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PERDITA DELLA SENSIBILITÀ
Il danno propriocettivo altera il cammino poiché impedisce al paziente di conoscere la posizione dell'anca, del ginocchio, della tibiotarsica o del piede e il tipo di contatto con il terreno. L'associazione di un deficit di sensibilità e di forza muscolare impedirà l'attuazione di compensi durante il cammino. Dal momento che il danno della sensibilità non è visibile, tende a essere ignorato. La scala di valutazione della propriocettività è piuttosto sintetica, prevedendo generalmente soltanto tre gradi: assente, alterato, normale.DOLORE
L'eccessiva tensione dei tessuti è la causa principale del dolore muscoloscheletrico: la distensione articolare dovuta a un trauma o ad un'artrite rappresenta la situazione più comune. Due sono le reazioni fisiologiche al dolore che alterano il cammino: - Deformità: Deriva dalla posizione assunta spontaneamente daun'articolazione dolente• Debolezza muscolare:- Avviene secondariamente al dolore in un'articolazione infiammata causa di riduzione dell'attivitàCONTROLLO MUSCOLARE ALTERATO (SPASTICITÀ)I pazienti con lesione neurologica centrale (encefalo o midollo spinale), che causa una paralisi spastica, possono sviluppare 5 tipi di deficit funzionale che si possono presentare con estensione e modalità differenti:- Reazione eccessiva allo stiramento (spasticità)- Controllo selettivo danneggiato- Emergono schemi di locomozione primitivi- I muscoli cambiano i propri schemi di attivazione- La propriocezione può essere alterataLO STUDIO DELLA MARCIA l'alto numero dei fattori coinvolti [struttura osteo-artro-muscolare, abitudini ed esperienze di vita, sensori periferici, SNC sotto- e sovratentoriale (il tentorio è una lamina fibrosa che separa il cervelletto dai lobi occipitali della corteccia cerebrale), situazione psicologica] e la lorointerferenza reciproca rendono complesso lo studio della marcia- Le eventuali patologie delle ossa, dei muscoli e delle articolazioni modificano l'assetto posturale, interferendo in modo costante sui risultati dei vari test- L'interferenza dei fattori visivi viene valutata confrontando i dati ad occhi aperti e ad occhi chiusi- Le componenti corticali interagiscono soprattutto quando il comando impartito prevede l'esecuzione di un compito complesso (es: marciare su un percorso prestabilito)
TEST DI UNTERBERGER O DELLA MARCIA SUL POSTO
Il paziente viene invitato a marciare sul posto, con le braccia tese in avanti, per almeno 40 passi, staccando bene i piedi da terra.
Patologia vestibolare: indice di patologia vestibolare uno spin di almeno 45° in senso orario o antiorario (in genere omolaterale comunque al lato deficitario), specialmente se preceduto da una certa latenza (anche 15-20 sec);
Patologia centrale: a seconda della sede interessata, si possono osservare movimenti
atassici, oscillazioni più irregolari o pluridirezionali, sollevamenti delle braccia, andatura steppante, latero- o retropulsioni, in genere con breve latenza.
MARCIA A STELLA
Il paziente viene invitato a marciare ripetutamente in avanti e all'indietro per almeno 5-6 metri.
Patologia vestibolare: la tendenza a deviare dal lato deficitario può far effettuare al paziente una sorta di tracciato a stella.
Patologia centrale: saranno, invece, più probabili le alterazioni della marcia già descritte per il test di Unterberger.
LA MARCIA DEL FUNAMBOLO
Il paziente viene invitato a marciare come su di un filo, mettendo progressivamente il calcagno di un piede davanti alla punta dell'altro.
LA MARCIA SU PERCORSI MEMORIZZATI
Il paziente viene invitato a percorrere a piedi nudi tre figure geometriche (triangolo, cerchio e quadrato), disegnate su di un tappeto di plastica grigio.
Non è possibile per i soggetti esaminati distinguere con la sensibilità tattile
La linea che costituisce la figura geometrica dalla superficie del tappeto. L'esercizio viene ripetuto per ciascuna figura nei due sensi di marcia (orario e antiorario), ad occhi chiusi-occhi aperti-occhi chiusi. Vengono rilevati i tempi di percorrenza per ogni figura e per ogni senso di marcia, correzione verbale degli eventuali errori e senza arrestare il paziente. Il primo percorso ad occhi chiusi ha un effetto "priming" sull'esecuzione dei successivi. I successivi percorsi ad occhi aperti e chiusi forniscono ulteriori informazioni e aggiornano l'esperienza precedente.
ANDATURE PATOLOGICHE
La riduzione o perdita della capacità di deambulazione è inoltre uno dei parametri maggiormente considerati nella valutazione del grado di invalidità di un individuo.
ANDATURA PARKINSONIANA (a piccoli passi) ipertono plastico
Si caratterizza per la rigidità del capo e del tronco con baricentro spostato in avanti, assenza di pendolarismo degli
arti superiori durante la deambulazione, atteggiamento "camptocormico" (aportiere di calcio), è in semi-flessione. Lo "start" deambulatorio è lento come se il paziente fosse incollato al pavimento. La difficoltà di iniziare il movimento, rimanendo quasi "inchiodati al suolo" si definisce FREEZING. Il freezing detto anche acinesia paradossa, congelamento o più semplicemente blocco motorio è un disturbo che insorge nel corso dell'evoluzione della malattia di Parkinson. - Brusca e repentina incapacità di iniziare movimenti volontari, in particolare il cammino. - Può verificarsi all'inizio o nel corso della marcia, nell'attraversare passaggi stretti o nei cambiamenti di direzione (esitazione a svoltare). - Si protrae da pochi secondi a pochi minuti, può manifestarsi sia in periodi "on", sia "off", con frequenza occasionale o ripetuta durante la giornata - RappresentaUn importante fattore di rischio per le cadute è l'andatura atassica. Ci sono delle tecniche che vengono insegnate al paziente, come l'utilizzo di clues esterni come il metronomo o invitare il paziente a contare i passi.
L'andatura atassica cerebellare si caratterizza per la posizione allargata degli arti inferiori con braccia leggermente aperte. L'andatura appare ondeggiante, i passi risultano incerti e c'è una disarmonia tra tronco, bacino e arti inferiori, per cui il corpo si sposta in maniera esagerata anteriormente, posteriormente e lateralmente, con rottura dello schema sinergico della deambulazione (asinergia). Questa forma di andatura atassica è caratterizzata da instabilità della marcia, che è maggiormente evidente con il passo più veloce rispetto a quello lento. La chiusura degli occhi non aggrava i disturbi della deambulazione.
L'andatura atassica tabetica, detta anche "da ubriaco", è tipica delle patologie che determinano lesioni delle fibre che veicolano la sensibilità profonda lungo le fibre di grosso calibro dei nervi periferici.
e destinate alle aree cortico-somestesiche. La chiusura degli occhi aggrava il disturbo della deambulazione, a differenza come già detto, delle lesioni cerebellari. Infatti, l'andatura talloneggiante, dovuta a compromissione delle fibre che veicolano la sensibilità di posizione, impedisce con la chiusura degli occhi che il soggetto possa avvertire il contatto con il pavimento.ANDATURA SPASTICA ipertono spastico
Andatura falciante: vecchia definizione neurologica basata sullo spostamento dell'arto inferiore paretico che durante la deambulazione sembra mimare l'immagine della falce.
- Questa andatura è tipica dei soggetti con emiparesi dovuta ad ictus ischemico.
- La spasticità diventa utile, in quanto elettivamente a carico dei muscoli estensori dell'arto inferiore favorisce l'instaurarsi di un ipertono compensatorio che a sua volta supporta sia la stazione eretta che la deambulazione.
- L'arto superiore, invece, assume
ANDATURA STEPPANTE (patologie del 2° motoneurone, periferica)
Caratteristico tipo di deambulazione in cui il soggetto, non riuscendo a flettere il piede (a causa della paralisi dei muscoli elevatori), per non strisciarlo sul piano d'appoggio è costretto a flettere di scattola coscia sul bacino.
Marcia Equina o Steppage:
- Fase di oscillazione il paziente inizialmente alza la gamba, e il piede rimane caduto per la mancata risposta dei muscoli peronei;
- Fase di appoggio il paziente prima appoggia la punta e poi il tallone, invertendo il normale ciclo di appoggio; i gambapiede sono dei tutori che danno una spinta alla punta del piede che agevolano il paziente.
ANDATURA ANSERINA (Anser oca)
Il paziente riesce a camminare mettendo in azione i muscoli del tronco, inclinando alternativamente il bacino verso l'arto in movimento; ne risulta un'andatura dondolante, con i piedi aperti in fuori che ricorda l'anatra.
Osserva nella distrofia muscolare con grave deficit motorio dei muscoli del cingolo pelvico. (es. distrofia muscolare di Duchenne)
Gait Analysis
La Gait Analysis o analisi computerizzata della deambulazione consente di monitorare il movimento del paziente e di misurare quantitativamente aspetti della deambulazione che diventano fondamentali nella valutazione della sua limitazione funzionale.
Lo studio dell'alterazione posturale e motoria in pazienti con problemi motori può dare informazioni molto importanti per conoscere il livello di limitazione funzionale conseguente alla patologia e del suo evolversi nel tempo.
La postura ed il movimento sono il risultato dell'interazione di tre principali sistemi fisiologici: il sistema nervoso, il sistema muscolo-scheletrico ed il sistema sensoriale.
LE CARATTERISTICHE DELLA STRUMENTAZIONE:
- Tridimensionalità (3D)
- Non invasività
- Possibilità di fornire informazioni quantitative con elevata precisione
Possibilità di effettuare un'analisi integrata multifattoriale
Facile utilizzo
Costi adeguati
Sistemi optoelettronici: sistemi in grado di misurare le coordinate tridimensionali di markers, elementi di materiale catarifrangente, che vengono apposti sul corpo del soggetto in particolari punti di repere. I markers sono illuminati ad intervalli regolari da ciascuna telecamera da una sorgente a luce in prossimità dell'infrarosso ed il riflesso viene ripreso dalla telecamera coassiale alla sorgente di luce.
Piattaforme di forza: sistemi in grado di misurare il sistema di forze scambiate al terreno. Conoscedo il sistema di forze scambiate al terreno ed acquisita la cinematica mediante i sistemi optoelettronici è quindi possibile calcolare i momenti e le potenze alle diverse articolazioni.
Elettromiografi: sistemi in grado di acquisire il segnale elettrico associato alla contrazione mediante elettrodi superficiali.