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METABOLISMO BATTERICO
I microrganismi trasformano le diverse forme di energia disponibili
nell’ambiente in cui vivono in energia metabolica sotto forma di ATP e potere
riducente. I microrganismi utilizzano delle reazioni chimiche per estrarre
dalla luce, oppure da molecole organiche e inorganiche l’energia mentre dai
composti chimici traggono i precursori di nuove cellule.
Tutte queste reazioni costituiscono il metabolismo, ossia la somma tra
reazioni cataboliche (degradative) e anaboliche (biosintetiche) che sono
mediate dall’azione degli enzimi.
Le fonti di energia utilizzabili dagli organismi per crescere e moltiplicarsi sono:
luce per gli organismi fototrofi
le molecole chimiche per gli organismi chemiotrofi
a) molecole inorganiche per i chemiolitotrofi
b) molecole organiche per i chemiorganotrofi
Infatti è possibile trasformare e utilizzare questa energia in modo
efficiente ricordando alcuni principi della fisica e della chimica.
Per la seconda legge della termodinamica un sistema tende spontaneamente
a passare da uno stato di ordine a uno stato di disordine con il conseguente
aumento di entropia (S) e per farla diminuire deve essere compiuto un lavoro
fornendo energia al sistema. Questa energia sarà ricavata dal sistema
esterno e trasferita al sistema interno dove sarà poi utilizzata e le
trasforma nelle 2 prinicipali forme di energia metabolica:
ENERGIA CHIMICA -> composti ad alta energia libera di idrolisi come
ATP,GTP e altri
POTERE RIDUCENTE -> sotto forma di piridin nucleotidi e flavin
nucleotidi
La trasformazione di energia metabolica consiste in una serie di reazioni di
ossidoriduzione (reazioni redox) che avvengono nella cellula tra composti
organici o inorganici. L’ossidazione è definita come la perdita di elettroni da
parte di un atomo o molecola mentre la riduzione consiste nell’acquisto di
elettroni da parte di un atomo o molecola.
Data una reazione chimica in un sistema chiuso e a temperature e pressione
costanti, questa procederà dalla condizione iniziale a una finale in cui sarà
raggiunto un equilibrio tra le concentrazioni dei diversi reagenti e prodotti.
aA + Bb = cC + dD
All’equilibrio avremo la nostra costante Keq che
sarà uguale al prodotto delle concentrazioni dei
prodotti elevato al loro coefficiente
stechiometrico diviso il prodotto delle
concentrazioni dei reagenti elevato al loro
coefficiente stechiometrico.
Un parametro termodinamico che misura l’energia chimica di un sistema in
condizioni di temperatura e pressione costanti e l’energia di Gibbs:
ossia la differenza tra l’entalpia (misura del
calore scambiato a temperatura costante) e
l’entropia (misura del disordine del sistema).
Quando il nostro valore risulta negativo la reazione procede
spontaneamente verso destra e viene definita esoergonica poiché libera
energia; quando invece il valore risulta negativo la reazione richiede energia e
procedendo verso sinistra viene definita endoergonica.
Quindi nelle redox un composto ridotto si ossida cedendo elettroni a un
composto ossidato che li accetta riducendosi; generalmente vengono
trasferiti solo elettroni oppure atomi di idrogeno. Queste reazioni sono
definite deidrogenazioni/idrogenazioni e gli enzimi che le catalizzano sono detti
deidrogenasi/idrogenasi.
Un tipico donatore di elettroni è l’idrogeno (H2), che può perdere elettroni e
protoni ossidandosi: H2 2 e– + 2 H+
→
Questa semireazione può essere associata a una seconda semireazione
come ad esempio: O2 + 2 H+ + 2 e– H2O
½ →
nella quale l’ossigeno funge da accettore degli elettroni perduti dall’idrogeno.
La reazione complessiva diventa quindi: H2 + O2 H2O
½ →
La forma ossidata e quella ridotta in una semireazione formano una coppia
redox. Per determinare che H2 è il donatore e l’O2 l’accettore si fa
riferimento ai potenziali di riduzione delle due coppie redox.
Il potenziale di riduzione di una coppia redox, espresso in volt, misura la
tendenza dell’agente riducente a cedere elettroni, quindi la tendenza di una
sostanza ad ossidarsi o ridursi. Considerando che gli elettroni fluiscono da un
potenziale più negativo a uno più positivo, se conosciamo il potenziale di
riduzione di due coppie redox potremmo stabilire quale fungerà da donatore,
quella col potenziale più negativo, e quale da accettore, quella col potenziale
più positivo.
Si utilizza come riferimento il potenziale di ossido-riduzione dell’elettrodo a
idrogeno:
+ -
H + e = H
2
1M e PH 0,0
1 atm e T= 25^
Al potenziale standard di riduzione (E0) dell’elettrodo ad idrogeno si
attribuisce un valore arbitrario di O,O Volt
Siccome maggiore è la differenza di potenziale e maggiore è l’energia libera
rilasciata, possiamo rappresentare graficamente con la torre degli
elettroni: gli elettroni “cadono” verso il potenziale più positivo, per cui il
composto
ridotto della
coppia più in
alto donerà
elettroni,
ossidandosi, al
composto più
ossidato della
coppia in basso,
che si ridurrà.
I trasportatori di elettroni possono essere suddivisi in due gruppi:
DIFFUSIBILI LIBERI (COENZIMI) -> NAD+ e NADP+ che sono i
trasportatori di atomi di H. Sono i coenzimi principali e partecipano a
molte reazioni enzimatiche di ossidoriduzione. Compiono le seguenti
tappe:
1. accettano gli atomi di H rilasciati dal substrato durante le reazioni
catalizzate da deidrogenasi