte sensate e coerenti.
→ Si fanno delle ipotesi che si considerano valide per la maggioranza delle persone,
nella maggior parte dei casi vengono chiamate ASSIOMI, dati per vero.
Le PREFERENZE dei consumatori devono soddisfare queste ipotesi:
● COMPLETEZZA → assumiamo che le preferenze siano complete, significa
che i consumatori sono sempre in grado di valutare e confrontare tutti i
possibili panieri, dati due panieri il nostro consumatore è sempre in grado di
stabilire una relazione di preferenza tra due panieri.
Dati due panieri (A e B):
● RIFLESSIVITA’ → ogni paniere è desiderabile tanto quanto almeno sé
stesso.
Un paniere è desiderabile tanto quanto un paniere identico a quello che
stiamo considerando.
● TRANSIVITA’ → se abbiamo tre panieri (A B e C) il primo è preferito al
secondo, il secondo è preferito al terzo e allora il primo sarà preferito al terzo.
Non sempre tutto ciò si verifica nella realtà ma consideriamo che il
consumatore agisca in modo coerente.
● MONOTONICITA’ DELLE PREFERENZE (ipotesi di non sazietà) → se
abbiamo due panieri (A e B) e B contiene almeno la stessa quantità di
entrambi i beni e una quantità aggiuntiva di uno dei due beni allora B > A. I
consumatori preferiscono avere maggiori quantità di quel bene.
Per il punto primo, il consumatore preferisce B perché contiene una quantità
maggiore di entrambi i beni. E così va avanti il ragionamento.
SUDDIVIDIAMO IL GRAFICO IN AREE
A ha una quantità maggiore del bene 1 ma minore del bene 2, non sappiamo quale
sia il migliore o peggiore tra i due punti. In mezzo ci saranno i panieri per cui il
consumatore è ugualmente soddisfatto.
Unendo tutti i panieri che per il consumatore sono indifferenti otteniamo la
CURVA DI INDIFFERENZA → inclinata negativamente.
→ Negli altri due quadranti non possiamo dire con certezza nulla, ma sappiamo che
troveremo dei panieri indifferenti ad A.
La curva di indifferenza non può essere inclinata positivamente perché A non può
essere preferito a B → sarebbe assurdo. E nemmeno indifferente per la quarta
ipotesi.
PROPRIETA’ DELLE CURVE DI INDIFFERENZA:
1) sono INCLINATE NEGATIVAMENTE. Possono essere inclinate positivamente?
Non lo possono essere per il principio di non sazietà perché B contiene uan qauntità
maggiore di A.
MAPPA DI INDIFFERENZA: insieme di tutte le curve di indifferenza. (non ce n'è una
sola).
→ Descrive graficamente le preferenze del consumatore.
Tutti i panieri sopra la curva di indifferenza saranno preferiti a tutti i panieri che
stanno sulla curva di indifferenza, mentre tutti i panieri che stanno sotto la
curva di indifferenza sono peggiori rispetto a ciascun paniere che sta sulla
curva di indifferenza.
Possono intersecarsi le curve di indifferenza? No, perchè sono parallele.
A e B appartengono alla stessa curva di indifferenza e quindi sono indifferenti.
A e C stanno sulla stessa curva di indifferenza e quindi sono indifferenti per il
consumatore.
Quindi B è indifferente ad A, ma anche A è indifferente a C, per il principio di
transitività si deduce che B è indifferente a C ma non può essere perchè C ha una
quantità maggiore di entrambi i beni, quindi per il principio di non sazietà C è
preferito a B
Lezione del 18/03
CONSIDERAZIONI SULLA CURVA DI INDIFFERENZA:
→ è la curva che comprende tutti i panieri che per il consumatore sono indifferenti.
Abbiamo visto le caratteristiche:
- inclinata negativamente
- non ce n'è una sola ma tante, perché per ogni paniere posso trovare una
curva differente. Per un paniere passa una curva per un altro un altra.
MAPPA DI INDIFFERENZA → rappresentazione grafica delle preferenze del
consumatore, come il consumatore considera e valuta panieri diversi
- tutte curve sono parallele fra loro e non potranno mai incontrarsi.
Altre caratteristiche di questa curva:
→ CURVA DELLE PREFERENZE REGOLARI
Tutti i punti che si trovano sulla
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