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Tubercolosi: una malattia cronica granulomatosa

La tubercolosi è una malattia cronica granulomatosa, un processo infiammatorio lentamente progressivo che causa necrosi e caseificazione. La forma polmonare è prevalente (>80% dei casi).

  1. La fonte è un soggetto ammalato di tubercolosi polmonare da molto tempo prima della diagnosi di malattia.
  2. Il soggetto diffonde l'infezione mediante goccioline di espettorato (tosse) ed aerosol (nuclei essiccati) nei quali il batterio rimane vitale per settimane.
  3. Inalazione batteri fagocitati dai macrofagi alveolari →
  4. Malattia lieve "complesso primario": focolaio infiammatorio → localizzato nel polmone, aggregato di batteri di TBC racchiusi in un cellule del sistema immunitario (solitamente nei primi anni di vita).

A questo punto si possono presentare diverse situazioni:

  • Guarigione/stabilizzazione del "complesso primario" il batterio → rimane vitale per tutta la vita del soggetto; NB: c'è un 10% di rischio di riattivazione.

della malattia nel corso della vita (può essere attivata da tumori, immunosoppressione, età avanzata o malattie croniche, pazienti HIV/AIDS+ hanno un rischio di sviluppare la malattia del 10%/anno)

Tubercolosi (TBC): infiammazione di tipo granulomatoso. Un soggetto che presenta il complesso primario non è infettivo fin quando non avviene un indebolimento delle difese immunitarie che causi la fuoriuscita dei batteri dai polmoni.

Test della tubercolina. Lo stato di protezione immunitaria è evidenziabile con la prova di ipersensibilità alla tubercolina; quest'ultima (PPD) è una frazione proteica del Mycobacterium tuberculosis (aptene). Dopo il primo contatto con il Mycobacterium tuberculosis si diventa positivi al test della tubercolina o skin test o test di Mantoux.

Persone indicate per il test della tubercolina:

  • soggetti con segni clinici e/o radiografici di TBC
  • soggetti che denuncino contatti con ammalati
  • immigrati da zone ad alta endemia
l'evoluzione della malattia. La sintomatologia clinica della tubercolosi include febbricola, sudorazione notturna, malessere, inappetenza e perdita di peso. La tosse cronica con escreato purulento e l'emottisi, ovvero la presenza di sangue proveniente dall'apparato respiratorio, sono altri segni caratteristici della malattia. È importante sottolineare che Mycobacterium bovis, un batterio molto simile a Mycobacterium tuberculosis, è principalmente patogeno negli animali, in particolare nel bestiame, e può essere trasmesso all'uomo attraverso il consumo di alimenti contaminati, come il latte non pastorizzato.

localizzazione della malattia (gastro-intestinale, renale, ossea…), piùraramente in sede polmonare.

Vaccini antitubercolari

Per la vaccinazione viene usato un ceppo vivo attenuato di M. Bovis(Bacillus Calmette-Guérin), in Sud Africa viene somministrato ai bambinialla nascita. Il suo valore protettivo è in discussione (sembra che possaprevenire le forme disseminate come la meningite tubercolare) econferisce positività alla tubercolina. Il BCG NON deve esseresomministrato a persone con tubercolosi attiva (Fenomeno di Koch).

Micobatteri atipici o non tubercolari o MOTT

Gruppo numeroso di specie di micobatteri spesso di originesaprofitica, dotato di minor potere patogeno (nel soggetto sano)rispetto a M. Tuberculosis e Bovis; provocano forme polmonari oextrapolmonari e linfoadeniti. Recentemente hanno assunto notevoleimportanza per la gravità e frequenza delle infezioni in soggettiimmunocompromessi.

Mycobacterium Leprae

Il Mycobacterium Leprae è

L'agente eziologico della Lebbra: malattia cronica a lungo decorso e lunghissimo periodo di incubazione, provoca lesioni granulomatose cutanee e mucose (lepromi) che evolvono verso l'ulcerazione, produce mutilazioni deformanti al volto e lesioni alle terminazioni nervose periferiche con conseguenti aree di anestesia cutanea.

La cute si infetta soprattutto nelle zone più fredde (arti e volto), si contrae per inalazione o contatto diretto, è frequente nei paesi in via di sviluppo.

• Lebbra tubercoloide: scarse lesioni cutanee per attiva risposta immune cellulo-mediata

• Lebbra lepromatosa (a più alta contagiosità e deturpante): lesioni cutanee nodulari (lepromi) - soppressione linfociti T - attiva risposta immune umorale - elevate concentrazioni di bacilli intracellulari nelle lesioni e nei nervi periferici (cellule di Schwann)

Lezione quattro

I virus "Virus" deriva dalla parola latina "v rus" che significa "veleno".

un virus è un agente infettivo di piccole dimensioni e semplice composizione che è in grado di moltiplicarsi solo all'interno di cellule viventi di animali, piante o batteri. I virus sono quindi entità biologiche subcellulari totalmente dipendenti da una cellula vivente per la replicazione: microrganismi endocellulari obbligati. La struttura di base dei virus è costituita essenzialmente da un acido nucleico (DNA o RNA, mai entrambi) racchiuso in un rivestimento di natura proteica (capside) senza il quale l'acido nucleico verrebbe immediatamente degradato. Alcuni possiedono propri enzimi complessi ma, senza assistenza, non sono capaci di riprodurre le informazioni contenute nei loro genomi (spettro d'ospite: microplasmi, alghe, batteri, piante e animali superiori). Per lungo tempo, l'unica forma di vita sulla terra era l'RNA che sono molto più numerosi dei virus a DNA ed hanno enorme capacità evolutiva. Componenti di un virus:virus hanno diverse componenti:
  1. Genoma costituito da un acido nucleico (DNA o RNA)
  2. Capside: rivestimento proteico costituito da subunità proteiche
Genoma e capsidio costituiscono un nucleocapside.

3. Envelope: doppio strato fosfolipidico (struttura glicolipoproteica); non presente in tutti i virus, conferiscono alla struttura una resistenza maggiore, virus privi di envelope vengono detti "virus nudi".

Genoma dei virus

Il genoma di un virus contiene l'informazione genetica del virus e codifica per proteine strutturali e proteine funzionali ed è costituito da un solo tipo di acido nucleico in tutte e quattro le combinazioni:

  • DNA a singola elica
  • DNA a doppia elica
  • RNA a singola elica
  • RNA a doppia elica

Anche la struttura del genoma è varia nei diversi virus; il materiale genetico può essere organizzato in un'unica molecola lineare, un'unica molecola circolare (DNA) oppure può essere segmentato in più molecole. Genoma aDNA Il 30% dei virus animali ha un genoma a DNA; nella maggior parte dei virus a DNA il genoma è a doppio filamento (sempre apolide), circolare o lineare ad eccezione del Parvovirus (singolo filamento lineare) e dell'Hepadnavirus (doppio filamento circolare, incompleto). Trascrizione e replicazione avvengono nel nucleo (ad eccezione del Poxvirus). Genoma ad RNA Il 70% dei virus animali ha un genoma ad RNA; nella maggior parte dei virus ad RNA, il genoma è a singolo filamento ed è sempre lineare ad eccezione del Reovirus (RNA a doppio filamento segmentato) e dell'Orthomyxovirus (RNA a singolo filamento frammentato). Replicazione e trascrizione avvengono principalmente nel citosol. Se il genoma del virus è ad RNA a singolo filamento: - se la sequenza corrisponde a quella dell'mRNA virale (sequenza organizzata in modo che possa fungere da messaggero) il filamento è definito positivo (+); es: virus polio, virus del mosaico del tabacco e virus del...

sarcoma di Rous sono virus con genoma a ssRNA positivo• se la sequenza è complementare a quella dell'mRNA virale(necessita di formare un positivo e quindi un messaggero) il filamento è definito negativo (-); es: virus della rabbia, virus del morbillo e virusdell'influenza sono virus con genoma a ssRNA negativo

Capside virale

I virus si dividono in due gruppi in base alla simmetria del capside:

  1. A simmetria icosaedrica
  2. A simmetria elicoidale

Esistono anche virus con capsidi a simmetria complessa come ibatteriologi della serie T pari (T2, T4, T6).

Un batteriofago è un virus che infetta un batterioattaccandosi alla cellula attraverso la coda la qualecontiene enzimi chiamati fusogeni, che bucano ilbatterio e vi iniettano il DNA del virus.

Simmetria elicoidale

Nella simmetria elicoidale, i protomeri si dispongonocome se fossero i gradini di una scala a chiocciola,seguendo l'andamento elicoidale dell'acidonucleico che vi è racchiuso.

struttura bastoncellare.

Envelope

I virus possono essere definiti "nudi" oppure essere muniti di envelope. L'envelope presenta gli spikes, delle proteine di origine virale protendenti dall'envelope in grado di riconoscere i recettori sulle cellule ospiti. La base di tutti gli involucri virali è una membrana lipidica acquisita dalla cellula ospite durante l'assemblaggio, in cui vengono inserite proteine virali; la grande maggioranza di queste sono glicoproteine (oligomeri).

Il ciclo replicato dei virus

La replicazione virale avviene secondo sei fasi:

  1. Attacco o adsorbimento
  2. Penetrazione
  3. Rimozione del capside (scapsidazione)
  4. Espressione (trascrizione, traduzione) e replicazione del genoma virale
  5. Assemblaggio
  6. Liberazione del virione maturo
  1. Adsorbimento

L'adsorbimento avviene attraverso l'interazione fra molecole cellulari di superficie (recettori: proteine o molecole ricche di carboidrati) e proteine (anti-recettori:

glicoproteine per i virus con envelope o proteine causidiche per i virus nudi) sulla superficie del virus, in alcunicasi è richiesto anche un co-recettore. Il riconoscimento di specifici recettori determina il tropismo tissutale.

2. Penetrazione

Virus nudi

Viropessi: endocitosi mediata da recettore.

29- Legame del virus

- Invaginazione della membrana

- Formazione di una vescicola endocitica

- Rilascio del virione nel citoplasma

Virus con envelope

- Legame di un virus ad un recettore della membrana della cellula ospite

- Fusione dell'envelope virale con la membrana

Dettagli
A.A. 2022-2023
45 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher arianna.marchetti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica pediatrica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Ferrante Pasquale.