Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 20
Metrica latina Pag. 1 Metrica latina Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Metrica latina Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Metrica latina Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Metrica latina Pag. 16
1 su 20
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

AS –TRUM MAG – NUS

3 Non sono dittonghi: i nessi vocalici che iniziano per I. 3

Se il nesso consonantico è costituito da:

B, C, D, F, G, P, T, V

seguite da L o R

entrambe le consonanti si legano alla sillaba successiva:

PA – TRI – A

LA – CRI – MA

DI – PLO – MA

Nella divisione in sillabe non si tiene conto del confine tra parola e

4

parola .

La consonante finale di una parola fa sillaba, dunque, con la vocale

che segue se la parola successiva inizia per vocale:

Genus omne = ge – nu – som – ne

• Se la consonante finale, però, è muta e la parola successiva inizia con

una liquida, le due consonanti restano separate nella sillabazione:

Ut rupes = ut – ru – pes

• Nei nessi –qu e –gu la U non ha valore vocalico, per cui il suono è

unico:

i–ni–quus e–quus lan–gue–o

• La X, consonante composta, quando si trova tra due vocali va divisa

nei due suoni che la compongono:

maximus= mac–si–mus

4 Un gruppo di parole è considerato come un’unica parola. 4

• Le parole composte sono divise secondo gli elementi che le

compongono: abavus = ab –a– vus

subigo = sub – i – go

L’accento

L’accento latino è determinabile a priori, in base alla struttura prosodica

della parola. Legge della BARITONESI

• L’accento non cade mai sull’ultima sillaba: non esistono parole

tronche

tranne: • Alcune parole che hanno perso la sillaba finale:

illìc da illìce

illùc da illùce

• Parole che hanno subito contrazione:

Arpinàs da Arpinàtis

Legge del TRISILLABISMO

• L’accento non può mai risalire oltre la terzultima sillaba

Legge della PENULTIMA

• L’accento cade sempre:

• Sulla penultima sillaba se questa è lunga:

insı̆ ̀gnis 5

• Sulla terzultima sillaba se la penultima è breve:

ìnfĭmus

..dunque:

• Le parole bisillabe hanno sempre l’accento sulla

penultima: ̀osa

• Nelle polisillabe l’accento è sulla terzultima sillaba solo

se la penultima è breve:

5

Àccĭdit

Eccezioni alla legge della penultima:

• Accento d’enclisi: nelle parole cui segue un’enclitica (particella

atona) l’accento si sposta sulla sillaba che la precede

(indipendentemente dalla sua quantità): 6

pòpulŭs+que → populùsque

• Sostantivi in –ius, -ium di II declinazione:

• Il genitivo in I ha l’accento sulla penultima anche

impĕ̀ri

se questa è breve:

• Composti di facio: calefằcis

5 Attraverso la legge della penultima si può ricavare la quantità della penultima sillaba

se si conosce l’accento della parola:

• se l’accento è sulla penultima, questa è lunga:

insı̆ ̀gnis

• se è sulla terzultima, la penultima è breve:

ìnfĭmus

6 Altre enclitiche:

interrogative: -ve, -ne, -nam

rafforzative: -met, -pte, -te, -ce, -dem 6

Quantità

• Le vocali sono ancipiti, cioè indifferentemente brevi o lunghe.

• Generalmente la quantità di una sillaba dipende dalla quantità della

sua vocale: • È breve se contiene una vocale breve:

pŭ-el-la

• È lunga (di doppia durata) se contiene una

vocale lunga:

lā-tus

• La quantità della vocale, però, non va confusa con quella della

sillaba!

Una vocale per natura breve può allungarsi per posizione:

• Fă

• Fāctus: la vocale è per natura breve, ma la sillaba

si allunga per posizione (poiché è chiusa)

fāc–tus

Le SILLABE CHIUSE (terminanti in consonante) sono SEMPRE

LUNGHE, anche se contengono una vocale breve.

Se una vocale breve per natura si trova in una sillaba chiusa, essa si

allunga per posizione:

Fāc–tum

Pēc–tum 7

• Le SILLABE APERTE (terminanti in vocale) sono brevi o lunghe a

7

seconda della quantità della vocale :

Lĕ–go

Mā–ter

• Vocalis ante vocalem brevis est: la vocale che precede un’altra

vocale con cui non forma dittongo è breve:

mĕus

tŭus

timĕo

Anche con H: ĕheu

Vocalis ante vocalem corripitur: se la vocale è per natura lunga,

davanti ad un’altra vocale con cui non forma dittongo si abbrevia

(e la H non lo impedisce: trăho)

ECCEZIONI:

! Genitivo singolare V declinazione se l’uscita –EI è

preceduta da I:

diēi

faciēi

Se è preceduta da consonante, invece, la e è breve:

rĕi

fidĕi

! Genitivo degli aggettivi pronominali di I classe:

alterīus

unīus

7 Quindi si può dire che le sillabe chiuse sono tutte lunghe, anche se contengono una

vocale breve, mentre le sillabe aperte sono brevi o lunghe a seconda della quantità della

loro vocale. 8

SILLABE LUNGHE PER NATURA:

8

• DITTONGHI :

͞ pro͞

a

erum, ͞aequalis, elium

• VOCALE CHE RISULTA DA UNA CONTRAZIONE DI

DUE VOCALI:

nīl < nihil

cōgo< coago

nōlo< ne-volo

• VOCALE CHE DERIVA DA DITTONGO:

incīdo < incaedo

• MONOSILLABI:

līs dōs

lāc ōs,oris

tranne:

• Vĭr fĕl

• ŏs, ossis

• Le enclitiche, che si appoggiano alla parola

precedente

8 Tranne prae nei composti se seguito da vocale:

pr͝ aeacutus 9

SILLABE LUNGHE PER POSIZIONE:

• Se la VOCALE (anche se breve per natura) è seguita da :

• GRUPPO CONSONANTICO (TRANNE

MUTA+LIQUIDA)

• DA CONSONANTE DOPPIA (X, Z)

• DA I CONSONANTICA

delēctus laudabānt

ādveho cāstra

gāza āxis

ECCEZIONE:

Se la sillaba è formata da una vocale seguita dal GRUPPO

9

CONSONANTICO MUTA+LIQUIDA , essa conserva la sua

quantità: P, B, PH,

T, D, TH, + L,R

C, G, CH

F

In poesia la quantità delle sillabe finali va definita tenendo conto

dell’inizio della parola successiva. La sillaba è lunga, dunque, anche

quando in fine di parola una consonante fa parte della sillaba stessa e

l’altra della sillaba successiva:

insignēm͜ virtute

9 Questi gruppi consonantici formano la positio debilis , cioè non riescono ad allungare

la vocale breve che eventualmente le precede (e che normalmente, come abbiamo visto,

i gruppi consonantici allungano).

In poesia questa sillaba è ancipite, a seconda delle esigenze metriche. 10

levā͜ t castra

īn͜ murum

Se le due consonanti, però, si trovano entrambe nella parola

seguente, esse non fanno posizione:

meă͜ stirps

• ABLATIVO SINGOLARE I, II, IV, V declinazione:

rosā

• 2° p.s. dell’ IMPERATIVO PRESENTE I, II coniugazione:

monē, amā, laudā

• NUMERALI: trigintā

• VOCATIVO NOMI GRECI: Aeneā

POLISILLABI CON SILLABE USCENTI IN VOCALE

• Ā FINALE LUNGA tranne:

! Nominativo e vocativo singolari I decl.:

puellă

domină

! Neutri plurali:

nomină

! quiă, ită

• Ī FINALE LUNGA tranne:

! nisĭ , quasĭ

mihı̄̆ tibı̄̆ ubı̄̆ ibı̄̆ utı̄̆ ancipiti

! 11

• Ū FINALE LUNGA

• Ȳ FINALE LUNGA

• Ō FINALE LUNGA tranne:

! egŏ, duŏ

! nominativo singolare III decl.:

nemŏ homŏ virgŏ

! modŏ

! 1° p.s. Presente\ Futuro Anteriore\ Imperativo

Futuro: amŏ, dixerŏ, dicitŏ

POLISILLABI CON SILLABE USCENTI IN CONSONANTE

La sillaba finale è generalmente breve:

orăt

rumŏr

timĕt

nomĕn

tranne: • MONOSILLABI:

cūr fūr

pār sīc

• PAROLE ABBREVIATE PER APOCOPE:

dīc dūc

hīc hūc

istīc illīc

• Ablativi hōc hāc 12

• Parole terminanti in -S :

–ĀS tranne anăs

–ĒS tranne milĕs, equĕs, ĕs (<sum), adĕs, prodĕs

–ĪS tranne 2° p.s. presente IV coniug. audĭs

–ŌS tranne ŏs, ossis

–ŬS tranne virtūs tellūs e IV decl. fructūs

In poesia nelle parole terminanti in consonante la sillaba finale di una

parola è:

- lunga se la sua vocale è lunga e se la parola successiva inizia

per consonante (formando sillaba chiusa)

- breve se la sua vocale è breve e se la parola successiva inizia

per vocale 13

Metrica

• Μετρικὴ τὲχνη: l’arte della misura. Disciplina che studia la

composizione e la struttura dei versi.

• La metrica latina è quantitativa e si basa sull’alternarsi di sillabe

breve o lunghe e sulla divisione dei tempi mediante gli accenti

ritmici

• Il verso è dato dalla successione ritmica dei piedi

• I piedi (o metri, metra) sono gruppi di sillabe brevi o lunghe che

10

costituiscono la misura del verso .

Divisi in:

Arsi: Tesi:

parte accentata parte non accentata

ritmicamente mediante

l’ ICTUS ̀

(che può anche

non coincidere con 11

l’accento grammaticale)

• Il tempo (o mora) è l’unità di misura del piede:

• La durata della sillaba breve vale 1 tempo:

͝

• La sillaba lunga equivale a 2 morae:

͝ ͝ = ͞

10 In altre parole, i piedi sono sequenze di elementi che ripetendosi formano il verso.

11 È difficile intendere il vero ritmo latino basato sulla successione di sillabe lunghe e

brevi: per questo motivo usiamo convenzionalmente l’ictus, con il quale facciamo

risaltare certi elementi del verso. 14

Piedi principali

• DATTILO: ͞ ̀ ͝ ͝

• SPONDEO: ͞ ̀ ͞

• TROCHEO: ͞ ̀ ͝

• GIAMBO: ͝ ͞

Strutture elementari che ammettono diverse solutiones:

spesso la sillaba lunga non accentata ͞ può essere sostituita da due brevi ͝

• Nei versi dattilici piedi e metra si identificano, negli altri ogni

metron è composto da due piedi :

Esempio di dipodia:

il metro giambico ͝ ͞ ̀ ͝ ͞ ̀

• Se all’ultimo piede di un verso manca una sillaba, il verso si dice

CATALETTICO

Incontri di fonemi vocalici

• SINALEFE: se una parola termina in

• VOCALE

• VOCALE +M

e precede un’altra parola iniziante in vocale, 12

la prima delle due vocali è soppressa dal p.d.v. metrico :

Susceptiqu͜ e ignem

Anche con H: monstrum͜ horrendum

12 La vocale finale della prima parola non conta dal punto di vista metrico e le due

sillabe si fondono in un’unica sillaba. Sono, inoltre,

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
20 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/04 Lingua e letteratura latina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mirrorball123 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lingua e letteratura latina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Ciccarelli Irma.