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L’ACQUA COME RISORSA
PROPRIETÀ DELL’ACQUA
L’acqua il composto più abbondante e diffuso in natura ed è uno dei componenti essenziali per la
vita; inoltre, tutti gli organismi viventi sono costituiti per il 60-90% di acqua.
Il 70,8% della superficie terrestre è costituita da oceani e dai mari che formano l’idrosfera insieme
alle acque del suolo e dell'atmosfera.
La molecola dell'acqua è costituita da 2 atomi di idrogeno H e uno di ossigeno O legati da legami
covalenti. La molecola dell’acqua costituisce un dipolo ed è quindi polare. Grazie alla polarità
dell'acqua, le molecole tendono ad associarsi in gruppi, tra cui si instaurano i legami ad idrogeno.
Per le proprietà fisiche e l'elevato grado di purezza, l'acqua è la sostanza di riferimento per definire
grandezze chimico-fisiche quali la densità, le scale termometriche, la caloria e il pH.
Chimicamente, l’acqua è un composto molto stabile e si presenta come liquido trasparente
inodore, insapore e incolore.
Nell'idrosfera l'acqua è presente sotto 3 diversi stati fisici o stati di aggregazione:
• stato solido (ghiaccio);
• stato liquido;
• stato gassoso. 35
La trasformazione che comporta un cambiamento nello stato fisico di una sostanza si definisce
passaggio di stato. A seconda degli stati considerati nella trasformazione vi è:
1. Solidificazione: da liquido a solido;
2. Fusione: da solido a liquido;
3. Sublimazione: da solido a gassoso;
4. Vaporizzazione: da liquido a gassoso;
5. Condensazione: da gassoso a liquido;
6. Brinamento: da gassoso a solido.
L'acqua ha un punto di ebollizione a 100° C.
Tra le più importanti caratteristiche dell’acqua possiamo inoltre ricordare:
- L'acqua, per pressione osmotica, si dirige dalla soluzione meno concentrata a quella più
concentrata fino al raggiungimento di una concentrazione di equilibrio;
- L'acqua, per capillarità, si diffonde ovunque;
- La tensione superficiale: la capacità del pelo libero dell’acqua di trasmettere sollecitazioni;
- Alto calore specifico, per cui l'acqua può accumulare calore;
- Elevato calore latente di evaporazione permette equilibrio termico mediante evaporazione;
- Contrazione di volume quando si abbassa la temperatura e scendendo oltre i 4° C passa allo
stato solido aumentando il volume;
- L'acqua, per capacità solventi, riesce a sciogliere le sostanze dotate di legami ionici e tutte
le sostanze polari. IDROSFERA E CICLO DELL’ACQUA
I mari e gli oceani contengono il 97% della massa totale di acqua che, per l'alta quantità di sali
disciolti, risulta salata e non può essere impiegata direttamente dall’uomo; mentre solo il 3% è
rappresentato dall'acqua dolce ma ancora inutilizzabile (calotte e iceberg) e quindi la disponibilità
di acqua dolce utilizzabile si riduce solo a 0.7% del totale.
per l'uso tradizionale di acqua potabile e/o industriale si riscontrano sia una problematica
à
qualitativa (non salata) e quantitativa (disponibilità limitata).
Tra atmosfera e superficie terrestre si
realizza uno scambio continuo di energia
che determina il ciclo naturale idrologico:
l'energia del sole provoca l'evaporazione
delle acque superficiali; le miscele
vaporose si innalzano nell'atmosfera
avendo inferiore peso specifico e quando
in altitudine incontrano masse di aria
fredda, l'umidità si condensa e ricade
come pioggia o neve. Il 50-70% delle
precipitazioni piovose ritornano
all'atmosfera per evaporo-traspirazione
(dal terreno e dalla superficie di foglie).
Si verifica quindi un trasporto naturale di
vapore acqueo dalla terra all’atmosfera e un ritorno dall’atmosfera alla superficie terrestre in fase
liquida o solida, attraverso una sequenza chiusa.
36
Il tempo di resistenza è il periodo che una data quantità di acqua trascorre nelle varie fasi del ciclo
idrologico (come vapore acqueo pochi giorni, nelle falde calcaree per qualche settimana, negli
alvei dei fiumi per mesi e nelle profondità degli oceani in ordine di millenni).
In base alla velocità con cui l'acqua passa attraverso il ciclo si definiscono:
• risorse rinnovabili: se il transito è rapido;
• risorse non rinnovabili: se il transito è molto lento.
Le precipitazioni atmosferiche che ricadono penetrano nel suolo fino agli strati più profondi e
incontaminati formando le falde sotterranee, che sono depurate attraverso l'azione filtrante del
terreno e protette. Le falde possono riaffiorare costituendo una sorgente o emunte da pozzi.
Fin dai tempi antichissimi fiumi e mari hanno rappresentato una efficiente via di comunicazione
alle prime esplorazioni e agli scambi commerciali. Oggi questo tipo di sfruttamento si è
intensificato ed evoluto.
Per aumentare la disponibilità idrica si ricorre ad impianti di dissalazione di acque salmastre e
saline o creando sbarramenti e canali. Si pratica tutt'oggi l'uso delle cisterne, conosciute già dalle
antiche civiltà. Le acque di condensa dell'evaporazione delle acque si raccolgono in caverne
naturali, riprodotte artificialmente. La disponibilità più immediata viene dalle acque superficiali dei
fiumi e dei laghi che, più o meno pulite, vengono convogliate sia in canali d'irrigazione, sia in
impianti di depurazione per uso potabile o industriale.
Dalle falde superficiali o profonde provengono acque penetrate al di sotto di uno o più strati
impermeabili. Il prelievo richiede lo scavo di pozzi che fornisce acqua che zampilla
spontaneamente (falda artesiana) o affiora per moderata spinta idrostatica.
L'acqua di sorgente, essendo depurata in modo naturale all'origine e grazie alla filtrazione del
terreno, non ha bisogno di alcun trattamento.
CLASSIFICAZIONE DELLE ACQUE
In base alla loro provenienza, le acque vengono classificate in:
Sotterranee: depositate nel sottosuolo dopo aver attraversato strati di terreno permeabili.
• Comprendono le acque sorgive e le acque profonde;
Artesiane: raccolte da pozzi e sorgenti;
• Superficiali: acque di scorrimento ferme nella superficie terrestre come fiumi, laghi e mari;
• Meteoritiche: provenienti dalle precipitazioni atmosferiche di pioggia, neve e grandine.
•
Classificazione delle acque in base alla quantità di sali:
• Dolci: con quantità <1 g/L di sali disciolti;
• Salmastre: con quantità apprezzabili di sali disciolti, ma meno di quelle dell’acqua di mare;
• Salate o saline: con elevate quantità di sali disciolti (es. mare 37 g/L).
DUREZZA DELLE ACQUE
Durezza dell’acqua = presenza di sali solubili di calcio e magnesio. L’acqua dura non può essere
impiegata per usi domestici o negli impianti termici civili e industriali (caldaie) perché ha effetti
dannosi sulle tubazioni, sugli impianti e sugli elettrodomestici che la utilizzano. L’acqua dura, oltre
a determinare il problema delle incrostazioni calcaree, non è idonea ad essere impiegata nei
lavaggi con saponi perché causa la formazione di composti insolubili, il sapone non produce
schiuma e quindi non esplica il suo potere detergente.
La durezza dell’acqua può essere: 37
temporanea: per riscaldamento dell’acqua i sali disciolti si decompongono e, essendo
o insolubili, si depositano sul fondo creando incrostazioni;
permanente: permane inalterata anche nell'acqua calda;
o totale: è data dalla somma delle prime due.
o
Per misurare la durezza si ricorre alla scala in gradi francesi: un’acqua presenta la durezza di un
grado francese (1° F) se contiene sali di calcio e magnesio disciolti per un 1 gr di carbonato di calcio
in 100 litri d'acqua. Per l’uso domestico è accettabile acqua che abbia una durezza non superiore a
40-50° F, ma la durezza più opportuna è compresa tra 10-30° F.
DISSALAZIONE DELLE ACQUE
Ormai da diversi anni si pone il problema della conversione delle acque salate in acque potabili o
idonee all’uso industriale: si pone il problema di separare dall’acqua i sali in essa contenuti con un
mezzo fisico economicamente conveniente. Le tecniche di dissalazione presentano rendimenti
diversi a seconda dei sistemi impiegati e possono distinguersi in processi di:
1) Distillazione;
2) Congelamento;
3) A membrano;
4) Chimici;
5) A resine scambiatrici.
DISTILLAZIONE Consiste nel riscaldamento ad ebollizione
à
dell’acqua salata e successiva condensazione e raccolta del
vapore acqueo liberato.
Il sistema più semplice è costituito da un impianto tipo
“serra” (foto), dove l’acqua che evapora da una vasca
coperta condensa sulla superficie di raffreddamento della
copertura e viene raccolta da canali che corrono lungo le
pareti dell’impianto. Il calore di evaporazione è fornito dalle
radiazioni solari.
I processi più consueti sono:
I. multistadio o Multiflash (MSF): l'acqua marina viene riscaldata e fatta passare in una
successione di camere in cui decresce la pressione atmosferica e si genera auto-
evaporazione istantanea (= flash); ogni volta che diminuisce la temperatura dell'acqua
salata, si riduce anche la pressione. Questo fino all'ultima camera dove l’acqua risulta
libera dal sale. Lo scambio termico fra l’acqua marina in entrata ed il vapore surriscaldato
in uscita consente un risparmio energetico.
Questa è la modalità tecnologica più diffusa e di conseguenza anche quella dalla quale
sono ottenuti i volumi maggiori di acqua dissalata. Le 3 unità fondamentali che
compongono l’impianto sono: il riscaldatore, gli stadi dai quali si recupera il calore e gli
stadi di raffreddamento. Gli stadi variano da 4 a 40 ed il rendimento dell'impianto aumenta
con il loro numero.
II. Impianti ad effetti multipli (VTE): gli evaporatori sono lunghi tubi verticali per garantire il
massimo scambio termico tra acqua marina e i vapori caldi provenienti dallo stadio
precedente a pressione più alta. Si prevede quindi che il vapore generato in uno stadio
venga impiegato nello stadio successivo per far evaporare altra soluzione salina. I vapori
che si liberano nell'evaporazione finiscono a lambire all'esterno dei tubi verticali
dell'evaporatore stesso. 38
La resa del processo dipende dal numero degli stadi e dalla quantità di vapore condensato
al primo stadio.
CONGELAMENTO (FP)à Nel momento in cui la temperatura della soluzione acqua-sale scende al
di sotto di quella di congelamento dell’acqua, si determina una dissociazione tra i cristalli di acqua
pura (che solidificano) e la soluzione a m