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DISTONIA SPASTICA
Nella spasticità il muscolo è decontratto prima che noi lo iniziamo a mobilizzare, nella distonia spastica il muscolo è sempre contratto. È la presenza di una contrazione muscolare già a riposo e lo possiamo vedere attraverso la clinica e l'elettromiografia di superficie. Nella spasticità la contrazione parte a livello del fuso neuromuscolare, quindi con una componente efferente, nella distonia invece parte dai centri di controllo, quindi la componente è afferente.
SINDROME DEL MOTONEURONE SUPERIORE
La spasticità è una condizione che appartiene alla sindrome del motoneurone superiore. In questa sindrome i fenomeni che avvengono possono essere positivi (overactivity) o negativi (tolgono qualcosa). I fenomeni negativi che avvengono sono la paralisi e l'astenia, i fenomeni positivi sono:
- Aumento ROT
- Spasticità
- Clono
- Babinski
- Spasmi
- Distonia spastica
- Co-contrazione
Quando abbiamo una lesione il...
Il primo segno è la paralisi, i fenomeni positivi invece non avvengono immediatamente, sono diacronici, cioè quando iniziano ad attuarsi i fenomeni di plasticità cerebrale (1-38 giorni). Quando l'elaborazione sensitiva è alterata il sistema nervoso deve riorganizzarsi.
L'ipertono può essere intrinseco o estrinseco: intrinseco vuol dire che appartiene al muscolo, ad esempio se non muovo per molto tempo il braccio e lo tengo in una posizione di accorciamento, estrinseco invece è legato ad un danno neurologico ed è legato al riflesso tonico e al riflesso fasico di stiramento e non ad una condizione di ipertonia isolata.
Nella sindrome del motoneurone superiore abbiamo 3 tipologie principali di sintomatologie:
- Contrazione muscolare anomala statica = spasticità o distonia spastica
- Contrazione muscolare anomala dinamica = spasmi, clono, co-contrazione
- Diminuzione della forza = immobilizzazione con muscolo accorciato con contratture
è formata da: contatto del piede con flessione del tallone ed estensione del ginocchio, appoggio totale della pianta con lieve flessione del ginocchio, appoggio con flessione plantare con estensione del ginocchio; la fase di sospensione invece è formata da: distacco dal suolo in flessione plantare, sospensione in flessione dorsale fino al contatto, il ginocchio si estende. Per studiare le fasi del passo si utilizza uno strumento che effettua una gate analysis attraverso due piattaforme sopra le quali ci si cammina, e, attraverso un elettromiografo, effettuano la registrazione dell’appoggio del carico. Un’altra tipologia di esame che possiamo effettuare è attraverso l’utilizzo di una cintura lombare che registra i parametri temporali legati al cammino e all’inclinazione del bacino. Un test che utilizziamo ma non sulla deambulazione è la stabilometria, con una pedana dove viene registrato l’appoggio del piede che compie così delle
micro-oscillazioni nel normotipico, invece in un paziente con una difficoltà troveremo oscillazioni ben più ampie.
La deambulazione spastica o emiparetica viene definita come falciante, e si caratterizza da un ipertono dei muscoli estensori degli arti inferiori quali quadricipite (principale estensore del ginocchio) e del pite surale (estensore della caviglia o flessore plantare), e non riuscendo nella flessione dell'anca, la sua deambulazione sarà caratterizzata dal sollevamento del bacino e dal movimento di circumduzione del piede che striscia a terra.
La deambulazione steppante si caratterizza per un deficit della dorsiflessione del piede legato ad una lesione nervosa principalmente. Non effettuano l'abduzione ma c'è un aumento della flessione dell'anca per compensare il deficit nella dorsiflessione e per evitare lo strisciamento del piede per terra. La caratteristica specifica è lo "schiaffo" al terreno quando la punta
del piede tocca il pavimento. Nell'organizzazione del movimento abbiamo le componenti top down e bottom up, le topdown sono quelle che dall'alto vanno verso il basso, quindi ad un'alterazione dell'elaborazione delle informazioni (danno centrale), le bottom up vanno dal basso verso l'alto, quindi un danno a strutture muscolari, tendinee o strutturali. Quindi io posso avere alterazioni che mi compromettono la deambulazione bottom up come un piede equino, o topdown come la presenza di automatismi, e per avere la deambulazione devo riabilitare entrambe le componenti. LA SPASTICITÀDefinizione di Lance (1980): la spasticità è un disordine del sistema motorio caratterizzato da un aumento del tono muscolare velocità dipendente, associato ad un aumento dei riflessi tendinei come segno positivo della sindrome.
La spasticità è dovuta ad un danno che parte a livello del sistema nervoso, e presenta in relazione fenomeni positivi e
negativi (il riflesso tonico da stiramento è positivo). Definizione di Young (1994): disordine motorio caratterizzato dal riflesso di stiramento aumentato, velocità dipendente, associato ad iperreflessia osteotendinea che interessa preferenzialmente alcuni gruppi muscolari, dovuta ad un'anormale elaborazione degli input sensitivi primari. Tale espressione indica una sofferenza del primo motoneurone. Nessuno dei due specifica che la spasticità, potrà dietro a sé altri segni come manifestazione di modificazioni del tessuto sottostante. Nella fase acuta, il danno determina una paresi, questa determina delle contratture, con la conseguente riorganizzazione dei tessuti molli, in concomitanza avremo l'iperreattività muscolare (--> spasticità o distonia). Dal punto di vista sensomotorio abbiamo un disturbo nella spasticità dovuto ad un mancato controllo delle afferenze sensoriali per.