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La lotta ai cartelli

Dal momento della modernizzazione, ovvero dal momento in cui la CE è stata sollevata dall'onere di applicare l'art.101 TFUE a tantissimi casi concreti e dall'onere di moltissime valutazioni individuali, la CE si è concentrata su alcuni aspetti considerati fondamentali per la tutela della concorrenza. Uno di questi è la lotta ai cartelli che è diventata una vera e propria priorità nel comportamento della CE. La lotta ai cartelli consiste nell'andare a scovare restrizioni veramente gravi alle regole antitrust e comportamenti che sono in totale antitesi con gli obiettivi di garantire che le imprese tra di loro si confrontino e vincano sul mercato per il merito dei loro prodotti e non perché si sono accordate tra di loro. Siccome sono restrizioni gravi, e le imprese lo sanno, esse sono mantenute segrete dalle imprese.

La prova dell'esistenza del cartello

L'onere della prova di un'infrazione grava sulla Commissione, lavoro

Molto difficile per le autorità antitrust. Allora, come meccanismo per facilitare la lotta ai cartelli, sono stati introdotti i cosiddetti programmi di clemenza. Essi sono dei meccanismi incentivanti che le autorità hanno creato per convincere, coloro che hanno fatto cartello, ad autodenunciarsi per averne un beneficio che può arrivare sino all'immunità.

I dati rilevati dalla CE ci fanno vedere come, l'introduzione dei programmi di clemenza, abbia aumentato in maniera considerevole i cartelli individuati e abbia aumentato e reso più incisivo l'intervento della CE in materia di repressione dei cartelli.

L'attività di enforcement svolta dalla DG Competition (autorità di concorrenza) di contrasto ai cartelli ha prodotto, nel periodo 2010-2015, benefici complessivi per i consumatori dell'Unione Europea stimabili fra i 16 e i 24 miliardi di euro.

Inoltre, si stima che gli interventi contro i cartelli e le decisioni relative alle concentrazioni effettuati nello

stesso periodo hanno prodotto una crescita del PIL dello 0,4% nei primi cinque anni e dello 0,7% nel lungo periodo, oltre alla creazione di 650.000 nuovi posti di lavoro. A tali effetti si aggiunge quello di deterrenza nei confronti dei comportamenti anticoncorrenziali delle imprese non scoperti dalle Autorità per la concorrenza ovvero quello di scoraggiare le imprese a fare cartello: in base ad alcune stime, l'effetto di deterrenza prodotto su questi cartelli produrrebbe benefici per i consumatori pari a un ammontare che oscilla fra le 10 e le 30 volte i danni prodotti agli stessi consumatori dai cartelli scoperti dalle indagini delle Autorità per la concorrenza. Dalla Relazione annuale 2019 redatta dall'AGCM, si stima che ogni anno vengano scoperti circa il 20% dei cartelli realmente esistenti fra le imprese e che i cartelli non scoperti provochino perdite che oscillano fra i 181 e i 320 Miliardi di euro (pari a circa il 2% del PIL dell'UE), con incrementi dei prezzi.

compresi fra il 17% e il 30%. La commissione può servirsi di alcune presunzioni (semplici) per provare alcuni elementi della fattispecie, tra cui:
  • parallelismo dei comportamenti delle imprese assimilabile ad una collusione (ex. Compagnie di volo dopo l'11 settembre che si organizzano su innalzamento prezzi per non perdere propri clienti) e, in questo caso, l'onere di provare una plausibile alternativa spiegazione economica o tecnica passa alle imprese;
  • prova della partecipazione di singole imprese all'accordo più assimilabile alla partecipazione a riunioni durante le quali sono stati conclusi accordi di natura anticoncorrenziale (senza manifesta dissociazione). La partecipazione a volte può essere prova sufficiente perché, per essere responsabili di un'infrazione al diritto antitrust, non è necessario che l'impresa o persona fisica volesse effettivamente violare il diritto antitrust e fosse consapevole di farlo. Ciò che è necessario è che quella

persona voleva essere ben lì in quel momento e discutere di quelle cose ed è irrilevante la sua consapevolezza o meno della liceità del suo comportamento. Questo principio prende il nome di principio della partecipazione passiva e dice che: non importa se un soggetto abbia partecipato in modo passivo ad un accordo anticoncorrenziale, perché questo soggetto ne risponderà. Questo in quanto ha ricevuto informazioni di natura riservata e su oggetti di natura strategica e non ha espresso in quel momento il suo dissenso e non partecipazione. Quindi è necessario che reagisca espressamente, dissociandosi da ciò che si sta concordando.

NOZIONE DI “INFRAZIONE UNICA E COMPLESSA”

L’intero complesso di programmi e di accordi decisi nel contesto di un sistema di riunioni regolari e istituzionalizzate [costituisce] un unico “accordo” continuato ai sensi dell’art. [101(1) TFUE]” (Decisione della Commissione del 23 aprile 1986, caso Polipropilene). Quindi:-

irrilevanza della definizione del fenomeno collusivo quale accordo o pratica concordata;

irrilevanza delle interruzioni e/o sospensioni temporali delle condotte collusive di "breve" durata;

imputabilità dell'intera infrazione anche a imprese che vi abbiano partecipato solo in parte (se si dimostra che erano a conoscenza del piano collusivo nella sua interezza) o che abbiano tenuto una condotta passiva.

Da un punto di vista legale, questo tipo di decisioni che sanzionano i cartelli, si riferisce ad una fattispecie concreta molto complessa che viene poi qualificata come infrazione unica e complessa senza che le autorità si preoccupino di andare a identificare il momento che può essere considerato un accordo, piuttosto che quel comportamento che viene qualificato come pratica concordata, piuttosto che, ad esempio, non in tutti i momenti siano stati presenti tutti i soggetti interessati.

COME VENGONO SCOPERTI

  • Denunce da parte di concorrenti, fornitori, clienti
Investigazioni avviate d'ufficio (ad es. sulla base di notizie pubblicate sulla stampa o di dati raccolti nell'ambito dell'attività di controllo sulle concentrazioni) - Programmi di clemenza (è lo strumento più efficace!)

LE SANZIONI

Le sanzioni dei cartelli sono pesantissime ed estremamente alte e questo vuol dire, tenendo conto del modo in cui vengono calcolate, che i cartelli sono fenomeni che riguardano soprattutto le grandi imprese. Con la modernizzazione e quindi con l'obiettivo di dedicarsi il più possibile alla lotta ai cartelli, la CE ha anche deciso di intervenire sul piano delle sanzioni con l'intento di incrementarne la severità. Nel giugno 2006, la Commissione ha emanato delle nuove Linee guida sui metodi di applicazione delle sanzioni "con l'intento di incrementare l'effetto deterrente delle sanzioni". Notevole aumento del livello delle ammende è previsto nei casi in cui:

  • il fatturato dei cartellanti sia

ingente• la durata del cartello sia significativa• siano coinvolte grandi imprese “multiprodotto”, e/o• imprese recidive

In Italia: Linee Guida sulla modalità di applicazione dei criteri di quantificazionedelle sanzioni amministrative pecuniarie irrogate dall’Autorità in applicazionedell’articolo 15, comma 1, della legge n. 287/90 deliberate dall’Autorità il 22ottobre 2014.

METODO DI CALCOLO

Naturalmente il calcolo delle ammende presuppone:da un lato, l’esercizio di una discrezionalità amministrativa della CE o dell’autorità nazionale che può arrivare fino al 10% del fatturatocomplessivo delle imprese;dall’altro, il comportamento delle autorità debba avere delle basi e debbano essere legalmente giustificate e proporzionate queste sanzionirispetto a quello che è il comportamento di cui le imprese si rendonoresponsabili.Allora la CE, anche per venire incontro agli obiettivi di certezza del diritto

Per aumentare la trasparenza delle azioni nei confronti delle imprese, nel giugno 2006, la Commissione ha emanato delle nuove Linee guida sui metodi di applicazione delle sanzioni "con l'intento di incrementare l'effetto deterrente delle sanzioni". Notevole aumento del livello delle ammende è previsto nei casi in cui:

  • il fatturato dei cartellanti sia ingente;
  • la durata del cartello sia significativa;
  • siano coinvolte grandi imprese "multiprodotto" e/o imprese recidive.

Il discorso delle sanzioni e della loro efficacia deterrente è proprio legato all'possibilità effettiva che queste sanzioni incidano, dal punto di vista economico, sulle imprese che fanno cartello nel senso voluto dall'autorità.

Le linee guida della CE per il calcolo delle ammende:

  • Massimo edittale: fino al 10% del fatturato mondiale del gruppo a cui appartiene l'impresa cartellante
  • Importo-base: fino al 30% (+ ulteriore 15-25% a titolo di "entry fee") del "valore

Il tuo compito è formattare il testo fornito utilizzando tag html.

ATTENZIONE: non modificare il testo in altro modo, NON aggiungere commenti, NON utilizzare tag h1;

Il testo formattato:

Il calcolo della sanzione pecuniaria per le violazioni delle norme antitrust è basato su diversi fattori, tra cui:

  • l'importo base, che è determinato in base alle vendite conseguite dall'impresa cartellante nel mercato oggetto del cartello;
  • la gravità dell'infrazione;
  • la quota di mercato delle imprese coinvolte nel cartello;
  • l'ampiezza geografica dell'illecito;
  • la circostanza che l'illecito sia stato o meno attuato.

La durata dell'illecito è un altro elemento preso in considerazione. L'importo base viene moltiplicato per il numero di anni in cui è durato l'illecito.

Le circostanze aggravanti includono:

  • recidiva;
  • rifiuto di cooperare / ostruzionismo nei confronti dell'attività investigativa;
  • ruolo di capofila del cartello (c.d. "ring leader");
  • misure di ritorsione nei confronti di altre imprese.

Le circostanze attenuanti includono:

  • ruolo passivo;
  • mancata attuazione dell'accordo anticoncorrenziale;
  • negligenza.

In caso di scoperta appena durante le indagini, è previsto anche il risarcimento.

L'impresa abbia risarcito i clienti con il cosiddetto margine di cartello);

Programma di compliance volontario (cioè formazione interna per i propri dipendenti e mettere in piedi, a livello di organizzazione societaria, degli idonei meccanismi di controllo dei comportamenti attuati all'interno dell'impresa affinché i dipendenti dell'impresa non si trovino in futuro coinvolti in violazioni della concorrenza).

MASSIMO EFFETTO DETERRENTE

Al fine di garantire l'effetto dissuasivo la Commissione può aumentare l'ammenda da infliggere alle imprese che abbiano un fatturato particolarmente grande al di là delle vendite dei beni interessati dall'infrazione terrà, inoltre, conto della necessità di aumentare la sanzione per superare l'importo degli utili illeciti realizzati tramite l'infrazione (qualora la stima di tale importo sia possibile).

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
68 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher f.p.unicatt di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Mercato, concorrenza e regolamentazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Oglio Livia.