Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
TECNICA LC-MS
La Cromatografia Liquida (HPLC/UHPLC) è adatta all’analisi di analiti troppo poco volatili per
essere separati in Gas Cromatografia, mentre la Spettrometria di Massa è applicabile solo ad
analiti volatili. I flussi di liquido tipicamente impiegati in HPLC, se vaporizzati, corrispondono a
flussi di gas assolutamente non gestibili dai sistemi da vuoto degli spettrometri di massa.
Si è reso pertanto necessario sviluppare interfacce in grado di trasferire in fase gassosa
(aerosol) la fase mobile HPLC e gli analiti in essa disciolti e, successivamente, trasferire parte
di tale fase gassosa, arricchita in analita, all’interno dello spettrometro di massa. Le più
comuni interfacce sono le sorgenti ioniche ESI, APCI, APPI e MALDI. In LC-MS, le molecole
neutre possono essere caricate (producendo cationi in modalità ione positivo o anioni in
modalità ione negativo) in diversi modi, a seconda dell'interfaccia di ionizzazione selezionata.
215
SORGENTI DI IONIZZAZIONE
Le miscele complesse, prima di essere analizzate tramite Spettroscopia di Massa, vengono
sottoposte a una procedura di separazione. In particolare:
• Molecole volatili, a basso PM, termostabili e non polari vengono sottoposte alla Gas
Cromatografia (GC)
• Molecole non volatili e polari (quali le biomolecole) vengono sottoposte alla
Cromatografia Liquida (HPLC/UHPLC)
La ionizzazione è il processo mediante il quale gli elettroni vengono rimossi o aggiunti ad atomi
o molecole per produrre ioni. Vi è una grande varietà di tecniche di ionizzazione impiegabili in
MS, che differiscono per le molteplici applicazioni ed il tipo di analiti, che si diversificano nella
loro massa ed il loro stato fisico (molecole, atomi, gas, liquidi, solidi). All’interno del corso,
faremo un’introduzione generale delle sorgenti ioniche e tratteremo solo alcune nel dettaglio,
adatte alla ionizzazione di molecole organiche.
Nella sorgente dello spettrometro di massa, avviene la ionizzazione. Le sorgenti ioniche
possono essere classificate in base allo stato fisico del campione come “sorgenti in fase
gassosa” (se l’analita è in fase gassosa) o “sorgenti a desorbimento” (se in fase condensata).
Le sorgenti in fase gassosa (che ionizzano analiti già in fase gassosa) sono:
• Ionizzazione Elettronica (EI)
• Ionizzazione Chimica (CI)
• Ionizzazione Chimica a Pressione Atmosferica (APCI)
• Fotoionizzazione a Pressione Atmosferica (APPI)
Le sorgenti a desorbimento (che ionizzano analiti in fase condensata) comprendono:
• Ionizzazione Elettrospray (ESI)
• Desorbimento/Ionizzazione Laser Assistito da Matrice (MALDI)
• Ionizzazione Diretta (Ambient MS)
Le sorgenti ioniche possono inoltre essere distinte in base all’energia depositata nello ione, e
si parla pertanto di “ionizzazione di tipo soft” o “ionizzazione di tipo hard”: le tecniche di
ionizzazione soft (quali CI, ESI, APCI e MALDI) producono pochi frammenti nello spettro,
corrispondenti ad addotti molecolari a bassa energia; al contrario, le tecniche di ionizzazione
hard (quali l’EI) producono molti piccoli frammenti, corrispondenti a radicali cationi ad alta
energia. 216
Classe di tecnica di Stato fisico del
Tecniche di ionizzazione
ionizzazione campione
Ionizzazione elettronica EI (Electron Ionization) Gas o vapore
CI (Chemical Ionization)
DCI (Desorption Chemical Ionization)
Ionizzazione chimica Gas o vapore
APCI (Atmospheric Pressure Chemical
Ionization)
FAB (Fast-Atom Bombardment)
SIMS (Secondary-Ion MS)
Ionizzazione per FD (Field Desorption) Liquido o solido
desorbimento PB (Plasma Desorption)
MALDI (Matrix-Assisted Laser
Desorption/Ionization)
Ionizzazione per TSI (Thermospray Ionization) Liquido o solido
nebulizzazione ESI (Electrospray Ionization)
Si comprende dunque che le più comuni sorgenti ioniche in GC-MS sono la Ionizzazione ad
Impatto Elettronico (EI) e la Ionizzazione Chimica (CI), mentre per le sorgenti ioniche in LC-
MS più comuni sono la Ionizzazione Elettrospray (ESI), la Ionizzazione Chimica a Pressione
Atmosferica (APCI) e la Ionizzazione/Desorbimento Laser Assistita da Matrice (MALDI).
Nel diagramma, sono riportate le diverse tecniche di MS per diverse esigenze, organizzate in
base ai principali campi di applicazione e al carattere “hard” o “soft” della ionizzazione. 217
Vediamo in dettaglio quali sono le sorgenti di ionizzazione più adatte l’analisi di campioni in
soluzione a seconda del peso molecolare e della polarità degli analiti presenti nella miscela:
APCI & APPI
ESI (ElectroSpray Ionization) (Atmospheric Pressure CI &
PhotoIonization)
•
• Richiedono una certa volatilità
Volatilità del campione non •
necessaria L’analita dev’essere termicamente
• stabile
Tecnica preferita per gli analiti •
termicamente labili Ioni formati in fase gassosa
• •
Ioni formati in soluzione (es. Adatte a composti con PM e polarità
catecolammine, coniugati di solfati, intermedi (es. PAH, PCB, acidi grassi,
ammine quaternarie) ftalati, alcoli)
• •
Adatta a composti contenenti Adatte a composti contenenti
eteroatomi (quali carbammati e eteroatomi (quali carbammati e
benzodiazepine) benzodiazepine)
• •
Adatta a composti che moltiplicano Adatte a composti troppo poco
la carica in soluzione (es. proteine, polari per una risposta ESI
peptidi, oligonucleotidi) • Formano soltanto ioni a carica
• Può formare ioni a carica multipla singola
Le tipologie di ioni prodotte dai diversi metodi di ionizzazione sono i seguenti:
Fascio di elettroni
− +• − Radicale catione con alta energia – molti
+ → + 2
frammenti nello spettro
Gas: CI
Scarica corona: APCI
Campo elettrico: ESI
+ +
[
+ → + ] Fotoni: MALDI, APPI
+ −
[
− → − ] Addotti molecolari a bassa energia –
nessuno o pochi frammenti nello spettro
+ +
[
+ → + ] Campo elettrico: ESI
+ −
[
− → − ] 218
Ionizzazione Elettrospray (ESI)
La Ionizzazione Elettrospray (elettronebulizzazione), abbreviata “ESI”, è la più diffusa fra le
tecniche di ionizzazione che operano a pressione atmosferica. ESI e MALDI hanno consentito
l’estensione delle procedure analitiche basate sulla Spettrometria di Massa nei settori della
biologia e delle scienze biomediche (analisi di acidi nucleici e proteine) per la possibilità di
analizzare molecole di massa elevata.
ESI è una tecnica di ionizzazione soft che permette il trasferimento di ioni dalla soluzione alla
fase gassosa. In ESI, la soluzione consiste in un solvente volatile contenente l’analita ionico
a concentrazioni molto basse (10 -10 M). Il trasferimento degli ioni dalla fase condensata allo
-6 -4
stato di ioni isolati in fase gassosa inizia a pressione atmosferica e procede gradualmente
verso l’alto vuoto dell’analizzatore. In ESI, la ionizzazione avviene a
temperatura e pressioni atmosferiche, ed
è il metodo di elezione per l’accoppiamento
fra la Cromatografia Liquida e la
Spettrometria di Massa (LC-MS). L'eluato
LC viene nebulizzato in una camera di
nebulizzazione a pressione atmosferica in
presenza di un forte campo elettrostatico
e di un gas di desolvatazione riscaldato. Il
campo elettrostatico si genera tra il
nebulizzatore (a terra, in questa specifica
configurazione) e il capillare di
desolvatazione (ad alta tensione). 219
In ESI possono essere ionizzate molecole di piccole dimensioni polari (che generano spesso
ioni a carica singola), complessi metallici ionici e altri analiti inorganici solubili e
biomolecole di grandi dimensioni, come proteine e oligonucleotidi (che generano spesso
ioni multicarica).
Nella tecnica ESI, la formazione di cariche multiple è il fenomeno che rende possibile l'analisi
di molecole di dimensioni maggiori. La formazione di ioni a carica multipla abbatte la scala di
masse dividendo per il numero di cariche, spostando quindi gli ioni in un intervallo di m/z
accessibile per la maggior parte degli analizzatori.
STRUMENTAZIONE PER ESI
Nella tecnica ESI, la soluzione del campione viene pompata attraverso un ago capillare di
acciaio inossidabile (nebulizzatore) ad una velocità di pochi microlitri al minuto. L’ago viene
mantenuto a vari kV rispetto ad un elettrodo cilindrico che circonda l’ago di nebulizzazione. Lo
spray carico delle goccioline si espande in un flusso controcorrente di azoto riscaldato. Una
piccola frazione del materiale nebulizzato entra nel capillare desolvatante.
Il grosso del gas che si espande dall’aerosol che si desolvata viene allontanato da una pompa
a vuoto all’uscita del capillare. Una piccola frazione attraversa l’orifizio di uno skimmer nella
zona di vuoto successiva, in cui avviene l'evaporazione finale del solvente e la formazione
dello ione in fase gassosa. Gli ioni sono focalizzati verso l’analizzatore di massa. Opportuni
potenziali applicati allo skimmer assicurano il trasferimento degli ioni all’analizzatore. 220
PROCEDIMENTO DI IONIZZAZIONE IN ESI
Il nebulizzatore produce goccioline di dimensioni uniformi. Nel caso della Spettrometria di
Massa di ioni positivi, il nebulizzatore è generalmente mantenuto a 0 V, mentre la camera di
nebulizzazione è posta a -3.500 V. Gli ioni positivi presenti nell’aerosol sono attratti verso il
capillare di vetro, che porta all’interno dello Spettrometro di Massa, da un potenziale ancora
più negativo pari a -4.500 V. Se si determinano ioni negativi, il segno di tutti i potenziali viene
invertito.
Le goccioline cariche prodotte dal nebulizzatore sono attratte verso il capillare di
desolvatazione. Il flusso di azoto riscaldato che avvolge il capillare causa la riduzione delle
dimensioni delle goccioline. Questo processo è noto come “desolvatazione”.
Le dimensioni delle goccioline continuano a diminuire finché le forze elettrostatiche di
repulsione non superano le forze di coesione (limite di Rayleigh), provocando la
disintegrazione delle goccioline in goccioline più piccole (esplosione o fissione
coulombiana). 221
Questo processo si ripete finché non avviene il desorbimento degli ioni degli analiti nella fase
gassosa, ossia fino a quando il solvente non viene rimosso dall'analita, lasciando una
molecola di analita a carica singola o multipla. 222
Formazione delle goccioline cariche
Per comprendere la formazione di una
nebbia di goccioline cariche (pennacchio
di elettronebu