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RIASS. “I TEST DI PERSONALITÀ: QUANTITÀ E QUALITÀ” SYMPTOM QUESTIONNAIRE
Il Symptom Questionnaire (SQ) di R. Kellner (1987) è un questionario di autovalutazione che deriva
dall’elenco originale dei sintomi da cui è stato costruito il Symptom Rating Test (Kellner, Shaffield). Il
SQ si differenzia dal SRT perché è costituito da item anziché da domande, e per l’estrema semplicità e
brevità del suo testo. È composto da 92 item a risposta sì/no e vero/falso invece che da scale che si basano
sulla gravità o frequenza dei sintomi, inoltre vi sono item che indicano sintomi e item che indicano stati
di benessere, introdotti per incrementare la consistenza interna dei risultati. Il SQ contiene 4 scale: ansia,
Le prime tre scale sono state create a partire dall’analisi
depressione, sintomi somatici e rabbia-ostilità.
dei sintomi di pazienti psichiatrici e di soggetti sani di controllo; l’ultima scala si basa sulle dichiarazioni
di rabbia o ostilità da parte di pazienti nevrotici durante i colloqui con il clinico.
Descrizione del SQ: la versione italiana del SQ di Fava e Kellner è stata pubblicata nel 1982. È costituito
da 92 item, di cui 68 indicano sintomi e 24 indicano situazioni di benessere contrarie ad alcuni sintomi.
Le 4 scale principali sono quindi costituite ognuna da 2 sottoscale, ovvero sintomi e benessere:
• Depressione: sottoscala dei sintomi → sintomi depressivi; sottoscala benessere e contentezza.
• Ansia: sintomi ansiosi; rilassatezza.
• Rabbia-ostilità: sintomi di rabbia e ostilità; socievolezza.
• Somatizzazione: sintomi somatici; benessere fisico.
Per ogni soggetto vengono calcolati i sintomi per i quali egli risponde affermativamente (1 punto per ogni
sì/vero) e le espressioni di benessere per le quali risponde negativamente (1 punto per ogni no/falso). Il
punteggio massimo per ogni sottoscala dei sintomi è 17, per ogni sottoscala del benessere è 6. Più alto è
il distress e più alto è il punteggio ottenuto.
- Se il punteggio di una scala è superiore di una o due deviazioni standard rispetto alla media per i soggetti
normali → moderato distress.
Se il punteggio di una scala supera le due deviazioni standard → grave distress o psicopatologia.
-
N.B.: un punteggio considerato singolarmente non può essere indicativo di una patologia senza ulteriori
valutazioni. Inoltre, il punteggio alla scala somatica non può da solo fornire una prova della presenza di
somatizzazione.
Somministrazione: esistono tre versioni del questionario: quella oraria, quella giornaliera e quella
settimanale, che si riferiscono allo stato psicologico rispettivamente dell’ora, del giorno o della settimana
del SQ è preferibile per l’autovalutazione
precedente la somministrazione del test. La versione settimanale
di cambiamenti di distress per esempio negli studi farmacologici. Il test può essere utilizzato sia in ambito
di ricerca che in ambito clinico, e può essere somministrato anche da non esperti, dopo un breve training.
Validità e sensibilità: in tutti gli studi in cui il questionario è stato somministrato a pz psichiatrici e a
soggetti di controllo, tutte le scale e le sottoscale hanno discriminati significativamente i pazienti dai
controlli. In molte indagini le scale hanno discriminato gruppi di pazienti con differenti disturbi fisici
(ambito endocrinologico). È stato poi utilizzato allo scopo di valutare il ruolo rivestito dal disagio
psicologico e dalla sintomatologia depressiva subclinica sulla prognosi a breve termine dello scompenso
cardiaco; allo scopo di esaminare l’effetto predittivo dell’ansia sulla comparsa di eventi cardiaci avversi
in soggetti con diagnosi cardiologica. Gli studi di validazione hanno incluso il test di sensibilità per
discriminare gli effetti di uno psicofarmaco rispetto al placebo: il SQ, tra vari test auto ed eterovalutativi,
è molto sensibile nel discriminare tra farmaco e placebo. Altre ricerche hanno utilizzato il SQ per valutare
l’efficacia di interventi di tipo psicologico: in soggetti con disturbo d’ansia generalizzata trattati con CBT
e well-being therapy lo strumento è stato in grado di discriminare un significativo miglioramento rispetto
al disagio psicologico e alla sintomatologia iniziale.
Attendibilità (versione settimanale): dal momento che il SQ è una misura di stato (e non di tratto), il re-
test dopo un lungo intervallo di tempo va a misurare un’alterazione dello stato in un grande numero di pz.
Vari studi suggeriscono che le scale del SQ sono attendibili: sebbene misurino uno stato e siano sensibili
al cambiamento, l’attendibilità test-retest è eccellente e superiore anche a strumenti che si prefiggono di
misurare variabili di tratto, come il MMPI.Le risposte strutturate tendono a dare maggiore stabilità alle
scale.
Conclusioni: la sensibilità del SQ sembra essere dovuta alla selezione empirica di item semplici e sensibili
e alla scelta empirica di risposte. Il suo utilizzo sembra vantaggioso in studi con campioni esigui o modesti
o in popolazioni che includono soggetti di modeste capacità verbali.
Può essere utilizzato in indagini psichiatriche e psicosomatiche, particolarmente quando queste richiedono
la misurazione di un determinato cambiamento nelle condizioni psicologiche del soggetto, e quindi come
test-retest. Occorre essere consapevoli che una valutazione di personalità non è molto attendibile se
effettuata nel corso di una malattia mentale: il “tratto” deve essere depurato dallo “stato”, in questo modo
si può ridurre, ma non eliminare, la contaminazione fornita dalla sintomatologia psichica. Il SQ può essere
quindi importante, malgrado le sue caratteristiche di stato, per una valutazione della personalità. Punteggi
troppo elevati possono metterci in guardia da valutazioni di tratto che non riflettono le caratteristiche del
paziente, ma che potrebbero essere influenzate dalla sintomatologia.
Test di Rorschach
Pubblicato da Rorschach nel 1921: metodo per identificare la relazione tra stile percettivo di codifica degli
stimoli e personalità. Nasce in un contesto non psicoanalitico, si pone indipendente da ogni riferimento o
interpretazione psicoanalitica.
Il test di Rorschach può essere usato per cogliere due aspetti:
1. clinica/nosografica → approccio top-down, più qualitativo e ideografico. Le teorie di riferimento
sovraordinate influenzano la lettura dei dati.
ricerca/nomotetica → approccio empirico bottom-up,
2. di basato sui protocolli, sulla raccolta di dati
normativi che diventano punti di riferimento imprescindibili per l’interpretazione dei protocolli.
Questo test è costituito da 10 tavole (inizialmente erano 40) (5 tavole di colore grigio, 2 grigie con hanno
una aggiunta di colore rosso, 3 sono colorate) su cui sono rappresentate macchie di inchiostro simmetriche,
ottenute colando l’inchiostro su un foglio bianco e piegandolo a metà, così da ottenere lo stesso stimolo.
Le tavole seguono questi criteri:
• la macchia deve essere abbastanza ambigua da permettere un’interpretazione libera
• deve essere semplice e regolare da consentirne una definizione diversa da quella della semplice macchia
• per tali condizioni è necessario che la tavola sia simmetrica
N.B. Il test può essere invalidato se somministrato male, per questo occorre tenere di conto di 3 criteri
nella somministrazione.
Obiettivo: valutare la personalità, intesa come insieme dinamico di molte funzioni. Vengono impiegate
per la comprensione del funzionamento psicologico del soggetto (sia in età evolutiva, che adulti). La
lettura dei risultati, la somministrazione e la consegna (tutta l'impalcatura) deve essere rigorosa = il clinico
che la utilizza deve fare riferimento a un insieme di regole rigide (anche nell'interpretazione dei risultati)→
può essere sia un pregio che un difetto. I dati derivanti per ciascuna risposta vengono riepilogati in un
sommario quantitativo e in uno psicogramma. Oltre a calcolare tutti i dati quantitativi, vanno riportate
tutte le osservazioni qualitative.
«Ora le mostrerò delle tavole e lei mi dirà cosa potrebbero essere» !!! mai chiedere “Cosa
Consegna:
vedi?”. Questo test consente di esplorare le dimensioni profonde del Sé, quali l’affettività, i conflitti, le
angosce. L’idea alla base è che il soggetto per interpretare le tavole attinga alle proprie risorse più profonde,
consentendo al materiale rimosso di svelarsi, anche se in una forma ancora mascherata.
Il test è una testimonianza di come il soggetto si comporta davanti a nuovi stimoli e di come procede
all’elaborazione dell’informazione. Inoltre, il test fornisce l’occasione per espressioni simboliche, come
conflitti, bisogni non espressi direttamente.
Il Rorschach è un test attendibile? Non è poi così bassa la sua attendibilità: è risultata del 0.83 nello studio
di meta-analisi condotto da Parker e cresce allo 0.93 quando viene condotto da psicologi addestrati ad
usare questo test.
N.B. la ridotta attendibilità del test è dovuta è da attribuire a problemi metodologici, ad esempio il variare
del numero di risposte totali (R) di cui spesso non si tiene di conto, nonostante contribuiscano alla
spiegazione della varianza tra i punteggi grezzi. Ovviamente non ci si può aspettare da uno strumento
basato su stimoli le stesse proprietà psicometriche di un inventario, nonostante ciò, però il test risulta
attendibile e valido se è usato in modo appropriato.
Il processo di risposta
1. Scansione percettiva: la durata e l’accuratezza della scansione dipende dalle capacità dell’individuo e
dalla sua volontà nel compiere un test. Lo stile globale della persona si riflette sulla definizione di percetto.
2. Confronto del percetto con le informazioni in memoria codificato in termini linguistici.
3. Eliminazioni risposte non accettabili: a questo punto entra in gioco la flessibilità cognitiva ed
emozionale in quanto il soggetto deve valutare la corrispondenza tra lo stimolo e il percetto costruito.
la flessibilità è anche importante per modificare l’impressione iniziale in modo da renderla il più
N.B.
adeguata possibile alle caratteristiche dello stimolo.
L’eliminazione delle risposte non accettabili può essere fatta anche sia (1) in base alle rappresentazioni
prevalenti nel contesto culturale o delle conoscenze personali (es. soggetto esperto di anatomia non
riuscirà a vedere nella tavola una parte del corpo) sia (2) in base alla percezione di elementi situazionali
(es. soggetto che deve avere in giu