Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ADSORBIMENTO
Quando il virus riconosce dei recettori, si lega con i suoi antirecettori e inizia il ciclo di infezione. Una volta avvenuto l'adsorbimento alla cellula bersaglio, questa non è più in grado di difendersi dall'infezione virale. L'unica barriera che la cellula può attivare per proteggersi dall'infezione è quella di disporre sulla parete cellulare dei componenti in grado di mascherare i recettori che verrebbero riconosciuti dagli antireciproci virali.
PENETRAZIONE
Questa fase dipende dalla tipologia di virus:
- Virus animali e vegetali: entrano completamente nella cellula. La penetrazione avviene attraverso due meccanismi:
- Endocitosi: quando il virus viene a contatto con la membrana delle cellule animali o vegetali, viene invaginata dalla membrana citoplasmatica. Attraverso questa invaginazione entra come vacuolo che viene in contatto con il lisosoma (contiene enzimi digestivi) che fa fuoriuscire il virus dalla vescicola rilasciandola nel
replicazione e la sintesi dei propri componenti che la cellula non ha
Copie del DNA virale
Sintesi di proteine tardive
PAGINA 28
MICROBIOLOGIA | Silvia Raccis
- Virus a RNA: riescono a farsi sintetizzare enzimi virali che lo aiutano a riprodursi all'interno della cellula bersaglio, bloccando il metabolismo cellulare
A singolo filamento a polarità positiva: funge da mRNA, e può essere subito tradotto in proteine ed enzimi utili al virus
A singolo filamento a polarità negativa: la direzione anti senso non è riconosciuta dai ribosomi cellulari, non può quindi essere subito tradotto, ma deve farsi produrre (nel ciclo infettivo precedente) un enzima virale particolare in grado di utilizzare come stampo l'RNA(-) per produrre una copia di RNA(+) che potrà agire come mRNA. Andando ai ribosomi permetterà la traduzione di proteine strutturali ed enzimatiche (questa andrà a compattarsi nel genoma virale per essere disponibile nel futuro
ciclo riproduttivo del virus
Retrovirus: viene chiamato a doppio filamento anche se l'RNA non funziona come mRNA.
Grazie all'enzima trascrittasi inversa (prodotto nel ciclo virale precedente) l'RNA a doppio filamento viene trascritto in DNA complementare.
Fase tardiva
REPLICAZIONE DEI COMPONENTI STRUTTURALI DEL VIRUS
Questo DNA complementare a doppio filamento può integrarsi nel genoma della cellula ospite o impiegato nei processi di traduzione e trascrizione dando luogo alla sintesi di proteine. Quando il virus compie queste azioni, prende il nome di provirus o profago.
ASSEMBLAGGIO DEI COMPONENTI VIRALI (MATURAZIONE)
I capsomeri vengono assemblati a formare il capside all'interno del quale migrerà il genoma virale. Nel caso dei fagi si ha l'aggiunta della coda. Se il virus non è rivestito, l'assemblaggio finisce con la maturazione, ovvero la presenza di tante particelle virali attive all'interno della cellula ospite.
RILASCIO DELLA CELLULA
OSPITE Il rilascio della cellula avviene mediante: - Lisi: nei batteri - Gemmazione nelle cellule animali o vegetali - Esocitosi Il ciclo di infezione batterica viene chiamato ciclo litico. Nel caso di virus a DNA e retrovirus, un rapporto considerato non mortale tra virus e cellula ospite viene definito ciclo lisogenico. Il genoma viene bloccato dalla cellula che continua a crescere normalmente, trasferendo alle cellule figlie un DNA cromosomale all'interno del quale è contenuto DNA virale, che però è inattivo. Si parla di virus profago, quando il genoma virale è inserito nel genoma cellulare, fino a quel momento è inattivato, ma degli agenti esterni (raggi X, UV...) possono indurre il genoma virale a staccarsi dal genoma cellulare avviando un ciclo litico che porta alla morte della cellula ospite. PAGINA 29 MICROBIOLOGIA | Silvia Raccis Coltivazione I virus animali vengono coltivati inoculando animali sensibili o uova embrionate di pollo (uova fecondate e incubate).incubate per 6-8 giorni). Di recente i virus vengono coltivati su monostrati di cellule animali; questa tecnica mette in evidenza aree localizzate di lisi cellulare chiamate placche, o foci proliferativi (virusoncogeni).
I virus vegetali possono essere coltivati impiegando colture di tessuti vegetali, oppure piante intere. Le foglie si inoculano meccanicamente spalmandole con una miscela di virus e una sostanza abrasiva. Nelle aree infette si sviluppa una lesione necrotica localizzata.
I batteriofagi sono i virus più facilmente coltivabili. L'infezione di una coltura di batteri sensibili porta nel giro di circa un'ora alla lisi dei batteri con produzione di una notevole quantità di virus (lisato).
PAGINA 30 MICROBIOLOGIA | Silvia Raccis Biodiversità microbica La biodiversità microbica è il risultato dell'evoluzione attraverso mutazione e ricombinazione genica in habitat diversi: l'ambiente seleziona tutti gli organismi che riescono ad adattarsi.
La disciplina che studia l'evoluzione è la filogenesi.
La prima cellula si crede che si sia sviluppata una cellula ancestrale che è riuscita ad adattarsi e a dare vita ad altri organismi. Queste prime cellule sono fototrofi anaerobi. Alla comparsa dell'ossigeno, alcune cellule si sono adattate dando origine alle cellule aerobie. Andando avanti, l'evoluzione ha differenziato cellule animali e vegetali. La prima cellula era a RNA che inizialmente aveva funzione di mantenimento e attività enzimatica. Questa è poi stata sostituita dal DNA, mantenendo però alcune funzioni come la trascrizione (RNA).
Teoria endosimbiotica: il passaggio dalla cellula procariotica alla cellula eucariotica prende il nome di teoria endosimbiotica. Due cellule procariote si sono unite entrando una dentro l'altra, prendendo (quella interna) la funzione di mitocondri. Lo stesso è successo ai cloroplasti. Le cellule eucariote si sono poi evolute a esseri
superiori. Mitocondri e cloroplasti contengono un proprio DNA simile a quello batterico. A partire da una cellula primordiale si sono evolute a 3 domini:
- Bacteria: A partire dalle cellule procariote, sono più in grado di adattarsi in ambienti molto diversi tra loro e molto estremi
- Archaea
- Eukarya
Come studiare l'evoluzione
La scoperta del materiale genetico ha permesso di studiare l'evoluzione attraverso la misura delle variazioni genetiche di alcune macromolecole chiamate orologi molecolari. Si è visto che era possibile individuare una molecola presente in tutti gli organismi, con funzione simile e con una sequenza che fosse cambiata pochissimo nel tempo. Un esempio è l'rRNA ribosomiale 16S, che ricopre un ruolo essenziale per la cellula perché permette la sintesi proteica.
Mutazione
Con mutazione si intende il cambio casuale a livello del DNA che si è mantenuto ed è stato trasmesso alle cellule figlie (ereditabile). Le mutazioni
Le mutazioni possono essere spontanee o indotte.
Le mutazioni spontanee avvengono a causa di agenti esterni. Potrebbero essere errori di replicazione: la cellula, in questo breve lasso di tempo, deve replicare milioni di paia di basi e dar luogo ai processi di sintesi per formare le due cellule figlie. È quindi possibile che durante la copiatura veloce, la DNA-polimerasi possa compiere degli errori inserendo nel filamento che sta creando delle basi diverse da quelle del filamento complementare.
PAGINA 31 MICROBIOLOGIA | Silvia Raccis
MUTAZIONI PUNTIFORMI
È sufficiente un cambio, inversione o eliminazione di una base nucleotidica per generare varianti molto diverse dalla cellula parentale. Vengono chiamate mutazioni:
- Da transizione: una pirimidina viene scambiata con un'altra pirimidina, e lo stesso avviene per le purine
- Da trasversione: una purina viene sostituita da una pirimidina o viceversa
- Delezione o inserzione: può cambiare il modo di lettura
Appaiamento con lacitosina- Agenti intercalanti: come l'arancio di acridina che causa delezioni o inserzioni- Raggi UV: provocano la fusione fotochimica di 2 timine adiacenti formando dimeri che poi si appaiano in modo sbagliato
Ricombinazione genicaI batteri devono attuare processi di ricombinazione che sostituiscono la riproduzione sessuata degli eucarioti. Questi processi di ricombinazione possono essere:- Unidirezionali: non c'è la partecipazione contemporanea di due cellule, ma è una che dona una parte del proprio DNA a una cellula in grado di acquisirlo- Parziali: la cellula ricevente non riceve l'intero genoma- Occasionali: in natura la frequenza con cui avvengono questi processi è molto bassa perché l'esito non è prevedibile, quindi la cellula lo fa solo quando le condizioni sono tali da rendere difficile la sua sopravvivenza
PAGINA 32