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Gammacamera: I principali elementi costitutivi della gamma camera sono: Collimatore, cristallo di
scintillazione, fotomoltiplicatori. La funzione del collimatore è di selezionare i fotoni che devono raggiungere
il cristallo di scintillazione eliminando le radiazioni diffuse, in modo che si possa formare un’immagine e non
una “macchia diffusa di radiazioni”. Il cristallo di scintillazione permette di trasformare le radiazioni
elettromagnetiche che superano il filtro del collimatore in segnale luminoso (scintillazione). I
fotomoltiplicatori hanno la funzione di amplificare il segnale rivelato dai cristalli. La componente elettronica
permette di analizzare i segnali amplificati e di costruire la mappa di distribuzione e intensità delle radiazioni.
E’ la più “convenzionale” apparecchiatura impiegata in Medicina Nucleare. Permette di ottenere immagini
bidimensionali (planari) della distribuzione di un radionuclide. Simile a RX perché non ruota e non rende
immagini 3D. Le zone più scure sono metastasi o deficit del funzionamento.
Immagini planari dinamiche: Le immagini possono essere acquisite mantenendo la gamma camera fissa a
coprire un medesimo campo di vista per un tempo variabile. In uno studio renale ad esempio viene
esaminata la distribuzione di un radiofarmaco nel corso del tempo in modo da cogliere la distribuzione
dinamica prima nello spazio vascolare, successivamente in quello parenchimale ed infine la eliminazione
della radioattività attraverso gli ureteri, fino alla vescica. Le immagini sono quindi sequenziali e
rappresentano la distribuzione dinamica del radiofarmaco e la dinamica della funzione renale.
Immagini planari statiche: Le immagini possono essere acquisite anche facendo scorrere la gamma camera
in modo da inquadrare campi di vista contigui, in maniera sequenziale, per esaminare, ad esempio, lo
scheletro intero, che non può rientrare nel campo di una sola acquisizione. In uno studio dello scheletro, con
lo studio statico, viene esaminata la distribuzione di un radiofarmaco assumendo che non vi sia una
variazione significativa della distribuzione del tracciante dopo la prima fase di distribuzione. In questo modo
viene colta la distribuzione statica del radiofarmaco nell’osso, alcune ore dopo l’iniezione del radiofarmaco
per via endovenosa in diversi punti dello scheletro, per arrivare poi alla formazione di una immagine
dell’intero corpo.
Una terza modalità di acquisizione permette la ricostruzione di immagini tridimensionali facendo ruotare la
gamma camera attorno all’organo in esame, ad esempio il cuore. L’acquisizione di queste immagini avviene
dopo la somministrazione e la fissazione del radiofarmaco nell’organo in esame a seguito di processi di
distribuzione inizialmente in proporzione al flusso ematico e poi di fissazione, per intrappolamento
metabolico. La acquisizione i immagini da diversi angoli di vista permette di ricostruire immagini
tridimensionali (tomografiche) dell’organo in studio.
SPECT: Questa tecnica viene chiamata tomografia ad emissione di singoli fotoni. La denominazione deriva dal
fatto che si impiegano radiofarmaci marcati con radionuclidi che decadono emettendo un fotone singolo (ad
esempio passando da Tc-99m a Tc-99). Questo tipo di tecnica permette di ottenere immagini con elevato
contrasto, e che consentono una buona localizzazione anatomica delle diverse componenti l’organo in
esame, (permettono ad esempio di distinguere bene pareti e cavità cardiache), ma richiedono un tempo di
acquisizione maggiore di quello richiesto per le indagini planari. Il risultato tuttavia è tale da giustificare il
tempo impiegato. Un esempio di studio tomografico della perfusione cardiaca permette di mettere in
evidenza i vantaggi della tecnica tomografica.
PET: I principali elementi costitutivi del tomografo PET differiscono in parte da quelli della gamma e sono: Il
cristallo di scintillazione e i fotomoltiplicatori. La funzione del collimatore nella PET è assolta dal sistema
elettronico che permette di selezionare i fotoni che devono essere registrati. I fotoni registrati sono infatti
quelli che arrivano in coincidenza su due cristalli posti alle estremità delle linee di coincidenza. Come nella
gammacamera il cristallo di scintillazione permette di trasformare le radiazioni elettromagnetiche (I fotoni
derivanti dal decadimento positronico) in segnale luminoso (scintillazione). I fotomoltiplicatori hanno la
funzione di amplificare il segnale rivelato dai cristalli. La componente elettronica permette di analizzare i
segnali amplificati e di costruire la mappa di distribuzione e intensità delle radiazioni. Vantaggi: quantitativa,
↑ risoluzione spaziale. Svantaggi: costo elevato, rapido decadimento dei radionuclidi. Simile alla TC perché
circolare con elettroni senza emettere radiazioni (più l’immagine è scura più è patologico). La combinazione
tecnologica che meglio permette di unire risoluzione spaziale e informazione biochimica è rappresentata
dalla PET/TC. Rendono immagini scintigrafiche e anatomiche. PET è 2 livello di indagine utile per confermare
ipotesi di TC ed ecografie. Alcune strutture sono più scure fisiologicamente come ossa in crescita, tiroide,
vescica. Il pz emettere radiazioni con la PET anche dopo l’indagine quindi non stare a contatto con bimbi e
gravide. Anche con l’emissione di urina si eliminano radiazioni. I bagni in corsia sono fatti apposta per
contenere ed eliminare separatamente l’urina.
L’indagine si basa sulla capacità tiroidea di estrarre lo ioduro (I-) dal sangue e convertirlo a I2 per la sintesi
degli ormoni tiroidei. Lo ioduro viene captato attivamente dalle cellule tiroidee. La concentrazione di iodio
dipende dal TSH ipofisario.
Radionuclidi per lo studio della tiroide: L’uso di isotopi dello iodio permette di valutare correttamente la
funzionalità del NIS. Per questo motivo veniva usato un tempo lo Iodio-131, tuttavia la alta energia (364 KeV)
associata alla lunga emivita (8 giorni), determina una elevata dose di radiazioni per i pazienti. Per questo
oggi si preferisce l’uso dello Iodio-123, che ha proprietà fisiche più favorevoli, tuttavia è di costo elevato. Una
alternativa valida è rappresentata dal Tecnezio in forma di ione pertecnetato, che possiede proprietà fisiche
ottimali, basso costo e grande disponibilità. Per la sua carica elettrica, viene trasportato attraverso il NIS,
sebbene con minore efficienza rispetto allo iodio. Inoltre, a differenza dello iodio che viene concentrato dalla
tiroide ed organificato, cioè incorporato nella molecola degli ormoni tiroidei, il Tecnezio viene solamente
concentrato, raggiungendo il picco di concentrazione dopo 15 minuti, quindi viene progressivamente
eliminato dalla tiroide per tornare nel sangue, per essere infine eliminato attraverso la filtrazione renale.
Patologie tiroidee: Ipotiroidismo Primario, Centrale. Ipertiroidismo M. di Graves/Basedow, Gozzo
multinodulare tossico/Adenoma tossico, Altre cause (eccesso di iodio, tiroiditi, npl). Tiroiditi. Gozzo
Endemico, Familiare, Sporadico. Carcinomi, Papillare, Follicolare, Forme indifferenziate, Forme midollari.
La scintigrafia della tiroide ha applicazione per la diagnosi differenziale degli ipertiroidismi, perché le
diverse cause patologiche determinano quadri scintigrafici caratteristici, per la diagnosi e follow up delle
tiroiditi, per la valutazione funzionale dei gozzi ed è di ausilio nelle forme tumorali. Il quadro di normalità
è caratterizzato dalla distribuzione simmetrica ed omogenea del radiofarmaco nei lobi tiroidei e modesta
attività in regione dell’istmo, dove lo spessore della tiroide è minore. Nei soggetti normali, in tiroide si
ritrova tra lo 0,5 ed 4,5% della radioattività somministrata.
Scintigrafia ossea: Total body: Le immagini dell'intero scheletro vengono acquisite da due a cinque ore
dopo la somministrazione del tracciante (20-30 mCi [740-1100 MBq]). Trifasica: Al momento
dell'iniezione endovenosa del tracciante viene acquisita una serie rapida di immagini su una regione di
interesse (fase angiografica). Immagini statiche dopo 10 minuti, (fase di blood-pool o di captazione dei
tessuti molli). Immagini tardive della regione di interesse (2-5 ore), + eventuale total body. La tecnica di
acquisizione standard è Total-body, che permette di valutare la distribuzione del radiofarmaco dopo
alcune ore dalla somministrazione; apllicazione più comune è nella ricerca di metastasi scheletriche.
Quadro di normalità: Centri di crescita epifisari nei bambini, Cartilagine tiroidea, Reni e vescica. Il
radiofarmaco viene escreto per filtrazione renale; è quindi reperto normale trovare radioattività nei reni,
nelle vie escretrici ed in vescica. La distribuzione normale è simmetrica.
Staging: lesioni ossee non simmetriche (patologico). TC non mostra strutture ossee o in modificazione
lenta. PET mostra anche modificazioni repentine delle strutture.
Crollo vertebrale: Nei crolli vertebrali dovuti a cause benigne (es. osteoporosi), si rileva un’area di
aumentata concentrazione di radiofarmaco, con distribuzione «lineare» ed omogenea, come in questo
caso. L’intensità della captazione è correlata alla data del crollo: con il passare dei mesi, questa
progressivamente si riduce.
App. cardiaco: Studio della perfusione: Scintigrafia di perfusione miocardica. Studio della funzione
cardiaca: Gated-SPECT/ Angiocardioscintigrafia.
Scintigrafia di perfusione miocardica: Le immagini mostrano la distribuzione di radiofarmaci che sono estratti
rapidamente ed in modo proporzionale al flusso miocardico, dal sangue arterioso coronarico al miocardio.
L’esercizio fisico aumenta la richiesta miocardica di ossigeno; aumenta quindi la gittata cardiaca ed i vasi
coronarici si dilatano per soddisfare l’aumentato fabbisogno di ossigeno del miocardio. Qualora vi sia una
patologia aterosclerotica delle coronarie, il vaso malato non si può dilatare adeguatamente come fanno
invece i vasi normali.
Albero coronarico: In presenza di una stenosi di una arteria epicardica, la sua resistenza non è più
trascurabile, per cui il flusso F diventa inversamente proporzionale alla somma delle resistenze R1+R2. In
condizioni di riposo, il flusso F è tuttavia mantenuto adeguato grazie alla capacità di autoregolazione
arteriolare che riduce R2 grazie ad una vasodilatazione.
Cascata ischemica: L’ischemia, il cui primum movens è un difetto di flusso, scatena in sequenza una serie di
alterazioni: Alterazioni metaboliche (metabolismo anaerobico con produzione di lattato), Alterazioni di
meccanica (inizialmente alterazioni della fase diastolica e successivamente anche sistolica).
Test ergonomico: Consiste in un esercizio fisico a carichi di lavoro crescenti. Cicloergometro: 25 / 50W di
incremento ogni 2 / 3’. Iniezione del tracciante al massimo sforzo. Criteri di