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14. FASI DI UN PROGETTO

Il progetto si sviluppa a partire da un’idea iniziale. Con idea si fa riferimento ad un concetto,

proiezione, o rappresentazione che si forma nella mente di un oggetto o situazione, in risposta

a stimoli esterni o riflessioni interne.

Le fasi che compongono un progetto sono 5

:

1) Definizione : rappresenta il momento critico in cui si valuta l'avvio del progetto e si

delineano i suoi obiettivi. Tale fase è quella del project charter , che fornisce una decisione

chiara degli obiettivi, della portata, delle risorse coinvolte, delle parti interessate e dei criteri di

successo del progetto. Stabilisce l'autorità del responsabile del progetto e conferisce il via

ufficiale all’avvio delle attività.

2) Misurare: è importante per valutare il bisogno, definire i confini, lo stato di partenza, come

si misurano gli interventi, la trasformazione o risultato che ci si aspetta.

Per poter fare ciò vengono utilizzati strumenti come:

• Process Mapping: è una tecnica il cui obiettivo principale è quello di fornire una chiara

e comprensibile visualizzazione di come le diverse attività di un processo sono collegate

tra loro, identificando le relazioni, le dipendenze e le interazioni. La mappatura dei

processi può essere eseguita utilizzando diversi formati, tra cui diagrammi di flusso,

mappe concettuali o altre rappresentazioni grafiche.

• Fishbone Diagram: noto anche come diagramma di Ishikawa o diagramma a spina di

pesce, è uno strumento grafico utilizzato per identificare e visualizzare le possibili cause

di un problema specifico o di un risultato indesiderato. La struttura del diagramma si

sviluppa intorno a una spina dorsale dalla quale si estendono delle linee verticali, dette

"lische," che rappresentano le categorie di possibili cause del problema (persone,

processi, materiali, macchinari, metodi, ambiente).

• Gap Analysis: pratica di valutazione che confronta lo stato attuale di

un'organizzazione, processo o progetto in base agli obiettivi prefissati. L'obiettivo è

identificare e analizzare le differenze o le "lacune" tra la situazione attuale e quella

desiderata. Consente di ottenere una visione di quelle aree dove è richiesto un

miglioramento per poter giungere agli obiettivi stabiliti. Tra i passaggi di una Gap

Analysis possiamo citare: Stabilire gli obiettivi, valutare lo stato attuale, identificare le

differenze, analizzare le cause, sviluppare un piano di azione, monitorare e valutare.

3) Analizzare: si entra nei dettagli del progetto e si effettua la vera e propria pianificazione. Si

deve: definire gli obiettivi specifici, programmare e descrivere le attività necessarie,

programmare il calendario, definire le risorse e stimarne l’impiego, dettagliare i costi,

pianificare il sistema di controllo e valutazione, definire il piano di comunicazione. Uno

strumento utilizzato per la fase di analisi è il diagramma di Gant.

4) Implementare e monitorare: nella fase di implementazione di un progetto vengono

eseguite le attività pianificate. Nella fase di monitoraggio vengono valutate le attività per

garantire che il progetto si stia svolgendo come pianificato. Si valutano le prestazioni,

l’andamento del progetto e delle attività che si stanno svolgendo.

5) Controllo e chiusura: si misurano i risultati sulla base degli indicatori di riferimento, si

effettua il confronto tra pre e post intervento. Si valuta l’eventualità di intraprendere azioni

correttive sulla presentazione del progetto per possibili miglioramento o sviluppi.

I test usati sono:

• l’independent-samples t-test: è utilizzato per confrontare le medie di due gruppi

distinti allo scopo di determinare se esiste una differenza significativa tra di essi. Si

applica quando le osservazioni in ciascun gruppo sono indipendenti l'una dall'altra, e

quindi, la misurazione in un gruppo non è influenzata dalla misurazione nell'altro

gruppo.

• Anova: l’analisi della varianza che utilizzata per determinare se ci sono differenze

significative tra le medie di tre o più gruppi. L’ anova a un fattore è utilizzata quando

c'è un solo fattore che influisce sulla variabile dipendente. L’ anova a due fattori è

utilizzata quando ci sono due fattori che influenzano la variabile dipendente e si vuole

esaminare l'effetto di entrambi i fattori e il loro possibile interazione.

• coefficiente di correlazione di Pearson: misura la forza e la direzione di una

relazione lineare tra due variabili.

15. TIPOLOGIE DI PROGETTAZIONE DIDATTICA

La progettazione didattica svolge un ruolo fondamentale nel contesto educativo, poiché

serve a guidare, strutturare e ottimizzare il processo di insegnamento e apprendimento. Serve

per creare esperienze di apprendimento significative, adattate alle esigenze degli studenti e in

sintonia con gli obiettivi educativi più ampi. Essa rappresenta uno strumento essenziale per

garantire un insegnamento di qualità e per preparare gli studenti a diventare cittadini

informati, competenti e in grado di affrontare le sfide del mondo contemporaneo. Gli educatori

possono scegliere e adattare le metodologie in base alle caratteristiche degli studenti e agli

obiettivi formativi desiderati.

Tipologie di progettazione in ambito didattico:

• Progettazione per obiettivi: si concentra sulla definizione chiara degli obiettivi

formativi che gli studenti devono raggiungere. Gli insegnanti strutturano il percorso

didattico in base a obiettivi specifici, delineando le attività e le valutazioni necessarie

per raggiungerli.

• Progettazione per contenuti: si basa sulla sequenza e sulla presentazione dei

materiali didattici. Gli insegnanti organizzano il processo di apprendimento

concentrandosi sulla trasmissione di contenuti specifici, organizzando le lezioni in modo

coerente e progressivo.

• Progettazione per concetti: mette l'accento sull'acquisizione di concetti chiave. Gli

insegnanti progettano attività che incoraggiano gli studenti a comprendere e applicare

concetti fondamentali, promuovendo una comprensione più profonda.

• Progettazione per situazioni: si basa sull'apprendimento attraverso l'esperienza

diretta in contesti reali o simulati. Gli studenti affrontano situazioni pratiche che

richiedono l'applicazione di conoscenze e competenze specifiche.

• Progettazione per padronanze: si concentra sull'acquisizione di abilità e

competenze, incoraggiando la pratica e la ripetizione. Gli insegnanti strutturano le

attività in modo che gli studenti possano raggiungere un livello di padronanza nelle

abilità target.

• Progettazione per soggetti: si basa sull'integrazione di più discipline o materie in

un'unica lezione o percorso formativo. L'obiettivo è promuovere una comprensione

interdisciplinare e connettere concetti provenienti da diverse aree di studio.

Le tipologie per obiettivi , per contenuti e per concetti , sono progettazioni che si svolgono

“ex ante”, anticipando in genere le attività in aula e sono incentrate sul prodotto.

Le tipologie di progettazione: per situazioni , per padronanze e per soggetti, si

caratterizzano per la centralità dello studente e i suoi processi di apprendimento, e sulla stretta

correlazione tra azione progettuale e azione formativa.

Alla progettazione per situazioni e padronanze , appartengono la valorizzazione degli itinerari

di cambiamento, approccio centrato su forme di pensiero riflessivo, problem posing e problem

solving. L’insegnate è facilitatore, consigliere e animatore. Vi è la pregnanza affettiva ed

emotiva del lavoro di classe.

16. PROGETTAZIONE EX ANTE

1) La progettazione per obiettivi si articola seguendo un’ipotesi gerarchica

dell’apprendimento, e cerca di organizzare l’insegnamento secondo una sequenza

tendenzialmente lineare, dal più semplice al più complesso, componendo le varie fasi in modo

da facilitare la gestione.

Le fasi della progettazione per obiettivi sono:

1. Analisi della situazione di partenza; 2. Definizione degli obiettivi; 3. Scelta dei contenuti; 4.

Definizione e organizzazione di metodi e attività; 5. Scelta e predisposizione di materiali e

strumenti; 6. Strutturazione delle sequenze di apprendimento; 7. Realizzazione; 8. Valutazione.

Gagné , sostiene che l’aspetto principale è l’individuazione dei prerequisiti, e la loro successiva

distinzione in essenziali , cioè necessari e indispensabili per conseguire il risultato atteso e di

supporto, cioè che possono aiutare un nuovo apprendimento facilitandolo o rendendolo più

celere. La pianificazione è definita come la descrizione di un insieme di attività o di sequenze di

operazioni globalmente idonee a realizzare risultati produttivi o servizi di qualità.

La prima operazione consiste nell’analisi attenta e puntuale della situazione di partenza con la

individuazione e definizione dei prerequisiti. Posizionare gli obiettivi diviene l'atto centrale del

programmare. L'apparato degli obiettivi deve essere organicamente programmato, nel

senso di costituire una mappa selezionata in cui i fini e gli obiettivi siano individuati,

disaggregati, ordinati, gerarchizzati. Per ogni obiettivo si possono definire persone/soggetti

coinvolti, procedure, risorse tecnologiche necessarie, tempi di creazione e aggiornamento,

competenze in gioco, intreccio con altre applicazioni, intreccio con altri obiettivi. L’obiettivo

deve essere: minimo, concreto, descrivibile e non ambiguo.

Lo step successivo sarà definire la progettazione dei percorsi con l’elaborazione degli

strumenti: di insegnamento, di valutazione, metodi, definizione di contenuti, tempistica. Infine,

c’è la verifica della corrispondenza degli esiti agli obiettivi posti in partenza e ripresa del

processo. Uno modello di insegnamento è dato dal Mastery Learning di Bloom secondo cui

la maggior parte degli studenti può raggiungere un alto livello di apprendimento se: l’approccio

all’istruzione è sistematico, gli studenti sono aiutati quando sono in difficoltà, se è dato loro il

tempo a sufficienza per acquisire padronanza, se esiste un criterio chiaro di padronanza. Al

termine di ogni fase, si valuta l’esito dell’insegnamento, quali obiettivi sono stati raggiunti e

quali no. Lo scopo è ovviamente che l’allievo risponda agli stimoli proposti con comportamenti

conformi. Uno dei punti critici di questo tipo di progettazione è la rigidità dell’offerta didattica.

2) La progettazione per contenuti si basa sugli studi della didattica breve, del prof. Filippo

Ciampolini. . Lo scopo è quello di determinare una significativa riduzione dei tempi necessari

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SoldatoJane di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologie e tecnologie per la ricerca in ambito didattico motorio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof Morsanuto Stefania.
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