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FORMAZIONE DI STRATIGRAFIE - PREVISIONI CATASTROFICHE

Alan Weisam: The World without us:

Con la mancanza dell’uomo si verificherebbero diverse catastrofi, basti pensare a quella di Cernobyl

La stratificazione non riguarda processi del passato, ma è un processo che è sempre in continuo

cambiamento, anche noi adesso stiamo stratificando.

FORMAZIONE DI STRATIGRAFIE UN ESEMPIO RECENTE

Terremoto moderno a Romagnana al Monte (Sa), ancora oggi sono presenti segni del terremoto, processi

di formazione, dove il crollo di agenti atmosferici poi è accanto ad altri fattori.

LA TERRA: UN ARCHIVIO DA CONSULTARE le azioni riconoscibili

Dove l’archeologo trova le sue fonti? La terra custodisce, come un archivio, la storia di una comunità

antica. Lo scavo è il laboratorio di un archeologo. Per imparare a consultare questo archivio così

particolare è necessario conoscere il linguaggio costitutivo della stratificazione.

STRATIFICAZIONE E STRATIGRAFIA

- STRATIFICAZIONE ARCHEOLOGICA: analisi della sovrapposizione degli strati e del tipo

di giacitura. Prodotto di un processo di formazione, è il nostro deposito di terra

- STRATIGRAFIA ARCHEOLOGICA: è lo studio della stratificazione archeologica,

attraverso la definizione dei rapporti temporali e cronologici degli strati e delle superfici in sé, e

della loro interpretazione. Cioè, si studia come si sono formati questi strati

Ogni strato è un documento dell’archivio.

La stratificazione come archivio di informazioni che si sono accumulate o depositate nel corso del

tempo

Esempio fatto nel quotidiano: una pila di cartelline contenete diversi fogli con diverse informazioni, tutto

ciò forma una stratificazione che è un archivio, le cartelline si depositano in maniera cronologia.

Dimensione materiale delle informazioni che si sono depositate in momenti diversi. In questo caso la

cartellina è importante perché ci dà una differenza spazio-temporale (proprio dato dalle diverse cartelline)

che isola e distingue le varie informazioni. Bisogna ragionare prima sul contenitore e poi sul suo

contenitore. Lo strato è il processo di trasformazione. I principi di stratigrafia archeologica seguono i passi

della stratificazione archeologica

LA STRATIFICAZIONE COME PROCESSO CONTINUO

Una stratificazione che si è formata per un certo periodo come 1, 2 ma anche 100 o 1000 anni può ad un

certo punto anche essere modificata ma non chiude mai il suo processo di trasformazione

LA STRATIFICAZIONE COME PROCESSO DI CONOSCENZA E INTERPRETAZIONE STORICA

L’unico modo per poter capire questo archivio è consultare le informazioni nel modo inverso in cui sono

L’interpretazione storica è

state depositate. Lo strato diventa testimonianza materiale di un evento.

l’obiettivo di ogni scavo

LA STRATIFICAZIONE ARCHEOLOGICA: è una risultante fisica delle tracce lasciate nel terreno

dalle attività umane e dall’azione degli agenti naturali del passato. (E. Zanini).

È il prodotto di un risultato del processo riconoscibile solo per la sua e solo nella sua fisicità, è per forza un

(importante concetto perché l’archeologo lavoro su quello che resta della realtà

tratto materiale, oggettivo,

antica, sui frammenti del passato, sulle tracce e questa è proprio la difficoltà del nostro lavoro) il terreno

qui è l’archivio fisico in cui si depositano le tracce, e da ciò noi risaliamo alle attività umane dell’uomo che

le ha prodotte. Gli agenti che lasciano le tracce possono essere di tipo naturale. Il passato è un concetto che

qui viene messo in maniera generica perché fortunatamente si è capito che il nostro lavoro di archeologi è

vario e vasto. –

STRATIFICAZIONE, STRATIGRAFIA, STORIA un percorso virtuoso

Gli obiettivi:

- Stratificazione: processi di formazione dei depositi archeologici

– –

- Stratigrafia: è composta da analisi dei depositi archeologici analisi dello scavo stratigrafico fino

ad arrivare ad una ricostruzione della sequenza stratigrafica

Ricostruzione storica: elaborazione dei dati emersi dallo scavo e dall’analisi stratigrafica +

- proposte di ricostruzione dei contesti

LA DIFFICOLTÀ DI RICOSTRUIRE IL PASSATO

possibilità di capire l’ordine e la successione degli strati in modo tale da

La sequenza archeologica ci dà la,

capire i vari avvenimenti che hanno caratterizzato la storia di ogni strato.

Ma disponiamo di dati sufficienti per una ricostruzione storica scientificamente attendibile?

Per cui gli archeologi hanno dei compiti:

- Riconoscere bene le tracce avute del suolo

- valutare in maniera corretta le varie tracce che si hanno dal suolo per una ricostruzione attendibile dal

punto di vista storico

- raccolta corretta dei dati

DALLO STRATO ALL’UNITÀ STRATIGRAFICA – le azioni riconoscibili

Il concetto di unità stratigrafica: per unità stratigrafica si intendono <<azioni materialmente

riconoscibili, naturali o umane, interpretabili o non ancora interpretabili>> (Carandini, 1981): in questa

considerazione si coglie il senso di quella che è una stratificazione e le unità stratigrafiche sono le tracce

che lascia l’uomo che sono materialmente riconoscibili. Ma la stratificazione non è solo costituita da terra

ma da diversi elementi tutti differenti tra di loro ma che sono tutti componenti della stratificazione; quindi,

sono da considerare della stessa storia nonostante possano apparire presi singolarmente differenti tra di

loro.

Unità stratigrafiche possono essere sia positive che negative di cui a loro volta sono orizzontali o verticali

fino ad essere poi numerate con i numeri arabi. Il numero è il codice di identificazione.

LE UNITÀ STRATIGRAFICHE POSITIVE

Sono quelle che si generano attraverso processi di deposito o accumulo, quindi che nascono per apporto

di materia • Caratteristiche fisiche:

presentano una superficie e un volume

occupano uno spazio fisico nella stratificazione

• Caratteristiche temporali:

sono determinate da un processo di formazione di durata variabile, di cui rimane traccia

nel volume, cioè le unità stratigrafiche

• Componenti: la terra o l’elemento che conserva, trattiene,

matrice e reperti contenuti nella matrice (cioè,

mobilizia i reperti)

• Potenzialità e informativa

Le componenti (matrici e reperti) offrono informazioni “primarie” sulla natura e sulla

cronologia dell’azione che le ha determinate e informazioni, cioè quando si sono formate e

chi l’ha fatta, perché l’ha fatta ecc. e le informazioni “secondarie” (ma non per importanza

ma per approccio allo studio viene definita secondaria) sulla vita degli uomini o

sull’ambiente naturale – che le hanno determinate

LA MORFOLOGIA DI UNO STRATO

- Volume: la componente materica dello strato, cioè la matrice che si caratterizza per omogeneità di

spazio e tempo, quindi è un contenitore che ha informazioni omogenee dello spazio e del tempo

perché fanno parte di uno stesso processo di accumulo ma possono non essere però essi

contemporanei da un punto di vista cronologico, non accade quasi mai che ci siano reperti dello

stesso spazio temporale uguale

- Interfaccia o superficie: cioè, il punto in cui si è arrestato il processo di trasformazione dello strato e

la superficie garantisce la distinguibilità dei vari strati, lo strato ha una solo superficie e quella che si

trova sotto è la superficie dello strato sottostante, lo strato quindi non ha il fondo ma solo la

superficie. Superficie: la parte superiore di ciascuno strato

- Distinguibilità spazio temporale: cioè, la distinguibilità temporale, cioè lo strato che giace sotto

ha un tempo che è diverso da quello che giace sopra per cui la superficie garantisce queste differenze

OMOGENIETA DEL VOLUME E INTERCAMBIABILITÀ DEI REPERTI

Se non si viola la superficie come limite di distinguibilità si ragionerà per il contenitore e non per il

contenuto.

LA PERDITA DI IDENDITÀ

Se si hanno strati che hanno differenze e si viola la superficie dei diversi strati per poi rimescolare la

materia di tutti si avranno altri e nuovi strati perdendo gli strati precedenti e si genera un nuovo strato che

deriva dal rimescolamento di strato 1 e strato 2 avendo strato 3. Questo funzionamento non vale per le

formazioni geologiche ma solo per le stratificazioni archeologiche perché non sono chiuse anzi le

stratificazioni archeologiche sono molto fragili, per questo poi quando si effettua uno scavo archeologico si

distrugge ciò che si sta scavando.

- TEMPO DI FORMAZIONE: il tempo di formazione di uno strato è posteriore alla superficie dello

strato più tardo fra quelli che esso copre e anteriore alla sua propria superficie

- TEMPO DI VITA: il termine della vita di uno strato è posteriore alla sua superficie e anteriore

all’inizio della formazione del volume dello strato più antico fra quelli che fisicamente lo coprono

Tempo di formazione è il tempo in cui si deposita il volume dello strato. Tutto il tempo in cui questa

superficie sarà praticabile, corrisponderà al tempo di vita dello strato che si è generato. Appena comincia di

nuovo a piovere (seguendo l’esempio del professore) finirà il tempo di vita perché inizia la deposizione di

formazione di un nuovo strato: è tutto un ciclo –

LE UNITA STRATIGRAFICHE NEGATIVE le superfici in sé

Vengono definite anche superfici in sé, termine abbastanza recente, fu uno studioso Kathleen Kenyon che

ebbe questa intuizione. Le caratteristiche:

- CARATTERISTICHE FISICHE

• Non hanno volume ma solo superficie, cioè, sono unità stratigrafiche generate da un

processo di erosione o distruzione, cioè da un processo che comporta l’asportazione di

materia, di volume

• Occupano tuttavia uno spazio nella stratificazione anche se sono una realtà

apparentemente immateriale,

- CARATTERISICHE TEMPORALI

• Sono determinate da un processo di durata variabile, di cui non rimane traccia, perché

quella conservata è per definizione, la massima distruzione/erosione che ha cancellato

tutte le precedenti (sottrazione di volume)

- COMPONENTI

• Non può contenere reperti per definizione

- POTENZIALITÀ INFORMATIVA

• Informazioni “primarie” sulla natura ma non sulla cronologia dell’azione che le ha

determinate perché non hanno volume e dunque non ci restituiscono elementi per

ricostruire la cronologia

• Informazioni “secondarie” sulla v

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
109 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/07 Archeologia classica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Rosyah di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologie della ricerca archeologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Cicala Luigi.