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Andy Warhol ha sostituito all'iconografia tradizionale qualcosa di nuovo? Icona = prodotto che

viene comprato; ambiguo dialogare con l'opera d'arte tradizionale. Innovazioni forti nel rapporto

tradizione e innovazione e anche nell'iconografia. Immagine riprodotta, che viene svuotata del suo

significato storico e tribale. Marcel Duchamp: è il grande inventore della maggior parte dei temi e dei

problemi che poi si porranno gli artisti ognuno nella sua risposta di stile negli anni a venire. Nel 1919

Duchamp faceva questo gesto irriverente → tradizione: il loro bersaglio ineludibile → Duchamp fa il

gesto quotidiano, del bambino, i baffi alla Gioconda. Tema del gesto e delle provocazione, anche

nel tema dell'opera d'arte. Nascita di Venere: pregnante per il tema del gesto.

Problema dello stile: lo stile che è alla fine l'individuazione di un linguaggio, un'espressione che mi

porta dentro il mondo di un certo artista, ma anche di un certo modo di fare, che può essere quello di

una scuola. Storia dell'arte tradizionale e del '900 fatta di protagonisti e di movimenti. Come

individuo un certo movimento dal punto di vista stilistico? Alcuni artisti protagonisti della pop-art: Tom

Wesselmann, Andy Warhol, Roy Lichtenstein fanno parte di un certo movimento, la pop-art, e

sono accomunati da alcune caratteristiche, ma hanno anche qualcosa che li differenzia. Utilizzo di

colori molto particolari, innaturali, molto caricati, acrilici che danno risultati molto contrastanti e acidi.

Nel modo di dipingere, queste opere sono piatte, c'è una bidimensionalità abbastanza ostentata;

colori giustapposti come campi uniformi che danno forti contrasti (ma questo avviene su un unico

piano). Aspetto artificioso, astratto dell'immagine è molto forte. Caratteristiche comuni di ognuno →

Warhol ha la predilezione per immagini conosciute, è la scelta di un'immagine icona che ha la sua

forza rivoluzionaria, è un mondo trasversale dove la grande immagine è protagonista (ha compreso

quello che sarebbe accaduto). Altro artista in cui richiamo alla nascita di Venere e intorno c'è una

sorta di manifestazione guidata da Mao Tze Tung → protesta che ha a che fare con la Cina, sono dei

contadini cinesi, artista che ha interessi verso movimenti politici contemporanei → scelta diversa da

Warhol eppure nello stile sono simile. Roy Lichstein sceglie in questo mondo di nuovi soggetti sceglie

il mondo del fumetto, la maggior parte delle sue opere sono ispirate a fumetti: brano di un fumetto di

cui si coglie un momento effimero → comunicazione frammentaria e slegata ormai. Tom

Wesselmann, americano, rappresenta con la giustapposizione di colori la volontà di rendere un primo

piano (con collage = elementi esterni) e secondo piano, e c'è l'immagine di una donna; è un artista

che ha una serie di modelli che rilebora in modo ironico all'interno di un mondo borghese: questa

donna è senza volto. Altro dipinto di Wesselmann: troviamo le stesse caratteristiche; all'interno di

questo sistema della pop art con modelli che sono anche quelli della tradizione ogni artista ha le sue

caratteristiche; c'è una donna di colore senza occhi (no modello della Venere come negli altri) → si

chiama “Richiamo dell'odalisca di Matisse” che richiama il dipinto di Matisse: Wesselmann dichiara

che pur essendo dentro questo modello così moderno il tema dei modelli è importante ancora e poi

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sceglie come modello un artista caposcuola di una delle grandi avanguardie, quella della pittura dei

Fauves (= selvaggi): artisti che puntavano tutta la forza espressiva delle immagini nella espressione

del colore, colori lanciati con foga e con possibilità diverse, ma sempre con una fortissima

componente tridimensionale → anche la pop art dichiara i suoi temi che hanno reso possibile il loro

stesso linguaggio. Senso esperienziale che ha ragione in riferimento a questi metodi.

“Odalisca con le magnolie” di Henry Matisse, 1924: caratteristiche comuni e caratterizzanti nello

stile di un artista. L'iconografia non è un elemento di confronto. “San Sebastiano” di Perugino, “San

Sebastiano” di Mantegna e “San Sebastiano” Antonello da Messina → l'iconografia è la stessa in

contesti diversi. Due iconografie simili possono portarci dentro due orizzonti culturali diversi. Area di

Perugino: centro-italiana che ha Firenze come punto nodale; Antonello da Messina è un artista

girovago molto influenzato dall'arte fiamminga; Mantegna è un artista innamorato della riscoperta

dell'antico nel suo stile che è nervoso e spezzato. Stesso contesto culturale: diffondersi dei temi del

Rinascimento → attenzione alla prospettiva, figura umana centrale. Mantegna: dalla maggiore

monumentalità al maggior senso drammatico, forza angosciosa. L'iconografia è al servizio dello

stile. Non si possono fare dei confronti basandosi sull'iconografia, perchè ogni artista la

interpreta a modo suo.

Il tema dello stile anche all'interno della carriera di uno stesso artista: cfr Michelangelo . Cappella

Sistina: decorazione della volta della cappella e delle parti laterali superiori a quelle sottostanti.

Michelangelo lavora dal 1508 al 1512 alla Cappella Sistina . 1509: Zaccaria e 1511: Giona. Stile

uguale? 1511: Isaia di Raffaello presso San Sebastiano in Campo Marzio. Profeti dipinti con finta

cornice marmorea attorno e putti. Episodi della Genesi: 1508-9. Scene dipinte tra 1511 e 1512

sempre ispirate a temi della Genesi. Cambiamento nella pittura di Michelangelo: corpi

maggiormente in torsione dal 1511-12 . Michelangelo era figlio di Firenze e raccoglieva l'eredità di

Giotto e Masaccio: Zaccaria = grande volume disposto di profilo e contenuto nel seggio di marmo.

Giona = grande sperimentazione nella rappresentazione del corpo in torsione; pesce che sta per

mangiare Giona; movimento scelto nella sua posizione meno attesa e meno consueta e porta questa

figura ad essere completamente fuori dalla cornice marmorea, sembra quasi in bilico rispetto alla

situazione che conteneva la figura di Zaccaria. Questa sperimentazione è piaciuta molto a Raffaello.

Episodi della Genesi: la posizione orizzontale è una disposizione di racconto più usuale, la staticità

è sicura, e tutto è raccontato con un ritmo orizzontale ed equilibrato. Figure, panneggi sono molto

ben calibrati nel loro plasticismo e nella loro dimensione di saldezza. Altri episodi della Bibbia:

Michelangelo ha bisogno di un diverso ritmo narrativo dato da motivi vorticosi (figure di spalle e

scattanti, e riprese in momenti di forte impatto). La torsione è inquietudine, tematica spirituale

particolarmente avvertita rispetto alla ricerca di anni precedenti.

Rilievo della Centauromachia a casa Buonarroti: quello che interessa a Michelangelo è il

corpo umano e il suo porsi nello spazio. Invece nel Mosè procede nella ricerca di un

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movimento: chiasmo nella posizione delle gambe e testa di profilo. Interesse fortissimo in

Michelangelo per l'antico, per l'idea stessa della riproduzione della figura umana. Cfr Vasari: racconta

del rapporto di Michelangelo con l'arte antica e di come realizzò un Cupido dormiente che sembrava

addirittura antico (scoperto pochissimi anni fa da Francesco Caliotti).

Lo stile è qualcosa di vitale, il riflesso della personalità della carriera di un artista e può avere

dei piccoli cambiamenti, ma anche dei grandi cambiamenti. Si può parlare dello stile di un'epoca,

di un movimento; cfr tardogotico, rinascimento, barocco → ciò non significa che gli artisti dello stesso

movimento sono tutti uguali. ogni artista declina come vuole il suo linguaggio artistico.

Opera della seconda metà del '800, “La comunione” di Picasso: cfr abbigliamento dei due

personaggi e scena rappresentata (iconografia borghese: rappresentazione di avvenimenti intimi e

familiari, è una comunione). Sicuramente appartiene all'Europa. Stile accademico. Dal punto di vista

della qualità: bianco molto luminescente della veste della bambina → contrasta con lo stile

accademico del quadro e dimostra la bravura dell'artista: è di Picasso.

Opera di fine '800-inizio '900, “Il moulin de la Galette” di Picasso: dipinta da un artista che

conosce il modello di Toulouse Lautrec ma c'è anche qualcosa di diverso dal suo modello: è un

interno di un caffè e tutti i visi hanno una sorta di ghigno, una qualche deformazione. L'opera è

sempre di Picasso (del 1900). Ricorda “Le Mouline de la Galette” di T. Lautrec. Picasso = esempio

del cambiamento dello stile, del linguaggio di un artista. Questo artista cresce e si forma in un

contesto accademico, poi siamo nella Spagna molto cattolica. Poi va a Parigi e scopre T. Lautrec:

l'opera non è isolata, quando la guardiamo capiamo in che momento fosse l'artista. Arriverà a una

scomposizione della figura umana, ispirandosi all'arte africana. Cfr P. Cezanne.

Il linguaggio formale, le scelte espressive sono dei sistemi espressivi che ritroviamo in tutto ciò che ci

circonda. Cfr due pubblicità di Dolce e Gabbana = molto enfatico ed emozionale e Prada =

minimalismo totale e assoluto. La lettura dello stile è qualcosa di fondamentale = metodologia.

Il falso

Il falso può essere anche una falsificazione che nel corso del tempo è stata una scelta religiosa,

culturale. “Il Raffaello di Capitan Cook” , cosiddetto così da Federico Zeri , fu acquistato dalla

galleria di Palazzo Ducale come un originale di Raffaello nei primi anni '70 ; è un'opera che evoca

delle invenzioni di Raffaello. La Madonna della palma è una sotto-iconografia della Sacra Famiglia ,

ripresa nell'episodio della fuga in Egitto. La fuga in Egitto è rappresentata durante un momento di

riposo e la palma lo ricorda. I Della Rovere, si dice negli archivi, che avessero una Madonna della

Palma di Raffaello. In più Urbino ricercava opere di Raffaello, visto che rappresenta la sua città

natale ma non ha sue opere. Cose che non funzionano: la palma ha un fusto alto, questa invece

no: è la cicas revoluta (piante portate in Europa 250 anni dopo la morte di Raffaello). “Diario

marchigiano”: testi dedicati alle Marche da F. Zeri; e “Dietro l'immagine”: dice come si guardano le

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opere e capitolo dedicato al tema del falso.

Il falso è più un problema che ha a che fare di più con il nostro modo di vedere le cose. “ Giove e

Ganimede ” di Raphael Mengs a Palazzo Barberini . Era un autore tedesco che viene a Roma con

Winckelmann nella metà del '700 per ispirarsi all'antico e recuperarlo. Mengs fa uno scherzo

all'amico: dipinge un affresco s

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A.A. 2016-2017
41 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/04 Museologia e critica artistica e del restauro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher P!X di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologie della storia dell'arte e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Ambrosini Massari Anna Maria.