Estratto del documento

L'economia si suddivide in due branche:

-​ MICROECONOMIA= ha come oggetto il funzionamento dei mercati, per fare ciò

dobbiamo aprire dagli agenti economici(consumatori, imprese ecc)

-​ MACROECONOMIA= oggetto di analisi il sistema economico nel suo

complesso(reddito, Pil…)

Lo studio dei fenomeni reali avviene per mezzo dei modelli economici, consistono nella

semplificazione di realtà complesse, spesso basati su equazioni e grafici.

Un modello deve avere tre pregi:

-​ Semplicità (eliminare elementi non indispensabili);

-​ Generalizzabilità (un modello si può verificare in situazioni diverse di spazio e di

tempo);

-​ Robustezza

I modelli hanno alcuni difetti ineliminabili:

-​ Manca la possibilità di una verifica in laboratorio;

-​ I comportamenti economici studiati mutano nel tempo;

-​ Lo studioso è parte del sistema studiato.

All'interno di un modello si distinguono le variabili esogene da quelle endogene:

-​ Le variabili esogene sono quelle il cui valore viene considerato già come dato nel

modello.

-​ Le variabili endogene sono quelle il cui valore viene determinato all'interno del

modello.

Il modello economico si basa su tre strumenti:

• L'ottimizzazione vincolata e analisi marginale=è uno strumento d’analisi per attuare

scelte migliori (scelte ottimali), prendendo in esame qualsiasi limitazione o restrizione

nella scelta. Possiamo considerare il problema dell’ottimizzazione vincolata come formato

da due parti: - una FUNZIONE OBIETTIVO: è la funzione che il soggetto decisore deve

ottimizzare, cioè deve massimizzare o minimizzare. - un insieme di VINCOLI:

rappresentano le restrizioni o i limiti imposti ai decisori. Le scelte che i decisori devono

effettuare sono limitate, ciò riflette il fatto che le risorse sono scarse o che, per qualche

ragione, possono essere fatte solo alcune scelte

• L'analisi dell'equilibrio= : L’equilibrio di un sistema è uno stato o una condizione che

permane indefinitamente, finché un fattore esogeno al sistema rimane costante, ovvero

fintanto che un agente esterno non sposta il sistema dall’equilibrio.

• La statica comparata

Non si deve fare confusione fra

• Realtà economica

• Teoria economica

Analisi positiva e normativa

La microeconomia può essere oggetto di due tipi diversi di analisi:

-​ L'analisi positiva è quella che cerca di spiegare come funziona il sistema

economico o di predire come cambierà nel tempo.

Produce affermazioni descrittive che evidenziano relazioni di causa-effetto. L'affermazione

positiva dovrebbe poter essere confermata o smentita sulla base di quanto avviene nel

mondo reale.

-​ L'analisi normativa è quella che si concentra su problemi legati al benessere

sociale esaminando ciò che può andare verso o contro il bene comune.

Produce affermazioni contenenti giudizi di valore. Non la si può confermare in base ai

dati del mondo reale ma verrà considerata giusta o meno in base ai valori individuali.

CAPITOLO 2: DOMANDA E OFFERTA

Il funzionamento dei mercati dipende dalla domanda e dell’offerta.

CURVA DELLA DOMANDA DI MERCATO: Indicata con D illustra la quantità di beni che i

consumatori sono disposti ad acquistare a differenti livelli di prezzo.

Si può distinguere tra:

• La domanda= la quantità del bene, dato un certo prezzo,gli acquirenti potenziali

desiderano comprare

-​ DOMANDA DERIVATA: domanda di un bene derivante dalla produzione e

vendita di altri beni (es: la domanda di sciroppo di cereali ad alto contenuto di

fruttosio deriva dalla produzione di bevande analcoliche, nelle quali esso viene

utilizzato come dolcificante)

-​ DOMANDA DIRETTA: domanda di un bene derivante dal desiderio dei

compratori di consumare direttamente il bene stesso.

• L'offerta= è La Quantità Del bene Che,dato a un certo prezzo,rivenditori potenziali

desiderano vendere

• Sarà il prezzo a definire un equilibrio: domanda = offerta

• Cosa altro può influenzare le scelte di acquisto di un bene?• IL REDDITO

-​ Beni Normali:beni il cui consumo aumenta all’aumentare del reddito(corse in taxi)

-​ Beni inferiori: beni il cui consumo diminuisce all’aumentare del reddito (biglietti

autobus)

-​ Beni sostituti: se aumenta il loro prezzo, aumenta il consumo del bene

(margarina rispetto a burro)

-​ Beni complementari: se aumenta il loro prezzo, diminuisce il consumo del bene

(caffè e zucchero)

-​ • I gusti (preferenze) e le loro variazioni

prezzo (variabile endogena) : movimenti lungo la curva di domanda

altre variabili (esogene): movimenti della curva di domanda

• Cosa altro può influenzare le scelte di produzione di un bene?

-​ Il prezzo degli input

• > Costi Da Sopportare per produrre, minore la produzione a

parità di prezzo di vendita del bene

• La tecnologia⇒ Se è possibile produrre la stessa quantità in

modo più efficiente, ovvero con minori input, allora a prezzo di

vendita invariato si produrrà di più

• per portare sul mercato una certa quantità di prodotto è

sufficiente un minore

prezzo (variabile endogena) movimenti lungo la curva di offerta

altre variabili (esogene) movimenti della curva di offerta

L'ELASTICITÀ

esprime il grado di sensibilità di una variabile (la quantità domandata di un bene) a

mutamenti nei valori di un'altra variabile:

-​ il prezzo del bene

-​ il prezzo di altri beni

-​ il reddito Il grafico della domanda iso-elastica è un ramo di iperbole.

Nella formula I è il reddito.

l’elasticità della domanda al prezzo lungo una curva di

domanda lineare varia nei diversi punti: nel tratto di curva

che va dal

-​ prezzo a/b al prezzo a/2b l’elasticità della

domanda al prezzo varia tra -∞ e -1 (curva di

domanda elastica)

-​ per livelli di prezzo tra a/2b e 0, l’elasticità varia

tra -1 e 0 (curva anelastica).

-​ Distanza anelastica= la quantità non cambia se il prezzo aumenta E=0

L'ELASTICITÀ DELLA DOMANDA AL PREZZO E SPESA

L’elasticità della domanda al prezzo è una informazione importante per sapere come varia la

spesa totale per un bene al variare del suo prezzo.

-​ Quando il prezzo aumenta, la quantità consumata diminuisce e l’effetto sulla

spesa totale S=pQ è ambiguo se non sappiamo confrontare queste due variazioni

(prezzo più alto ma minore quantità domandata o comprata).

S1= p1 x1= A+B (area di A+ area di B)

S2= p2 x2= A+C

S2<S1

Il valore discriminante dell’elasticità è E= -1

-​ se l’elasticità ha un valore assoluto <-1 la

domanda è ANAELASTICA O RIGIDA (ad un

aumento del prezzo la quantità diminuita di poco).

è più grande la variazione del prezzo rispetto alla

variazione della quantità

-​ se l’elasticità ha un valore assoluto > 1 la domanda è detta ELASTICA.ad un

aumento del prezzo la quantità diminuita molto).

La derivata della spesa rispetto al prezzo Q(1+E)

• se |E|> 1 (es.5) la spesa diminuirà all'aumentare del prezzo. DOMANDA ELASTICA

• se |E|<1(E=0,5) la spesa aumenterà all'aumentare del prezzo.DOMANDA ANELASTICA

• se |E|=1 la spesa resta immutata all'aumentare del prezzo

Q= a-bp

là dove la domanda è rigida la spesa aumenta all’aumento del prezzo

là dove la domanda è elastica la spesa si riduce all'aumentare del prezzo

si raggiunge un massimo dove la spesa è pari a -1

sono casi in cui è plausibile che la domanda sia più elastica al prezzo nel lungo che

⇒Vi

nel breve periodo (esempio benzina e cambio abitudini di trasferimento) -> esempio gas

naturale. In altri casi invece è plausibile pensare che sia la domanda di breve periodo ad

essere più elastica al prezzo. Questo vale per i beni come le automobili o gli aeroplani,

ovvero i cosiddetti BENI DUREVOLI, ovvero i beni che danno un servizio per un lungo

periodo.

LA TEORIA DELLE SCELTE DI CONSUMO

Gli individui fanno scelte razionali(coerenti), (scelgono la cosa migliore per loro).

-​ obiettivo= massimizzare la propria soddisfazione

-​ vincolo= dal proprio reddito e del prezzo dei beni(=vincolo di bilancio)

1.​ PREFERENZE= andiamo ad occuparci di possibili alternative di scelta.==> sono dei

panieri=una combinazione di beni e servizi acquistabili da un consumatore.

se abbiamo due paniere A e B: G è preferito a B

A è preferito a B

LA CURVA DI INDIFFERENZA

• È l’insieme di tutti i possibili panieri dei 2 beni considerati che sono indifferenti per il

consumatore

• È sicuramente una linea decrescente sul diagramma a causa dell’assioma di non

sazietà

• La CI separa tutti i panieri migliori di A da tutti i panieri peggiori di A (non sazietà +

transitività).

• In genere si assumono «convesse» (vedremo dopo l’interpretazione)

PROPRIETÀ:

1.​ •Le CI non possono intersecarsi—> Conseguenza:

ogni paniere si trova su una sola curva di indifferenza

2.​ • Le CI non sono «spesse»

3.​ •Allontanandosi dall’origine aumenta il livello di

benessere del consumatore

c> k > d

Alcune proprietà della mappa di indifferenza

La funzione di utilità U= f(x y) curve di indifferenza ne

⇒le

rappresentano le curve di livello

• U è un numero (reale): più è alto e maggiore è la

soddisfazione del consumatore (più alta è la curva di

indifferenza a cui è associato)

Utilità marginale: utilità derivante dal consumo di un’unità

aggiuntiva del bene (più precisamente: derivata della U rispetto

a un bene tenendo costante la quantità dell’altro bene - derivata

parziale) es: aumento consumo hamburger lasciando fermo il

consumo di panini

Principio dell’utilità marginale decrescente

La pendenza delle curve di indifferenza: SAGGIO MARGINALE DI SOSTITUZIONE

Quando ci muoviamo lungo una Cl aumentiamo il consumo di un bene e riduciamo il

consumo dell'altro

la pendenza ci dice a quanto bene y

il consumatore è disposto a rinunciare per aumentare il consumo del bene x di una unità

rimanendo ad un livello di soddisfazione

invariato (sulla stessa CI)»

Il MRS dipende dalle preferenze dei consumatori

• Un consumatore con CI più in

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Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giaz04 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Grassi Stefano.
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